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Intervista a Francesco Schettino su Radio Onda d’Urto su spese militari: l’economista cita l’Osservatorio
Francesco Schettino, docente di economia all’Università “Luigi Vanvitelli” di Napoli nel commento che vi proponiamo, basato su analisi qualitative dell’ultima scelta della NATO sugli investimenti in armi fino al 5%del PIL delle singola nazioni, cita esplicitamente l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università. Nell’intervista ai microfoni di Radio Onda d’Urto (clicca qui per ascoltare sul sito) possiamo ascoltare questo passaggio: «C’è chi fa analisi sulla militarizzazione come il lavoro pregevole dell’Osservatorio – spiega Schettino – che ci mette in guardia su questo fenomeno, ma mi chiedo se i genitori dei compagni di scuola dei miei figli e in generale nella società c’è questa consapevolezza che saranno loro ad essere obbligatati ad indossare una divisa».
Intervista a Michele Lucivero su Radio Onda D’Urto su Convegno Osservatorio 16 maggio Roma
In questa puntata speciale di Scuola Resistente, Michele Lucivero spiega, ai microfoni di Radio Onda d’Urto, le tematiche affrontate nel secondo Convegno Nazionale dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università. Non poteva mancare, quindi, un riferimento, di carattere generale e di scenario geo-politico, all’escalation bellica in atto un po’ in tutto il mondo ma soprattutto al genocidio in atto in Palestina che osserviamo impotenti in diretta tutti i giorni. A tre anni dal nascita dell’Osservatorio, l’invito a partecipare è rivolto anche a quei docenti e cittadini che ancora non hanno ancora acquisito la piena consapevolezza su questa deriva che ha inondato anche i banchi di scuola. Oltre alle divise mimetiche (o mimetizzate!) e alle stellette negli istituti scolastici, nell’intervista si è voluto sottolineare la cultura militarista che è entrata a gamba tesa nella società tutta e dunque anche nelle scuole che ne sono la cartina al tornasole. Clicca qui per l’intervista su Radio Onda D’Urto. Stefano Bertoldi, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Intervista CambiareRotta “La Sapienza” a Radio Onda d’Urto su collaborazioni con Israele
Proseguono, a tutt’oggi, gli accordi di ricerca con immediate ricadute belliche tra università italiane, in questo caso La Sapienza di Roma ed atenei israeliani. “Altro che dual use o Food for Gaza!” “Entrambe, infatti – urla a gran voce Bartolomeo, rappresentante degli studenti di Scienze per il movimento CambiareRotta – sono due foglie di fico che secondo tutti noi, studenti di matematica e fisica dell’ateneo capitolino, nascondono connivenze che, diremmo noi dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, dopo oltre 15 mesi di massacri e di pulizia etnica si configurano, come “concorso in crimini contro l’umanità” e “crimini di guerra”. In questi due crimini la diretta responsabile è la rettrice Polimeni che da oltre 15 mesi di fronte alle proteste degli studenti, le “acampade” non fa altro che tergiversare e prendere tempo ma senza riuscire a nascondere più di tanto la realtà dei fatti che ci raccontano gli studenti anche sul piano tecnico. Nell’intervista rilasciata a Radio Onda d’Urto (clicca qui per l’intervista) da Bartolomeo, si racconta di studi e ricerche applicate che non hanno “eventualmente” anche una qualche ricaduta civile ma di tecnologie direttamente utilizzabili nei teatri di guerra come ad esempio sensori ottici di precisione ed altre strumentazioni che paradossalmente servono all’esercito israeliano per evitare di incappare nelle mine o bombe inesplose che loro stessi hanno lanciato in questi 15 mesi di massacri contro una popolazione inerme, spesso su donne e bambini, o addirittura su ospedali, ambulanze e mercati affollati. Stefano Bertoldi, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Intervista a Gianmarco Pisa su Radio Onda D’Urto sulla didattica di pace nelle scuole
In questa ultima intervista rilasciata a Radio Onda d’Urto per la trasmissione Scuola Resistente, Gianmarco Pisa illustra quali sono i parametri e i paradigmi da seguire per intavolare anche a livello trasversale in varie materie, compresa storia dell’arte, il tema della pace. Gianmarco Pisa, scrittore e formatore esperto in tematiche riguardanti la pedagogia della pace, affronta un tema cruciale come la prevenzione, colpevolmente abusato e banalizzato dalle forze dell’ordine e dai militari che intendono questo concetto non come un lungo lavoro di conoscenza storica e geopolitica o di studio di complesse relazioni sociali e culturali conflittuali, ma come “vademecum” per l’individuazione del nemico per evitarlo oppure punirlo o contenerlo. Nell’intervista questi temi si affrontano non in maniera astratta, ma con l’intento di destrutturarne stereotipi, pregiudizi e semplificazioni. Le problematiche metodologiche e didattiche che devono affrontare tutti i/le colleghi/e insegnanti, in questo momento storico in cui siamo circondati da guerre nel fare passare tra i giovani il valore della pace, sono tante e prima fra tutte è proprio il tranello banalizzante che si avvale di concetti sintetici, ma dalla forte presa, della dinamica “inevitabile ed antica quanto l’uomo”, dell’aggredito e dell’aggressore, della vittima e del carnefice. Il punto di partenza è, tra gli altri, quello della semplificazione riassunta nella frase esclamativa “che male c’è?”, a proposito della discutibile presenza militare, o di forze dell’ordine, a scuola che qualsiasi insegnante avrà sentito pronunciare, almeno una volta nella propria carriera, da un* collega sprovvedut* o peggio, in malafede. Clicca qui per il link su Radio Onda D’Urto. Stefano Bertoldi, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università