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Il genocidio dei palestinesi si estende alla Cisgiordania. Omicidi a freddo e arresti di massa
Nella Giornata Internazionale di Solidarietà con la Palestina, le notizie che arrivano da Gaza e Cisgiordania confermano che il genocidio israeliano contro il popolo palestinese sta proseguendo, nonostante molti abbiano spento telecamere e attenzione politica a quanto accade. I video circolati da giovedi sui social media mostrano due palestinesi che […] L'articolo Il genocidio dei palestinesi si estende alla Cisgiordania. Omicidi a freddo e arresti di massa su Contropiano.
Violazioni al cessate il fuoco in Libano approvate da Biden, continuate da Trump
Il Libano continua a subire bombardamenti quotidiani da parte di Israele, con un cessate il fuoco che non è mai davvero entrato in vigore, almeno per ciò che riguarda Tel Aviv. Michael Herzog, ambasciatore israeliano negli Stati Uniti fino al gennaio scorso, ha rivelato che questo stillicidio armato ha ricevuto […] L'articolo Violazioni al cessate il fuoco in Libano approvate da Biden, continuate da Trump su Contropiano.
Gaza, tregua violata e valico di Rafah ancora chiuso
Un missile israeliano lanciato da un drone ha colpito una famiglia di 11 persone, che stava tornando nella propria casa ridotta a un rudere a Hay Zaitoun. Tutti uccisi, padre, madre, 7 figli minori, la nonna e una zia. È una violazione degli accordi passata sotto silenzio da diplomazie e media. Non c’è pace a Gaza e non c’è neanche un cessate il fuoco. I carri armati israeliani hanno superato in diversi punti la linea gialla definita dal piano Trump per bombardare i centri abitati palestinesi, sia a Khan Younes che a Gaza città. Il Centro per i diritti umani a Gaza ha registrato 23 violazioni della tregua da parte di Israele. I rapporti giornalistici affermano che ieri sono stati uccisi in totale 23 civili palestinesi e 122 feriti. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha denunciato che il 90% delle strutture ospedaliere a Gaza è stato distrutto o danneggiato: “E’ necessario collegare Gaza con i nostri uffici in Cisgiordania, Giordania e Egitto per garantire assistenza sanitaria alle migliaia di persone bisognose di cure e interventi urgenti. Bisogna aprire i valichi per l’evacuazione dei malati e l’ingresso di medicine e strumentazione sanitaria”. Il valico di Rafah è ancora chiuso e Netanyahu rimanda da un giorno all’altro la riapertura, che era programmata all’entrata in vigore del cessate il fuoco. Il Cairo ha dichiarato che il lato egiziano del valico è pronto all’apertura con la presenza di funzionari dell’Anp, che “opereranno in abiti civili, per non urtare la sensibilità degli israeliani” (come scrive la stampa egiziana) e si attende l’arrivo di agenti dell’UE. Il criminale ricercato ha dichiarato che il valico forse sarà riaperto domani, domenica. ANBAMED
I prigionieri palestinesi affrontano un peggioramento degli abusi, della fame e della negligenza medica nelle carceri israeliane
Gaza – PIC. La Società dei Prigionieri Palestinesi (PPS) ha avvertito lunedì dell’escalation di crimini sistematici contro i detenuti palestinesi, tra cui politiche di fame, repressione violenta, negligenza medica e rapida diffusione di malattie all’interno delle prigioni israeliane. In un rapporto basato su visite effettuate nella seconda metà di agosto in diverse carceri, tra cui Gilboa, Negev, Megiddo, Ramla e Ofer, il gruppo ha denunciato che i prigionieri continuano a subire una deliberata politica di fame. I pasti quotidiani sono limitati a piccole porzioni di pane, verdure, riso, fagioli e minuscoli pezzi di carne lavorata, causando gravi complicazioni sanitarie tra i detenuti. Nella prigione di Gilboa, l’amministrazione continua a condurre incursioni e perquisizioni settimanali con l’uso di cani d’attacco, armi e dispositivi elettrici stordenti, spesso accompagnati da aggressioni fisiche e verbali. Nella prigione di Ofer, è stato segnalato un diffuso focolaio di scabbia tra i detenuti, inclusi minori. I prigionieri non ricevono cure, e gli infetti vengono collocati insieme ai sani, alimentando così la diffusione della malattia. Molti soffrono di prurito estremo che porta a sanguinamenti. Nella prigione di Megiddo, sono state fornite cure limitate, ma le condizioni continuano a peggiorare, in particolare per i detenuti con malattie croniche come cancro, ipertensione e patologie cardiache, che non ricevono un’adeguata assistenza. Nella prigione del Negev, persistono incursioni settimanali con l’impiego di cani d’attacco e proiettili di gomma. I prigionieri temono un nuovo focolaio di scabbia simile a quello che ha portato alla morte diversi detenuti mesi fa. Le preoccupazioni aumentano a causa della continua privazione di igiene, ventilazione, vestiti e cure mediche. Nella clinica carceraria di Ramla, dove sono detenuti 22 prigionieri con malattie croniche e gravi ferite, la settimana scorsa l’amministrazione ha condotto una violenta repressione, spruzzando gas lacrimogeni contro i malati, causando svenimenti e casi di soffocamento. Secondo la PPS, il numero totale di prigionieri e detenuti nelle carceri israeliane ha raggiunto i circa 10.800 all’inizio di agosto, la cifra più alta dal 2000. Tra questi ci sono 49 donne, oltre 450 bambini, 3.613 detenuti in regime di detenzione amministrativa senza accuse, e 2.378 classificati da Israele come “combattenti illegali”. Il gruppo ha rinnovato il suo appello alle organizzazioni internazionali per i diritti umani affinché si assumano le loro responsabilità e adottino misure concrete per perseguire i leader israeliani per crimini di guerra contro i prigionieri e il popolo palestinese. Ha inoltre esortato all’imposizione di sanzioni per porre fine alla cultura di impunità di Israele e fermare l’aggravarsi degli abusi all’interno delle carceri. Traduzione per InfoPal di F.F.