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Da Unibo, a Unimore fino al Mur: studenti, lavoratori e docenti rifiutano l’elmetto!
Ieri siamo stati in presidio insieme al personale TAB dell’@unionesindacaledibase e ai docenti al MUR, all’Università di Bologna e all’Università di Modena e Reggio Emilia per ribadire al Governo Meloni e alla Ministra Bernini che non c’è posto per l’accademia militare né a Bologna né altrove. La decisione, frutto delle […] L'articolo Da Unibo, a Unimore fino al Mur: studenti, lavoratori e docenti rifiutano l’elmetto! su Contropiano.
Un “27 politico” in filosofia per i militari? No, grazie
L’esercito vuole studiare filosofia, e dio sa se non avrebbe bisogno. L’esempio del militare più alto in grado e funzione – l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, presidente del comitato militare della Nato ed ex Capo di Stato maggiore – è quasi esemplare. Parlando della necessità di essere “proattivi” nella guerra ibrida […] L'articolo Un “27 politico” in filosofia per i militari? No, grazie su Contropiano.
Studenti, lavoratori e docenti non si arruolano né mettono l’elmetto
L’accordo bocciato da studenti, docenti e lavoratori del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Bologna si deve fare: questa la linea secca del Governo e della Ministra Bernini dopo la vittoria il mese passato della mobilitazione di studenti insieme a docenti e personale TAB contro la proposta di creare un corso […] L'articolo Studenti, lavoratori e docenti non si arruolano né mettono l’elmetto su Contropiano.
“Fuori Leonardo S.p.A. dai centri di formazione professionale”
La complicità di Leonardo S.p.A. nel genocidio in Palestina è ormai di dominio pubblico. Nonostante il tentativo di smentita dell’Amministratore delegato Roberto Cingolani in una recente intervista al “Corriere della Sera”, l’azienda produttrice di armamenti, il cui maggior azionista è il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha rifornito e continua a rifornire Israele, stato sotto accusa per genocidio alla Corte Internazionale di Giustizia, con le armi prodotte nei suoi stabilimenti. Dai cannoni prodotti dalla controllata Oto Melara in dotazione alla marina israeliana con i quali sono stati effettuati bombardamenti sulla Striscia di Gaza dal 7 ottobre 2023 in poi, alla componentistica prodotta da Leonardo per gli F-35 utilizzati per radere al suolo Gaza, alla fornitura di elicotteri Agusta per l’addestramento delle forze di occupazione, alla produzione da parte di MBDA, partecipata di Leonardo, di componenti di ali direzionali per le bombe GBU-39, responsabili, come documentato dal quotidiano britannico “The Guardian”, di almeno decine di vittime civili. Questa complicità, ben documentata anche dalla Relatrice Speciale per il territorio palestinese occupato Francesca Albanese nel suo penultimo rapporto, ha spinto alcune associazioni e una cittadina palestinese a denunciare la scorsa settimana Leonardo S.p.A. al Tribunale Civile di Roma. Di fronte a tali responsabilità ineludibili, Leonardo non dovrebbe unicamente essere messa sotto inchiesta nei tribunali: non dovrebbe avere più nessuna legittimità negli spazi pubblici di questo paese, men che meno nei luoghi della formazione. > E invece, come documentato da “Altreconomia” nel numero di Ottobre, almeno 23 > atenei pubblici hanno legami con Leonardo. Queste collaborazioni possono > prendere la forma di progetti di ricerca finanziati da Leonardo, ma anche > borse di studio o contratti a tempo determinato per ricercatori/ricercatrici, > fino a indirizzare la didattica, con insegnamenti tenuti proprio da docenti > riconducibili a Leonardo. Un legame atenei pubblici – Leonardo S.p.A. che non solo pone seri interrogativi sull’autonomia dei saperi e sul ruolo sociale dell’Università e della ricerca pubbliche, che dovrebbero essere luoghi di elaborazioni di saperi critici nell’interesse collettivo. Queste collaborazioni svolgono anche la funzione di peace-washing, cercando di riabilitare l’azienda bellica occultando, o quanto meno facendo passare in secondo piano, le proprie responsabilità nelle violazioni dei diritti umani. > A questo rapporto consolidato fra istituzioni universitarie e Leonardo, dal > 2023 si aggiunge un accordo di collaborazione stretto fra l’azienda bellica e > la Città Metropolitana di Roma Capitale per la «realizzazione di percorsi > formativi innovativi da realizzarsi presso i Centri Metropolitani di > Formazione Professionale». L’accordo di collaborazione, istituito con il decreto n. 94 del 13/06/2023 e poi finalizzato l’anno successivo con il decreto n. 7 del 22/01/2024, consente a Leonardo di entrare nel Centro Metropolitano di Formazione Professionale di Acilia allestendo «un laboratorio specialistico in materia di cyber security brandizzato con propri loghi e marchi» Leonardo inoltre, nell’ambito dell’accordo, svolgerà «il ruolo di Azienda madrina per gli studenti del 1° anno [ragazz3 di 14 anni], accoglierà gli studenti del 2° e 3° anno in alternanza scuola-lavoro rinforzata e potrà sottoscrivere contratti di apprendistato». Il risultato di questa collaborazione è la progettazione di un percorso formativo triennale, gratuito per student3 dai 14 ai 17 anni, che abilita la figura di Operatore Informatico in Ambiente Cybersecurity. L’operazione di peace-washing messa in piedi da Leonardo è palese, con il supporto inaccettabile della Città Metropolitana di Roma Capitale, che in tal modo dimostra disprezzo della giurisdizione internazionale e della vita dei e delle palestinesi (che il genocidio israeliano continua a uccidere dimostrando quanto strumentale sia questo “cessate il fuoco” per la normalizzazione del massacro). Chiediamo quindi l’immediata rescissione della collaborazione fra Leonardo S.p.A. e la Città Metropolitana di Roma Capitale: come previsto nell’articolo 5 dell’Accordo, tale rescissione sarà senza oneri per la Città Metropolitana in quanto «non darà diritto ad alcuna indennità o risarcimento, a qualsiasi titolo e di qualsiasi natura». Chiediamo inoltre l’immediata espulsione di Leonardo e di tutti gli attori che hanno supportato il genocidio, l’occupazione e l’apartheid dal mondo della formazione: i saperi devono essere liberi, contro le guerre e per l’auto-determinazione dei popoli. BDS Roma Docenti per Gaza RUP – Rete Ricerca e Università per la Palestina Immagine di copertina di Dinamopress SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress si può donare sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno L'articolo “Fuori Leonardo S.p.A. dai centri di formazione professionale” proviene da DINAMOpress.
