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Brand New Heroes / GET LOST!
BAND release “GET LOST!” out on October 31st 2025  Brand New Heroes is an Italian alternative-rock band. They released their first self-titled EP in 2017. The band toured all over Italy to promote the EP and the new single “What Is Love”, also released in 2017. The band signed with Overdub […]
Da “Invisibile” a “Manifesta”: una rivista che cambia con la città che insorge
La Città invisibile si trasforma: l’uscita sarà settimanale, il formato più snello. Ma la rivista del laboratorio politico perUnaltracittà cambia anche il titolo. A fronte di una Firenze “esplosa” nel movimento di massa contro il genocidio operato da Israele nella striscia di Gaza, il collettivo di redazione ha optato per una nuova intitolazione: La Città manifesta. Visibile, insorgente, in lotta per i diritti sociali, civili, dell’ambiente e del lavoro, quella che raccontiamo è la “città sommersa che prende forma” con i corpi nelle piazze, con il conflitto e l’immaginazione. Dalla sua prima uscita (luglio 2014), la rivista – autogestita e autofinanziata da lettrici e lettori – ha visto la città cambiare. Molti dei fenomeni denunciati sue pagine sono finalmente emersi nel dibattito: dagli effetti della monocoltura del turismo a quelli della finanziarizzazione immobiliare; dal diritto all’abitare negato, all’affermarsi del lavoro schiavile alle porte della città (e al suo interno); dal dissenso alle grandi opere (aeroporto, TAV ecc.) alle problematiche introdotte dalla transizione ecologica. In undici anni, i 6.915 articoli firmati da 653 autori&autrici si sono concentrati nel rendere visibili temi occultati nella città neoliberista. Lo hanno fatto mettendo in connessione la pluralità delle istanze sociali, guardando a chi pratica le lotte, dando spazio alle realtà di movimento, alle insorgenze delle periferie e al disagio degli esclusi, praticando il metodo dell’inchiesta sociale. La rivista ha costruito una micropolitica culturale fatta anche di incontri, presentazioni e cicli di approfondimenti tematici, nonché – come casa editrice – producendo libri ad accesso aperto, e scaricabili gratuitamente dal sito “perUnaltracittà”, che affrontano con taglio critico e progettuale vari argomenti: agricoltura contadina, salute, mafia, filosofia, ecologia politica, urbanistica. Il collettivo di redazione ha ritenuto necessaria la trasformazione editoriale anche in consonanza con il passaggio di fase che stiamo vivendo, con le politiche di austerità che hanno ceduto il passo all’economia di guerra, mentre il governo di destra – manganello alla mano – sta completando l’opera di smantellamento dell’assetto socialdemocratico del Paese. Dallo stato di diritto allo stato di polizia. È perciò oggi ancor più urgente svelare le geografie del potere, acquisire strumenti per la comprensione dei meccanismi di riproduzione del capitale finanziario saldamente connesso con la produzione dello spazio. Conoscere chi comanda in città, chi sono i padroni (sempre più immateriali e disancorati dai territori, ma non per questo meno rapaci), è strumentale ad alimentare possibili e impossibili visioni di futuro, a generare la spinta al cambiamento e a una liberazione sempre ampia e potente. La nostra postura, radicalmente antiliberista, desiderante, segnata dalla volontà di diserzione e di boicottaggio del sistema capitalista estrattivista, ci spinge a favorire la messa a punto di “imprevisti felici”, di situazioni improvvise, immaginative, relazionali, generatrici di socialità. Desideriamo contribuire a delineare progetti di liberazione da costruire collettivamente e di micro politiche di riappropriazione delle città che immaginiamo sempre più manifestanti. Vogliamo tutt’altro, liberiamo tutto. Per Un'Altra Città
