Intervista a Gianmarco Pisa su Radio Onda D’Urto sulla didattica di pace nelle scuole
In questa ultima intervista rilasciata a Radio Onda d’Urto per la trasmissione
Scuola Resistente, Gianmarco Pisa illustra quali sono i parametri e i paradigmi
da seguire per intavolare anche a livello trasversale in varie materie, compresa
storia dell’arte, il tema della pace.
Gianmarco Pisa, scrittore e formatore esperto in tematiche riguardanti la
pedagogia della pace, affronta un tema cruciale come la prevenzione,
colpevolmente abusato e banalizzato dalle forze dell’ordine e dai militari che
intendono questo concetto non come un lungo lavoro di conoscenza storica e
geopolitica o di studio di complesse relazioni sociali e culturali conflittuali,
ma come “vademecum” per l’individuazione del nemico per evitarlo oppure punirlo
o contenerlo.
Nell’intervista questi temi si affrontano non in maniera astratta, ma con
l’intento di destrutturarne stereotipi, pregiudizi e semplificazioni. Le
problematiche metodologiche e didattiche che devono affrontare tutti i/le
colleghi/e insegnanti, in questo momento storico in cui siamo circondati da
guerre nel fare passare tra i giovani il valore della pace, sono tante e prima
fra tutte è proprio il tranello banalizzante che si avvale di concetti
sintetici, ma dalla forte presa, della dinamica “inevitabile ed antica quanto
l’uomo”, dell’aggredito e dell’aggressore, della vittima e del carnefice.
Il punto di partenza è, tra gli altri, quello della semplificazione riassunta
nella frase esclamativa “che male c’è?”, a proposito della discutibile presenza
militare, o di forze dell’ordine, a scuola che qualsiasi insegnante avrà sentito
pronunciare, almeno una volta nella propria carriera, da un* collega sprovvedut*
o peggio, in malafede.
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Stefano Bertoldi, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università