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Festival della nonviolenza poietica a Comiso si chiude con la cerimonia alla Pagoda per la Pace
IL 6 LUGLIO 2025, IL FESTIVAL DELLA NONVIOLENZA POIETICA DI COMISO SI È CHIUSO CONFLUENDO NELLA CERIMONIA PER IL XXVII ANNIVERSARIO DELLA PAGODA PER LA PACE E VIENE LANCIATO UN APPELLO ALLA KNESSET: ISRAELE ATTUI UNILATERALMENTE LA TRASPARENZA NUCLEARE, DENUNCI DI POSSEDERE UN ARSENALE DI BOMBE ATOMICHE, ACCETTI LE ISPEZIONI DELL’AIEA, PARTECIPI ALLE CONFERENZE ONU PER UN MEDIO ORIENTE LIBERO DALLE ARMI DI STERMINIO DI MASSA. Il “festival della nonviolenza poietica“, caratterizzato da discussioni sul tema della “pace disarmata e disarmante”, si è svolto a Comiso, tra le capitali storiche del movimento per la pace, aperto il 3 luglio 2025 dalla giornata dedicata agli incontri sulle obiezioni di coscienza; e chiudendosi oggi, 6 luglio 2025, con la confluenza nella cerimonia per il 27esimo anniversario della Pagoda per la pace. L’iniziativa, promossa dai “Disarmisti esigenti“, è stata inquadrata nella manifestazione: “Gli alberi custodi – seminare la pace“, organizzata dalla “Fondazione degli archi“, che ha predisposto la location fisica degli incontri. La nonviolenza poietica. Questi sotto esposti gli obiettivi per cui ci battiamo con le modalità di una nonviolenza non limitata alle tattiche e alle tecniche (“pragmatica” alla Gene Sharp”), ma “poietica”, unendo insieme la concretezza con  l’innovazione creativa capace di profondità strategica (“trasformare i gruppi umani nemici in gruppi umani amici”) e di ancoraggio al valore del “rispetto della Vita” (vita dell’ecosistema globale, non semplicemente della specie umana). IL TNP E’ NUDO! (TNP = trattato di non proliferazione nucleare). Siamo per la proibizione delle armi nucleari e per la denuclearizzazione anche civile. Siamo per un “Non primo uso” con misure che evitino la guerra nucleare per errore.  DUE POPOLI, DUE STATI CONVIVENTI IN PALESTINA, PER LA COOPERAZIONE EUROMEDITERRANEA Siamo per un Medio Oriente libero dalle armi di sterminio di massa L’EUROPA DELLA PACE CON LA HELSINKI 2 Opponiamoci alle guerre (in primis al conflitto in Ucraina), ai riarmi, alle pulizie etniche, alle restrizioni antidemocratiche, ai fondamentalismi e ai terrorismi. No al ritorno degli euromissili (smantellati ai tempi delle lotte di Comiso e del Cruisewatching europeo: che la terra sia loro lieve!) NO ALLA CULTURA DEL NEMICO. PER UNA COSTITUZIONE DELLA TERRA Costruiamo, praticando le obiezioni di coscienza, l’organizzazione dell’ antimilitarismo nonviolento, per l’umanità unita nella terrestrità! La successione degli incontri. La prima giornata, come si è accennato, il 3 luglio 2025, è stata dedicata alle obiezioni di coscienza e ai training nonviolenti. Sono stati presentati tre libri: “La guerra nucleare spiegata a Greta“, di Alfonso Navarra. “Per un nuovo universalismo“, di Andrea Billau. “La coscienza dice no alla guerra“, curato da Enzo Sanfilippo. È intervenuto il noto “Ploughshares” Turi Vaccaro, che una sentenza del Tribunale di Caltanissetta proprio in questi giorni ha destinato ai domiciliari sulla Verde Vigna, il terreno acquistato da migliaia di pacifisti, comproprietari con la campagna del metro quadro di pace, ai tempi della ,lotta contro gli euromissili. La seconda giornata, il 4 luglio, è stata focalizzata sulla denuclearizzazione e la conversione ecologica. La “politicità sociale” è stata introdotta da Roberto Brambilla, che ha presentato il libro di Pino Polistena intitolato: “Politica, questa sconosciuta”. Il nucleare come “tecnologia della potenza” è stato illustrato da Alfonso Navarra con il supporto di Daniele Barbi e Marco Zinno. Sulla conversione ecologica sono intervenuti Giuseppe Farinella, Angelica Romano e Serena Tusini. La terrestrità. Il 5 luglio è stato all’insegna del “Fare la pace con la Terra” e dei percorsi per ottenere il disarmo.  