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Sapienza, il boicottaggio accademico di Israele inizia a fare breccia
Due grandi vittorie dall’Università “Sapienza” di Roma per il movimento per la Palestina: due mozioni di boicottaggio accademico e di denuncia dei crimini di Israele approvate negli organi dell’ateneo. I fatti delle ultime settimane Giovedì 15 ottobre il Consiglio di Dipartimento di Matematica ha approvato a pieni voti un documento […] L'articolo Sapienza, il boicottaggio accademico di Israele inizia a fare breccia su Contropiano.
Mobilitazione permanente per la Palestina dentro la Sapienza
E' in corso un corteo per la Palestina nei viali dell'università La Sapienza di Roma. Un compagno ci racconta in diretta il corteo di studenti che mantiene alta l'attenzione sul genocidio: nella città universitaria un'assemblea permanente dal 22 settembre, blocchi delle lezioni e varie azioni in vista della manifestazione nazionale di sabato 4 ottobre. La bandiera della Palestina sventola alta al posto di quella dell'unione europea.
[Ora di buco] Autodifesa della scuola (1/2: trasmissione intera)
Nella trasmissione di oggi parliamo con Samanta Picciaiola del convegno nazionale di Educare alle differenze svoltosi a Padova nei giorni scorsi: in particolare illustriamo il vademecum di supporto e di autodifesa per insegnanti e associazioni creato dopo un lungo lavoro di incontri e confronto. Qui invece la mappatura di ogni regione con associazioni, docenti, collettivi, attivist3, enti e servizi che ogni giorno costruiscono pratiche educative inclusive, contrastano le discriminazioni e promuovono consenso e autodeterminazione, educazione sessuo-affettiva e prevenzione della violenza di genere. Nella seconda parte della trasmissione, interventi dalla Sapienza, in diretta con il corteo per la Palestina, e da Milano, con un compagno del centro sociale Lambretta che ci aggiorna sugli arresti delle 4 persone durante la manifestazione del 22 settembre, di cui due 17enni. L'osservatorio contro la militarizzazione delle scuole denuncia l'intervento in una scuola ebraica di Milano di un militare dell'IDF che propaganda la guerra.
Presidio permanente alla Sapienza per la Palestina
Dopo l'imponente partecipazione studentesca alla giornata di sciopero di ieri 22 settembre per la Palestina, come già vi abbiamo raccontato, è stata occupata la facoltà di Lettere alla Sapienza; una compagna del collettivo Zaum ci racconta l'assemblea di oggi che ha deciso di mantenere un presidio permanente nell'aula 6 di Lettere per organizzare la lotta per la Palestina e contro le guerre. Da' anche conto dell'ennesima votazione del senato accademico che ancora una volta ha deciso di non interrompere i rapporti di collaborazione scientifica con le università israeliane.
Lettera alla Rettrice della Sapienza da 356 docenti: fermare il genocidio in Palestina
Magnifica Rettrice, nel corso della cerimonia di celebrazione dei 90 anni di Sapienza, tenutasi lo scorso martedì 16 settembre,  ha avuto modo di ricordare che “i tank israeliani entravano a Gaza City”. Nel suo discorso ha fatto riferimento allo “sdegno” e all’ “orrore” con cui tutta la comunità Sapienza ha reagito e reagisce alla “brutale violenza” e alla più totale indifferenza per la vita umana che caratterizzano le “guerre” in corso – in Palestina, in Ucraina, in Sudan e altrove. E, dopo aver ricordato la manifestazione per la pace organizzata in occasione del conflitto Russia-Ucraina, ha fatto appello ai valori della cultura e della scienza.  Forse, però, oltre alla scienza ci vorrebbe anche un po’ più di coerenza. Sarebbe il caso di ricordare, per esempio, che Sapienza non ha organizzato alcuna manifestazione per denunciare l’operato di Israele ed esprimere la sua solidarietà al popolo palestinese. Non ha mai esposto, neppure per un’ora, la bandiera palestinese sulla sua homepage, mentre quella dell’Ucraina vi ha campeggiato per settimane. Magnifica Rettrice, lei  ha fatto un fugace riferimento al “diritto internazionale”, ma non ha ricordato che, mentre il nostro governo e la UE sostengono militarmente ed economicamente l’Ucraina, e hanno approvato 19 pacchetti di sanzioni contro la Russia, nessuna sanzione è stata applicata contro Israele, nonostante da quasi due anni stia bombardando una popolazione inerme, stia distruggendo sistematicamente case, scuole, ospedali, edifici istituzionali, e stia aggredendo paesi terzi (Qatar, Iran, Libano, Siria, Yemen). Non solo: uccide giornalisti, operatori sanitari e civili in coda per il cibo, avendo già fatto della fame un’arma di guerra. Il numero dei morti, Magnifica Rettrice, è intorno agli ottantamila,  anche se, secondo molti esperti, la cifra reale potrebbe essere da cinque a dieci volte superiore. Qualunque sia il numero delle morti, esse pesano sulle nostre coscienze di complici diretti e indiretti. Le sue parole di vicinanza per chi soffre a Gaza non sono state accompagnate da alcuna condanna nei confronti dello stato di Israele e di quanti lo sostengono. La parola Israele (a parte il riferimento ai “tank israeliani”) non compare mai nel suo discorso. A Gaza, lei dice, c’è