Tag - lavoratori

PRATO: IN RISPOSTA ALL’AGGRESSIONE PADRONALE, OPERAI DELL’ALBA SRL E SUDD COBAS ANNUNCIANO UN CORTEO PER SABATO 20 SETTEMBRE
Dopo la violenza squadrista e padronale, martedì 16 settembre 2025 a Prato, contro gli operai in lotta e i sindacalisti Sudd Cobas fuori dalla stireria Alba srl, che lavora per conto di numerosi brand di alta moda del cosiddetto Made in Italy, lavoratori e sindacato hanno annunciato per sabato 20 settembre 2025 una manifestazione di piazza (appuntamento alle ore 15 in Porta del Serraglio, a Prato) dietro la parola d’ordine “Tocca uno, tocca tutti. Diritti e diginità nelle filiere del Made in Italy”. La decisione è stata presa durante una partecipata assemblea con lavoratori, sindacalisti e solidali. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto è intervenuto Arturo Gambassi, sindacalista del Sudd Cobas. Ascolta o scarica.
Sciopero generale, genocidio, Sumud Flotilla
Raccogliendo l’appello del CALP, il collettivo dei portuali di Genova, l’Unione Sindacale di Base, USB, ha deciso che, se e quando la Global Sumud Flotilla dovesse essere bloccata dagli israeliani, immediatamente in Italia scatterà lo sciopero generale per bloccare tutto il paese. È una bellissima decisione con pochi precedenti, ma […] L'articolo Sciopero generale, genocidio, Sumud Flotilla su Contropiano.
Lavoratori italiani tristi e stressati, ma manca ancora la rabbia
Una indagine annuale della Gallup, lo  State of the Global Workplace Report 2025, rileva e analizza i livelli di soddisfazione/coinvolgimento o frustrazione dei lavoratori nei paesi industrializzati. Il rapporto Gallup rivela che “l’engagement” globale dei lavoratori è sceso dal 23 al 21 per cento nel 2024, con un calo particolarmente […] L'articolo Lavoratori italiani tristi e stressati, ma manca ancora la rabbia su Contropiano.
LOTTE OPERAIE: SABATO 6 SETTEMBRE MANIFESTAZIONE SUDD COBAS A FORLÌ CONTRO CAPORALATO E SFRUTTAMENTO
Non si placano le proteste dei lavoratori della filiera Gruppo 8 a Forlì e a Cesena. L’azienda vuole delocalizzare gli stabilimenti romagnoli, dai quali escono prodotti di lusso brandizzati Made in Italy. Da tempo il sindacato Sudd Cobas aveva denunciato lo sfruttamento spietato degli operai e delle operaie, ottenendo adeguamenti contrattuali e salariali. Oggi però l’azienda è intenzionata a chiudere e andarsene in Cina, ragione per la quali Sudd Cobas ha organizzato una manifestazione per sostenere i lavoratori Gruppo 8: appuntamento questo sabato 6 settembre a Forlì, con partenza ore 15.30 da piazzale della Vittoria. Ripercorriamo le ultime vertenze e ricordiamo i motivi della mobilitazione di sabato con Riccardo del sindacato Sudd Cobas. Ascolta o scarica Sulla situazione dei lavoratori nel settore della moda e il modello “sfrutta e scappa”, Al Jazeera aveva realizzato un reportage nelle fabbriche di Prato. I Sudd Cobas stanno organizzando proiezioni collettive del reportage della TV qatarina con lavoratori e lavoratrici.
Noi non lavoriamo per la guerra!
1° settembre Giornata Internazionale di azione dei Sindacati per la Pace: noi non lavoriamo per la guerra Il 1° settembre è la Giornata Internazionale di azione dei sindacati per la Pace. Mai come in questo momento è necessario che in tutto il mondo i lavoratori e le lavoratrici facciano sentire […] L'articolo Noi non lavoriamo per la guerra! su Contropiano.
LAVORO: DOPO 17 GIORNI DI PROTESTA, FIRMATO ACCORDO PER I LAVORATORI DEL GRUPPO 8 DI FORLÌ
Ha vinto la lotta degli operai e del sindacato Sudd Cobas all’azienda Gruppo 8 di Forlì. Con 17 giorni di sciopero e picchetto contro l’intenzione della multinazionale HTL di chiudere lo stabilimento e delocalizzare la produzione in Cina, i lavoratori sono riusciti a difendere le condizioni contrattuali che avevano ottenuto nei mesi scorsi sempre grazie alla lotta. Fino a dicembre, infatti, i lavoratori di questa azienda erano costretti a vivere dentro il capannone, dove cucinavano anche, con le bombole del gas e i cavi elettrici scoperti. Grazie alla lotta, hanno ottenuto condizioni di lavoro almeno dignitose. Una vertenza che ha visto, lunedì 14 luglio, le manganellate della celere mandando tre lavoratori all’ospedale. È stato firmato ieri un accordo tra le parti che scongiura i licenziamenti per i prossimi sei mesi e mantiene le conquiste delle lotte precedenti e da  oggi riapre  riapre lo stabilimento di via Gramadona, con il rinnovo del contratto di comodo d’uso con cui Gruppo 8 continuerà a concedere gli spazi alla Sofalegname. L’accordo prevede il blocco dei licenziamenti per sei mesi e l’attivazione di un contratto di solidarietà. “È un risultato strappato con 17 giorni molto duri” commenta ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Luca Toscano del sindacato di base Sudd Cobas. Ascolta o scarica.
