Tag - Boicottaggio culturale

Linee guida del PACBI relative ai film israeliani complici
In risposta alla crescente richiesta da parte dei lavoratori del settore cinematografico e degli attivisti del BDS a livello globale, la Campagna palestinese per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (PACBI) illustra di seguito come le linee guida del BDS si applicano ai film (e alle produzioni televisive) israeliani complici *. Dall'inizio del genocidio in corso da parte di Israele contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza, il PACBI, membro fondatore della grande coalizione palestinese che guida il movimento globale BDS, ha ricevuto molte richieste di informazioni sui film israeliani. Speriamo che questo articolo possa aiutare a rispondere a queste domande. Incoraggiamo i programmatori, i produttori, i distributori e tutti gli altri a verificare attentamente le complicità dei film israeliani, a leggere questo articolo e a contattarci se e quando incontreranno zone d'ombra. Più di 5.000 operatori cinematografici internazionali, tra cui figure di spicco di Hollywood, si sono impegnati a rifiutare di lavorare con società e istituzioni cinematografiche israeliane complici. Un numero crescente di festival e istituti cinematografici internazionali ha avvallato il boicottaggio culturale di Israele, tra cui l'IDFA, il più grande festival di documentari del mondo, e il BlackStar, anche noto come il "Black Sundance". Apprezziamo vivamente questa significativa solidarietà! Il PACBI propone questo articolo come ulteriore riferimento. * D'ora in poi, per "film" intendiamo lungometraggi, documentari, cortometraggi e tutti gli altri film, nonché le produzioni televisive. Quindi useremo solo il termine "film" per indicare tutti i prodotti cinematografici e televisivi. 1. Importante background (da leggere per primo) La maggior parte dei film israeliani oggi sono finanziati e prodotti in condizioni di inconfutabile complicità nel mascherare o giustificare il regime di oppressione di Israele contro il popolo palestinese. Questa complicità comprende l'accettazione di finanziamenti con condizioni politiche o da parte di entità israeliane profondamente complici che traggono profitto dall'operare in insediamenti illegali o dall'apartheid. La stragrande maggioranza delle case di produzione israeliane non ha mai preso provvedimenti significativi per affrontare la propria persistente colpevolezza, anche nel contesto del genocidio di Israele a Gaza. Tuttavia, le due condizioni per cui le istituzioni culturali israeliane - comprese le società di produzione cinematografica e televisiva, le fondazioni, i distributori e altri - possono essere esentate dal boicottaggio sono chiare e sono riportate di seguito. Il PACBI sostiene il diritto universale alla libertà di espressione come indicato nel diritto internazionale. Queste condizioni sono state in parte ispirate dalla lotta contro l'apartheid in Sudafrica. Come espresso nelle linee guida del BDS per il boicottaggio culturale internazionale di Israele: "Per porre fine alla loro collusione con il regime di occupazione, colonialismo e apartheid di Israele e non essere boicottabili, le istituzioni culturali israeliane devono soddisfare due condizioni fondamentali: a. Riconoscere pubblicamente i diritti inalienabili del popolo palestinese sanciti dal diritto internazionale (compresi i tre diritti fondamentali contenuti nell'appello BDS del 2005) e b. Porre fine a tutte le forme di complicità nella violazione dei diritti dei palestinesi, come stabilito dal diritto internazionale, comprese le politiche e le pratiche discriminatorie e i vari ruoli nell'oscurare o giustificare le violazioni di Israele del diritto internazionale e dei diritti umani dei palestinesi". Queste condizioni saranno citate di seguito, quindi vi invitiamo a tenerle a mente. A prescindere dalle posizioni personali che i registi possono esprimere o sviluppare in seguito al sostegno dei diritti dei palestinesi, queste posizioni possono essere accolte con favore, ma se i loro film sono stati realizzati in condizioni di complicità nel mascherare l'oppressione, ciò non può essere annullato. I film rimarranno boicottabili secondo le linee guida del BDS. Le opinioni personali del regista, in ogni caso, non sono strettamente rilevanti per la questione in oggetto. Il BDS, compreso il PACBI, prende di mira le istituzioni complici, non gli individui in base alla loro identità o alle loro convinzioni [†]. Il contenuto di qualsiasi prodotto culturale, compresi i film, non è strettamente rilevante per determinare se è boicottabile secondo le linee guida BDS [‡]. Questo fattore deve essere preso in considerazione soprattutto dagli operatori del settore cinematografico. Anche in questo caso, il PACBI si attiene alle definizioni di