Tag - 1 maggio

PRIMO MAGGIO IN FRANCIA: 300MILA IN TUTTO IL PAESE, 100MILA SOLO A PARIGI.
Primo Maggio in Francia: secondo la Cgt, primo sindacato del Paese, 300mila manifestanti in 260 piazze, più del doppio delle cifre attese dalle forze dell’ordine transalpine. Il via alla mobilitazione è stata a Dunkerque, dove i dipendenti di ArcelorMittal si sono ritrovati per contestare pubblicamente i 600 posti di lavoro che il colosso globale vuole tagliare. A Parigi numerosi pre-cortei hanno raggiunto, nel primo pomeriggio, la partenza collettiva di Place d’Italie, con almeno 100mila persone in marcia. Alle rivendicazioni più strettamente lavorative – il no alla controriforma delle pensioni e la richiesta di significativi aumenti salariali a fronte del carovita – si sono unite altre più di carattere politico, come la lotta antifascista e antifascista contro l’estrema destra, il no alla guerra e al riarmo e la solidarietà internazionalista, a partire dall’attacco di poche ore prima ufficializzato dal ministro dell’Interno, Darmanin, che ha notificato la “dissoluzione” a due realtà antifasciste e antirazziste molto note in Francia, la Jeune Garde di Lione e il cartello di realtà solidali con Gaza, Urgence Palestine. Verso la fine del corteo parigino, in Place de la Bastille, la polizia ha fatto uso di gas lacrimogeni e di cariche. Il conto finale, secondo i media mainstream transalpini, è di un’auto alle fiamme e 25 fermati, anche se ci sono numerosi contusi e feriti, compresi giornalisti buttati a terra e manganellati. Da Parigi su Radio Onda d’Urto l’intervista ad Andrea Di Gesu, docente di filosofia a SciencesPo e in diversi licei della capitale francese. Ascolta o scarica
BRESCIA: SPEZZONE ANTAGONISTA DEL 1 MAGGIO. CORTEO, ALLE ORE 9.00, DA PIAZZA GARIBALDI
Giovedì 1 maggio 2025, giornata internazionale dei lavoratori e delle lavoratrici, a Brescia spezzone antagonista al corteo che partirà alle ore 9:00 da Piazza Garibaldi. “Contro la guerra e il genocidio, la precarietà e lo sfruttamento, il decreto “sicurezza” e la deriva securitaria, per una democrazia radicale, antifascista, sociale, ecologica, internazionalista” sono le parole d’ordine dello spezzone lanciato dal Csa Magazzino 47, Diritti per Tutti, Collettivo Onda Studentesca, Cobas, Cub e Collettivo Gardesano Autonomo. La mobilitazione si inserisce nell’appello lanciato tra 25 Aprile, 1 Maggio e 28 Maggio dalle realtà di movimento e di base di Brescia “contro la distruzione, la miseria e le forme di oppressioni imposte dal sistema capitalista e dalla politica di guerra”, riassunte nello striscione d’apertura dello spezzone: “Resistenza contro le guerre, il genocidio e il Dl Sicurezza”. La presentazione dello spezzone con Maurizio Murari, della Confederazione Cobas di Brescia. Ascolta o scarica   Di seguito, l’appello delle realtà di movimento di Brescia per le date del 25 Aprile, 1 Maggio e 28 Maggio: “⭐ 25 APRILE 80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Corteo antifascista ore 16.30 – Concentramento al Nuovo Eden su via Nino Bixio ⭐ 1 MAGGIO Giornata internazionale dei lavoratori e delle lavoratrici. Corteo ore 9.00 in piazza Garibaldi ⭐ 28 MAGGIO 51° anniversario della Strage fascista, di Stato e della Nato di Piazza della Loggia. Corteo ore 9.00 – Concentramento P.le Cesare Battisti Contro la distruzione e la miseria imposte dal sistema capitalista, vogliamo un mondo dove sia difesa l’autodeterminazione dei popoli e promossa la convivenza pacifica, nel quale i prodotti del lavoro collettivo siano divisi per soddisfare i bisogni delle persone e garantire una vita degna a tutte e tutti, mantenendo un rapporto di equilibrio con il pianeta. Con queste parole d’ordine invitiamo tutte e tutti ai cortei del 25 aprile e dell’ 1 maggio, ai quali parteciperemo con uno spezzone. Invitiamo, inoltre, a partecipare alla manifestazione antifascista e antagonista con la quale la mattina del 28 maggio 2025, anniversario della strage fascista, di Stato e della Nato del 1974, raggiungeremo insieme Piazza della Loggia. Il sistema capitalista, fondato sulla competizione, cerca oggi di uscire dall’ennesima crisi economica attraverso la guerra e la corsa al riarmo. Il modello che multinazionali e big corporations impongono ai lavoratori e alle lavoratrici di tutto il mondo è basato sulla ricerca di profitti infiniti in un mondo finito. Quando non riesce più a regolarsi tramite guerre commerciali e finanziarie, la competizione tra blocchi economici sfocia nel conflitto armato per la conquista di territori e risorse. Inoltre, un modello produttivo il cui fine è garantire profitti infiniti a una piccola parte della popolazione, in un pianeta che offre risorse limitate, ci trascina verso il collasso ecologico. Questo sistema è immerso in una crisi strutturale dal 2008, cui si sono aggiunte le conseguenze economiche e sociali della pandemia di Covid-19. Per questo ora cerca di rilanciare l’economia finanziando l’industria bellica e ridefinendo gli equilibri mondiali con la guerra. Per quanto riguarda l’Unione Europea, gli stati membri hanno di recente approvato il piano di riarmo proposto dalla presidente von Der Leyen: un regalo da 800 miliardi di euro alle industrie che producono armi. Anche lo stato italiano, come membro dell’Ue, ha deciso di aumentare ancora le spese militari. Mentre rafforzano il potere economico di pochi, queste politiche provocano enormi sofferenze, morte e distruzione per le popolazioni che vivono nei luoghi aggrediti dalle guerre imperiali e dal colonialismo, dal genocidio in Palestina al Libano, dalla Siria e dall’Iraq al Sudan, dal Congo fino all’Ucraina. Nei luoghi dove la guerra non si combatte sul terreno, invece, i suoi costi sono scaricati sui lavoratori e sulle lavoratrici. In generale, le fasce più povere della popolazione sono costrette a condizioni di vita sempre più misere mentre i fondi destinati alle spese militari vengono ancora una volta sottratti alle spese sociali (sanità, istruzione, casa, sostegno al reddito) già saccheggiate e quasi azzerate da decenni di neoliberismo. Per aprire la strada a tutto questo, gli stati hanno bisogno di meccanismi decisionali più veloci e modificano le proprie leggi in questa direzione. Allo stesso tempo, la svolta autoritaria cui assistiamo in buona parte delle democrazie liberali ha lo scopo di dare agli stati strumenti più efficaci nella repressione e prevenzione di eventuali sollevazioni sociali. In Italia il governo Meloni ha scritto il ddl “sicurezza”, portando a termine un processo iniziato dai governi che lo hanno preceduto. L’obiettivo di questa offensiva è disciplinare la società, criminalizzare chi lotta per i diritti sociali, limitare le libertà e il diritto all’autodeterminazione di donne e persone non conformi imponendo una cultura patriarcale e razzista. Contro la distruzione, la miseria e le forme di oppressioni imposte dal sistema capitalista e dalla politica di guerra, scenderemo nella piazze del 25 aprile, dell’1 e del 28 maggio dietro lo slogan: RESISTENZA CONTRO LE GUERRE, IL GENOCIDIO E IL DL SICUREZZA. C.S.A. MAGAZZINO 47 – ASSOCIAZIONE DIRITTI PER TUTTI – COLLETTIVO ONDA STUDENTESCA – COLLETTIVO GARDESANO AUTONOMO – COBAS Brescia – CUB Brescia”.   PALESTINA – Anche il Coordinamento per la Palestina di Brescia parteciperà al corteo del 1° Maggio, giornata internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, con lo spezzone “Palestina libera dal fiume fino al mare”. Alfredo Barcella, del Coordinamento Palestina di Brescia.  Ascolta o scarica