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Situazione università in attesa dell’autunno caldo: quali progressi contro gli accordi con filiera bellica e partner israeliani?
Cosa succede negli Atenei italiani rispetto agli accordi con la filiera bellica e con i partner israeliani?Qual è la situazione delle Università in vista di un autunno che si preannuncia più caldo che mai? Già, perché, anche se apparentemente la pausa estiva sembra aver attenuato l’eco delle proteste studentesche e i fermenti di lotta negli atenei, in realtà si colgono tanti segnali di vivacità che ci fanno affermare che nei prossimi mesi sarà proprio il mondo accademico uno degli ambiti nei quali il fronte contro la guerra ed il riarmo sarà più attivo: * il 5 settembre si inizia alla Sapienza con un appuntamento sul ruolo dei saperi nell’economia del genocidio, organizzato dal Comitato Sapienza Palestina, dal CNR contro le guerre e dall’Assemblea precaria universitaria, nel quale interverrà Francesca Albanese. Si evidenzierà come la lotta per un’università democratica, adeguatamente finanziata e con condizioni di lavoro decentisia necessariamente legata alla lotta contro la guerra e chi fa profitto su armi e tecnologia bellica (ore 10:00 aula C, Scienze Politiche, Università Sapienza Roma); * le Assemblee precarie universitarie, che si sono moltiplicate e cresciute nella prima metà dell’anno, hanno annunciato una tappa fondamentale della loro lotta contro il precariato proprio nel cuore dell’autunno e fra i punti delle loro rivendicazioni c’è il NO alla ricerca bellica ed alle politiche di riarmo; * a settembre verrà presumibilmente firmato il CCNL Istruzione e Ricerca e sarà l’ennesimo contratto in perdita: stavolta il motivo dei mancati adeguamenti salariali all’inflazione è direttamente ricondubilie alle politiche di riarmo, che sottraggono risorse ai servizi pubblici ed al rinnovo del contratti del pubblico impiego, per cui è lecito attendersi una reazione del personale scolastico e universitario e delle sigle sindacali più attive nel contrasto alla guerra ed al riarmo; * il 13 settembre è in programma il lancio della campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” (sulla quale vi informeremo a breve in dettaglio), che mira a mettere insieme le tante realtà impegnate nel mondo dell’istruzione contro il processo di militarizzazione in atto nelle scuole e nelle università e solidali con la causa palestinese. Studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori, insegnanti scolastici e docenti universitari, personale tecnico amministrativo e attivisti della società civile convergeranno in questo percorso iniziato ad aprile a Siena: per allertare rispetto ai rischi di una “israelizzazione” della società in quel segmento fondamentale che è appunto il settore della conoscenza, per dire NO alla guerra e per esprimere concretamente la solidarietà alla questione palestinese boicottando gli accordi con il complesso militare industriale e con le istituzioni israeliane sia nella didattica che nella ricerca; * la partenza della Global Sumud Flotilla verso Gaza sarà un’opportunità per il rilancio delle proteste studentesche e della solidarietà verso la Palestina, perché l’arrivo delle imbarcazioni al largo di Gaza è previsto intorno a metà settembre, in coincidenza con l’inizio dell’anno accademico, oltre che dell’anno scolastico. Insomma, un po’ di elementi che ci fanno pensare che combinati insieme si possano creare quelle condizioni presenti ai tempi delle acampade studentesche, per rilanciare con forza le richieste alle governance dei vari Atenei per un maggiore impegno concreto nel liberare i luoghi del sapere dalle pressioni militariste, ma anche al Governo per fare retromarcia rispetto alle relazioni pericolose sul riarmo con Leonardo, con la NATO e con il governo israeliano (ad esempio, Italia e Germania vogliono frenare la Commissione europea che intende sospendere Israele dai fondi di ricerca del Programma Horizon a causa del genocidio in corso). Il lavoro fatto fino ad ora non è poco (lo sintetizziamo di seguito), ma c’è ancora molta strada da fare soprattutto nel passare dalle enunciazioni di principi ad azioni concrete con riflessi pratici che cambino la realtà delle cose. RASSEGNA DI MOZIONI, DELIBERE E MODIFICHE NEGLI ATENEI RISPETTO AGLI ACCORDI Di seguito passiamo in rassegna i principali casi in cui le università italiane hanno formalmente adottato delibere, mozioni o modifiche strutturali vietando accordi con partner israeliani o con realtà collegate alla filiera bellica. Segnalateci altri casi significativi se dovessero mancare all’appello! 