Ecco sotto i link per visionare i tre incontri del 5 luglio 2025. ECONOMIA DI PACE: IL MODELLO GANDHIANO https://drive.google.com/file/d/1rqEbW4xYElk6Wqt3jJddr3wwZDlPFLfp/view Antonio De Lellis, coordinatore nazionale di Pax Christi, presenta il libro “Uscire dalla guerra, per una economia di pace”, curato insieme a Rosetta Placido e Stefano Risso. Daniele Barbi, dalla Germania, espone l’idea dell’agricoltura sostenibile in rapporto alla esperienza realizzata a Trier. Antonella Nappi, femminista storica, pone la domanda: “Cosa è la violenza?” Ennio Cabiddu, dei Disarmisti esigenti, propone un esame critico del movimento dei trattori indirizzato – a suo giudizio – solo a difendere (“giustamente”) la sopravvivenza dei piccoli proprietari. LA RADIO PER LA FORMAZIONE ALLA TERRESTRITA’ https://drive.google.com/file/d/1rt3Qs11nnkeem5BgNtSgVn4KEYB2jIXL/view Alessandro Capuzzo, storico esponente del movimento antinucleare triestino, ripropone l’attualità della denuclearizzazione del Golfo di Trieste sulla base del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari e del Trattato di Pace del 1947. Marco Rizzo, di Radio Nuova Resistenza, discute del progetto di radio controinformativa e formativa con Alfonso Navarra, Daniele Barbi e Antonella Nappi. Radio Irene di Comiso, messa su ai tempi della resistenza agli euromissili, dovrebbe rivivere. I PERCORSI PER OTTENERE IL DISARMO. LA PERFORMANCE DELLE MANI ALZATE AL CIELO https://drive.google.com/file/d/1Oyko0yAdGAwbt8uSD219TNJHQT5UD64I/view Introdotte da Alfonso Navarra, le testimonianze (Totò Schembari) della missione a New York dei Disarmisti esigenti al Terzo meeting degli Stati parte del Trattato di proibizione delle armi nucleari (marzo 2025). Alfonso Navarra fa accenno all’appello alla Knesset lanciato dal Festival: Israele unilatermente pratichi la trasparenza sul nucleare, dichiari di possedere un arsenale “atomico”, accetti le ispezioni dell’AIEA, partecipi ai negoziati ONU per un Medio Oriente libero dalle armi di sterminio di massa. Paola Paesano presenta il progetto di Costituzione della Terra. Interventi di Carla Biavati sulla nonviolenza in Palestina, Antonella Nappi, Roberto Cotti (Stop RWM), Lorenzo Porta. Marie Jeanne Balagizi illustra la drammaticità sanguinosa delle guerre dimenticate dell’Africa, e ricorda che anche oggi in Congo milizie mafiose travestite da movimenti di liberazione imperversano con stermini, stupri, affamamenti, distruzioni al servizio di rapine neocoloniali. L’appello per un gesto di trasparenza unilaterale sul nucleare da parte di Israele. L’appello alla Knesset è leggibile nel testo completo al seguente link: https://zibaldoneecopacifista.webnode.it/l/trasparenza-unilaterale-per-il-nucleare-israeliano/ Questo appello  chiede che Israele, da Paese democratico e responsabile, come questi deputati, speriamo in buona fede, credono che sia, faccia un primo passo di disarmo e di distensione: rinunci all’arsenale nucleare che possiede, di cui non conferma né smentisce l’esistenza, ma che è – si dice in espressione italiana – un “segreto di Pulcinella” (“open secret” in inglese).  “Israele dovrebbe, in prospettiva, aderire al Trattato di Non Proliferazione (TNP) e collaborare con il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW). La “trasparenza”, attuata invece immediatamente, rafforzerebbe la democrazia e permetterebbe di negoziare per un Medio Oriente libero da armi di sterminio di massa, partecipando ai percorsi ONU già attivati in questo senso. Questa è la vera sicurezza, non il mantenimento di un arsenale nucleare, con alla base l’idea irrazionale che, nel far west che si va profilando, si resterà comunque i “pistoleri” più temibili, veloci e pronti a sparare per primi“. La pagoda per la pace di Comiso. Il monaco buddhista Morishita, da Nagasaki, è arrivato a