libertà di espressione accettate a livello internazionale. Detto questo, qualsiasi film chiaramente propagandistico proveniente da qualsiasi Stato sarebbe sicuramente rifiutato dai festival progressisti e da altri per motivi di buon senso. Il PACBI riconosce e comprende tali boicottaggi di buon senso. Sebbene alcune società e istituzioni cinematografiche e televisive internazionali possano affermare di basare le loro decisioni di programmazione interamente sul merito artistico, in realtà questo è raramente, se non mai, il caso. Le condizioni di finanziamento e di produzione etica di un particolare prodotto non possono essere ignorate in una valutazione complessiva. Quando queste condizioni possono costituire una complicità nel mascherare il genocidio, l'apartheid e l'occupazione militare, l'approccio eticamente coerente è quello di insistere nel fare indagini concrete su questa complicità. † Nel contesto della normalizzazione, la questione può essere più sfumata (vedi parte 8). ‡ Come sopra. 2. I film israeliani sono da boicottare se sono prodotti da aziende di produzione israeliane complici Linee guida del BDS (enfasi aggiunta): "Come regola generale, le istituzioni culturali israeliane, fino a prova contraria, sono complici del mantenimento dell'occupazione israeliana e della negazione dei diritti fondamentali dei palestinesi, sia attraverso il loro silenzio che attraverso il loro effettivo coinvolgimento nel giustificare, mascherare o comunque deviare deliberatamente l'attenzione dalle violazioni israeliane del diritto internazionale e dei diritti umani. Di conseguenza, queste istituzioni, tutti i loro prodotti e tutte le attività che sponsorizzano o sostengono devono essere boicottate dalle organizzazioni culturali e dagli operatori culturali di tutto il mondo". In altre parole, i film prodotti o co-prodotti da una società di produzione israeliana complice sono boicottabili secondo le linee guida del BDS. Per fare un caso ipotetico: se un singolo regista israeliano realizza un film attraverso la propria casa di produzione, o un'altra casa di produzione israeliana, e se questa casa di produzione non ha soddisfatto le due condizioni di cui sopra, allora questo film è complice, poiché viola le linee guida del BDS. Dovrebbe essere boicottato. 3. I film israeliani sono da boicottare se sono prodotti con fondi provenienti da enti statali/pubblici condizionati politicamente Linee guide del BDS: "I prodotti culturali israeliani che ricevono finanziamenti statali come parte dei diritti del singolo operatore culturale in quanto cittadino che paga le tasse, senza che questi sia tenuto a servire gli interessi politici e propagandistici dello Stato, non sono boicottabili [solo su questa base]. Accettare tali vincoli politici, invece, trasformerebbe chiaramente il prodotto culturale in una forma di complicità, contribuendo agli sforzi di Israele di mascherare o oscurare la sua realtà coloniale e di apartheid, e lo renderebbe di conseguenza boicottabile". La Fondazione Rabinovich, il più grande fondo cinematografico israeliano, ha effettivamente posto tali condizioni politiche su tutti i suoi finanziamenti almeno tra il 2017 e il 2023. Per saperne di più, si può leggere qui e qui. Pertanto, tutti i film finanziati dalla Rabinovich realizzati in questo periodo sono boicottabili su questa base, secondo le linee guida del PACBI. Un altro fondo, il Nuovo Fondo per il Cinema e la Televisione (NFCT), ha analogamente aggiunto condizioni politiche ai finanziamenti almeno tra il 2022-23 e pertanto tutti i suoi film realizzati in questo periodo sono boicottabili su questa base. Gli altri tre principali fondi cinematografici pubblici/statali israeliani sono l'Israel Film Fund, il Gesher Multicultural Film Fund e la Makor Foundation for Israeli Film and Television. Tutti i film realizzati con il sostegno di questi tre fondi pubblici/statali (così come i film finanziati dalla Fondazione Rabinovich o dalla NFCT al di fuori del periodo in cui le condizioni politiche erano esplicitamente legate ai finanziamenti) devono essere valutati caso per caso, in relazione a tutti gli altri criteri elencati in questo articolo. Anche la Lotteria nazionale israeliana (Mifal HaPais) finanzia spesso film ed è un ente pubblico. Tuttavia, non è finanziata dalle tasse e l'iscrizione alla lotteria è volontaria, a differenza delle tasse. Pertanto, il PACBI non può ragionevolmente considerare i suoi fondi un diritto del contribuente. Per questo motivo, i film finanziati dalla Lotteria nazionale israeliana - un'entità profondamente complice - sono boicottabili secondo le linee guida del BDS. Un ulteriore contesto importante è il fatto, ben documentato, che i registi israeliani si autocensurano sistematicamente, omettendo qualsiasi critica significativa al sistema di oppressione israeliano, al fine di accedere ai fondi pubblici/statali, indipendentemente dal fatto che le condizioni politiche siano esplicitamente collegate o meno. Tale autocensura costituisce chiaramente una complicità nell'imbiancare l'oppressione di Israele contro i palestinesi, sebbene sia difficile da dimostrare in casi specifici. Il PACBI incoraggia un'indagine approfondita su tutti gli aspetti della complicità. 