Si è conclusa la seconda edizione fiorentina di Eirenefest
Un pubblico attento e numeroso ha popolato prima le Baracche Verdi e poi la Comunità delle Piagge Centro Sociale il Pozzo nella domenica conclusiva delle seconda edizione di Eirenefest, Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza che si teneva per la seconda volta a Firenze. Nella giornata forte l’ispirazione e la presenza di Alexander Langer, una delle due figure importanti della nonviolenza che il festival ha voluto ricordare insieme a quella di Danilo Dolci. Ma anche, alle piagge, sono state presentate due importanti campagne: una per far istituire il Samuradipen, giornata di ricordo del genocidio dei Rom e dei Sinti e quella per far dichiarare il Medio Oriente libero da armi nucleari. Redazione Toscana
Iniziata la seconda edizione di Eirenefest a Firenze
Eirenefest 2025, il Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza, si è aperto oggi   24  ottobre con due presentazioni a BiblioteCaNova Isolotto, continuando poi la sera alle Baracche Verdi con la proiezione del documentario Inchiesta su Danilo Dolci. L’evento proseguirà all’Isolotto e alla Comunità delle Piagge – Centro Sociale il Pozzo per tutto il finesettimana seguendo l’idea forza che anima questa edizione Se vuoi la Pace, prepara la Pace. Eirenefest Firenze Eirenefest Firenze eirenefest fiEirenefest Firenze Eirenefest Firenze Eirenefest Firenze, Dale artista Eirenefest Firenze Eirenefest Firenze Eirenefest Firenze Eirenefest Firenze, Dale Redazione Toscana
Firenze in piazza, Meloni blindata
Firenze, 10 ottobre 2025 Piazza San Lorenzo è recintata, circondata da barriere, presidiata da blindati, occupata da uomini in divisa. Le luci dei lampioni riflettono sulle transenne come un monito: questa non è più una piazza, è una zona di sicurezza. Dentro, il palco del potere – Giorgia MELONI, Matteo […] L'articolo Firenze in piazza, Meloni blindata su Contropiano.
Fermare il genocidio in Palestina: dalle piazze di tutta Italia la voce di chi non si arrende
Quello che aspettavamo da tempo: oggi Pescara si è svegliata con migliaia di attivisti in corteo   Da mesi assistiamo a ciò che non possiamo più chiamare semplicemente conflitto: in Palestina è in corso un genocidio. Bambini, donne, civili innocenti continuano a morire sotto i bombardamenti, mentre intere città vengono rase al suolo e un popolo viene privato dei suoi diritti fondamentali, del futuro, della stessa possibilità di esistere. È una parola dura, ma è quella giusta: genocidio. E davanti a un genocidio non si può restare neutrali, non si può voltare lo sguardo, non si può ridurre tutto al linguaggio diplomatico di chi sceglie di tacere. Proprio per questo, ieri ero a Firenze, ospite al Festival dell’Economia Civile all’Università, e non ho esitato a partecipare alla manifestazione che ha attraversato la città. Una piazza viva, piena, in cui tante e tanti hanno gridato la propria indignazione e il proprio bisogno di pace. Un grido che non è semplice testimonianza, ma che diventa chiamata alla responsabilità collettiva: è arrivato il momento di bloccare tutto, di dire basta alle armi, agli accordi commerciali con chi bombarda, alla complicità internazionale che rende possibile l’orrore. Oggi, mentre affronto lo sciopero nazionale che ha paralizzato i trasporti, porto dentro di me lo stesso spirito. Sorrido anche se passo ore nelle stazioni, con treni soppressi e viaggi infiniti. Perché nel frattempo, in quelle stesse stazioni, ho avuto modo di parlare con persone che si lamentavano dei disagi. A loro ho detto quello che sento dentro: è meglio aspettare tre ore in più un treno, che contare milioni di bambini morti sotto le macerie. Questa riflessione, detta a voce alta, ha fermato alcuni sguardi e aperto qualche consapevolezza. Anche questo