1. SAPIENZA — UNIVERSITÀ DI ROMA (DELIBERA SENATO ACCADEMICO, 13 MAGGIO 2025) * Il Senato Accademico ha approvato la Deliberazione n. 92/2025, che include un mandato per integrare lo statuto o regolamento al fine di: * interrompere ogni collaborazione con istituzioni e aziende israeliane coinvolte nell’apparato bellico, sospendere accordi con aziende legate al settore difesa, * riformare il Comitato Etico per includere controlli di tipo etico su collaborazioni potenzialmente belliche Wikipedia+15Sapienza Università di Roma+15Open+15. * ➤ Fonte ufficiale: verbale del Senato Accademico disponibile sul sito della Sapienza. 2. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO (STATALE) — SOSPENSIONE ACCORDO CON ARIEL UNIVERSITY * Nel fine 2023, formalizzata a inizio aprile 2024, la Statale di Milano ha sospeso l’accordo di collaborazione con l’Ariel University, situata nei territori occupati palestinesi. La decisione è passata attraverso un’istruttoria e voto del senato accademico DomaniDomani+2ANSA.it+2Domani+2. 3. UNIVERSITÀ DI PALERMO — SOSPENSIONE TOTALE ACCORDI CON ISRAELE (4 GIUGNO 2024) * Il Senato Accademico ha approvato all’unanimità un documento che: * sospende tutti gli accordi Erasmus con università israeliane (programmi KA171 e KA220-HED), * vieta nuovi accordi con atenei israeliani “fino al superamento della crisi”, * istituisce procedure di due diligence su accordi con potenziale dual use, * coinvolge rappresentanza studentesca nel tavolo tecnico su tali collaborazioni L’INDIPENDENTE+6L’INDIPENDENTE+6ANSA.it+6. 4. UNIVERSITÀ DI PADOVA — MOZIONE E IMPEGNO A NON AVVIARE NUOVI ACCORDI (14 MAGGIO 2024 E ULTERIORE MOZIONE 1° LUGLIO 2025) * Il Senato Accademico del 14 maggio 2024 ha approvato una Mozione per la Pace in Palestina, condannando la distruzione delle università palestinesi e richiamando principi etici secondo statuto e Codice di integrità della ricerca Reddit+15Università degli studi di Padova+15Centro di Ateneo per i Diritti Umani+15. * In una seduta successiva il 1° luglio 2025, Padova ha approvato una nuova mozione che: * condanna le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, * si impegna a non intraprendere nuovi accordi né rinnovare quelli esistenti con istituzioni israeliane ritenute coinvolte in violazioni, * mantiene solo collaborazioni a valenza puramente didattica o di ricerca non bellica L’INDIPENDENTE+4Centro di Ateneo per i Diritti Umani+4Domani+4. 5. UNIVERSITÀ DI BOLOGNA — MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO (2024) * Nel Senato Accademico UNIBO ha approvato una Mozione sulla guerra a Gaza, includendo impegni come: * condanna di qualsiasi aggressione a istituzioni universitarie, rafforzamento delle norme sul dual use, rifiuto di accordi con imprese e università (anche israeliane) associate a violazioni dei diritti umani o prodotti per scopi militari, * rescissione di accordi vigenti qualora i partner incorrano in tali condizioni Wikipedia+7UniboMagazine+7Open+7.       MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO (18 GIUGNO 2025) Il Senato Accademico ha approvato una mozione condannando “l’escalation militare israeliana a Gaza”, le violazioni del diritto internazionale e umanitario, e ha chiesto il “rafforzamento di tutte le iniziative per il cessate il fuoco” Altreconomia+6Potere al Popolo+6quinewspisa.it+6 La Nazione+15UniboMagazine+15Corriere di Bologna+15 6. UNIVERSITÀ FEDERICO II DI NAPOLI — DIMISSIONI DAL COMITATO DI FONDAZIONE BELLICA (APRILE 2024) * Il rettore della Federico II, in risposta a mobilitazioni studentesche, ha annunciato le proprie dimissioni dal comitato scientifico della fondazione Med-Or (legata a Leonardo spa), principale industria bellica italiana. Il Rettore Matteo Lorito ha annunciato le dimissioni, ma non le ha formalizzate. Open+4L’INDIPENDENTE+4Domani+4 7. UNIVERSITÀ DI BARI – MOZIONI E PROVVEDIMENTI (APRILE–GIUGNO 2025) * Aprile 2024: scelta unanime di non partecipare al bando di cooperazione Italia–Israele e dimissioni del Rettore Bronzini dal comitato scientifico della fondazione Med‑Or (legata all’industria bellica) La Nazione+2La Gazzetta del Mezzogiorno+2atlanteguerre.it+2 * 19 giugno 2025: il Dipartimento di Bari ha approvato una mozione di condanna contro Israele, prevedendo misure di accoglienza per colleghi palestinesi e richiedendo “esplicita presa di distanza dai diritti umani e diritto internazionale da parte del partner israeliano” Il Bo Live+14BariViva+14Barletta news24city -+14. * La mozione ha ricevuto pareri contrastanti, passando con un solo voto di scarto PugliaViva. 