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Sgomberi e morte di persone migranti: uno scandalo che non scandalizza
I fatti del 3 dicembre 2025 (ennesimo sgombero dei magazzini di Porto vecchio che stavolta ha interessato 150 persone migranti/transitanti e richiedenti asilo, e morte di Hichem Billal Magoura, cittadino algerino di 32 anni) mettono la città dinanzi a un nodo tragico. Lo sgombero è stata l’ulteriore dimostrazione di come, confrontate a problemi strutturali, le istituzioni reagiscono rispondendo ad altri criteri, e cioè a urgenze mediatiche di bassissimo profilo, da loro stesse create ad arte. Senza umanità, senza visione politica. Nel pomeriggio, poi, è stato trovato il corpo senza vita di un giovane algerino, Hichem Billal Magoura, in uno dei locali di Porto vecchio. Questa morte, per freddo e per le situazione spaventosa in cui le persone migranti vivono, segue quella di due pakistani in un caseggiato abbandonato tra i campi di Beivars (vicino a Udine) e quella di un richiedente asilo afghano (a Pordenone), tutti e tre uccisi dalle esalazioni di monossido di carbonio mentre tentavano di proteggersi dal gelo di questo già terribile autunno. Sono vittime annunciate di sciagurate politiche di accoglienza e di campagne xenofobe. Se la città e le sue istituzioni volessero ritrovare dignità, dovrebbero da subito attuare politiche diverse, sulla base del rispetto dei più elementari diritti dell’essere umano, calpestati con accanimento anche nella nostra città e nella nostra Regione. Gianluca Paciucci PRC – Trieste Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Incontro sull’avanzata delle estreme destre in Europa
Sabato 29 alle 18.00 presso la Casa del popolo “A.Gramsci” Via Ponziana 14 – Trieste (1° piano): incontro “L’avanzata dell’estrema destra in Europa e nel mondo. Opporci al neofascismo e difendere la Costituzione”. Organizzano Rifondazione Comunista e i/le Giovani Comunisti/e. Partecipano Gianluca Paciucci (segretario PRC-Trieste), Marco Canciani (responsabile antifascismo GC), Alessandra Kersevan e Piero Purich (storici e saggisti), Paolo Bertolozzi (segretario nazionale GC) e Rita Scapinelli (responsabile antifascismo PRC). Gianluca Paciucci PRC-Trieste Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Porte vecchio e migranti: dichiarazioni inacettabili del sindaco e dell’attuale amministrazione
Il Partito della Rifondazione Comunista (Trieste) ritiene che quanto minacciato dall’attuale amministrazione comunale in merito alla situazione migranti e al Porto vecchio sia da condannare. Dopo anni di proclami sprezzanti e di aperta ostilità, essi annunciano che verranno messi cartelli in Porto vecchio per impedire l’accesso a chi lì cerca un rifugio (in un autunno già freddissimo e a ridosso dell’inverno…) e che inoltre sono allo studio provvedimenti per chi vi sarà sorpreso in comportamenti contrari al pubblico decoro. I responsabili di questi comportamenti potrebbero essere soggetti a multe, ad allontanamenti di 48 ore che potranno essere estesi a un intero anno, fino a incorrere in provvedimenti penali (in caso di recidività). I “comportamenti contrari al decoro” sarebbero cercare un riparo per la notte (questa amministrazione comunale non ha messo a disposizione nemmeno un letto per i “transitanti”), espletare i bisogni fisici (questa amministrazione comunale non ha provvisto gli spazi frequentati dalle persone migranti nemmeno un bagno pubblico), e poi ubriachezza molesta e accattonaggio. Sono provvedimenti ottocenteschi contro i poveri, segno di chiusure ideologiche. Il capitale vuole che arrivino “braccia” (per lavorare nella ristorazione o nei cantieri…), e invece continuano a giungere “persone”, corpi, intelligenze. Rifondazione Comunista sa che tutto questo inciderà drammaticamente sulla vita quotidiana di persone già in forte sofferenza. La città, secondo qualcuno/a, sarebbe minacciata da un’invasione – che non c’è. Ma se invece ci fosse un’accoglienza decente e il rispetto dei diritti umani elementari, non migliorerebbe anche la situazione complessiva del vivere nella nostra città? E non migliorerebbe persino la “sicurezza” di cittadine e cittadini, e quella delle persone migranti, non migliorerebbe anche il “decoro”? E invece le vie che sindaco e amministrazione praticano sono la distruzione di spazi (sala Tripcovich, tra i tanti), l’apertura di parcheggi a sostegno del consumismo natalizio (quando in molte città si scoraggia l’uso dei mezzi privati), lo spreco di denaro pubblico per le luminarie, la vendita di enormi aree ai privati per farne ulteriori luoghi della circolazione di merci e denaro, e la repressione (DASPO urbano, etc.), infine. Essi inoltre lasciano nel più completo abbandono luoghi ancora in buone condizioni (pensiamo all’ex mercato coperto di via Gioia). Ci sembra che arretratezza politica e durezza di cuore si uniscano in tutte le affermazioni di membri eminenti dell’attuale amministrazione. Chiamiamo ad azioni politiche tutte le forze e i movimenti progressisti per fermare queste ripetute pratiche di non accoglienza e respingimento di chi cerca soluzioni alla propria difficile vita. Gianluca Paciucci PRC-Trieste   Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Razzismo di strada e istituzionale
Il Partito della Rifondazione Comunista (Trieste) ritiene che le cupe manifestazioni di sparuti militanti di estrema destra (4 e 8 novembre scorsi) e il continuo non intervento, se non per dichiarazioni sconcertanti, da parte dell’attuale sindaco di Trieste intorno al tema delle migrazioni siano parte di uno stesso progetto. In piazza, poche decine di militanti straparlano di “remigrazione”, mentre l’attuale amministrazione del Comune di Trieste, della stessa destra (altro che “liberali moderati”), lascia che la situazione delle persone migranti peggiori sempre di più, semplicemente non intervenendo, se non con discorsi contigui a quelli degli estremisti. In Piazza della Libertà, invece, e in Porto vecchio ogni giorno si “manifesta” solidarietà concreta con esseri umani provenienti da altri mondi e giunti a Trieste, il più delle volte per andare altrove. Lo ribadiamo: essi fuggono da situazioni di guerre, di repressione fondamentalista e di sfruttamento capitalistico che soprattutto nell’Occidente trovano le cause dirette, insieme alla violenza esercitata dalle classi dirigenti e dalle polizie dei Paesi di provenienza. Le quotidiane “manifestazioni”in Piazza Libertà di Linea d’Ombra, NoNameKitchen, Fornelli resistenti, scout di ogni parte d’Italia e altre/i sono infinitamente più numerose, pur se a volte insufficienti a rispondere a tutte le domande poste: le volontarie e i volontari non prestano solo soccorso, così sostituendosi alla colpevole assenza delle istituzioni cittadine, ma creano relazioni, umane e politiche, scambiandosi idee e raccogliendo storie. La “remigrazione” è una pura stupidaggine fascista; la solidarietà attiva è il volto positivo della nostra città e del nostro Paese. Gianluca Paciucci Partito della Rifondazione Comunista (Trieste) Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Riprendiamoci le piazze, il tempo, la vita: un’iniziativa di Rifondazione Comunista a Muggia.
Il Partito della Rifondazione Comunista (Trieste) insieme al Circolo PRC “Alma Vivoda” (Muggia) e alle/ai Giovani Comuniste/i, organizzano il 21 settembre prossimo alle ore 18.00 presso il giardino del Teatro “Verdi” (via San Giovanni, 2 – Muggia) un incontro sul tema “Riprendiamoci le piazze, il tempo, la vita” con interventi di Stefano Galieni (segreteria nazionale PRC; responsabile immigrazione) e di Massimo Marega (segretario provinciale CGIL-Trieste). Insieme a loro parleremo di referendum, cittadinanza, immigrazione, lavoro e “sicurezza”. Introduce Gianluca Paciucci (segretario PRC-Trieste). La cittadinanza è invitata a partecipare, per continuare a progettare insieme una Muggia e un Paese più solidale. Nell’occasione verrà presentato il libro di Stefano Galieni e dell’Associazione “Italiani senza cittadinanza” dal titolo C’è un Paese da cambiare. Riflessioni sui risultati di un referendum, da parte di chi non intende fermarsi (Left edizioni, 2025). Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Ulteriori venti di guerra nel cuore dell’Europa
Il Partito della Rifondazione Comunista-Federazione di Trieste esprime la sua forte preoccupazione per la guerra nel cuore dell’Europa. Da più di tre anni la guerra in Ucraina, portata dal militarismo russo dell’autocrate Putin, distrugge vite e strutture civili in modo sistematico. Il recente “incidente” di frontiera (lancio di droni russi dalla Bielorussia in Polonia) può provocare un’ulteriore escalation, coinvolgendo la NATO che, sin dall’inizio, non è certo innocente per aggressività e militarismo. Come comunisti/e, pensiamo alla necessità di immediate trattative di pace, che dovrebbero essere imposte da ricostruite entità sovranazionali (ONU, soprattutto). I popoli devono sollevarsi contro i propri governi, fra di loro complici, costringendoli alla diplomazia. O adesso o mai più: contro la ferocia del militarismo russo, il pericoloso riarmo UE e la presenza di basi NATO con armamenti nucleari in Italia e, in particolare, nella nostra regione (e nel mondo intero). Ci esprimiamo quindi a favore dell’autodeterminazione dei popoli, ovunque. Si dia voce ai popoli, tacciano le armi. Gianluca Paciucci (3347037783) Partito della Rifondazione Comunista – Trieste. Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Migranti in continuo pericolo di vita: accusiamo l’amministrazione Di Piazza
Il nubifragio abbattutosi sulla città il 2 settembre ha messo sotto gli occhi di tutte/i la drammatica situazione delle persone migranti in Porto vecchio. Esse hanno rischiato la vita e la salute, già precaria, e hanno perso tutto, spazzato via dalla violenza della pioggia mentre riposavano o si preparavano a dormire all’addiaccio. Solo la presenza di attiviste/i, che Dipiazza continua sconsideratamente ad accusare, e la pronta generosità di una parrocchia vicino alla stazione ha evitato il peggio. Sono anni che, come Rifondazione Comunista insieme ad altre forze, denunciamo l’irresponsabilità di chi, con un pugno di voti, mal governa Trieste. Si tratta, ora, di passare ai fatti, anche in vista dei prossimi autunno e inverno: aprire alle persone migranti/transitanti i locali del mercato coperto di via Gioia, in zona stazione e in ottime condizioni. L’omissione di soccorso e la disumanità, per biechi calcoli elettorali, dura da troppo tempo. Le attiviste/i continueranno la loro opera quotidiana: spetta all’amministrazione Dipiazza fare quello che non ha fatto finora, se non vorrà essere travolta dal disprezzo definitivo e dalla propria miseria politica. Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Trieste: istituzioni e forze dell’ordine contro le persone migranti
Rifondazione Comunista è venuta a conoscenza di ennesimi rivoltanti comportamenti di istituzioni e forze del cosiddetto ordine contro le persone migranti. Per il secondo giorno di fila (10 e 11 agosto) diverse automobili della polizia al mattino presto hanno svegliato e mandato via numerose persone migranti che avevano trovato riparo sotto a una tettoia, nel piazzale degli autobus (dove già mesi fa venne effettuato uno sgombero in grande stile, il secondo, dopo quello del “silos”), appena dentro Porto vecchio. Persone non assistite (e in questo tutte le istituzioni triestine sono colpevoli da anni di consapevoli atti di omissione) vengono ulteriormente perseguitate e cacciate all’alba. Non sappiamo cosa fare, dinanzi a tanto accanimento, ma certamente sappiamo che questo comportamento protervo contro inermi esseri umani e la non assistenza sono comportamenti fuori da ogni umanità e da ogni legge civile. Chiediamo da anni che si trovi una soluzione stabile per le persone migranti/transitanti; e che le forze del cosiddetto ordine la smettano di obbedire a comandi insulsi e violenti. In Piazza Libertà e altrove, a Trieste, va però in scena un’altra storia: credenti e non credenti, laici e religiosi, donne e uomini provenienti da tutta Italia da anni si sostituiscono alle istituzioni preposte e assicurano cibo e cura agli indifesi, ai rifugiati -di cui parlò Hannah Arendt in un suo esemplare articolo del 1943-, agli esclusi. Questa è la Trieste che vogliamo, e non quella cinica e incompetente che governa la città da troppo tempo. Rifondazione Comunista è concretamente vicina a chi spende la sua vita e gran parte del suo tempo in Piazza Libertà per il “prossimo”; Rifondazione Comunista denuncia il “palazzo” per le ripetute infrazioni alla legge e sta pensando a come, insieme a gruppi di avvocat*, si possa mettere sotto accusa il potere, locale, in Regione e a Roma, per i gravi atti commessi. Gianluca Paciucci PRC – Trieste Redazione Friuli Venezia Giulia
Teatro Verdi: una nomina che sa di nepotismo e opacità