è fare politica: trasformare il quotidiano in occasione di confronto e di coscienza. E infine oggi, nella mia città, ho visto quello che aspettavo da tempo: Pescara si è svegliata. Migliaia di attiviste e attivisti hanno sfilato in corteo per le strade, portando bandiere, cartelli, voci che chiedevano giustizia e pace. È stata una manifestazione straordinaria, che ha rotto il silenzio e l’indifferenza, e che ha mostrato che anche qui esiste una comunità pronta a mobilitarsi, a schierarsi, a non lasciare sola la Palestina. Io sono fiera di aver camminato in quel corteo, insieme a tante persone diverse, unite dalla stessa rabbia e dalla stessa speranza. Oggi più che mai sento che la lotta non è lontana, non è di qualcun altro: ci riguarda tuttз. Fermare il genocidio in Palestina significa difendere i valori universali della pace, dei diritti umani, della dignità. Significa ricordarci che nessuno è libero finché qualcun altro è oppresso. Per questo non basta un giorno, non basta una piazza. Abbiamo bisogno di costruire un fronte largo, determinato, che chieda con forza il cessate il fuoco, la fine dell’occupazione, la libertà per il popolo palestinese. Abbiamo bisogno di portare questa voce nei nostri territori, nei nostri circoli, nelle università, nei luoghi di lavoro. Lo sciopero che vivo oggi, le manifestazioni di Firenze e Pescara, i viaggi infiniti e le ore di attesa: tutto questo non è sacrificio, ma parte di un percorso collettivo. Perché nonostante la fatica, resto convinta che lottare per la pace, per la giustizia, per la vita, sia il compito più alto che possiamo darci come cittadinз e come comunità politica. Il genocidio in Palestina deve finire. E finirà soltanto se continueremo a scendere in piazza, a denunciare, a costruire solidarietà concreta. È questo il tempo di non arrendersi. È questo il tempo di trasformare la rabbia in azione e la speranza in lotta politica. E io, oggi, mi sento parte di questa storia collettiva. Una storia che nasce dalle strade di Firenze e Pescara, ma che parla al mondo intero: non resteremo in silenzio, non resteremo complici. Continueremo a lottare, insieme, senza perdere la tenerezza. Benedetta La Penna
Firenze si mobilita immediatamente per la Flotilla e per Gaza: le foto
Ieri pomeriggio si è svolta nel centro di Firenze l’immediata manifestazione di protesta per il blocco e l’arresto della Global Sumud Flotilla in acque internazionali. La manifestazione è iniziata nel pomeriggio a Piazza Indipendenza per poi dirigersi verso la Stazione di Santa Maria Novella con l’intento di effettuare un blocco simbolico della Stazione, protetta da un cordone di polizia. Il Consigliere Comunale Dmitrij Palagi – Sinistra Progetto Comune, presente alla manifestazione ha dichiarato: “La Città di Firenze deve agire concretamente anche verso l’economia israeliana, promuovendo campagne di boicottaggio e di interruzione di relazione anche con i soggetti economici che favoriscono le azioni del governo israeliano, estendendo la decisione a chi rende possibile la violazione del diritto internazionale a Gaza e negli altri Territori Occupati. Chiederemo anche che la Global Sumud Flotilla, a partire da chi ha subito l’intervento di Israele ed è legato alla nostra Città, riceva un pubblico riconoscimento da parte di Palazzo Vecchio. Con questa posizione continuiamo a partecipare, aderire e sostenere le tante mobilitazioni in corso, comprese quelle spontanee e quelle organizzate in occasione dell’importante sciopero generale di domani, ringraziando USB, CGIL e tutte le realtà che saranno nelle piazze della Città.Ringraziamo quei movimenti che da anni e anni non hanno mai smesso di tenere alta l’attenzione su quanto avviene in Palestina. Niente di quello che sta avvenendo era difficile da prevedere. Per questo sono ancora più gravi le dichiarazioni del Governo Meloni sulla Global Sumud Flotilla e su chi domani rinuncerà al suo salario per una causa giusta. Eravamo in piazza ieri, saremo in piazza oggi e domani.” Le proteste sono continuate in serata con un presidio di fronte all’Ospedale di Careggi organizzato da Sanitari per Gaza. Foto di Francesco Mazzinghi Redazione Toscana