8. UNIVERSITÀ DI PISA – MODIFICA STATUTO E MOZIONE PER LA PACE (GIUGNO–LUGLIO 2025) * 13 giugno 2024: Senato Accademico e CdA approvano una mozione per la pace, con “percorso di autodisciplina” sulle collaborazioni con la filiera bellica UniboMagazine+13Università di Pisa+13Cambiare Rotta+13. * Febbraio 2025: lo Statuto viene aggiornato con clausole che escludono forme di collaborazione per lo sviluppo di armi italbalkanika.al+1La Nazione+1. Nome del tuo sitoquinewspisa.it 9. UNIVERSITÀ PER STRANIERI DI SIENA – PRESE DI POSIZIONE E RICONOSCIMENTO PALESTINA (2024–2025) * 17 luglio 2024: Senato Accademico approva la mozione per il riconoscimento dello Stato della Palestina LA NOTIZIA+15Università degli Studi di Siena+15Facebook+15. * Marzo 2024: presidenza di Tomaso Montanari oggetto di pressioni per non aver aderito a posizioni di boicottaggio attivo HuffPost Italia. * Giugno 2024: UniStrasi approva (all’unanimità) una posizione di solidarietà per Gaza in Senato Accademico Gazzetta di Siena. 10. UNIVERSITÀ DI FIRENZE – BOICOTTAGGIO ACCADEMICO E MOZIONE DEL 2023 + SOSPENSIONI 2025 * 19 dicembre 2023: mozione per la pace approvata, condanna delle atrocità e appello per due Stati, ma senza misure restrittive su accordi bilaterali Università di Firenze. * 16 luglio 2025: cinque dipartimenti (Matematica/Informatica, Ingegneria, Scienze agrarie, Architettura, Scienze politiche/sociali) sospendono accordi in essere con università israeliane, tramite appello firmato da docenti, studenti, ricercatori e dottorandi Altreconomia+2Il Foglio+2La Nazione+2. ——————————————————————————————————————– NOTA SU ALTRI ATENEI * Cagliari: una mozione studentesca chiedeva la sospensione degli accordi con atenei israeliani, ma il Senato ha respinto la proposta (30 gennaio 2024) Reddit+13Domani+13Open+13. * In Torino, si è deciso di non partecipare al bando MAECI 2024 con università israeliane, ma non è stata formalizzata una definitiva rescissione di tutti gli accordi Reddit+4Domani+4Wikipedia+4. * Altri atenei (es. UniPub) hanno visto proteste o richieste, ma non hanno mai formalizzato delibere o modifiche organiche DomaniDomani. TABELLA RIEPILOGATIVA UniversitàTipo di attoDataAzione chiaveSapienza RomaDelibera Senato Accademico n. 92/202513 maggio 2025Interruzione collaborazioni con Israele/bellicoStatale MilanoSospensione accordo Arielfine 2023 / apr 2024Sospeso accordo con Ariel UniversityFederico II NapoliDimissioni promesse dal Rettore da comitato Med-Or, ma non rassegnateaprile 2024Ritiro da fondazione associata ad industria bellica (il Rettore ha annunciato le dimissioni, ma non le ha formalizzate)PalermoDelibera Senato Accademico all’unanimità4 giugno 2024Blocco accordi Erasmus, nuovi accordi vietatiPadovaMozioni Senato Accademico14 mag 2024 & 1 lug 2025Impegno a non avviare o rinnovare accordi con IsraeleBolognaMozione Senato Accademico   Mozione Senato Accademico19 marzo 2024     18 giugno 2025Rifiuto accordi dual use e rescissione ove applicabile   Condanna escalation, stop/riduzione rapporti con IsraeleBariNon partecipazione bando + dimissioniAprile 2024Ritiro del Rettore da Med-Or e bando di cooperazione Italia-Israele sospeso Mozione Dipartimento19 giugno 2025Critiche diritti umani e accoglienza colleghi palestinesiPisaMozione Senato + autodisciplina13 giugno 2024Percorso etico sulle collaborazioni belliche Statuto aggiorna (no armi)Febbraio 2025Clausole di rifiuto su attività dual useSiena (Stranieri)Mozione riconoscimento Palestina17 luglio 2024Impegno politico e morale verso Palestina Università degli Studi di Siena Pressioni su boicottaggioMarzo 2024Respinta mobilitazione politicamente orientata HuffPost Italia Mozione solidale a GazaGiugno 2024Approvata all’unanimità in Senato Accademico Gazzetta di SienaFirenzeMozione per la pace19 dicembre 2023Condanna, ma nessuna sospensione formale Stop accordi da 5 dipartimenti16 luglio 2025Sospesi accordi con università israeliane Giuseppe Curcio, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Dopo il Leoncavallo parte l’attacco al Cpa di Firenze
L’attacco che La Nazione ha rivolto al CPA Firenze Sud: è un atto politico. Non a caso la penna del giornale borghese sceglie di parlare non di quarant’anni di autorganizzazione, ma di conti non pagati, di morosità, di bollette sospese. È la traduzione consueta che il potere utilizza quando vuole […] L'articolo Dopo il Leoncavallo parte l’attacco al Cpa di Firenze su Contropiano.