LAVORO: LA POLIZIA CARICA GLI OPERAI DI GRUPPO 8 (FO) IN SCIOPERO. TRE LAVORATORI IN OSPEDALE, MA LA RESISTENZA CONTINUA
Violente cariche di polizia ai cancelli della Gruppo 8 di Forlì, dove i lavoratori sono in sciopero e picchetto supportati dal sindacato di base Sudd Cobas. Da undici giorni lavoratori e sindacalisti presidiano i cancelli della fabbrica del Gruppo 8, azienda che produce divani di lusso che vengono venduti anche a 100mila euro l’uno. Difendono il loro posto e contratto di lavoro, “conquistato dopo anni di lotte”, sottolineano dal sindacato. Fino a dicembre, infatti, i lavoratori di questa azienda erano costretti a vivere dentro il capannone, dove cucinavano anche, con le bombole del gas e i cavi elettrici scoperti. Grazie alla lotta, hanno ottenuto condizioni di lavoro almeno dignitose. Per questo i padroni della multinazionale HTL, con sede a Singapore, ora vogliono chiudere lo stabilimento e delocalizzare la produzione in Cina, licenziando quindi gli operai. Oggi, lunedì 14 luglio 2025, la polizia ha attaccato il presidio permanente degli operai ai cancelli di Gruppo 8 con l’obiettivo di consentire all’azienda lo svuotamento del magazzino: un’operazione impedita finora dal blocco operaio. Il bilancio, al momento, è di almeno tre lavoratori feriti e portati in ospedale. Nonostante la violenza e le cariche, il picchetto continua a resistere. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto l’intervento di Arturo del sindacato di base Sudd Cobas. Ascolta o scarica.
Nelle fabbriche si sciopera contro lo stress da calore. Il Protocollo approvato non è adeguato
I lavoratori della Emmegi di Cassano d’Adda, in provincia di Milano, sono tornati a scioperare per protestare contro le condizioni di lavoro all’interno dei capannoni della fabbrica dove si registrerebbero fino a 36,5 gradi. Le avevano visto un primo sciopero davanti all’azienda mercoledì 2 luglio. Nei giorni scorsi avevano scioperato […] L'articolo Nelle fabbriche si sciopera contro lo stress da calore. Il Protocollo approvato non è adeguato su Contropiano.
TRANSITO DI MISSILI ALL’AEROPORTO CIVILE DI MONTICHIARI (BS), USB PROCLAMA PER DOMANI SCIOPERO E PRESIDIO
Lavoratori e lavoratrici dell’aeroporto civile di Montichiari, in provincia di Brescia, non vogliono essere complici della logistica di guerra: l’Unione Sindacale di Base (USB) ha quindi indetto uno sciopero e il presidio per la giornata di mercoledì 25 giugno, ore 11, poiché maneggiare materiale bellico non rientra nelle mansioni previste dai contratti di categoria. Il sindacato informa di essere a conoscenza di un carico di missili in arrivo domani all’aeroporto, per questo ha chiamato immediatamente alla mobilitazione, nonostante le restrizioni della legge 146/90 al diritto di sciopero per la categoria interessata: secondo USB infatti, anche se i lavoratori aeroportuali sono tenuti ad assicurare il servizio essenziale contemplato dalla legge, non dovrebbero essere tenuti a maneggiare materiale bellico – ritenuto non essenziale. L’aeroporto Gabriele D’Annunzio della Provincia di Brescia è uno scalo prettamente di carattere commerciale, dal quale transitano quotidianamente voli postali e cargo di Dhl, Poste Italiane, Amazon e altre linee addette all’intenso traffico merci. Nei mesi scorsi, però, in più occasioni i lavoratori avevano denunciato la movimentazione di materiale militare che non dovrebbe transitare in un aeroporto civile come quello in Provincia di Brescia. La protesta si inserisce in una proposta giuridica e politica più ampia, formulata da USB congiuntamente al CEING (il Centro d’Iniziativa Giuridica Abd El Salam): infatti lo sciopero contro il carico e lo scarico delle armi vuole favorire l’obiezione di coscienza non soltanto nella logistica ma anche nella ricerca, nelle scuole e nelle università. Con Guido Lutrario di USB abbiamo esplorato le ragioni dello sciopero e le richieste del sindacato. Ascolta o scarica Con l’avvocato Carlo Guglielmi abbiamo approfondito la natura dello sciopero e la sua legittimità. Ascolta o scarica
PAVIA: LOGISTICA LOMBARDA IN CRISI, CARICATI I LAVORATORI IN PRESIDIO A DIFESA DEL POSTO DI LAVORO ALLA GEODIS
Un nuovo attacco all’occupazione nella logistica lombarda. Ai magazzini della GEODIS di Marzano, Pavia, i lavoratori e lavoratrici in presidio sono stati caricati dalle forze di polizia nella giornata di martedì, 10 giugno 2025. Erano in protesta da una settimana davanti ai cancelli del magazzino della logistica per difendere il posto di lavoro quando un plotone di polizia ha tentato di sgomberare il gazebo e i lavoratori (qui il video). “GEODIS, dopo aver internalizzato i lavoratori del sito di Carpiano (MI), a seguito dell’inchiesta della procura di Milano, adesso vuole licenziare, liquidando chi lavora con pochi spiccioli e lasciandoli nella totale incertezza per il futuro” fa sapere il sindacato Usb Logistica. La protesta si inserisce nel contesto della crisi del comparto logistico, in fase di re-industrializzazione e ricollocamento: a marzo Amazon aveva “scaricato” il suo fornitore GEODIS di Capriano lasciando a casa un centinaio di lavoratori e lavoratrici. L’intervista su Radio Onda d’Urto a Salvatore Tomaselli, di Usb Logistica. Ascolta o scarica.