Sesto Fiorentino, 25-28 settembre: Disarma sul tema “L’altro lato del mondo” con Osservatorio
SESTO FIORENTINO(FI), CASA DEL POPOLO COLONNATA, DA GIOVEDÌ 25 A DOMENICA 28 SETTEMBRE INIZIATIVA DISARMA CON CRISTINA RONCHIERI DELL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ. Da giovedì a domenica si susseguiranno dieci sessioni in cui rifletteremo su L’ALTRO LATO DEL MONDO. Proveremo a capire chi sono gli “altri”, la maggioranza globale che si organizza rivendicando la propria autonomia dall’Occidente, e chi siamo “noi”, che cosa è diventata questa Europa, sempre più bellicosa e con un avvenire di disgregazione e inarrestabile declino. Solo con il dialogo. Solo abbattendo muri. Solo attraverso uno sguardo attento all’altro lato del mondo e smascherando bugie e complicità dei governi occidentali, potremo costruire una pace duratura ma soprattutto fermare il genocidio a Gaza. Sarà un confronto lungo e impegnativo su molti temi. Ci aiuteranno più di cinquanta relatrici e relatori, i coraggiosi della pace e della verità, compagni di strada di Disarma. Tanti di loro censurati per esprimere liberamente il loro pensiero opposto alla propaganda bugiarda. E con loro affronteremo anche questo tema.
Situazione università in attesa dell’autunno caldo: quali progressi contro gli accordi con filiera bellica e partner israeliani?
Cosa succede negli Atenei italiani rispetto agli accordi con la filiera bellica e con i partner israeliani?Qual è la situazione delle Università in vista di un autunno che si preannuncia più caldo che mai? Già, perché, anche se apparentemente la pausa estiva sembra aver attenuato l’eco delle proteste studentesche e i fermenti di lotta negli atenei, in realtà si colgono tanti segnali di vivacità che ci fanno affermare che nei prossimi mesi sarà proprio il mondo accademico uno degli ambiti nei quali il fronte contro la guerra ed il riarmo sarà più attivo: * il 5 settembre si inizia alla Sapienza con un appuntamento sul ruolo dei saperi nell’economia del genocidio, organizzato dal Comitato Sapienza Palestina, dal CNR contro le guerre e dall’Assemblea precaria universitaria, nel quale interverrà Francesca Albanese. Si evidenzierà come la lotta per un’università democratica, adeguatamente finanziata e con condizioni di lavoro decentisia necessariamente legata alla lotta contro la guerra e chi fa profitto su armi e tecnologia bellica (ore 10:00 aula C, Scienze Politiche, Università Sapienza Roma); * le Assemblee precarie universitarie, che si sono moltiplicate e cresciute nella prima metà dell’anno, hanno annunciato una tappa fondamentale della loro lotta contro il precariato proprio nel cuore dell’autunno e fra i punti delle loro rivendicazioni c’è il NO alla ricerca bellica ed alle politiche di riarmo; * a settembre verrà presumibilmente firmato il CCNL Istruzione e Ricerca e sarà l’ennesimo contratto in perdita: stavolta il motivo dei mancati adeguamenti salariali all’inflazione è direttamente ricondubilie alle politiche di riarmo, che sottraggono risorse ai servizi pubblici ed al rinnovo del contratti del pubblico impiego, per cui è lecito attendersi una reazione del personale scolastico e universitario e delle sigle sindacali più attive nel contrasto alla guerra ed al riarmo; * il 13 settembre è in programma il lancio della campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” (sulla quale vi informeremo a breve in dettaglio), che mira a