UNIFI e il training militare al centro universitario sportivo di Firenze
Circa un mese fa avevamo pubblicato con sollievo la notizia relativa ai 5 Dipartimenti dell’Università di Firenze che dicevano NO agli accordi con gli atenei israeliani in seguito ai crimini di guerra del loro governo nel genocidio in corso a Gaza. Per tale ragione ci coglie un po’ spiazzati e disorientati la segnalazione arrivata in questi giorni da una delle nostre aderenti, la quale ci ha informati che sul sito web del CUS di Firenze, il Centro Universitario Sportivo dell’Università di Firenze si sta promuovendo, fra i vari corsi, anche il Military Training. https://www.cus.firenze.it/. Ci chiediamo quale sia nel contesto dello sport dedicato agli studenti universitari l’utilità e lo scopo di una simile iniziativa, che nulla ha a che spartire col mondo accademico e coi suoi principi. A nostro avviso, si tratta solo dell’ennesimo segnale di quel processo di militarizzazione dell’istruzione che denunciamo da anni e che entra sempre di più anche nelle attività collaterali che riguardano gli atenei statali. Eppure, in questi anni UNIFI ha approvato delle mozioni importanti all’interno del Senato Accademico sul tema della guerra: * a dicembre 2023 una mozione per la pace con alcuni contenuti apprezzabili, affermando la necessità di una “cessazione immediata dei bombardamenti e degli scontri nella Striscia di Gaza e delle violenze in Cisgiordania”; https://www.unifi.it/it/news/mozione-la-pace * a maggio 2024 il Senato Accademico di UNIFI chiede «l’immediata interruzione delle operazioni militari nei territori palestinesi», recependo alcune istanze presentate dai rappresentanti degli studenti e «riconosce la necessità dell’Università di dare seguito ai valori costituzionali e statutari, rendendosi attivo e concreto agente di pace e lavorando in tale direzione». Come punto della revisione del codice etico dell’Ateneo passa l’istanza dell’istituzione di una commissione etica che valuti gli accordi che vengono stipulati con enti esterni (con un accento sulle università israeliane). Di fatto la commissione dovrà assicurare che tali accordi rispettino i principi posti dagli studenti, ovvero che non ci siano violazioni dei diritti umani»; https://corrierefiorentino.corriere.it/notizie/cronaca/24_maggio_22/l-universita-di-firenze-si-schiera-stop-alla-guerra-in-palestina-ma-niente-boicottaggio-degli-atenei-israeliani-32c4f9c9-abf4-4631-8bcb-1b39e5f9fxlk.shtml * a giugno 2025 l’Università si impegna a rafforzare i luoghi di confronto sulla pace giusta, la libertà accademica e la cooperazione internazionale. Il messaggio finale è chiaro: “La pace è una responsabilità pubblica. Spetta anche alle università esercitarla”. L’Ateneo fiorentino chiama a raccolta tutte le università italiane ed europee: “Facciamo rete. Condividiamo strumenti, progetti e visione. Costruiamo insieme un orizzonte di pace”. https://www.unifi.it/it/news/approvato-allunanimita-appello-la-pace E cosa fa in tutta questa prospettiva l’Università di Firenze attraverso il CUS? Un corso di TRAINING MILITARE! C’è qualcosa che non torna… Probabilmente all’interno di UNIFI convivono due anime e persistono alcune forze che cercano di riportare il focus sul processo di militarizzazione, lasciando come parole morte ciò che è stato affermato dagli Organi accademici. Ebbene, come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università chiediamo alla Rettrice Prof.ssa Alessandra Petrucci, alla governance dell’Università di Firenze, ma anche a chi rappresenta l’Ateneo all’interno del CUS (la Prof.ssa Maria Paola Monaco ed il Prof. Nicola Poli nel Consiglio Direttivo ed il Comitato per lo Sport Universitario) di considerare il percorso avviato dagli Organi Accademici per fare in modo che il CUS faccia un passo indietro sul Training Militare e lo escluda fra le possibilità della sua offerta sportiva, soprattutto perché non rappresenta un vero e proprio sport e non ha nulla a che fare con le attività sportive adatte per studenti e studentesse universitari/e. Si tratta di un’importante occasione di riflessione interna per tradurre in pratica ciò che è stato deciso in Senato Accademico e porre rimedio ad alcune contraddizioni in Ateneo ed a quegli elementi di militarizzazione ancora presenti nel contesto accademico. A tale proposito, ne menzioniamo anche altri di