4. I film israeliani sono da boicottare se sono prodotti con fondi provenienti da soggetti privati complici Questi soggetti privati israeliani complici includono le emittenti televisive Hot (Hot Telecommunication Systems Ltd.) e yes. (Bezeq; ex D.B.S. Satellite Services Ltd.). Queste società sono citate nel database delle Nazioni Unite delle società che traggono profitto dagli insediamenti illegali di Israele perché questo costituisce un crimine di guerra. Tutti i film finanziati, prodotti o altrimenti creati da questi soggetti privati israeliani complici e dalle loro filiali sono essi stessi complici e dovrebbero essere boicottati secondo le linee guida del BDS. Va notato che alcuni film israeliani sono realizzati con un misto di fondi pubblici e privati e quindi devono essere attentamente valutati secondo tutti i criteri di questo articolo. 5. I film commissionati da Israele e dai suoi gruppi di pressione sono da boicottare Il PACBI fa una distinzione tra prodotti finanziati e prodotti commissionati. I due punti precedenti hanno riguardato i progetti che hanno ricevuto un finanziamento, ad esempio attraverso un processo di candidatura. Questo punto riguarda i prodotti commissionati. Nelle linee guide del BDS leggiamo: “Un prodotto culturale è boicottabile se è commissionato da un ente ufficiale israeliano o da un'istituzione non israeliana che serve il marchio Israele o scopi propagandistici simili... consideriamo tutti i prodotti culturali non israeliani (ad esempio, internazionali, palestinesi) che sono finanziati da enti ufficiali israeliani o da organizzazioni internazionali del “Brand Israel” (Marchio Israele) come commissionati e a sfondo politico, quindi soggetti a boicottaggio". I film commissionati dall’Israele genocida o dai suoi gruppi di pressione sono intrinsecamente motivati politicamente e quindi boicottabili. Ciò si distingue dal fatto di essere finanziati o prodotti da enti pubblici o privati, di cui si parla nelle parti 3 e 4. Anche i film non israeliani finanziati da Israele o da gruppi di pressione sono intrinsecamente motivati politicamente. Li consideriamo non diversi dai prodotti commissionati e quindi boicottabili. Per non israeliani non intendiamo i film realizzati da palestinesi indigeni con cittadinanza israeliana, per i quali esistono linee guida dipendenti dal contesto. 6. I film che violano le linee guida anti-normalizzazione sono da boicottare Linee guida del BDS: "Le attività, i progetti, gli eventi e i prodotti culturali che coinvolgono i palestinesi e/o altri arabi da una parte e gli israeliani dall'altra (siano essi bi o multi laterali) che si basano sulla falsa premessa della simmetria/parità tra oppressori e oppressi o che presuppongono che sia i colonizzatori che i colonizzati siano ugualmente responsabili del “conflitto” sono forme intellettualmente disoneste e moralmente riprovevoli di normalizzazione che dovrebbero essere boicottate". Questo vale per qualsiasi film, israeliano o meno (compresi quelli con cast e troupe israeliani e palestinesi) che violi le linee guida anti-normalizzazione del movimento BDS. Resistere alla normalizzazione è una componente essenziale della lotta per la liberazione della Palestina nel contesto più ampio della regione araba. Per saperne di più, consultare le Linee guida anti-normalizzazione del Movimento BDS. 7. I film di registi o attori che agiscono volontariamente come ambasciatori dell’Israele genocida sono da boicottare Alcuni registi e attori israeliani, tra altri artisti, hanno assunto con entusiasmo il ruolo di ambasciatori culturali di Israele. Tra questi Gal Gadot, che ha organizzato proiezioni di propaganda genocida e giustificativa prodotta dall'esercito israeliano, e Shira Haas, che ha prestato la voce fuori campo per la propaganda razzista e genocida del governo israeliano. Di conseguenza, poiché agiscono come ambasciatori del genocidio e dell'apartheid, piuttosto che come semplici individui, i loro film, israeliani o meno, sono boicottabili secondo i criteri istituzionali del BDS. Il PACBI ha una soglia elevata per determinare se un particolare individuo sia effettivamente un ambasciatore culturale dell'apartheid israeliano. Contattateci se non siete sicuri. 