un’insostenibile “crisi umanitaria”, ma a chi siano da imputare questa crisi o le morti per fame da lei menzionate, non viene detto. E questo proprio nel giorno in cui la Commissione delle Nazioni Unite confermava a chiare lettere che Israele sta commettendo un genocidio. Il che significa che chiunque collabori con questo stato, e ne sostenga in alcun modo l’operato, è complice dei suoi crimini. Ci fa naturalmente piacere che Sapienza, come molte altre università del nostro paese, si sia adoperata per dare sostegno a studenti e studiosi palestinesi, o che presso il nostro Policlinico qualche fortunato bambino palestinese sia stato curato. Ma a oggi, mentre altri atenei e singoli dipartimenti o facoltà hanno in modo piuttosto netto dichiarato che interromperanno qualsiasi collaborazione istituzionale con le università israeliane, Sapienza evita di assumere una posizione esplicita e coraggiosa, che ne salvaguardi il carattere morale e la reputazione. Proprio nel giorno delle celebrazioni in Sapienza, il Senato Accademico dell’Università Statale di Milano ha prodotto un documento in cui, tra le altre cose, si legge che “[…] l’Ateneo conferma che stanti le attuali condizioni di grave violazione dei diritti umani nella Striscia di Gaza – ma anche in Cisgiordania – […] non potrà che astenersi dal procedere a nuove stipule o rinnovi di accordi istituzionali con università, istituzioni o attori di altro tipo che siano direttamente o indirettamente implicati nelle violazioni attualmente in essere”. È davvero troppo pretendere che Sapienza non sia da meno? Che dall’orrore e dallo sdegno si passi ad azioni concrete? Siamo docenti come lei, e vogliamo esprimere il disagio e l’indignazione che proviamo in quanto continuiamo, da due anni, a entrare nelle aule per fare lezione, per presiedere alle lauree di studenti e studentesse (che ormai sempre più frequentemente mostrano spille con la bandiera palestinese o che chiedono di fermare il genocidio) in rappresentanza di una istituzione che non solo non è stata in grado di dire nulla di più di qualche parola di circostanza in estremo ritardo, ma si dimostra anche complice, mantenendo gli accordi con le università israeliane e con l’industria delle armi che fornisce materialmente gli strumenti per trucidare i palestinesi. Ogni parola non detta, ogni collaborazione non rescissa sono materialmente un proiettile in più a danno dei e delle palestinesi, una bomba in più su una scuola o su un ospedale. Quanto è già avvenuto in Palestina graverà per sempre sulle nostre coscienze; cerchiamo di fermarci adesso, seppure in ritardo. La Sapienza, in quanto maggiore ateneo d’Europa, non può sottrarsi alla responsabilità di uscire da questa spirale di violenza e di unire la propria voce e le proprie azioni a quelle già espresse altrove. Il tribunale della storia ci concede soltanto quest’ultimo appello, prima della condanna irrevocabile a essere ricordati come coloro che sono rimasti fino all’ultimo dalla parte sbagliata. ROMPIAMO GLI ACCORDI, MAGNIFICA RETTRICE. FERMIAMO IL GENOCIDIO E RENDIAMO LIBERTÀ E GIUSTIZIA AL POPOLO PALESTINESE. Roma, 19 settembre 2025 Comitato Sapienza per la Palestina con il supporto di (aggiornato al 19 settembre 2025 ore 16:00) 1. Marco Balsi 2. Ada Barbaro 3. Giada Basile 4. Paolo Borioni 5. Caterina Botti 6. Alviera Bussotti 7. Valerio Camarotto 8. Isabella Camera d’Afflitto 9. Matteo Candidi 10. Leonardo Capezzone 11. Silvia Cataldi 12. Valerio Cordiner 13. Osvaldo Costantini 14. Maria D’Erme 15. Franco D’Intino 16. Filomena Diodato 17. Francesca Federico 18. Anna Candida Felici 19. Fernanda Fischione 20. Rosario Gigliotti 21. Laura Guazzone 22. Adolfo La Rocca 23. Giorgio Mariani 24. Marta Marchetti 25. Sarin Marchetti 26. Arturo Monaco 27. Elisabetta Petrucci 28. Martina Piperno 29. Ernesto Placidi 30. Stefania Portoghesi Tuzi 31. Marco Ramazzotti 32. Lorenzo Rovigatti 33. Gianni Ruocco 34. Stefano Scarcella Prandstraller 35. Luisa Valente 36. Stefano   Velotti 37. Riccardo Capoferro 38. Leonardo Mattiello 39. Bianca Monteleone 40. Yasmin Riyahi 41. Mattia Giampaolo 42. Ludovica Serricchio 43. Giuli  Ecca 44. Mattia Bonasia 45. Ilaria Andolfi 46. Alessandra  Fremiotti 47. enzo  scandurra 48. Massimiliano Di Mino 49. Riccardo Sergi 50. Lorenzo  Celio 51. Bernardo              Favini 52. Enrico      Taglioni 53. Giulia       Arduini 54. Simone   Di Muzio 55. Leonardo              Ariodante 56. francesco             cioffi 57. Melissa   Fedi 58. Lucrezia  Desiderio 59. Alessandro           Palma 60. Salvatore Pontarelli 61. Simone   De Santis 62. Giacomo Lanfiuti Baldi 63. Michelina             Di Cesare 64. Marica    Falzarano 65. Michaela Giorgianni 66. Alessandra           Criconia 67. Paolo       De Troia 68. Roberto  Di Santo 69. Marco     Isopi 70. Gaia         Tomazzoli 71. Ilaria        Anglani 72. Sajjad      Lohi 73. Fabio       Sammartino 74. valeria     infantino 75. Gianmarco           Grantaliano 76. Veronica Bellazzi 77. Luca         Alteri 78. Luca         Zamparelli 79. Cecilia     Draicchio 80. Tiziana     Nupieri 81. Catia        Cerra 82. Roberto  Contestabile 83. Paolo       