una certa rilevanza: * il Master in Leadership e Analisi Strategica offerto dall’Università di Firenze (UNIFI) in collaborazione con l’Aeronautica Militare, un percorso formativo con competenze “dual use”, cioè utili sia in ambito civile che militare: questo master, include lauree magistrali e corsi specifici, è rivolto a tutti gli studenti e non solo ai militari e forma figure professionali con competenze strategiche e manageriali; https://www.unifimagazine.it/unesperienza-formazione-congiunta/ * il Corso di Laurea triennale in Scienze giuridiche della Sicurezza, erogato in convenzione con la Scuola Marescialli e Brigadieri dei Carabinieri; https://www.scienzegiuridichedellasicurezza.unifi.it * il legame fra il Dipartimento di Architettura e l’ISMA – Istituto di Scienze Militari Aeronautiche; > Architettura Unifi e Scienze militari Aeronautiche, insieme per la > valorizzazione del territorio * la collaborazione dei corsi di Laurea in Farmacia di UNIFI con lo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze; Fai clic per accedere a stab_chimico_farmaceutico_militare_230223.pdf Probabilmente, l’iniziativa del Military Training del Centro Universitario Sportivo è nata sull’onda della già forte presenza militare nelle collaborazioni con l’Ateneo di Firenze e sarà presumibilmente portata avanti da chi in università punta a rafforzare tali legami. Il training militare in Ateneo ha in definitiva un duplice obiettivo: 1. normalizzare la presenza di ciò che è “militare” all’interno del contesto dell’istruzione universitaria; 2. fornire un canale aggiuntivo per la selezione ed il reclutamento, che consideri anche le prestazioni fisiche oltre alle capacità intellettive degli studenti. Infatti, da sempre la selezione militare include prove fisiche (“braccio”), seguite da valutazioni attitudinali e psicofisiologiche (“mente”). E quale luogo migliore di un’Università?! Giuseppe Curcio, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Noa riprogramma “Re Imagine Peace” per maggio 2026 a Firenze
In un post diffuso su Facebook Noa, la cantante pacifista israeliana, ha annunciato che l’evento “Re Imagine Peace” che  doveva inizialmente chiudere l’”Estate Fiorentina”, la stagione culturale estiva di Firenze, 2025, ha ora ha una nuova data: l’apertura della stagione culturale del 2026, il 9 e 10 maggio! Il programma del festival verrà presentato a settembre, a Palazzo Vecchio, a Firenze. Nel post Noa sottolinea: “Alla luce della catastrofe a Gaza, della guerra in corso, dei rapiti, delle vite innocenti perdute, delle terribili sofferenze di così tante persone vittime dell’estremismo e dell’ondata di violenza e odio che ha invaso il discorso pubblico riguardo a questo tragico conflitto, sentiamo che alzare la VOCE DELLA PACE è più importante che mai!!!” “Mentre i media tradizionali e social, insieme a chi semina paura e guerra, vogliono convincere il mondo che si tratta di un gioco a somma zero e che la pace tra i nostri due popoli sia impossibile, noi vogliamo fare esattamente il contrario!” “Il nostro festival sarà un GENERATORE DI SPERANZA! Vogliamo mettere in luce collaborazioni tra palestinesi e israeliani in tanti ambiti della vita… relatori, scrittori, artisti, organizzazioni e persino chef (!!), perché “deve esserci un altro modo” di affrontare questa dolorosa realtà — e in effetti, esiste!” “Non possiamo arrenderci all’oscurità e alla disperazione! Le prove che tutto è possibile sono davanti a noi, in tutta la loro luminosa evidenza. La città di Firenze, culla del Rinascimento, luogo dove la coesistenza, la tolleranza, la creatività e la cultura sono coltivate e celebrate, è il luogo ideale per iniziare a “Re-immaginare” il mondo in cui viviamo. Siamo profondamente grati alla sindaca Sara Funaro, al suo staff e a tutti i membri del Comune di Firenze per il loro sostegno e per averci accolto con tanto amore!”. Redazione Italia
UNIFI contro i crimini di guerra: cinque Dipartimenti sospendono accordi con atenei israeliani
