Co-resistenza nonviolenta: le proteste del Venerdì a Beit Jala
Venerdì 12 settembre 2025 si è svolta a Beit Jala la settima settimana
consecutiva di protesta congiunta di attivisti-e israeliani e palestinesi di
Combatants for Peace, provenienti da tutta la regione, contro la guerra e il
genocidio a Gaza, la pulizia etnica e la crescente violenza dei coloni in
Cisgiordania, e per un futuro di giustizia e pace per entrambi i popoli.
Durante le manifestazioni, il movimento ha denunciato che, dalla settimana
precedente, l’esercito israeliano ha installato un cancello giallo vicino al
luogo dell’incontro, destinato a fungere da ulteriore checkpoint all’ingresso di
Betlemme. Si tratta di uno dei centinaia di nuovi checkpoint istituiti in
Cisgiordania, che limitano ulteriormente la libertà di movimento dei palestinesi
– per recarsi al lavoro, a scuola, visitare parenti o raggiungere ospedali. Non
si tratta di una misura di sicurezza, ma di un atto politico volto di fatto ad
annettere ulteriormente la Cisgiordania.
Avner Wishnitzer, un attivista israeliano, storico e cofondatore
dell’organizzazione Combatants for Peace (CfP), da Beit Jala, ha ripetuto che la
condizione per la fine del conflitto israelo-palestinese è la fine
dell’occupazione e ha detto “saremo uniti-e, insieme, in modo nonviolento,
finché non finirà”.
Altre foto dell’evento
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Ilaria Olimpico