Comiso all’inizio degli anni Ottanta, nel periodo delle mobilitazioni pacifiste contro l’installazione dei missili Cruise. Ha abitato a lungo alla Verde Vigna, base pacifista del Cruisewatching, accanto all’ingresso principale della ex base missilistica (il “Magliocco”), oggi aeroporto civile. La costruzione della Pagoda è stata da lui decisa seguendo la scia del venerabile Nichidatsu Fujii, fiancheggiatore di Gandhi nella marcia del sale in India, fondatore della Nipponzan Myohoji: a lui si deve la realizzazione della prima pagoda della pace, fra quelle che oggi costellano il mondo.  La celebrazione, guidata da Gyosho Morishita, si svolge, inizio ore 10:00 del 6 luglio, sotto un gazebo, davanti alla Pagoda con la grande statua del Buddha. E’ aperta, come sempre, dalla recita suonando i tamburi della preghiera del Sutra del Loto. Il motivo ripetuto contiene l’insegnamento principale del buddhismo, cioè l’invito ad entrare in sintonia con le leggi che governano l’Universo. Per la cerimonia sono arrivati confratelli da tutto il mondo: dal Giappone, dall’India, dalla Cina, dalla Polonia, dall’ Inghilterra, dall’ Austria … Esistono due problemi pratici per il progetto Pagoda: 1) acquistare il terreno su cui si erge pagando 35.000 euro entro il marzo 2026; 2) completare alcuni adempimenti urbanistici.
Radio Onda Rossa intervista Serena Tusini dell’Osservatorio sulla leva obbligatoria
Radio Onda Rossa ha intervistato Serena Tusini, docente e attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’università, sulla proposta di legge riguardante la riserva ausiliaria volontaria; al contempo si torna a parlare di leva obbligatoria in maniera molto concreta: già sono state depositate due proposte di legge, una della Lega, l’altra del PD e nel quadro europeo molti paesi si muovono nella stessa direzione. Clicca qui per l’intervista su Radio Onda Rossa.
Viareggio, 29 giugno: commemorazione strage ferroviaria con dibattito sulla militarizzazione
29 GIUGNO 2009 – 29 GIUGNO 2025 16° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE FERROVIARIA DI VIAREGGIO Il 29 giugno del 2009 avveniva la strage ferroviaria di Viareggio provocando 32 vittime, feriti, distruzione di un intero quartiere, devastazione, morte. Da questa stessa strage nasceva però una lotta esemplare, avanzata, nata dall’unità tra familiari delle vittime, ferrovieri, cittadinanza, lavoratrici e lavoratori che ogni giorno si battono per la sicurezza sul luogo di lavoro, che non si piegano alle logiche capitalistiche e guerrafondaie del profitto e di chi in prima persona le rappresenta e ne è responsabile legalmente e moralmente. Oggi è quanto mai necessario mobilitarsi, confrontarsi, unire le forze, contrastare la crescente mancanza di sicurezza sui luoghi di lavoro, la militarizzazione della scuola, dell’intera società, l’uso delle ferrovie e delle navi per il trasporto di armi, la ricerca scientifica asservita alle logiche belliciste, il ricorso continuo al “dual use”. Per questo come insegnanti aderenti all’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università abbiamo subito raccolto l’invito ad essere presenti e ad intervenire alla manifestazione del 29 giugno a Viareggio, a fianco dei familiari delle vittime della strage, dei ferrovieri, della cittadinanza, per ribadire che soltanto la lotta costruita dal basso è in grado di uscire fuori dalle aule scolastiche e dai tribunali, di creare quell’unità necessaria a contrastare le quotidiane morti sul lavoro, la cultura dell’obbedienza, dell’asservimento che respiriamo, l’intolleranza e la repressione delle diversità e del dissenso. Appuntamento alla Chiesina dei Pescatori di Viareggio (zona Darsena); Ore 18:30 incontro dibattito su militarizzazione nelle scuole (intervento di Serena Tusini dell’Osservatorio) e nelle ferrovie; Ore 21:30 corteo fino a Via Ponchielli, luogo del disastro.
Serena Tusini al Convegno dell’Osservatorio: “Il ritorno della leva e l’impatto sulla scuola”
Pubblichiamo il video dell’intervento dal titolo “Il ritorno della leva e l’impatto sulla scuola” di Serena Tusini, docente e sindacalista, al convegno nazionale dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università svoltosi il 16 maggio a Roma presso Spin Time dal titolo Scuole e università di pace. Fermiamo la follia della guerra. L’accelerazione del processo di militarizzazione nel nostro Paese ha un piano ben preciso e deliberato, pubblicato nel Piano della Comunicazione delle Forze Armate, come ci mostra Serena Tusini: quale guerra ci prepariamo a combattere? Dopo l’esperienza positiva dello scorso anno l’Associazione Nazionale “Per la Scuola della Repubblica“- OdV, soggetto accreditato alla formazione Decreto MIUR 5.7.2013 Elenco Enti Accreditati/Qualificati 23.11.2016, insieme all’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università hanno organizzato a Roma per il 16 maggio 2025 un Convegno nazionale in presenza e online sul processo di militarizzazione dei luoghi della formazione e sulla necessità di costruire percorsi di pace all’interno di un quadro europeo e mondiale che vira inesorabilmente verso un conflitto globale.
Manifestazione 31 maggio La Spezia, Osservatorio: basta con la cultura della guerra
Si è svolta il 31 maggio a La Spezia una grande ed emozionante manifestazione a sostegno del popolo palestinese e contro il genocidio a Gaza. Abbiamo urlato la nostra indignazione, il nostro No al riarmo e a una città soffocata dalla produzione militare. Abbiamo ribadito che siamo contrari alla militarizzazione del nostre scuole e che ci opporremo a tutti quei progetti scolastici che continuano a portare i nostri studenti e le nostre studentesse a contatto con il mondo militare. Per l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università è intervenuta la nostra Serena Tusini, docente e sindacalista, che si è soffermata sul ruolo dei/delle docenti nel mettere in fila i fatti della storia per spiegare l’occupazione illegale del territorio palestinese con la complicità di un Occidente che morto a Gaza, di un Occidente, di cui si declamano i valori democratici, che è ormai preda di consorterie che fanno affari con la guerra. L’invito di Serena Tusini è rivolto ai genitori e agli studenti/studentesse affinché prendano consapevolezza di questo tragico declino guerrafondaio scritto negli accordi commerciali e politici di una Europa che corre al riarmo e si allea con le peggiori potenze destabilizzatrici dell’assetto geopolitico mondiale e si rifiutino di essere complici. Di seguito il video di Serena Tusini a La Spezia. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, La Spezia
Lido di Camaiore (LU), Incontro pubblico “La scuola tra militarizzazione e Nuove Indicazioni Nazionali”
SABATO 24 MAGGIO PRESSO CROCE VERDE LIDO DI CAMAIORE (LU), INCONTRO PUBBLICO SUL TEMA: “LA SCUOLA TRA MILITARIZZAZIONE E NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI” CON INTERVENTI DI RITA CORSI, SERENA TUSINI, ILARIA SABATINI, CRISTINA RONCHIERI PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO “COMPRENDERE I CONFLITTI, EDUCARE ALLA PACE”, ATTI I CONVEGNO NAZIONALE CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ. L’incontro, molto partecipato (una sessantina le presenze) e aperto a tutta la cittadinanza, è stato introdotto e coordinato dalla docente Rita Corsi, che ha spiegato le motivazioni dell’iniziativa e l’esigenza di aprirsi al territorio per far conoscere ciò che accade nelle scuole relativamente all’ingerenza, sempre più frequente e pressante, dell’esercito e delle forze militari e come questa realtà si intrecci, a livello ideologico, con la riscrittura delle indicazioni programmatiche della scuola del primo ciclo (infanzia, primaria e secondaria di primo grado). Serena Tusini, docente dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, è intervenuta illustrando le varie modalità della presenza dell’esercito e delle forze dell’ordine all’interno delle scuole, celata spesso dietro interventi o ricerche destinate alla società civile. Si è soffermata sul cambiamento