PUBBLICHIAMO LA MOZIONE DI CONDANNA NEI CONFRONTI DELLE AZIONI DEL GOVERNO ISRAELIANO CONTRO LA POPOLAZIONE PALESTINESE E GIUNTA ALL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ DA PARTE DI CINQUE DIPARTIMENTI DELL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE, NELLA SPERANZA CHE ALTRI DIPARTIMENTI, COLLEGI E UNIVERSITÀ POSSANO PRENDERE POSIZIONE SUL GENOCIDIO IN ATTO IN PALESTINA. Per sostenere attivamente il dissenso ai crimini di guerra commessi dalle autorità politiche e militari israeliane nei confronti della popolazione civile palestinese della Striscia di Gaza e della Cisgiordania negli oltre 20 mesi scorsi, cinque Dipartimenti dell’Ateneo fiorentino hanno approvato delle delibere che sospendono o interrompono gli accordi istituzionali che avevano in atto con università israeliane: – il Dipartimento di Matematica e Informatica – DIMAI – si è ritirato dall’accordo vigente con l’Università Ben-Gurion; – il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale – DICEA – e il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali – DAGRI – hanno sospeso la loro partecipazione allo stesso accordo con l’Università Ben-Gurion; – il Dipartimento di Architettura – DIDA – ha sospeso la sua partecipazione all’accordo con Ariel University; – il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali – DSPS – ha sospeso il protocollo di cooperazione con il Centro Blavatnik per la Cybersecurity dell’Università di Tel Aviv. Oltre 500 tra docenti, ricercatori, tecnici amministrativi e bibliotecari, collaboratori ed esperti linguistici, dottorandi e studenti, ritenendo urgente e non rinviabile un’analoga discussione da parte degli altri Dipartimenti, hanno diffuso un “Appello per una presa di posizione dei Dipartimenti UNIFI sui crimini di guerra nei Territori Palestinesi”. Denunciamo in particolare lo “scolasticidio” che si sta perpetrando ai danni della popolazione palestinese, limitando drammaticamente l’accesso allo studio in una situazione già da anni compromessa. Con l’appello invitiamo tutta la comunità universitaria a fare la sua parte, raccogliendo elementi utili da portare in discussione nelle prossime sedute dei propri Consigli di Dipartimento per discutere la sospensione o l’interruzione degli accordi con università israeliane. Per informazioni potete contattare: – Leonardo Bargigli, Professore Associato – Dipartimento DISEI, leonardo.bargigli@unifi.it, 0039 335 60 70 188 (https://cercachi.unifi.it/p-doc2-2013-000000-B-3f2b3a2f362930.html) – Giulio Castelli, Ricercatore Legge 240/10 a tempo determinato – Dipartimento DAGRI, giulio.castelli@unifi.it, 0039 340 85 96 486 (https://cercachi.unifi.it/p-doc2-0-0-A-3f2b3b2f352e30.html) – Daniela Poli, Professoressa Ordinaria – Dipartimento DIDA, daniela.poli@unifi.it, 0039 333 6847022 (https://cercachi.unifi.it/p-doc2-2016-0-A-2b333c2c3727-1.html) – Daniele Angella, Professore Ordinario – Dipartimento DIMAI, daniele.angella@unifi.it, 0039 338 8738311 (https://cercachi.unifi.it/p-doc2-2013-000000-A-3f2b3c2e39282e-0.html) Unisciti al nostro canale telegram
Ex Gkn, migliaia di persone nella due giorni di lotta per il quarto anniversario
L’assemblea dell’azionariato popolare: il piano industriale è pronto a partire. Sarebbe in grado di produrre 100 posti di lavoro, come primo perno della reindustrializzazione complessiva della ex Gkn. Non si perda ulteriore tempo. Migliaia di persone hanno partecipato al concerto di lotta organizzato dal Collettivo di Fabbrica in piazza Poggi, che è terminato con un corteo in centro nella notte tra venerdì e sabato. Stamani 700 persone hanno preso parte all’assemblea dell’azionariato popolare. Nella mattinata l’assemblea è stata aggiornata sullo stato dell’arte del piano industriale, che è pronto a partire, forte di quattro linee di produzione, accordi con i fornitori dei macchinari, finanziatori e stress test per le varie fasi: “Potremmo iniziare a creare 100 posti di lavoro, laddove la speculazione finanziaria e la potenziale speculazione immobiliare vuole portare solo il deserto. L’estate può essere usata per logorarci o per sgomberare il presidio, non c’è tempo da perdere, il consorzio si costituisca e inizi subito a trattare per riportare il lavoro in una fabbrica ferma da quattro anni”. Ufficio stampa collettivo di fabbrica ex-GKN Redazione Toscana
Firenze. Il Bargello per la Palestina
Ieri il Museo del Bargello è stato teatro di un’azione che ha colto di sorpresa i suoi visitatori. Alcuni attivisti di “Firenze per la Palestina” hanno voluto lanciare un messaggio di denuncia del genocidio dei palestinesi da parte di Israele in corso a Gaza e nei Territori Occupati e delle […] L'articolo Firenze. Il Bargello per la Palestina su Contropiano.