D’Indinosante 84. Daniele   Ranzino 85. Manuela Grillo 86. Massimo Aprea 87. Marina    De Palo 88. Asia         Battiloro 89. Carles      Sanchez Riera 90. Alberto   Budoni 91. Giulia       Fabbri 92. Federica  Ruggiero 93. Claudio   Alimonti 94. Fausto Libero       Barberis 95. Francesca             Congiu 96. Barbara  Massucci 97. Martina  Di Tizio 98. Giovanna Boumis 99. MARCO   OMIZZOLO 100. Giulia    Magro 101. Eva        Pietropaoli 102. Giorgia Mannucci 103. Paolo    Piazza 104. Giovanni            Licata 105. Francesca          Tria 106. Francesca          Santangeli 107. Paola    Di Mascio 108. Giorgio Graziani 109. Lucy      Bell 110. Massimiliano    Tortora 111. Luca      Valleriani 112. Mauro Lucio      Papinutto 113. Vittorio               Loreto 114. Marina Bouché 115. Alessandro        Di Egidio 116. Marina Gallinaro 117. Paolo Gaspare  Bottoni 118. Alessandro        Motta 119. Nicolò   Geri 120. Valentina           Bernardi 121. Paolo    Padrevecchi 122. Francesca          Angelini 123. Maria Pia           Nazio 124. Elena    Gagliasso 125. stefania              espa 126. Dario     La Montagna 127. Fabio    Cutroni 128. Fabio    Stassi 129. Maria Romana Allegri 130. Laura    Ciapponi 131. Daniele               De Sensi 132. Carla     Nardinocchi 133. Mauro  Papinutto 134. Isabella               Tomassetti 135. fabio massimo  GAtta 136. Giorgio Giovanelli 137. francesco           cioffi 138. Vyali Georgian  Moldoveanu 139. Ilaria     Bufalari 140. Fabio    Bernasconi 141. Carlo Maria       Biscaccianti 142. Alessio Oliviero 143. Ninfa     Ingui’ 144. Angelo Vulpiani 145. Andrea Sterbini 146. Francesca          De Marchis 147. Lorenzo              Foscolo 148. Elisa      Coletta 149. Sara Radi           Ahmed 150. Marta   Marucci 151. francesca           canestrelli 152. Luca      Zamparelli 153. Francesca          D’Ambrosio 154. Maria Irene Papa 155. Luca Massimo Andrea   Martinazzi 156. Anna     Calabrò 157. Clara Benedetta Vincenza          Pezzuto 158. Arianna Campiani 159. Alessandro        Somma 160. Adriano              Lenti 161. EMANUELE        FALLANI 162. Maura  Percoco 163. Maria Cecilia     Daniele 164. Elena    Gerosi 165. Giuseppina        Porciello 166. Eleonora            Rossi 167. Corrado              Mascia 168. Vanessa             Era 169. Filomena           Pacella 170. Leonardo           Bagnulo 171. Luciano Fattore 172. Maria Rita          Cugliandro 173. Alice      Marconato 174. anna     maggetti 175. Valerio Buttinelli 176. Francesco          Contel 177. Claudia Ciancaglini 178. Giorgio De Donno 179. Sandro De Cecco 180. Alessandro        Picone 181. Vincenzo            Nesi 182. Paola    Ferretti 183. Gabriella            Puppo 184. Marco  Grilli 185. Giorgio Grisolia 186. Luigi      Marinelli 187. Carlo     Martinez 188. Bianca  Colonna 189. Marco   Bruno 190. Gabriele             Peluso 191. Biagio   Dell’Omo 192. Antonio              Agresti 193. Vincenzo            Fusco 194. Giulia    Boccacci 195. Nadia Andrea   Andreani 196. Augusto             Cerqua 197. Valerio Corica 198. Paola    Bernardi 199. Gabriele             Fusco 200. Edoardo             Girardi 201. Lina       Zampierollo 202. Maria Grazia     Luna 203. Ilaria     Schiaffini 204. Sara      Marilungo 205. Maria Serena    Panasiti 206. Simone Cacace 207. Rossana             Capobianco 208. Nicoletta            Minto 209. Andrea Corese 210. Stella    Petković 211. Edoardo             Esposto 212. Michele              Morganti 213. Luca      Casarin 214. Marcello            Ponsiglione 215. Andrea Bellelli 216. Caterina             Donattini 217. Monica Mignucci 218. Alessandro        Laneve 219. Giulia    Tatafiore 220. Giovanni            Organtini 221. Andrea Salaris 222. Sara      Ferrante 223. Federico             Fornasaro 224. Anna Leonilde   Bucarelli 225. Mattia  Fiorilli 226. Mauro  Giacomantonio 227. Daniel   Pumo 228. Andrea Bianchi 229. Andrea Dall’Aglio 230. Alessandro        Teta 231. Samuel Nocito 232. Claudia Fasolato 233. Mattia Giampaolo 234. Elisabetta           Della Corte 235. Gabriele             Lombardi 236. MICHELA           ROSICARELLI 237. Giovanni            Iannaccone 238. Stefano Bae 239. Gabriele             Vercelli 240. Marina Scattolin 241. Mauro  Maggi 242. Valerio Placidi 243. Eleonora            Giovannetti 244. Adele    Bosi 245. Jacob    Blakesley 246. Mauro  Maggi 247. Simone               Frasca 248. Anna     Riccioli 249. Paolo    Piccinni 250. ORNELLA            TAROLA 251. Riccardo             Tilli 252. Marco  Di Branco 253. Sarah    Boukarras 254. Francesca          Pieroni 255. Rosa     Di Stefano 256. Francesco          Saltari 257. Hajar    Al-Naqshbandi 258. Gilda     Sensales 259. Giorgio Monari 260. Moreno Ignazio              Coco 261. Fiorenzo            Parziale 262. Elena    Allegretti 263. Giacomo            Trinca Cintioli 264. Federico             Tucci 265. Carlo     Travaglini Allocatelli 266. Carla     Ventre 267. Lorenzo              Cirigliano 268. Giulio    Attenni 269. Marika Mauti 270. Nicol     Imperi 271. Adele    La Rana 272. Martina              De Giuseppe 273. Serena  