della forma della guerra, da guerra asimmetrica a guerra simmetrica, da esercito di professionisti alla necessità di ritornare ad un esercito di leva, di come la guerra sia sempre guerra di una classe dirigente ai popoli, ma proprio per questo possa suscitare o mettere in moto cambiamenti profondi e aprire spazi aperti da riempire come soggetti e forze organizzate di opposizione. Ilaria Sabatini del Movimento della Cooperazione Educativa di Pisa ha focalizzato il proprio intervento su alcune parti delle nuove indicazioni programmatiche, evidenziandone i numerosi aspetti non condivisibili: la visione esclusivamente occidentale ed eurocentrica della storia, la concezione individualistica del “discente”, maschio avulso da un contesto sociale, la mancanza di riferimenti alle complessità culturali, alla differenza di genere, l’uso di termini quali “talenti”, educazione del “cuore”. Ha messo in risalto come queste “indicazioni” in realtà si configurino come prescrittive e lesive della libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione, soprattutto per i vari “suggerimenti” presenti. Cristina Ronchieri, dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, ha presentato gli autori e le autrici dei vari contributi del libro “Comprendere i conflitti, educare alla pace”, soffermandosi sulla necessità di contrapporre a questa deriva bellicista, una cultura non-violenta, pacifista, che si concretizzi in percorsi e pratiche educative basate sulla cooperazione e l’empatia. Numerosi sono stati gli interventi delle persone presenti e dei gruppi organizzati, quali quello del Comitato Salute Pubblica Versilia-Massa Carrara, della Casa delle Donne, dei ferrovieri, dai quali è emersa la necessità impellente di coordinarsi e di fare rete. Rita Corsi, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Grande partecipazione al Convegno nazionale dell’Osservatorio contro la militarizzazione il 16 maggio 2025 a Roma
Il Convegno nazionale dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’università, “Scuole e università di pace. Fermiamo la follia della guerra“, organizzato il 16 maggio 2025 in collaborazione con l’Associazione nazionale “Per la scuola della Repubblica Odv”, si è rivelato estremamente interessante per la qualità degli interventi e ha visto la partecipazione di circa 220 docenti collegate/i online e un centinaio in presenza nella sala teatro dello Spin Time in via Croce Santa Croce di Gerusalemme a Roma. L’iniziativa era valida come corso di aggiornamento e formazione per le/gli insegnanti ed è stata organizzata per fare il punto sulla situazione della militarizzazione delle scuole e della società , anche alla luce della follia del RearEurope e della tragica piega che sta prendendo l’occupazione illegale dei territori palestinesi da parte di Israele, ormai orientato alla distruzione totale di Gaza con l’operazione “Carri di Gedeone”. Il primo intervento è stato quello di Ludovico Chianese, presidente uscente dell‘Osservatorio, il quale ha fatto il punto sul lavoro annuale dell’organizzazione, sulle campagne avviate e sui suoi successi, ma ha anche ribadito la follia della guerra che entra nella narrazione consolidata e normalizzata all’interno delle scuole per mezzo della presenza costante e programmata delle Forze Armate. A seguire, Anna Angelucci, presidente dell’Associazione Nazionale per la scuola della Repubblica, si è soffermata sull’assurdità della Risoluzione del Parlamento Europeo del 2 aprile 2025 sull’attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune, un testo programmatico in cui si costruisce la scuola del RearmEurope, vale a dire una scuola in un cui dominano le competenze, epifenomeno della messa in secondo piano del pensiero, delle conoscenze. Nella Risoluzione viene esplicitamente consigliato di inserire l’Istruzione militare all’interno dei programmi scolastici, proprio come durante il fascismo. La relazione del professor Angelo d’Orsi, storico e già ordinario all’Università di Torino, prendendole mosse dal suo recente volume Catastrofe neoliberista, si è incentrata sul sistema guerra, sull’ideologia e sulla pratica dello sterminio nell’età del turbocapitalismo, focalizzando