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BASTIONI DI ORIONE 02/10/2025 – MENTRE SEGUIAMO LE LOTTE ANTISIONISTE IN DIFESA DEI GAZAWI ANCHE IN MEXICO, DIAMO SPAZIO ALLE LOTTE DELLA GENERAZIONE Z IN MADAGASCAR E MAROCCO E ANALIZZIAMO L’USO DEI “WAR BOND” PER FINANZIARE IL GENOCIDIO
La puntata è stata dedicata doverosamente alle dirette delle manifestazioni a sostegno della Global Sudum Flottilla, inserendo alcuni interventi coerenti con la policy della trasmissione e così abbiamo dato spazio ai cortei e concerti solidali che si sono tenuti in Mexico con Francesco, un redattore di Radio Blackout da qualche mese inserito nella realtà messicana […]
MAROCCO: “MENO STADI, PIÙ OSPEDALI” LA GEN Z SCENDE IN PIAZZA, CETINAIA DI ARRESTI
4 giorni di proteste guidate dalla Generazione Z hanno attraversato più di dieci città marocchine. In piazza, i manifestanti hanno denunciato la corruzione del governo e accusato le istituzioni di avere priorità sbagliate; infatti mentre lo Stato destina ingenti risorse ai preparativi per la Coppa del Mondo FIFA 2030, il sistema sanitario ed educativo del Paese sono al collasso. La scintilla che ha acceso le proteste è stata la morte, nel giro di una settimana, di diverse donne sottoposte a parto cesareo all’ospedale pubblico Hassan II di Agadir. Questi casi hanno portato a proteste locali già il 10 e 15 settembre davanti all’ospedale, dove si è denunciato una grave carenza di personale, sovraffollamento e apparecchiature mediche daneggiate. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Marocco conta meno di otto medici ogni 10.000 persone, contro i 25 raccomandati. Uno slogan ricorrente che sintetizza la rabbia recita: “Gli stadi sono qui, ma dove sono gli ospedali?”. Accanto a questo, le richieste di libertà, dignità e giustizia sociale: il tasso di disoccupazione del 12,8%, che sale al 35,8% tra i giovani e al 19% tra i laureati. Le università pubbliche sono a corto di fondi, le infrastrutture crollano e i quartieri popolari vengono abbandonati. A mobilitare le piazze è soprattutto la Generazione Z marocchina, la fascia più numerosa della popolazione. Attraverso i social, in particolare su Tik Tok e Discord, gli organizzatori hanno coordinato le azioni, chiamando a raccolta giovani, insegnanti e operatori sanitari. Le proteste sono state promosse da due collettivi online, GenZ212 (con riferimento al prefisso telefonico internazionale del Marocco +212) e Morocco Youth Voices. La risposta delle autorità è stata la repressione: in diverse città la polizia ha cercato di disperdere i cortei con la forza e arrestato decine di persone; a Oujda un furgone della polizia ha investito un manifestante senza fermarsi, passandogli sopra. Il punto della situazione con Siham della redazione di Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica.