Afghanistan, che cosa c’è dietro l’immagine ripulita dei Talebani. Seconda parteNegli ultimi quattro anni, le organizzazioni, tra cui Rawa, che cercavano di
organizzare proteste e di far sentire la voce delle donne afghane come
resistenza contro i Talebani hanno subìto arresti, minacce, uccisioni delle loro
aderenti e questo è il motivo per cui la protesta ha cambiato forma.
Ora, come organizzazione, e credo che questo valga anche per la maggioranza
delle donne afghane, ci stiamo concentrando su metodi clandestini di resistenza
e crediamo che una di queste forme di resistenza sia aumentare la consapevolezza
delle donne e il loro livello di istruzione. Ed è per questo che negli ultimi
quattro anni abbiamo cercato di organizzare corsi segreti a domicilio di
inglese, informatica o scienze, per le ragazze che non possono andare a scuola e
per le donne più grandi. Abbiamo cercato di mobilitare un grande numero di donne
per poter dare più consapevolezza e coraggio alle giovani generazioni affinché
resistano ai Talebani.
Anche la resistenza delle donne in Iran ci ha incoraggiato e ispirato molto,
facendoci capire che il fascismo religioso e il fondamentalismo religioso,
sebbene siano al governo da decenni, non possono mettere a tacere le donne.
Le donne più istruite e consapevoli dei propri diritti saranno sicuramente in
grado di affrontare le minacce e di trovare il modo di resistere. E lo vediamo
ancora di più attraverso l’uso dei social media, dei corsi online, attraverso
corsi segreti e opportunità educative. Le donne stanno cercando di mobilitarsi
di più contro i Talebani e soprattutto contro la polizia religiosa.
Posso sicuramente dire che il nostro lavoro sta migliorando rispetto a quanto si
faceva prima. E la semplice ragione è che prima del 2021 c’erano molte
opportunità per le donne, università private, college, scuole, tutto. Ora solo
organizzazioni come Rawa e alcune ONG offrono opportunità di istruzione o corsi
di alfabetizzazione per le donne.
Il problema che abbiamo è la sicurezza. Purtroppo, non possiamo costruire classi
numerose o centri per le donne. Non possiamo portare più donne in alcune
regioni, soprattutto non possiamo portare avanti alcun progetto dove i Talebani
sono molto forti e nelle piccole città. Nelle grandi città è più facile
prenderci cura delle misure di sicurezza.
La maggior parte sono lezioni clandestine o segrete a domicilio. Si svolgono
all’interno delle case degli insegnanti. Non paghiamo l’affitto per l’edificio o
per la lezione. Una normale stanza per la vita quotidiana è usata anche come una
classe. La rete degli insegnanti è composta da persone che già conosciamo e di
cui ci fidiamo, che sono molto creative nel trovare studenti affidabili e
nell’ampliare le loro reti senza trasformare la loro casa in una scuola
ufficiale. In ogni classe, il numero medio di studentesse è di 15-20.
In alcune zone vediamo che 50-60 donne vorrebbero partecipare e purtroppo, per
motivi di sicurezza, non possiamo permetterlo. Non possiamo nemmeno scegliere
due o tre case molto vicine, perché se succedesse qualcosa a una delle nostre
classi segrete potrebbe venire coinvolta anche l’altra. Quindi, dobbiamo stare
attente a mantenere la distanza tra le nostre classi. L’insegnante e le
studentesse sono molto creative nel trovare soluzioni ai loro problemi di
sicurezza. È comune in Afghanistan che le donne si riuniscano per confezionare
abiti e per insegnare/imparare il Corano, che è considerato un atto religioso.
In ognuna di queste lezioni abbiamo il Corano e l’insegnante, qualora i Talebani
entrassero in casa, direbbe che si tratta di studi coranici e che la lavagna e
tutto il resto servono per insegnare il Corano. E ai Talebani va bene.
Nelle nostre classi nel tempo si sviluppa una grande solidarietà tra le ragazze,
le donne e le insegnanti. Di recente, una delle ragazze a causa delle pressioni
della famiglia aveva abbandonato la classe; è accaduto a Kabul, che è la zona
più sicura rispetto ad altre. Le sue compagne di classe indagano e quando
scoprono che è il fratello a non permetterlo, un folto gruppo di 10-12 compagne
di classe si è unito per convincerlo. Sfortunatamente, non ci sono riuscite, pur
avendo ottenuto il consenso dei membri maschi della sua famiglia e sebbene si
fossero offerte di alternarsi nell’accompagnarla.
La politica di Rawa non è solo quella di fornire l’alfabetizzazione, ma anche di
dare alle donne ferite l’opportunità di parlare tra di loro di cosa soffrono,
che tipo di discriminazione subiscono all’interno della famiglia, cosa possiamo
fare. In moltissimi casi l’insegnante va a trovare la famiglia quando sorgono
problemi di qualsiasi tipo. E’ successo recentemente a Jila, una giovane
studentessa; la famiglia voleva darla in matrimonio, mentre lei voleva
continuare le sue lezioni. L’insegnante è andata a parlare con i membri maschi
della famiglia per dire loro che la figlia non era ancora pronta per questa
proposta di matrimonio e fortunatamente loro hanno acconsentito a rimandarlo.
Abbiamo molti esempi di questi piccoli successi nel migliorare la vita delle
donne, delle bambine e delle ragazze afghane, il che ci dà molto coraggio. Come
organizzazione nutriamo grande speranza nel futuro; ora viviamo un momento buio
della nostra storia, ma non è destinato a durare per sempre. Prima o poi la luce
tornerà a risplendere sull’Afghanistan.
Link alla prima parte dell’articolo,
Fiorella Carollo