Renzi 274. Cecilia   guariglia 275. Mariella             Segreti 276. Patrizia Gentili 277. Nicolò   Laureti 278. Francesco          Caracci 279. Md Tanbeer      Haque 280. Rossella             Martin 281. Flaminia             Carocci 282. Norma  Felli 283. Francesca          Attadio 284. Marta   De Luca 285. Carlotta              Ferrando 286. Giulia    Matusali 287. Flavia    Dioguardi 288. Marco  Esposito 289. Lara      Benfatto 290. Paolo    De Vincenzi 291. Concetta            Campailla 292. Maria Patrizia Somma 293. Valeria D’Annibale 294. Francesco          Scardino 295. Giuseppe           Ricotta 296. Elettra Stimilli 297. Enrico   Casadio Tarabusi 298. Alessandra        Guidi 299. Anna     Giometti 300. Federica             Casalin 301. Akant Sagar       Sharma 302. Kristina               Micalizzi 303. Laura    Rosano’ 304. Paola    Orsatti 305. chiara   Giorgi 306. Antonio              Zuffianò 307. Alessandro        Gebbia 308. Giovanni            Leuzzi 309. Stefano Scacco 310. Sofia     Pepe 311. Giulio    Galise 312. Francesco          Siano 313. Alessandro        von Gal 314. Gabriele             Di Carlo 315. Paolo    Mangini 316. Tiziano Pauletto 317. elisa      Ballin 318. Riccardo             Basilone 319. Fau        Rosati 320. Simone Di Micco 321. Ilde       Pieroni 322. Davide  Gori 323. Stefano Grasso 324. Michelangelo    Tani 325. Aicia      Naser 326. Enri o    Rogora 327. Daniele Di Tata 328. Chiara  Antoniucci 329. Filippo  Sotgiu 330. Maria Luisa        De Martino 331. Maria Grazia     Galantino 332. Chiara  Maciocci 333. Matilde Brunetti 334. Erik        Leemhuis 335. Elena    Paparella 336. Raffaele             Cadin 337. Alya      Zeinaty 338. Ludovica            Vosa 339. Beatrice Pennacchi 340. Noemi  Di Lorenzo 341. Domenico          Caudo 342. Simone Scalise 343. Matteo Laurenzi 344. Martino             Schettino 345. Flavio    Giuliani 346. alessandra brezzi 347. Claudia Salera 348. Alessandro Guerra 349. Daniele Valeri 350. Sarah  Ferraiuolo 351. Francesca Simonelli 352. Martina Pasqua 353. Giorgia Marini 354. martino luigi   di salvo 355. Salvatore Manfredi D’Angelo 356. Francesc Balossi Restelli
Contro l’israelizzazione dell’Italia arriva “La conoscenza non marcia”
PUBBLICHIAMO IL COMUNICATO STAMPA DELL’INIZIATIVA “LA CONOSCENZA NON MARCIA” PROMOSSA DA ANTROPOLOG@ PER LA PALESTINA, ALLA QUALE HA PARTECIPATO L’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ. OLTRE 30 REALTÀ PER DIRE “FUORI LA GUERRA DALL’ISTRUZIONE E DALLA RICERCA!” “NESSUNA COMPLICITÀ CON GUERRA E GENOCIDIO NELLE SCUOLE E NELLE UNIVERSITÀ!” L’Assemblea Nazionale “La Conoscenza non marcia” tenutasi a Roma il 13 settembre alla facoltà di Ingegneria ha visto un’ampia partecipazione con più di una trentina di interventi durante le più di 4 ore di durata. Le realtà che l’hanno promossa esprimono la più ampia soddisfazione per il confronto avuto e l’assunzione di responsabilità rispetto alla campagna nazionale prospettata, che impatterà il mondo dell’istruzione, della formazione e ricerca universitaria, e più in generale il settore del lavoro intellettuale connesso al mondo della scuola in tutti i suoi profili: dagli studenti/studentesse al corpo docenti alle varie figure che lo compongono. Possiamo riassumere in cinque punti gli obiettivi che sono stati ripresi nelle conclusioni: * appoggio e coinvolgimento diretto nelle prossime iniziative che toccano le tematiche al centro del dibattito odierno a cominciare dalla giornata di sciopero generale del 22 dicembre in supporto alla Global Sumud Flotilla, dalla manifestazione nazionale del 4 ottobre a sostegno della Resistenza Palestinese e la contestazione al match calcistico Italia-Israele del 14 ottobre, e l’interlocuzione di tutti gli appuntamenti con cui è utile e doveroso dialogare; * presentazione a livello territoriale urbi et orbi del documento di analisi che ha lanciato l’Assemblea nazionale coinvolgendo sia chi ha già aderito ed allargando la partecipazione, puntando in primis al mondo della scuola e dell’università, ma senza escludere il variegato mondo dell’attivismo su tematiche convergenti; * Attivazione di un gruppo di lavoro che elabori – insieme a giuristi solidali – l’ipotesi di una Legge di Iniziativa Popolare per la rottura di tutto il comparto con la filiera del complesso militare-industriale, per un scuola/università pubblica, decoloniale e de-militarizzata; * Promozione del boicottaggio di convegni accademici e organizzazione di contro-convegni, che ospitino rappresentanti israeliani che riconoscono l’Apertheid, la colonizzazione e il genocidio, e la politica bellicista dello Stato sionista o che danno impulso alla militarizzazione del comparto del sapere e alla collaborazione con il comparto difesa; * Attivazione di strumenti autonomi di comunicazione per promuovere la diffusione del documento e creare i presupposti per l’articolazione della Campagna Nazionale “La Conoscenza non marcia”. Qui alcuni scatti dell’Assemblea del 13 settembre 2025 a Roma. Tutte le realtà partecipanti all’Assemblea: Antropolog@ per la Palestina, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, Accademiche