USB denuncia gravi rischi per salute e sicurezza al Centro Totem
Il Comune di Firenze e la Cooperativa “Il Girasole” pongono lavoratori e ragazzi con disabilità in una situazione di grave rischio per la salute e la sicurezza. Dal 12 Maggio la sede del Centro socio educativo Totem, gestito dalla Cooperativa “Il Girasole”, è stata trasferita alla Foresteria Pertini a Sorgane. Ci risulta che la struttura non sia stata preventivamente messa in condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza adatte a un ambiente di lavoro e soprattutto a ospitare ragazzi con problemi psicomotori certificati. La scrivente organizzazione sindacale, su indicazione dei lavoratori, ha già tempestivamente segnalato al Comune di Firenze, alla ASL e alla Cooperativa “Il Girasole” tutte le criticità segnalateci. Vale la pena ricordare come il Comune di Firenze sia ente pubblico appaltante del servizio e pertanto deve coordinarsi e vigilare circa il rispetto delle norme sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro (Dlgs.81/2008). Le principali segnalazioni pervenuteci riguardano: La mancanza di sistema di condizionamento e areazione La mancanza di prese elettriche La mancanza di collegamento allo scarico acque Guano alle finestre Inferriate rugginose Infestazione formiche e presenza ratti In particolare, denunciamo il fatto che alcuni veicoli utilizzati per il trasporto dei ragazzi con disabilità sono privi di aria condizionata e versano in uno stato manutentivo precario. I veicoli vengono parcheggiati sotto il sole lungo il corso della giornata e raggiungono pertanto temperature elevate, cosa che mette a forte rischio di stress termico tanto i lavoratori, quanto gli utenti, appartenenti a categorie deboli. Il tragitto casa-centro sociale e viceversa dura circa un’ora e mezzo! In altri termini, una sorta di forno ambulante che trasporta lavoratori e disabili. La mancanza di aria condizionata nei veicoli, inoltre, aumenta il rischio termico, a maggior ragione in giornate di codice rosso per le temperature in continuo aumento. Ricordiamo che il rischio di stress termico, che oltre ai veicoli l’intera struttura, deve essere valutato dagli organismi preposti come indicato nel D.V.R. art.181-182 Titolo VIII Agenti Fisici. Chiediamo che in tempi brevissimi si mettano in atto tutte le azioni atte a risolvere i problemi da noi denunciati. Qualora le risposte dovessero tardare ad arrivare, perseguiremo tutte le strade che riterremo opportune per la risoluzione dei problemi.   USB Firenze Unione Sindacale di Base
No kings day a Firenze
Anche Firenze si è associata alle iniziative del “No kings day” per protestare contro il governo Trump in solidarietà con le donne, gli immigrati, la comunità LGBTQ+ e tutti coloro che vedono minacciati i propri diritti da tale amministrazione. Circa 100 persone, statunitensi e non solo, hanno risposto all’appello dell’Associazione Good Trouble Firenze e si sono radunate nel pomeriggio del 14 giugno in via dei Gondi, a lato di Palazzo Vecchio. I manifestanti esibivano cartelli in inglese, colorati e dal contenuto ironico. Si leggeva ad esempio “melt ICE”, in riferimento all’ Immigration and Customs Enforcement (ICE), la famigerata agenzia federale statunitense responsabile del controllo della sicurezza delle frontiere e dell’immigrazione o “I think therefore I am not a Trump supporter”. Diversi oratori si sono alternati al microfono in inglese e in italiano, intervallati da interventi musicali, tra cui una partecipatissima Bella Ciao e la canzone del Che, suonati da un gruppo di musicisti sudamericani. Il mattino seguente i partecipanti sono stati poi allietati dalle notizie provenienti da media indipendenti americani riguardo al fallimento della parata organizzata da Trump a Washington, per celebrare il proprio 79 