8. Le proiezioni internazionali di film israeliani sono boicottabile se sponsorizzate dai suoi gruppi di pressione o da istituzioni complici Linee guida del BDS: "Un EVENTO/INIZIATIVA culturale è boicottabile se è parzialmente o totalmente sponsorizzata da un ente ufficiale israeliano o da un'istituzione complice... un evento/iniziativa pubblica svolta sotto la sponsorizzazione/egida di o in affiliazione con un ente ufficiale israeliano o un'istituzione complice costituisce complicità e quindi deve essere boicottata. Lo stesso può valere per il sostegno o la sponsorizzazione da parte di istituzioni non israeliane che servono a scopi di branding/propaganda di Israele". Se l'ambasciata israeliana, i gruppi di pressione israeliani o le istituzioni israeliane complici sponsorizzano o sostengono in altro modo la proiezione di un film, allora tale proiezione è boicottabile, indipendentemente dal fatto che il film stesso sia boicottabile secondo le linee guida del BDS. 9. Le attività di una figura del mondo cinematografico israeliano sono boicottabili se l'individuo in questione rappresenta un'istituzione israeliana complice Il PACBI distingue la semplice affiliazione dalla rappresentanza. Per esempio: se il presidente del Forum complice dei documentaristi israeliani interviene a un panel durante un festival cinematografico internazionale, questo panel all'interno del festival cinematografico dovrebbe essere cancellato e, in caso contrario, boicottato, perché l'individuo rappresenta un'istituzione israeliana complice e quindi rientra nei criteri istituzionali del movimento BDS. Allo stesso modo, se il capo di una fondazione cinematografica pubblica israeliana rappresenta l'istituzione in un evento cinematografico internazionale, il PACBI chiede di boicottare l'evento. D'altra parte, la semplice affiliazione a un'istituzione israeliana complice non è un motivo sufficiente per il PACBI per chiedere il boicottaggio di un evento. 10. I registi, gli attori, le troupe ecc. che sono ragionevolmente sospettati di aver commesso crimini internazionali o li hanno incitati, devono essere indagati e, se giustificato, perseguiti dalle autorità competenti Nel 2024, il PACBI ha espresso una posizione sui sospetti criminali di guerra israeliani. Ciò ha rilevanza per determinare se programmare o mettere in piattaforma un film o un regista israeliano. Il PACBI chiede che le istituzioni internazionali che non svolgono la due diligence sui sospetti criminali di guerra israeliani siano pubblicamente ritenute responsabili di aver condonato le violazioni del diritto internazionale. "Data la gravità del genocidio israeliano a Gaza, in particolare, e il sostegno quasi unanime ad esso tra gli ebrei israeliani, e dati i decenni di crimini di guerra e crimini contro l'umanità perpetrati da Israele contro i palestinesi indigeni, gli accademici israeliani, gli scienziati, i programmatori, gli studenti universitari, gli artisti, scrittori, atleti, tra gli altri, che rientrano in una delle seguenti categorie, devono essere indagati e, se giustificato, perseguiti da tutti gli Stati - come parte dell'obbligo legale di tali Stati di, tra l'altro, prevenire il genocidio e garantire la responsabilità per le gravi violazioni del diritto internazionale umanitario: 1. Chiunque abbia prestato servizio dal 7 ottobre 2023 nell'esercito israeliano (comprese le unità logistiche e di intelligence). 2. Chiunque sia ragionevolmente sospettato di aver aiutato, assistito o cospirato nella commissione di crimini di guerra, crimini contro l'umanità o genocidio in qualsiasi momento, durante il servizio militare o meno. 3. Chiunque sia ragionevolmente sospettato di essere coinvolto nell'incitamento pubblico a commettere crimini di guerra, crimini contro l'umanità o genocidio, in qualsiasi momento, durante il servizio militare o meno. Inoltre, qualsiasi israeliano che risieda o lavori in un insediamento coloniale israeliano illegale nei Territori Palestinesi Occupati (TPO), compresa Gerusalemme Est, o nelle alture occupate del Golan siriano, e qualsiasi israeliano o internazionale che fornisca supporto materiale a tale insediamento, partecipa consapevolmente a un crimine di guerra e deve quindi essere ritenuto responsabile... Di conseguenza, qualsiasi entità (pubblica o privata) che inizi relazioni con tali israeliani senza condurre un'appropriata, significativa ed efficace verifica di due diligence volta a garantire che il suo impegno non faccia nulla per mantenere, espandere o riconoscere gli insediamenti e la continua presenza illegale di Israele negli OPT o altri crimini internazionali, deve essere ritenuta pubblicamente responsabile per aver condonato e sostenuto le violazioni del diritto internazionale (compresi i crimini di guerra, i crimini contro l'umanità e il genocidio) e per non aver rispettato i propri obblighi di non riconoscere o assistere in alcun modo tali violazioni". Fonte: Comitato nazionale palestinese per il BDS