Sabato 3 maggio 2025, una marea antifascista invade le strade di Ascoli PicenoAscoli Piceno gode della pessima fama di città più a destra delle Marche. Da
queste parti la destra infatti è stata sempre egemonica o quasi.
Del resto negli anni Settanta imperversa lo squadrismo neofascista. Questa è la
città dove è nato Gianni Nardi, figura di spicco del terrorismo nero durante gli
anni della Strategia della tensione, morto nel 1976 a trent’anni in circostanze
poco chiare in Spagna. Qui essere un militante di sinistra allora, e anche oggi,
è cosa complicata, come esplicita un film cult del 1986 “Il grande Bleck”,
diretto da Giuseppe Piccioni, con Sergio Rubini, pellicola autobiografica dove
si narrano le peripezie di un giovane della sinistra extraparlamentare.
Sempre allora il fucilatore di partigiani Almirante riempiva Piazza del Popolo,
una delle più belle d’Italia, salotto buono della borghesia locale e il Msi alle
elezioni raggiungeva percentuali ragguardevoli. Inoltre la curva è una delle più
nere d’Italia, insieme a quelle della Lazio e del Verona, seppure si dice che
negli ultimi anni qualcosina sia cambiato.
Insomma, Ascoli Piceno è una città un po’ complicata, per usare un eufemismo, i
cui riconoscimenti per lontanissimi meriti resistenziali sono decisamente
un’anomalia.
In questo contesto ieri pomeriggio, 3 maggio, migliaia di persone (i notiziari
parlano di duemila, ma a nostro avviso erano molte di più) hanno dato vita a una
grande e combattiva manifestazione antifascista, una marea che ha invaso le vie
cittadine.
I fatti sono noti: la giovane Lorenza Roiati da alcuni anni gestisce la
panetteria “L’Assalto ai forni”, dove propone prodotti creati da lei. Lorenza in
occasione dei 25 Aprile ha la sana abitudine di esporre uno striscione
antifascista, e quest’anno, 80° anniversario della Liberazione, ha esposto la
scritta “Buono come il pane, bello come l’antifascismo”. Questo ha attirato le
provocatorie attenzioni e le relative intimidazioni delle forze di polizia, le
quali, peraltro, hanno ricevuto la pacata ma ferma risposta di Lorenza, come
attesta un video che ha girato sui social.
La grave iniziativa, che si è affiancata ad altri inaccettabili eventi in giro
per la penisola, ultimo in provincia di Taranto, dove i carabinieri hanno
denunciato dieci persone che cantavano “Bella ciao”, ha provocato un diluvio di
attestati di solidarietà, ai quali hanno fatto da contraltare, il 26 aprile, due
squallidi striscioni fascisti fortunatamente rimossi dopo poche ore. Ma si è
andati ben oltre la generica solidarietà grazie al locale Collettivo “La
Caciara”, che da alcuni anni porta avanti una meritoria attività politica, che
ha deciso di indire la manifestazione di ieri.
Così per la prima volta in ottant’anni Ascoli ha visto sfilare per alcune ore
tanta gente proveniente da diverse parti della regione e dal territorio
provinciale. Sezioni dell’Anpi, a partire da quella ascolana, delegazioni della
Cgil, striscioni della Filcams e della Flc, collettivi studenteschi, ma
soprattutto tanta gente e numerosissimi giovani, con bandiere rosse, palestinesi
e della pace, hanno trasformato il volto del capoluogo di provincia.
E i camerati? Verso la fine uno sparuto gruppo si è palesato all’altezza di
Piazza del Popolo, a una trentina di metri dal corteo, protetto dall’abituale
cordone della polizia, ricevendo, non potendo andare oltre, i meritati insulti.
Qualcuno ha fatto notare che un tempo invece della decina di squadristi, il
numero sarebbe stato molto più alto. Ma oramai non pochi di quella generazione,
sopra la camicia nera hanno indossato il doppio petto, a partire dall’attuale
Presidente della giunta regionale Acquaroli, oggi cinquantenne, pupillo della
Meloni, che fino a qualche tempo fa andava in osteria a festeggiare
l’anniversario della “Marcia su Roma” con i camerati. Oggi è alla vigilia delle
elezioni e cercherà di salvare il posto.
Tornando alla manifestazione, il corteo si è concluso in piazza Ventidio Basso,
dove per fortunata non hanno preso la parola le forze politiche, come richiesto
dal Collettivo, che giustamente non ha neanche voluto bandiere di partito. Sono
intervenuti esponenti dell’Anpi, dei movimenti di base, e molto brevemente
Lorenza, che ha correttamente sottolineato come ieri ad essere protagonista è
stata la folla antifascista che, durante il percorso, ha anche ricevuto applausi
da alcuni residenti. Da queste parti non è poco.
Sergio Sinigaglia