l’attenzione sulla necessità crescente e costante della produzione industriale bellica di tipo capitalistico che sostiene l’urgenza delle guerre in giro per il mondo al fine di produrre esclusivamente profitto. E in continuità con d’Orsi, Futura D’aprile, giornalista freelance per «Il Fatto Quotidiano», «EditorialeDomani» e «AltrEconomia», ha messo concretamente in evidenza come il commercio di mondiale di armi sia il risultato di una politica orientata alla guerra, da cui l’Italia trae profitto anche attraverso società a partecipazione statale, come Leonardo S.p.A. Particolarmente accorato, inoltre, è stato l’appello di padre Alex Zanotelli, missionario comboniano e Direttore di Mosaico di Pace, nel richiamare alla coscienza dei/delle docenti, ma anche dei cittadini e delle cittadine, l’urgenza di invertire il processo di costruzione della guerra, pena la sconfitta totale dell’umanità, l’abisso, anche mettendo in atto importanti iniziative di disinvestimento, boicottaggio e sanzioni (a sostegno di BDS) nei confronti dei paesi che promuovono le guerre. Serena Tusini, docente e promotrice dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, ha mostrato l’impatto sulla scuola del Piano della comunicazione delle Forze Armate, cercando di dimostrare il teorema della militarizzazione con documenti preziosi alla mano, i quali rendono evidente la necessità di reclutare 40.000 soldati all’interno delle nostre scuole. Estremamente interessante è stata la relazione di Murat Cinar, giornalista di origine turca che vive in Italia ormai da diversi anni, il quale ha mostrato documenti audiovisivi e fotografici che illustrano il teorema della militarizzazione delle scuole anche in Turchia e Israele, paesi che come l’Italia hanno nel tempo costruito un universo simbolico bellicista attraverso parate, manifestazioni ideologiche e celebrazioni militaristiche. A chiudere l’interessantissima giornata di studi c’è stata Roberta De Monticelli, già docente di filosofia morale all’Università di Ginevra e all’Università San Raffaele di Milano, la quale, a partire dalla postfazione che ha scritto al libro di Francesca Albanese, J’accuse, ha mostrato la necessità, per tutta l’umanità, di ricorrere al diritto internazionale per costruire la pace. Il suo recente libro Umanità violata, inoltre, non risparmiando critiche al giornalismo mainstream e ai pennivendoli embedded, si sofferma sulla sofferenza di un popolo, quello palestinese, che subisce una illegittima occupazione da circa 80 anni e di cui l’umanità, che è consapevole oggi più che mai di ciò che sta accadendo sotto i suoi occhi, sembra totalmente disinteressata, risultato di un processo, come l’Osservatorio cerca di argomentare, di normalizzazione della guerra, di adiaforizzazione morale, di indifferenza generale a fronte dell’avanzare dell’ideologia del successo individuale, del merito soggettivo, della dimensione egotica che si fa spazio. A chiudere il convegno, dopo numerosissimi e altrettanto pertinenti interventi da parte del pubblico attento e critico e da parte di uno studente romano del collettivo OSA, c’è stato l’intervento di Antonino De Cristofaro, docente e promotore dell’Osservatorio, il quale ha richiamato l’attenzione dei/delle docenti sulla necessità di costruire, nella scuola, mediante le discipline, nelle pratiche didattiche, un universo alternativo a quello guerrafondaio e per riuscire ad essere incisivi a livello educativo occorre innanzitutto decolonizzare il pensiero da quelle concrezioni suprematiste, occidentaliste e colonialiste che si annidano nel linguaggio e nelle mentalità, ma purtroppo anche nei documenti ufficiali, come è accaduto con le indicazioni nazionali per l’insegnamento della storia nella scuola primaria e secondaria di primo grado in cui si afferma che «Solo l’Occidente conosce la storia». A breve pubblicheremo i video dei singoli interventi dei relatori e delle relatrici al Convegno insieme al materiale utilizzato durante le conferenze. Michele Lucivero, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
La Spezia, 14 aprile, Convegno dell’Osservatorio contro la militarizzazione