Bologna: No al corso per i cadetti dell’Esercito
L’Università di Bologna è nell’occhio del ciclone per le recenti polemiche a mezzo stampa che toccano il tema dei rapporti tra mondo accademico e forze armate. La questione riguarda un corso di filosofia pensato esclusivamente per una quindicina di cadetti dell’Accademia militare di Modena, una proposta che il Dipartimento di Filosofia ha deciso di respingere. Il generale Carmine Masiello, capo di Stato maggiore dell’Esercito, ha criticato pubblicamente la decisione, lamentando che l’ateneo non voglia accogliere gli allievi militari. Mentre la ministra Bernini ha fatto eco parlando di una “rinuncia a missione formativa”. In realtà, la mancata attivazione del corso di studio dedicato non esclude in sé e per sé i cadetti dalla formazione universitaria: questi possono infatti iscriversi ai corsi già attivi presso l’Ateneo. La scelta del dipartimento mira, invece, a difendere l’autonomia dell’università e a evitare che risorse e programmi di studio vengano piegati a finalità militari o propagandistiche. Masiello stesso aveva parlato della necessità di sviluppare “linguaggi e tecniche di persuasione”, chiarendo così la natura selettiva e strumentale del nuovo percorso di studio. Non si tratta di pregiudizio: la decisione riflette una scelta etica, sostenuta anche dagli studenti, dalle studentesse e dal personale universitario che hanno ampiamente aderito agli scioperi contro guerre e per l’autodeterminazione del popolo palestinese. In un contesto di università sottofinanziate, attivare un corso di studio per un numero così esiguo di studenti è inconfutabilmente uno spreco di risorse pubbliche. Se poi pensiamo al fatto che migliaia di ricercatori precari stanno per essere espulsi dagli Atenei italiani a causa della scadenza dei loro contratti e per mezzo delle riforme volute della Ministra stessa, siamo al cospetto di una disfunzione davvero singolare: una ricerca a tempo determinato per tutte/i, contro la proposta di un nuovo corso destinato a essere replicato per anni, solo per pochi privilegiati. Il caso ha messo in luce rischi più ampi: la pressione politica o finanziaria non dovrebbe mai determinare l’offerta formativa di un Ateneo. Il tentativo di ignorare le esigenze interne per soddisfare i desiderata politici del momento, minaccia la libertà accademica e l’autonomia universitaria. La decisione del dipartimento di Filosofia va sostenuta. Si tratta infatti di un atto di responsabilità: le università devono concentrarsi su ricerca, didattica ordinaria e diritto allo studio, non su percorsi pensati per élite ristrette. Difendere questa scelta significa tutelare il sapere come bene comune e proteggere l’università dai privilegi e dalle logiche di potere nonché agire contro la militarizzazione delle università. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Finiti i soldi del PNRR migliaia di lavoratori a rischio licenziamento
Do you remember il PNRR? I soldi arrivati a pioggia negli anni scorsi dal piano di ripresa europeo, dovevano servire a far ripartire l’economia dopo il collasso dovuto alla pandemia. I recenti governi italiani (con Conte, Draghi e Meloni) sono riusciti a fare un doppio “capolavoro” negativo. Il primo è […] L'articolo Finiti i soldi del PNRR migliaia di lavoratori a rischio licenziamento su Contropiano.
Il ruolo dei fascisti contro il riemergere di un movimento degli studenti
Un opuscolo prodotto dall’OSA (Opposizione Studentesca d’Alternativa) sul tema Fascisti contro le lotte studentesche , è un contributo di indagine e riflessione sul ruolo dei fascisti contro le lotte degli studenti. Ma è anche uno strumento di battaglia politica e culturale di cui si sentiva il bisogno. Come noto in […] L'articolo Il ruolo dei fascisti contro il riemergere di un movimento degli studenti su Contropiano.
Riforma Bernini: una revisione della governance per tempi di guerra
È stata diffusa da qualche giorno la bozza della riforma universitaria promossa dalla ministra dell’Università Anna Maria Bernini. Uscita dalla commissione presieduta da Ernesto Galli della Loggia, che si era già distinta per le “Indicazioni 2025” indirizzate alla revisione dell’insegnamento nelle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione. Distinta […] L'articolo Riforma Bernini: una revisione della governance per tempi di guerra su Contropiano.
Blocchiamo tutto per una nuova scuola, per una nuova università, per un mondo nuovo!
Riportiamo il resoconto scritto da Cambiare Rotta e dall’Opposizione Studentesca di Alternativa riguardo alla tripla assemblea studentesca svoltasi il 15 e 16 novembre nelle città di Bologna, Roma e Bari. Un sunto che parla di organizzazioni giovanili vive e attive che sono in prima linea contro la tendenza alla guerra […] L'articolo Blocchiamo tutto per una nuova scuola, per una nuova università, per un mondo nuovo! su Contropiano.