palestinesi (Mijriam Abu Samra), CALP Portuali, Antonio Mazzeo, BDS Italia, USB Università, Comitato promotore ingegneria, UDAP, Docenti per Gaza, Rete antisionista e anticolonialista, SSB – Sindacato Sociale di Base, Usb Scuola, Coordinamento No NATO, Handala Ali – Napoli, Comunità Palestinese Roma- Lazio, Cobas varie sedi (intervento comune), Comitato di solidarietà con la Palestina in III, Coordinamento per il boicottaggio di Israele – Pisa, Studenti palestinesi, Rete dei comunisti, CUB SUR, Alessandro Ferretti, Sanitari per Gaza & Cittadini liberi per la Palestina, Movimento per il diritto all’abitare, Potere al popolo, Cuir Palermo, Ass. Geografi (Margherita Grazioli), OSA, Coordinamento Palestina Rieti e provincia, Comitato Siena per la Palestina, Giovanni Russo Spena, Collettivo studentesco Corto Circuito- Rieti, Sociologia di Posizione – Emancipatory Social Science, GKN.
“La Conoscenza non marcia”: Conferenza Stampa 11 settembre 2025 Rettorato della Sapienza
ANNUNCIO DI CONFERENZA STAMPA DAVANTI AL RETTORATO SAPIENZA (AL PRESIDIO DI TENDE DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE DI CAMBIARE ROTTA), PER IL LANCIO DELL’ASSEMBLEA NAZIONALE DE “LA CONOSCENZA NON MARCIA” DEL 13 SETTEMBRE. CONFERENZA STAMPA ORE 11 DEL 11 SETTEMBRE 2025 Il 13 settembre a Roma alle ore 10.30 nell’Aula I di San Pietro in Vincoli (Sapienza), una rete di organizzazioni del mondo dell’istruzione e della ricerca (docenti di scuola e università, student3, personale amministrativo) si riunisce unita per lanciare la campagna “La conoscenza non marcia” per ottenere MISURE NORMATIVE VOLTE A FERMARE IL PROCESSO DI MILITARIZZAZIONE DELLA SCUOLA E DELLE UNIVERSITA’ e di complicità con il genocidio del popolo palestinese. INVITIAMO TUTTE LE REALTÀ E LE PERSONE INTERESSATE A PARTECIPARE E A DARE IL PROPRIO CONTRIBUTO PER LA PROMOZIONE DELLA CAMPAGNA.  La campagna si concentra sulla richiesta e sulla elaborazione di una Legge di Iniziativa Popolare, che parta dal basso e coinvolga l’intera società civile, in grado di premere sui governi per fermare la corsa al riarmo, il processo di militarizzazione dell’istruzione e della società, la pericolosa diffusione della cultura della difesa attraverso la minaccia militare e la guerra, le collaborazioni tra i luoghi della ricerca e della conoscenza con la filiera industriale bellica, e le collaborazioni tra Università e Israele] . Vogliamo ottenere una legge che, attraverso un confronto ampio e condiviso, imponga dei limiti chiari alle sempre più invadenti e opache ingerenze della filiera-militare industriale e del suo portato culturale di morte e violenza nel mondo dell’istruzione, della formazione e della ricerca. Puntiamo a una legge che impedisca in modo netto e inequivocabile i rapporti delle Università italiane con istituzioni rappresentative di paesi genocidiari come Israele. Di seguito una sintesi del documento che presenteremo il 13 settembre a Roma. Negli ultimi anni si è assistito ad un vero e proprio processo di militarizzazione dei luoghi del sapere, sia sul fronte dell’istruzione sia nella ricerca. Scuole e Università sono state sottoposte ad una crescente invasione da parte della filiera militare industriale e del suo dispiegamento ideologico, che agisce per promuovere la “cultura della difesa” normalizzando la presenza della guerra nella società soprattutto verso i più giovani, e/o in vista del reclutamento degli stessi, oltre che per subordinare formazione e ricerca agli interessi delle imprese. Di recente, il documento per l’attuazione di REARM EUROPE individua nell’istruzione scolastica e universitaria un settore strategico per il processo di militarizzazione, già in atto da qualche anno ad opera delle istituzioni governative e militari del nostro Paese, ma anche di organizzazioni internazionali come la NATO e delle grandi multinazionali dell’industria bellica, come ad esempio Leonardo SpA, che entra nel mondo dell’istruzione anche attraverso le sue fondazioni: in particolare la Fondazione Med-Or, la quale annovera nel suo Comitato Scientifico non solo docenti universitari, ma anche Rettori di alcuni Atenei statali (erano 13 e ad oggi ne risultano 9). Le modalità con cui questo processo si dispiega in Italia riporta al modello di militarizzazione della società israeliana, dove sin dai primi gradi dell’istruzione, i bambini vengono immersi nella retorica e nella propaganda militarista e dove la militarizzazione è presente in tutti i gangli della società. È per tale motivo che si può parlare di “israelizzazione” della società anche nel nostro Paese: un processo di occupazione e colonizzazione cognitiva, ma anche fisica, dei luoghi e degli spazi del sapere, dell’istruzione e della ricerca. Le Scuole, le Università, la Ricerca Pubblica e la nostra società sono, analogamente alla Palestina, territori da colonizzare, occupare, depredare e trasformare per gli interessi particolari di chi sta promuovendo il processo di militarizzazione (Governo, lobby delle armi, NATO e filiera bellica). Tale processo, che nella fase attuale sta coinvolgendo anche il resto della società, è appunto iniziato nelle