esimo compleanno in coincidenza con il 250 esimo anniversario della fondazione dell’esercito statunitense. Per la parata – costata all’erario USA 45 milioni di dollari, con il coinvolgimento di 7000 uomini, 150 mezzi terrestri e 50 aerei – erano attese 200 mila persone, ma ne sono arrivate solo 20 mila, come si è potuto osservare dalle tribune allestite restate semi vuote. Dalle facce evidentemente deluse di Trump e dei suoi collaboratori è stato possibile rilevare tutto il loro disappunto per il clamoroso fiasco di un evento che, nelle intenzioni del borioso presidente, avrebbe dovuto assomigliare alla parata del 14 luglio a Parigi. A tale notizia non è stato purtroppo dato il giusto risalto dai media italiani. Sono andate invece bene le manifestazioni del “No kings day”, che si sono svolte in 2000 città statunitensi, con il coinvolgimento di circa 11 milioni di americani, e in numerose città europee e non solo, tra cui appunto anche Firenze. https://www.facebook.com/profile.php?id=61576013661049 https://economictimes.indiatimes.com/news/international/global-trends/trumps-45-million-birthday-parade-turns-into-a-drowsy-disaster/articleshow/121861068.cms?utm_source=chatgpt.com Enrico Campolmi
Mondeggi non è uno spezzatino
GESTIRE IN MODO COMUNITARIO E FARE AGROECOLOGIA: LE SFIDE DI MONDEGGI BENE COMUNE POSSONO APRIRE SCENARI INEDITI ANCHE ALLE AMMINISTRAZIONI LOCALI. SAPRANNO ASCOLTARE? -------------------------------------------------------------------------------- La comunità allargata che ha ridato vita e gestisce Mondeggi da undici anni è ancora in attesa che Città Metropolitana di Firenze pubblichi l’avviso di coprogettazione finalizzato a costruire il futuro della fattoria nel segno della condivisione e della partecipazione, come previsto dal codice degli appalti pubblici e dal codice del terzo settore. Intanto però filtrano indiscrezioni a mezzo stampa su quello che sarà o non sarà la Mondeggi futura. Dopo mesi di lavoro collettivo e di difficile e faticosa interlocuzione, emergono scenari che farebbero cadere uno dei principi fondanti dell’esperienza di Mondeggi: il bene comune. Siamo a conoscenza e condividiamo le funzioni sociali individuate da Città Metropolitana per il futuro di Mondeggi. Il progetto costruito dal basso da Mondeggi Bene Comune e la rete di associazioni e cooperative sociali del territorio le ha previste tutte, integrandole tra loro e con la gestione agroecologica dei terreni. Rigettiamo tuttavia con forza la logica di una “Mondeggi spezzatino” che vede ogni casolare vincolato a una specifica funzione sociale e quindi a uno specifico soggetto gestore: questa modalità da “condominio di associazioni”, non solo porterebbe alla perdita dell’essenza del bene comune e della sua gestione comunitaria ma metterebbe a rischio la sostenibilità anche economica dell’intero progetto. Lo abbiamo affermato e condiviso fin dal primo incontro della rete Mondeggi 2026 e lo abbiamo comunicato nei numerosi incontri che abbiamo avuto con dirigenti e politici della Città Metropolitana. La comunità di Mondeggi continua a credere che sia possibile fare un salto di qualità uscendo da modalità vecchie che non rispecchiano la realtà della fattoria come bene comune, che è fatta di incontri, connessioni, corresponsabilità, sperimentazione, agroecologia. È per noi assolutamente necessario che siano le realtà che parteciperanno alla coprogettazione a decidere collettivamente quali spazi usare e come. Non siamo disposti a cedere su questo punto. Vediamo se Città Metropolitana e Comune di Bagno a Ripoli sapranno ascoltare; per il bene del territorio e della grande esperienza collettiva di Mondeggi. -------------------------------------------------------------------------------- L'articolo Mondeggi non è uno spezzatino proviene da Comune-info.