mettere insieme le tante realtà impegnate nel mondo dell’istruzione contro il processo di militarizzazione in atto nelle scuole e nelle università e solidali con la causa palestinese. Studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori, insegnanti scolastici e docenti universitari, personale tecnico amministrativo e attivisti della società civile convergeranno in questo percorso iniziato ad aprile a Siena: per allertare rispetto ai rischi di una “israelizzazione” della società in quel segmento fondamentale che è appunto il settore della conoscenza, per dire NO alla guerra e per esprimere concretamente la solidarietà alla questione palestinese boicottando gli accordi con il complesso militare industriale e con le istituzioni israeliane sia nella didattica che nella ricerca; * la partenza della Global Sumud Flotilla verso Gaza sarà un’opportunità per il rilancio delle proteste studentesche e della solidarietà verso la Palestina, perché l’arrivo delle imbarcazioni al largo di Gaza è previsto intorno a metà settembre, in coincidenza con l’inizio dell’anno accademico, oltre che dell’anno scolastico. Insomma, un po’ di elementi che ci fanno pensare che combinati insieme si possano creare quelle condizioni presenti ai tempi delle acampade studentesche, per rilanciare con forza le richieste alle governance dei vari Atenei per un maggiore impegno concreto nel liberare i luoghi del sapere dalle pressioni militariste, ma anche al Governo per fare retromarcia rispetto alle relazioni pericolose sul riarmo con Leonardo, con la NATO e con il governo israeliano (ad esempio, Italia e Germania vogliono frenare la Commissione europea che intende sospendere Israele dai fondi di ricerca del Programma Horizon a causa del genocidio in corso). Il lavoro fatto fino ad ora non è poco (lo sintetizziamo di seguito), ma c’è ancora molta strada da fare soprattutto nel passare dalle enunciazioni di principi ad azioni concrete con riflessi pratici che cambino la realtà delle cose. RASSEGNA DI MOZIONI, DELIBERE E MODIFICHE NEGLI ATENEI RISPETTO AGLI ACCORDI Di seguito passiamo in rassegna i principali casi in cui le università italiane hanno formalmente adottato delibere, mozioni o modifiche strutturali vietando accordi con partner israeliani o con realtà collegate alla filiera bellica. Segnalateci altri casi significativi se dovessero mancare all’appello! 1. SAPIENZA — UNIVERSITÀ DI ROMA (DELIBERA SENATO ACCADEMICO, 13 MAGGIO 2025) * Il Senato Accademico ha approvato la Deliberazione n. 92/2025, che include un mandato per integrare lo statuto o regolamento al fine di: * interrompere ogni collaborazione con istituzioni e aziende israeliane coinvolte nell’apparato bellico, sospendere accordi con aziende legate al settore difesa, * riformare il Comitato Etico per includere controlli di tipo etico su collaborazioni potenzialmente belliche Wikipedia+15Sapienza Università di Roma+15Open+15. * ➤ Fonte ufficiale: verbale del Senato Accademico disponibile sul sito della Sapienza. 2. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO (STATALE) — SOSPENSIONE ACCORDO CON ARIEL UNIVERSITY * Nel fine 2023, formalizzata a inizio aprile 2024, la Statale di Milano ha sospeso l’accordo di collaborazione con l’Ariel University, situata nei territori occupati palestinesi. La decisione è passata attraverso un’istruttoria e voto del senato accademico DomaniDomani+2ANSA.it+2Domani+2. 3. UNIVERSITÀ DI PALERMO — SOSPENSIONE TOTALE ACCORDI CON ISRAELE (4 GIUGNO 2024) * Il Senato Accademico ha approvato all’unanimità un documento che: * sospende tutti gli accordi Erasmus con università israeliane (programmi KA171 e KA220-HED), * vieta nuovi accordi con atenei israeliani “fino al superamento della crisi”, * istituisce procedure di due diligence su accordi con potenziale dual use, * coinvolge rappresentanza studentesca nel tavolo tecnico su tali collaborazioni L’INDIPENDENTE+6L’INDIPENDENTE+6ANSA.it+6. 