Scuole e nelle Università ed è per questa ragione che partiamo proprio dall’istruzione per portare avanti un percorso teso a denunciare lo stato delle cose e a liberare la formazione e la ricerca dalle logiche belliciste, ribadendo la nostra volontà di non contribuire alla militarizzazione, non essere complici del genocidio in atto e respingere il modello militarizzato della società israeliana. Per questa ragione la campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” si propone di intervenire direttamente nel rapporto strutturale che lega il progetto sionista, la militarizzazione della società e l’istruzione pubblica. Il definanziamento dell’Università italiana, connesso alla ripetuta introduzione di nuove forme contrattuali di precariato della ricerca e della docenza, spinge a rendere prassi normale il reperimento di risorse presso agenzie private e pubbliche che hanno come proprio core business l’intelligence e l’industria bellica. Fra le industrie belliche che hanno stretto collaborazioni con Università italiane ci sono anche grandi aziende israeliane come Elbit Systems o IAI – Israeli Aerospace Industries, ma anche l’Istituto di tecnologia Technion o l’Ariel University, che intervengono in vario modo anche nell’apartheid e nello scenario coloniale dei territori palestinesi: alcune università israeliane sono complici dirette nella costruzione di infrastrutture e nella colonizzazione israeliana del territorio palestinese, ma anche nella creazione di un’ ideologia pervasiva e razzista. Vista l’impossibilità ad individuare le collaborazioni con potenziale dual use, cioè con utilizzo militare oltre a quello civile, il principio di cautela suggerirebbe di evitare di stringere accordi e collaborare in progetti con le stesse, anche solo per una questione di opportunità. Infatti, il genocidio in atto potrebbe avere ricadute in termini di responsabilità anche per quelle Università che, tramite rapporti di collaborazione, potrebbero risultare complici di Israele nei gravissimi e ripetuti crimini di guerra che continuano ad essere perpetrati e per le sistematiche violazioni del diritto internazionale. Un esempio è quello della partnership con Leonardo, che fornisce molte tecnologie ed armi ad Israele. Negli ultimi anni è diventata sempre più evidente ed invasiva la presenza delle forze dell’ordine, delle forze armate e dell’industria militare nei luoghi della formazione: dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di secondo grado, fino agli Istituti Tecnici Superiori. Non solo nelle aule scolastiche, ma addirittura con visite in caserma, partecipazione a manifestazioni militari e stage in aziende della filiera bellica. Infine, occorre considerare la NATO, per il suo ruolo nei principali scenari bellici e dietro le politiche di riarmo. La NATO, oltre che con iniziative svolte in collaborazione con le scuole, è attiva soprattutto negli Atenei: ad esempio all’Università di Bologna col NATO Model Event oppure in circa 14 Atenei con l’esercitazione “Mare Aperto” tramite la Marina Militare italiana o ancora con il NATO SPS Programme. Al fine della smilitarizzazione dell’istruzione e della separazione netta tra spazio scolastico/universitario e ambito militare, la campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” CHIEDE MISURE NORMATIVE PER IMPEDIRE LE SEGUENTI INZIATIVE nel sistema dell’istruzione scolastica ed accademica: sviluppare progetti di didattica, ricerca e Terza missione in collaborazione con industrie della filiera bellica, con istituzioni, incluse le università, di Paesi che attuano sistematicamente politiche e pratiche genocidarie, di oppressione coloniale, di segregazione e pulizia etnica, come Israele, e con organizzazioni internazionali (ad es. la NATO), che intervengono direttamente ad alimentare gli scenari di guerra in corso e le politiche di riarmo; partecipare, da parte dei singoli docenti, a organizzazioni che abbiano finalità di tipo militare o che siano legate all’industria bellica (ad es. Med-Or); ricevere finanziamenti, stringere partnership con aziende della filiera bellica e con realtà produttive che collaborano con governi che non rispettano il diritto internazionale (crimini di guerra, occupazione militare illegale, discriminazione razziale e persecuzioni); sviluppare corsi, master, scuole di specializzazione, eventi e iniziative didattiche e di orientamento nelle università e nelle scuole di ogni ordine e grado in collaborazione con le forze armate e con le forze dell’ordine, le quali devono restare fuori dal sistema educativo. Abbiamo deciso di non marciare per le loro guerre. Abbiamo deciso di difendere i luoghi della conoscenza da quelle ingerenze governative e dagli interessi dell’industria bellica e delle istituzioni sioniste che corrompono e deteriorano il sapere. Lottiamo per garantire un’istruzione ed una ricerca sane, forti e indipendenti per demilitarizzare e decolonizzare la cultura, anche in una prospettiva internazionale. --------------------------------------------------------------------------------  [FZ1]non può andare in una legge la regolamentazione dei rapporti istituzionali con uno Stato.