Ospitato dalla Mediateca Regionale Ligure, si è svolto a La Spezia, il 14 aprile scorso, un altro convegno organizzato sui territori dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, in collaborazione con l’Associazione “Per la Scuola della Repubblica” e Sindacato Sociale di Base. La partecipazione è stata nutrita, circa 170 persone divise tra la sala e il collegamento online, che ha permesso la presenza da molte regioni d’Italia. Il programma del seminario, dal titolo “La funzione sociale della scuola, tra capitale umano e militarizzazione“, ha voluto essere un momento di ulteriore approfondimento e aggiornamento delle analisi che Osservatorio e sindacato stanno portando avanti per quanto riguarda le trasformazioni del ruolo sociale dell’istruzione e della sempre più pervasiva cultura della difesa e della sicurezza, unita alla propaganda e all’occupazione sfacciata di molti spazi formativi e didattici da parte dei militari. Gli interventi di Serena Tusini, Charlie Barnao e Roberta Leoni sono stati completati dai contributi degli studenti e delle studentesse di OSA e di Marco Cataruzza, attivista che ha presentato la realtà di Sea Future, grande fiera annuale “mascherata” delle armi, che si svolgerà il prossimo settembre a La Spezia. La mattinata si è conclusa con domande e dibattito dal pubblico davvero significativi e con la promessa di continuare a lavorare coordinandosi fattivamente anche sul territorio. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Ponteradio: le facce della guerra totale, contributi di Tusini e Mazzeo per l’Osservatorio
Ponteradio è un bellissimo progetto di informazione condivisa tra sette radio indipendenti Radio Blackout, Radio Onda Rossa, Radio Neanderthal, Radio Eustachio, Radio Spore, Radio Wombat, Radio Quar. Il tema della trasmissione del 18 aprile è stato «contro la guerra totale» e per l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università sono intervenuti Serena Tusini e Antonio Mazzeo. La prima parte della puntata è stata dedicata a un corposo approfondimento sull’industria dell’automobile, legata al comparto bellico già dalla sua nascita, si prevede che con lo scellerato piano di riarmo europeo torni alla produzione militare. Lo dimostra la nota di stretta attualità sullo stabilimento Berco, tra Ferrara e Treviso. Compagnia produttrice di cingolati per macchine agricole, secondo quanto scrivono alcuni giornali potrebbe passare a produrre cingolati per carri armati. Così come si sta già riorganizzando la produzione di Faber di Castelfranco dalle bombole di ossigeno a proiettili per l’artiglieria pesante, e l’Iveco Defence di Vittorio Veneto ha visto aumentare le commesse di mezzi corazzati e lince. (n.d.r.) L’argomento successivo è stato quello che lega i colossi di internet Meta Google e Amazon, Microsoft con la guerra e la sorveglianza. Si è parlato di algoritmo dello sterminio sperimentato su Gaza, e delle aziende che esibiscono le implicazioni militari dei loro prodotti all’interno di simposi esclusivi come il Defense Tech Summit di Tel Aviv. Si è detto dei test dei sistemi d’arma autonomi nei conflitti in Nagorno Karabakh e in Siria, e dell’Ucraina diventata un poligono sperimentale. Infatti, il ministro della Difesa ucraino Oleksij Reznikov in carica all’inizio del conflitto aveva apertamente invitato tutte le industrie militari alleate a testare le nuove armi. Un mese fa è stata resa nota l’acquisizione da parte della NATO di un sistema di intelligenza artificiale, il Maven Smart System che prevede un’ampia gamma di applicazioni di intelligenza artificiale ad uso bellico e che permetterebbe di ridurre il personale per l’analisi dei dati da migliaia di militari a poche decine.  La testimonianza di una attivista di Genova ha ricordato il ruolo della logistica e di come la guerra passi anche dai nostri territori. Lo spostamento di merci, di uomini e strumentazioni militari, gli snodi commerciali, i porti e le ferrovie possono diventare luoghi di conflitto. Contro il genocidio in corso in Palestina varie città nel mondo hanno bloccato l’attività portuale all’arrivo di navi israeliane che portavano materiale bellico.  