Il Partito della Rifondazione Comunista denuncia la recente nomina nel Consiglio di indirizzo della Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste del figlio dell’onorevole Sandra Savino, esponente di Forza Italia, attualmente sottosegretaria al Ministero dell’Economia e contestualmente assessora ai Servizi generali del Comune di Trieste. Questa nomina lascia spazio a legittimi interrogativi, sia sul piano etico che istituzionale. La designazione del figlio di una figura politica nazionale e locale in un ente culturale di grande rilievo rappresenta un caso evidente di commistione tra potere politico e interessi personali. Non ci risultano né selezioni pubbliche né avvisi trasparenti che giustifichino tale scelta. Ancor più grave è che tale decisione venga da un’amministrazione in cui la madre dell’interessato svolge un ruolo attivo e influente. Nulla è stato reso noto circa il profilo professionale del nominato, né vi è traccia di competenze artistiche di rilievo in ambito teatrale o istituzionale. Siamo di fronte all’ennesimo episodio di nomina per contiguità familiare, non certo per comprovata esperienza o autorevolezza nel settore culturale. È inaccettabile che in un’istituzione pubblica si operi con logiche che sembrano più da manuale di clientelismo che da buona amministrazione. Va inoltre sottolineato che il Consiglio di indirizzo del Teatro Verdi si distingue in negativo a livello nazionale: è infatti uno dei pochi, se non l’unico tra i teatri lirici italiani, a non includere nemmeno una donna al suo interno. Una grave mancanza di rappresentanza di genere che smentisce ogni impegno verso l’equità e le pari opportunità. Un tempo, il CdA del Teatro Verdi era animato da figure di alto profilo, come sovrintendenti, direttori artistici e professionisti della cultura, persone che vantavano una lunga e trasparente esperienza nel mondo dello spettacolo e della gestione culturale. Oggi ci troviamo invece davanti a un evidente abbassamento del livello di selezione e serietà delle nomine. Quello che emerge da questa vicenda è una dinamica pericolosamente simile a quella di un sistema di potere che premia la fedeltà personale e familiare, piuttosto che la competenza. Un metodo che, a prescindere dalle appartenenze politiche, mina alla base la credibilità delle istituzioni e alimenta la sfiducia dei cittadini. Il Partito della Rifondazione Comunista chiede: che il sindaco si adoperi immediatamente per l’immediata sospensione della nomina; che ci sia un impegno concreto per il riequilibrio di genere all’interno del CdA del Teatro Verdi; che ci sia un ritorno a criteri di capacità professionale, trasparenza e competenza per tutte le nomine negli enti culturali cittadini. Trieste merita un teatro all’altezza della sua storia, non un palco per le manovre dinastiche del potere. Partito della Rifondazione Comunista-Federazione di Trieste Rifondazione Comunista - Sinistra Europea
Fermare Israele, in Palestina come in Iran
Israele, non soddisfatto del genocidio che sta attuando a Gaza, la mattina del 13 giugno ha sferrato un articolato attacco aereo contro l’Iran. Noi non amiamo il regime teocratico iraniano, che opprime e assassina il suo stesso popolo, ma risolvere le controversie internazionali compiendo il crimine della guerra è ennesimo atto di irrazionale protervia da parte di Netanyahu. Questi ha dichiarato: “Abbiamo appena portato a termine un colpo d’apertura molto riuscito e, con l’aiuto di Dio, otterremo molti risultati”. Con l’aiuto di Dio, bestemmia su bestemmia. Crimine su crimine. Se il cosiddetto Occidente, e il vile governo italiano della destra fascista e leghista, non fermeranno Israele, tutto il sistema mondiale verrà distrutto. Con conseguenze terribili per tutti. Ricordiamo che, dopo l’accordo sul nucleare iraniano del 2015 (amministrazione Obama), nel 2018 fu Trump a uscire unilateralmente da quell’accordo. In questi anni ci sono stati altri atti di ostilità reciproca, ma ultimamente sembrava che -anche per la debolezza politica e le difficoltà economiche del regime degli ayatollah- potesse aprirsi una positiva stagione di trattative. Le bombe di Israele mettono fine a questo possibile inizio (già l’Iran ha annunciato di non voler partecipare ai colloqui con gli USA previsti per domenica 15 giugno a Muscat, in Oman) e condannano l’intera area, e il mondo intero, a un’ulteriore fase di violenza di cui non si vede la fine. La cosiddetta comunità internazionale deve fermare Israele, in Palestina come in Iran, con ogni mezzo: sospensione immediata delle forniture di armi, ferree sanzioni che ne mettano in ginocchio l’economia, cessate-il-fuoco immediato e negoziati, con regia ONU, tra tutti i soggetti statuali e non statuali dell’area – tutti responsabili della guerra continua contro i popoli. Affidare a questi criminali il destino dell’umanità rappresenta, certo, una contraddizione, ma non vediamo cos’altro si possa fare, in assenza di autentiche “primavere dei popoli”. Gianluca Paciucci PRC-Sinistra Europea Rifondazione Comunista - Sinistra Europea