Radio Africa
Tanzania - Le proteste sono iniziate il 29 ottobre, giorno delle elezioni
parlamentari e presidenziali da cui erano stati estromessi i leader delle
opposizioni, vinte dalla presidente Samia Suluhu Hassan con quasi il 98% dei
voti, ma segnate da brogli diffusi, la durissima repressione ha provocato fra
gli 800 e i 3000 morti .Una strage che ha sconvolto il paese ,si parla di
esecuzioni sommarie e fosse comune ,niente sarà come prima in Tanzania .
Mali- Da diverse settimane i jihadisti del gruppo JNIM affiliato ad Al-Qaeda
hanno imposto un blocco delle importazioni di carburante ,paralizzando
l'economia del paese e costringendo la giunta di Goita a sospendere molte
attività e a chiudere le scuole .Sebbene JNIM possa continuare ad esercitare
pressioni è improbabile che riesca ad arrivare a Bamako certamente la giunta
maliana non controlla più una parte rilevante del territorio e rischia una crisi
di consenso tra i cittadini esasperati.
Sudan- Le forze di supporto rapido paramilitarie (RSF) hanno annunciato
l’accettazione della tregua umanitaria di tre mesi proposta dal Quartetto,
composta da Stati Uniti, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita ed Egitto,
sollevando speranze ma anche dubbi . Il conflitto in Sudan ha creato quella che
l’Onu ha definito “la più grande crisi umanitaria del mondo”, in cui si stima
che oltre 24 milioni di persone stiano affrontando una grave carenza di cibo, e
la conquista dell’importante città di Al Fasher da parte delle RSF ha causato la
morte di almeno 2000 persone.