Nel giugno 2024 a Genova più di mille persone hanno bloccato tre accessi al porto, per dieci giorni. Il nuovo decreto sicurezza intende decisamente impedire questo tipo di manifestazioni che hanno lunga tradizione nei movimenti e nei sindacati di base.  Esiste un pacchetto di finanziamenti UE per la mobilità militare e l’uso duale di ferrovie, strade e infrastrutture della viabilità italiane. Un programma che dura da ormai qualche anno e partecipato da Leonardo. Tocca le ferrovie liguri del comune di La Spezia, la stazione Sampierdarena che ha aggiunto sette nuovi binari per collegare il porto di Genova alla viabilità ferroviaria, e un tratto stradale tra Genova e Milano per il trasporto di mezzi militari pesanti. L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università aveva scritto a riguardo. Si è parlato del corteo nazionale del 12 aprile a Milano per la Palestina, contro il pacchetto sicurezza e contro il riarmo. Il corteo è stato attaccato da ogni dove, diviso dalle cariche della polizia e attaccato da una campagna mediatica molto aggressiva di costruzione del nemico pubblico. Si è cercato di confondere la natura politica del corteo con altre situazioni, narrando tutto come disordine. Nelle stesse ore ci sono state cariche al Derby a Roma e un intervento della polizia in un rave in Piemonte. Intanto, sempre a Milano, via chat il gruppo articolo 52 di chiara connotazione di estrema destra, per cui « sacro dovere del cittadino è difendere la patria » si organizza per ronde e pestaggi di senzatetto e immigrati, considerati molesti con la loro sola presenza. Serena Tusini, docente e attivista dell’Osservatorio ha descritto la normalizzazione della presenza dei militari nelle scuole. Potete ascoltare il suo contributo integrale qui.  Tra le tante cose riportate da Serena Tusini potete leggere della festa della polizia in Piazza del Popolo a Roma qui e qui, che è solo l’ultimo evento organizzato per celebrare le forze di polizia e attirare nello spirito della propaganda famiglie e bambini. C’è stato l’invito al presidio davanti la Collins Aerospace a Luserna San Giovanni, il 24 aprile. Lo stabilimento produce sistemi di frenaggio e di atterraggio per aerei, droni e satelliti ed è conosciuto nel panorama dell’economia piemontese per le molte offerte di lavoro e la collaborazione con l’università di Torino. Successivamente si è parlato dei distretti industriali di un tempo, dell’onnipresente Leonardo e del suo ecosistema di aziende partner, della città dell’aerospazio a Torino, dell’industria militare tedesca Rheinmetall, delle commesse israeliane nella zona di Ravenna, delle commesse per l’aerospazio e le blindature leggere a Modena, un approfondimento a cura di  Atlante delle guerre e Weapon Watch. Antonio Mazzeo ha parlato delle relazioni tra know how specialistico e applicazioni militari. Qui potete ascoltare il suo contributo integrale. Viene portato a modello il sistema razzista, sovranista e criminale di Israele nel quale tutto, dalla finanza alla formazione di ogni soggetto, è finalizzato alla guerra. Ha informato sulla mega esercitazione aeronavale in corso proprio in questi giorni nelle acque del Mar Tirreno e nei poligoni militari della Sardegna. Si chiama Mare Aperto 2025. Si tratta di un’esercitazione multinazionale guidata dalla Marina militare italiana. Vi partecipano grandi aziende dei paesi membri della NATO produttrici di nuovi sistemi tecnologici avanzati e quasi un centinaio tra studenti, ricercatori e docenti universitari italiani a fianco degli ammiragli e dei generali nella pianificazione delle esercitazioni e nel miglioramento del know how. Ultimo tassello della trasmissione ha riguardato il mondo della finanza. La Exor, holding finanziaria olandese controllata dalla famiglia italiana Agnelli, vuole dare nuova vita alla Iveco Defense, forse farla acquistare da Leonardo per un miliardo e mezzo. Fincantieri sta acquisendo sempre più siti, a Livorno ha conquistato il business dei sottomarini e intende sperimentare in essi piccoli reattori atomici per la forza motrice. Clicca qui per il contenuto integrale dell’intervista a Serena Tusini e Antonio Mazzeo. Maria Pastore, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università