4. UNIVERSITÀ DI PADOVA — MOZIONE E IMPEGNO A NON AVVIARE NUOVI ACCORDI (14 MAGGIO 2024 E ULTERIORE MOZIONE 1° LUGLIO 2025) * Il Senato Accademico del 14 maggio 2024 ha approvato una Mozione per la Pace in Palestina, condannando la distruzione delle università palestinesi e richiamando principi etici secondo statuto e Codice di integrità della ricerca Reddit+15Università degli studi di Padova+15Centro di Ateneo per i Diritti Umani+15. * In una seduta successiva il 1° luglio 2025, Padova ha approvato una nuova mozione che: * condanna le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, * si impegna a non intraprendere nuovi accordi né rinnovare quelli esistenti con istituzioni israeliane ritenute coinvolte in violazioni, * mantiene solo collaborazioni a valenza puramente didattica o di ricerca non bellica L’INDIPENDENTE+4Centro di Ateneo per i Diritti Umani+4Domani+4. 5. UNIVERSITÀ DI BOLOGNA — MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO (2024) * Nel Senato Accademico UNIBO ha approvato una Mozione sulla guerra a Gaza, includendo impegni come: * condanna di qualsiasi aggressione a istituzioni universitarie, rafforzamento delle norme sul dual use, rifiuto di accordi con imprese e università (anche israeliane) associate a violazioni dei diritti umani o prodotti per scopi militari, * rescissione di accordi vigenti qualora i partner incorrano in tali condizioni Wikipedia+7UniboMagazine+7Open+7.       MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO (18 GIUGNO 2025) Il Senato Accademico ha approvato una mozione condannando “l’escalation militare israeliana a Gaza”, le violazioni del diritto internazionale e umanitario, e ha chiesto il “rafforzamento di tutte le iniziative per il cessate il fuoco” Altreconomia+6Potere al Popolo+6quinewspisa.it+6 La Nazione+15UniboMagazine+15Corriere di Bologna+15 6. UNIVERSITÀ FEDERICO II DI NAPOLI — DIMISSIONI DAL COMITATO DI FONDAZIONE BELLICA (APRILE 2024) * Il rettore della Federico II, in risposta a mobilitazioni studentesche, ha annunciato le proprie dimissioni dal comitato scientifico della fondazione Med-Or (legata a Leonardo spa), principale industria bellica italiana. Il Rettore Matteo Lorito ha annunciato le dimissioni, ma non le ha formalizzate. Open+4L’INDIPENDENTE+4Domani+4 7. UNIVERSITÀ DI BARI – MOZIONI E PROVVEDIMENTI (APRILE–GIUGNO 2025) * Aprile 2024: scelta unanime di non partecipare al bando di cooperazione Italia–Israele e dimissioni del Rettore Bronzini dal comitato scientifico della fondazione Med‑Or (legata all’industria bellica) La Nazione+2La Gazzetta del Mezzogiorno+2atlanteguerre.it+2 * 19 giugno 2025: il Dipartimento di Bari ha approvato una mozione di condanna contro Israele, prevedendo misure di accoglienza per colleghi palestinesi e richiedendo “esplicita presa di distanza dai diritti umani e diritto internazionale da parte del partner israeliano” Il Bo Live+14BariViva+14Barletta news24city -+14. * La mozione ha ricevuto pareri contrastanti, passando con un solo voto di scarto PugliaViva. 8. UNIVERSITÀ DI PISA – MODIFICA STATUTO E MOZIONE PER LA PACE (GIUGNO–LUGLIO 2025) * 13 giugno 2024: Senato Accademico e CdA approvano una mozione per la pace, con “percorso di autodisciplina” sulle collaborazioni con la filiera bellica UniboMagazine+13Università di Pisa+13Cambiare Rotta+13. * Febbraio 2025: lo Statuto viene aggiornato con clausole che escludono forme di collaborazione per lo sviluppo di armi italbalkanika.al+1La Nazione+1. Nome del tuo sitoquinewspisa.it 9. UNIVERSITÀ PER STRANIERI DI SIENA – PRESE DI POSIZIONE E RICONOSCIMENTO PALESTINA (2024–2025) * 17 luglio 2024: Senato Accademico approva la mozione per il riconoscimento dello Stato della Palestina LA NOTIZIA+15Università degli Studi di Siena+15Facebook+15. * Marzo 2024: presidenza di Tomaso Montanari oggetto di pressioni per non aver aderito a posizioni di boicottaggio attivo HuffPost Italia. * Giugno 2024: UniStrasi approva (all’unanimità) una posizione di solidarietà per Gaza in Senato Accademico Gazzetta di Siena. 