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ASCOLI PICENO: MIGLIAIA IN CORTEO IN SOLIDARIETÀ CON LA FORNAIA ANTIFASCISTA IDENTIFICATA PER L’AFFISSIONE DI UNO STRISCIONE
Si è svolta sabato 3 maggio ad Ascoli Piceno la manifestazione antifascista organizzata a seguito della doppia visita delle forze di polizia al panificio “L’assalto ai forni”, la cui titolare aveva esposto uno striscione per celebrare gli ottant’anni dalla Liberazione in occasione del 25 aprile. “25 aprile buono come il pane, bello come l’antifascismo” era la scritta incriminata riportata sul pezzo di stoffa affisso di fianco alla forneria. Almeno 2mila le persone presenti in piazza per portare solidarietà alla fornaia ascolana Lorenza Roiati, che ha definito la partecipazione all’evento come “una risposta spettacolare perchè gli antifascisti sono spettacolari”. Indetta alle 15.30 da piazza Cecco D’Ascoli “contro ogni forma di fascismo e repressione” la manifestazione, partecipata da Anpi e realtà politiche del territorio, comitati, studenti, cittadini e collettivi, si è conclusa in piazza Ventidio Basso. Il bilancio della manifestazione con Cecilia, del collettivo Caciara di Ascoli Piceno. Ascolta o scarica.
Sabato 3 maggio 2025, una marea antifascista invade le strade di Ascoli Piceno
Ascoli Piceno gode della pessima fama di città più a destra delle Marche. Da queste parti la destra infatti è stata sempre egemonica o quasi. Del resto negli anni Settanta imperversa lo squadrismo neofascista. Questa è la città dove è nato Gianni Nardi, figura di spicco del terrorismo nero durante gli anni della Strategia della tensione, morto nel 1976 a trent’anni in circostanze poco chiare in Spagna. Qui essere un militante di sinistra allora, e anche oggi, è cosa complicata, come esplicita un film cult del 1986 “Il grande Bleck”, diretto da Giuseppe Piccioni, con Sergio Rubini, pellicola autobiografica dove si narrano le peripezie di un giovane della sinistra extraparlamentare. Sempre allora il fucilatore di partigiani Almirante riempiva Piazza del Popolo, una delle più belle d’Italia, salotto buono della borghesia locale e il Msi alle elezioni raggiungeva percentuali ragguardevoli. Inoltre la curva è una delle più nere d’Italia, insieme a quelle della Lazio e del Verona, seppure si dice che negli ultimi anni qualcosina sia cambiato. Insomma, Ascoli Piceno è una città un po’ complicata, per usare un eufemismo, i cui riconoscimenti per lontanissimi meriti resistenziali sono decisamente un’anomalia. In questo contesto ieri pomeriggio, 3 maggio, migliaia di persone (i notiziari parlano di duemila, ma a nostro avviso erano molte di più) hanno dato vita a una grande  e combattiva manifestazione antifascista, una marea che ha invaso le vie cittadine. I fatti sono noti: la giovane Lorenza Roiati da alcuni anni gestisce la panetteria “L’Assalto ai forni”, dove propone prodotti creati da lei. Lorenza in occasione dei 25 Aprile ha la sana abitudine di esporre uno striscione antifascista, e quest’anno, 80° anniversario della Liberazione, ha esposto la scritta “Buono come il pane, bello come l’antifascismo”. Questo ha attirato le provocatorie attenzioni e le relative intimidazioni delle forze di polizia, le quali, peraltro, hanno ricevuto la pacata ma ferma risposta di Lorenza, come attesta un video che ha girato sui social. La grave iniziativa, che si è affiancata ad altri inaccettabili eventi in giro per la penisola, ultimo in provincia di Taranto, dove i carabinieri hanno denunciato dieci persone che cantavano “Bella ciao”, ha provocato un diluvio di attestati di solidarietà, ai quali hanno fatto da contraltare, il 26 aprile, due squallidi striscioni fascisti fortunatamente rimossi dopo poche ore. Ma si è andati ben oltre la generica solidarietà grazie al locale Collettivo “La Caciara”, che da alcuni anni porta avanti una meritoria attività politica, che ha deciso di indire la manifestazione di ieri. Così per la prima volta in ottant’anni Ascoli ha visto sfilare per alcune ore tanta gente proveniente da diverse parti della regione e dal territorio provinciale. Sezioni dell’Anpi, a partire da quella ascolana, delegazioni della Cgil, striscioni della Filcams e della Flc, collettivi studenteschi, ma soprattutto tanta gente e numerosissimi giovani, con bandiere rosse, palestinesi e della pace, hanno trasformato il volto del capoluogo di provincia. E i camerati? Verso la fine uno sparuto gruppo si è palesato all’altezza di Piazza del Popolo, a una trentina di metri dal corteo, protetto dall’abituale cordone  della polizia, ricevendo, non potendo andare oltre, i meritati insulti. Qualcuno ha fatto notare che un tempo invece della decina di squadristi, il numero sarebbe stato molto più alto. Ma oramai non pochi di quella generazione, sopra la camicia nera hanno indossato il doppio petto, a partire dall’attuale Presidente della giunta regionale Acquaroli, oggi cinquantenne, pupillo della Meloni, che fino a qualche tempo fa andava in osteria a festeggiare l’anniversario della “Marcia su Roma” con i camerati. Oggi è alla vigilia delle elezioni e cercherà di salvare il posto. Tornando alla manifestazione, il corteo si è concluso in piazza Ventidio Basso, dove per fortunata non hanno preso la parola le forze politiche, come richiesto dal Collettivo, che giustamente non ha neanche voluto bandiere di partito. Sono intervenuti esponenti dell’Anpi,  dei movimenti di base, e  molto brevemente Lorenza, che ha correttamente sottolineato come ieri ad essere protagonista è stata la folla antifascista che, durante il percorso, ha anche ricevuto applausi da alcuni residenti. Da queste parti non è poco. Sergio Sinigaglia
ASCOLI PICENO A FIANCO DEL PANIFICIO SCENDE IN PIAZZA CONTRO FASCISMO, REPRESSIONE E INTOLLERANZA
È stata annunciata una manifestazione ad Ascoli Piceno per sabato 3 maggio alle ore 15 “contro ogni forma di fascismo e repressione”, dopo l’ennesimo striscione d’odio fascista sotto il periodo del 25 aprile. Gli antifascisti e le antifasciste marchigiane denunciano un clima irrespirabile nella città che, nella settimana del 25 aprile, si è ritrovata sui media di tutta Italia in seguito alla doppia visita delle forze di polizia al panificio “L’assalto ai forni”, la cui titolare aveva esposto uno striscione per celebrare gli ottant’anni dalla Liberazione. Immediatamente dopo la seconda visita della polizia, Lorenza Roiati, aveva ricevuto la pronta solidarità di una parte della cittadinanza. Sucessivamente i neofascisti marchigiani avevano affisso due striscioni contro la titolare del panificio. La città, denunciano dal Collettivo Caciara, subisce da anni le intimidazioni dell’estrema destra, seguita a ruota dalle istituzioni della città. Non è ancora definito il punto di partenza del corteo. Attivisti e attivisti raccomandano di seguire gli aggiornamenti sulle pagine social del  Collettivo Caciara o inviando un messaggio all’indirizzo: collettivocaciara@gmail.com. Presentiamo il corteo e le ragioni dei movimenti marchigiani con Cecilia del Collettivo Caciara, che ci riporta anche i fatti avvenuti in città nella settimana del 25 aprile. Ascolta o scarica