10. UNIVERSITÀ DI FIRENZE – BOICOTTAGGIO ACCADEMICO E MOZIONE DEL 2023 + SOSPENSIONI 2025 * 19 dicembre 2023: mozione per la pace approvata, condanna delle atrocità e appello per due Stati, ma senza misure restrittive su accordi bilaterali Università di Firenze. * 16 luglio 2025: cinque dipartimenti (Matematica/Informatica, Ingegneria, Scienze agrarie, Architettura, Scienze politiche/sociali) sospendono accordi in essere con università israeliane, tramite appello firmato da docenti, studenti, ricercatori e dottorandi Altreconomia+2Il Foglio+2La Nazione+2. ——————————————————————————————————————– NOTA SU ALTRI ATENEI * Cagliari: una mozione studentesca chiedeva la sospensione degli accordi con atenei israeliani, ma il Senato ha respinto la proposta (30 gennaio 2024) Reddit+13Domani+13Open+13. * In Torino, si è deciso di non partecipare al bando MAECI 2024 con università israeliane, ma non è stata formalizzata una definitiva rescissione di tutti gli accordi Reddit+4Domani+4Wikipedia+4. * Altri atenei (es. UniPub) hanno visto proteste o richieste, ma non hanno mai formalizzato delibere o modifiche organiche DomaniDomani. TABELLA RIEPILOGATIVA UniversitàTipo di attoDataAzione chiaveSapienza RomaDelibera Senato Accademico n. 92/202513 maggio 2025Interruzione collaborazioni con Israele/bellicoStatale MilanoSospensione accordo Arielfine 2023 / apr 2024Sospeso accordo con Ariel UniversityFederico II NapoliDimissioni promesse dal Rettore da comitato Med-Or, ma non rassegnateaprile 2024Ritiro da fondazione associata ad industria bellica (il Rettore ha annunciato le dimissioni, ma non le ha formalizzate)PalermoDelibera Senato Accademico all’unanimità4 giugno 2024Blocco accordi Erasmus, nuovi accordi vietatiPadovaMozioni Senato Accademico14 mag 2024 & 1 lug 2025Impegno a non avviare o rinnovare accordi con IsraeleBolognaMozione Senato Accademico   Mozione Senato Accademico19 marzo 2024     18 giugno 2025Rifiuto accordi dual use e rescissione ove applicabile   Condanna escalation, stop/riduzione rapporti con IsraeleBariNon partecipazione bando + dimissioniAprile 2024Ritiro del Rettore da Med-Or e bando di cooperazione Italia-Israele sospeso Mozione Dipartimento19 giugno 2025Critiche diritti umani e accoglienza colleghi palestinesiPisaMozione Senato + autodisciplina13 giugno 2024Percorso etico sulle collaborazioni belliche Statuto aggiorna (no armi)Febbraio 2025Clausole di rifiuto su attività dual useSiena (Stranieri)Mozione riconoscimento Palestina17 luglio 2024Impegno politico e morale verso Palestina Università degli Studi di Siena Pressioni su boicottaggioMarzo 2024Respinta mobilitazione politicamente orientata HuffPost Italia Mozione solidale a GazaGiugno 2024Approvata all’unanimità in Senato Accademico Gazzetta di SienaFirenzeMozione per la pace19 dicembre 2023Condanna, ma nessuna sospensione formale Stop accordi da 5 dipartimenti16 luglio 2025Sospesi accordi con università israeliane Giuseppe Curcio, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Dopo il Leoncavallo parte l’attacco al Cpa di Firenze
L’attacco che La Nazione ha rivolto al CPA Firenze Sud: è un atto politico. Non a caso la penna del giornale borghese sceglie di parlare non di quarant’anni di autorganizzazione, ma di conti non pagati, di morosità, di bollette sospese. È la traduzione consueta che il potere utilizza quando vuole […] L'articolo Dopo il Leoncavallo parte l’attacco al Cpa di Firenze su Contropiano.