Situazione università in attesa dell’autunno caldo: quali progressi contro gli accordi con filiera bellica e partner israeliani?
Cosa succede negli Atenei italiani rispetto agli accordi con la filiera bellica e con i partner israeliani?Qual è la situazione delle Università in vista di un autunno che si preannuncia più caldo che mai? Già, perché, anche se apparentemente la pausa estiva sembra aver attenuato l’eco delle proteste studentesche e i fermenti di lotta negli atenei, in realtà si colgono tanti segnali di vivacità che ci fanno affermare che nei prossimi mesi sarà proprio il mondo accademico uno degli ambiti nei quali il fronte contro la guerra ed il riarmo sarà più attivo: * il 5 settembre si inizia alla Sapienza con un appuntamento sul ruolo dei saperi nell’economia del genocidio, organizzato dal Comitato Sapienza Palestina, dal CNR contro le guerre e dall’Assemblea precaria universitaria, nel quale interverrà Francesca Albanese. Si evidenzierà come la lotta per un’università democratica, adeguatamente finanziata e con condizioni di lavoro decentisia necessariamente legata alla lotta contro la guerra e chi fa profitto su armi e tecnologia bellica (ore 10:00 aula C, Scienze Politiche, Università Sapienza Roma); * le Assemblee precarie universitarie, che si sono moltiplicate e cresciute nella prima metà dell’anno, hanno annunciato una tappa fondamentale della loro lotta contro il precariato proprio nel cuore dell’autunno e fra i punti delle loro rivendicazioni c’è il NO alla ricerca bellica ed alle politiche di riarmo; * a settembre verrà presumibilmente firmato il CCNL Istruzione e Ricerca e sarà l’ennesimo contratto in perdita: stavolta il motivo dei mancati adeguamenti salariali all’inflazione è direttamente ricondubilie alle politiche di riarmo, che sottraggono risorse ai servizi pubblici ed al rinnovo del contratti del pubblico impiego, per cui è lecito attendersi una reazione del personale scolastico e universitario e delle sigle sindacali più attive nel contrasto alla guerra ed al riarmo; * il 13 settembre è in programma il lancio della campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” (sulla quale vi informeremo a breve in dettaglio), che mira a mettere insieme le tante realtà impegnate nel mondo dell’istruzione contro il processo di militarizzazione in atto nelle scuole e nelle università e solidali con la causa palestinese. Studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori, insegnanti scolastici e docenti universitari, personale tecnico amministrativo e attivisti della società civile convergeranno in questo percorso iniziato ad aprile a Siena: per allertare rispetto ai rischi di una “israelizzazione” della società in quel segmento fondamentale che è appunto il settore della conoscenza, per dire NO alla guerra e per esprimere concretamente la solidarietà alla questione palestinese boicottando gli accordi con il complesso militare industriale e con le istituzioni israeliane sia nella didattica che nella ricerca; * la partenza della Global Sumud Flotilla verso Gaza sarà un’opportunità per il rilancio delle proteste studentesche e della solidarietà verso la Palestina, perché l’arrivo delle imbarcazioni al largo di Gaza è previsto intorno a metà settembre, in coincidenza con l’inizio dell’anno accademico, oltre che dell’anno scolastico. Insomma, un po’ di elementi che ci fanno pensare che combinati insieme si possano creare quelle condizioni presenti ai tempi delle acampade studentesche, per rilanciare con forza le richieste alle governance dei vari Atenei per un maggiore impegno concreto nel liberare i luoghi del sapere dalle pressioni militariste, ma anche al Governo per fare retromarcia rispetto alle relazioni pericolose sul riarmo con Leonardo, con la NATO e con il governo israeliano (ad esempio, Italia e Germania vogliono frenare la Commissione europea che intende sospendere Israele dai fondi di ricerca del Programma Horizon a causa del genocidio in corso). Il lavoro fatto fino ad ora non è poco (lo sintetizziamo di seguito), ma c’è ancora molta strada da fare soprattutto nel passare dalle enunciazioni di principi ad azioni concrete con riflessi pratici che cambino la realtà delle cose. RASSEGNA DI MOZIONI, DELIBERE E MODIFICHE NEGLI ATENEI RISPETTO AGLI ACCORDI Di seguito passiamo in rassegna i principali casi in cui le università italiane hanno formalmente adottato delibere, mozioni o modifiche strutturali vietando accordi con partner israeliani o con realtà collegate alla filiera bellica. Segnalateci altri casi significativi se dovessero mancare all’appello! 1. SAPIENZA — UNIVERSITÀ DI ROMA (DELIBERA SENATO ACCADEMICO, 13 MAGGIO 2025) * Il Senato Accademico ha approvato la Deliberazione n. 92/2025, che include un mandato per integrare lo statuto o regolamento al fine di: * interrompere ogni collaborazione con istituzioni e aziende israeliane coinvolte nell’apparato bellico, sospendere accordi con aziende legate al settore difesa, * riformare il Comitato Etico per includere controlli di tipo etico su collaborazioni potenzialmente belliche Wikipedia+15Sapienza Università di Roma+15Open+15. * ➤ Fonte ufficiale: verbale del Senato Accademico disponibile sul sito della Sapienza. 2. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO (STATALE) — SOSPENSIONE ACCORDO CON ARIEL UNIVERSITY * Nel fine 2023, formalizzata a inizio aprile 2024, la Statale di Milano ha sospeso l’accordo di collaborazione con l’Ariel University, situata nei territori occupati palestinesi. La decisione è passata attraverso un’istruttoria e voto del senato accademico DomaniDomani+2ANSA.it+2Domani+2. 3. UNIVERSITÀ DI PALERMO — SOSPENSIONE TOTALE ACCORDI CON ISRAELE (4 GIUGNO 2024) * Il Senato Accademico ha approvato all’unanimità un documento che: * sospende tutti gli accordi Erasmus con università israeliane (programmi KA171 e KA220-HED), * vieta nuovi accordi con atenei israeliani “fino al superamento della crisi”, * istituisce procedure di due diligence su accordi con potenziale dual use, * coinvolge rappresentanza studentesca nel tavolo tecnico su tali collaborazioni L’INDIPENDENTE+6L’INDIPENDENTE+6ANSA.it+6. 4. UNIVERSITÀ DI PADOVA — MOZIONE E IMPEGNO A NON AVVIARE NUOVI ACCORDI (14 MAGGIO 2024 E ULTERIORE MOZIONE 1° LUGLIO 2025) * Il Senato Accademico del 14 maggio 2024 ha approvato una Mozione per la Pace in Palestina, condannando la distruzione delle università palestinesi e richiamando principi etici secondo statuto e Codice di integrità della ricerca Reddit+15Università degli studi di Padova+15Centro di Ateneo per i Diritti Umani+15. * In una seduta successiva il 1° luglio 2025, Padova ha approvato una nuova mozione che: * condanna le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, * si impegna a non intraprendere nuovi accordi né rinnovare quelli esistenti con istituzioni israeliane ritenute coinvolte in violazioni, * mantiene solo collaborazioni a valenza puramente didattica o di ricerca non bellica L’INDIPENDENTE+4Centro di Ateneo per i Diritti Umani+4Domani+4. 5. UNIVERSITÀ DI BOLOGNA — MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO (2024) * Nel Senato Accademico UNIBO ha approvato una Mozione sulla guerra a Gaza, includendo impegni come: * condanna di qualsiasi aggressione a istituzioni universitarie, rafforzamento delle norme sul dual use, rifiuto di accordi con imprese e università (anche israeliane) associate a violazioni dei diritti umani o prodotti per scopi militari, * rescissione di accordi vigenti qualora i partner incorrano in tali condizioni Wikipedia+7UniboMagazine+7Open+7.       MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO (18 GIUGNO 2025) Il Senato Accademico ha approvato una mozione condannando “l’escalation militare israeliana a Gaza”, le violazioni del diritto internazionale e umanitario, e ha chiesto il “rafforzamento di tutte le iniziative per il cessate il fuoco” Altreconomia+6Potere al Popolo+6quinewspisa.it+6 La Nazione+15UniboMagazine+15Corriere di Bologna+15 6. UNIVERSITÀ FEDERICO II DI NAPOLI — DIMISSIONI DAL COMITATO DI FONDAZIONE BELLICA (APRILE 2024) * Il rettore della Federico II, in risposta a mobilitazioni studentesche, ha annunciato le proprie dimissioni dal comitato scientifico della fondazione Med-Or (legata a Leonardo spa), principale industria bellica italiana. Il Rettore Matteo Lorito ha annunciato le dimissioni, ma non le ha formalizzate. Open+4L’INDIPENDENTE+4Domani+4 7. UNIVERSITÀ DI BARI – MOZIONI E PROVVEDIMENTI (APRILE–GIUGNO 2025) * Aprile 2024: scelta unanime di non partecipare al bando di cooperazione Italia–Israele e dimissioni del Rettore Bronzini dal comitato scientifico della fondazione Med‑Or (legata all’industria bellica) La Nazione+2La Gazzetta del Mezzogiorno+2atlanteguerre.it+2 * 19 giugno 2025: il Dipartimento di Bari ha approvato una mozione di condanna contro Israele, prevedendo misure di accoglienza per colleghi palestinesi e richiedendo “esplicita presa di distanza dai diritti umani e diritto internazionale da parte del partner israeliano” Il Bo Live+14BariViva+14Barletta news24city -+14. * La mozione ha ricevuto pareri contrastanti, passando con un solo voto di scarto PugliaViva. 8. UNIVERSITÀ DI PISA – MODIFICA STATUTO E MOZIONE PER LA PACE (GIUGNO–LUGLIO 2025) * 13 giugno 2024: Senato Accademico e CdA approvano una mozione per la pace, con “percorso di autodisciplina” sulle collaborazioni con la filiera bellica UniboMagazine+13Università di Pisa+13Cambiare Rotta+13. * Febbraio 2025: lo Statuto viene aggiornato con clausole che escludono forme di collaborazione per lo sviluppo di armi italbalkanika.al+1La Nazione+1. Nome del tuo sitoquinewspisa.it 9. UNIVERSITÀ PER STRANIERI DI SIENA – PRESE DI POSIZIONE E RICONOSCIMENTO PALESTINA (2024–2025) * 17 luglio 2024: Senato Accademico approva la mozione per il riconoscimento dello Stato della Palestina LA NOTIZIA+15Università degli Studi di Siena+15Facebook+15. * Marzo 2024: presidenza di Tomaso Montanari oggetto di pressioni per non aver aderito a posizioni di boicottaggio attivo HuffPost Italia. * Giugno 2024: UniStrasi approva (all’unanimità) una posizione di solidarietà per Gaza in Senato Accademico Gazzetta di Siena. 10. UNIVERSITÀ DI FIRENZE – BOICOTTAGGIO ACCADEMICO E MOZIONE DEL 2023 + SOSPENSIONI 2025 * 19 dicembre 2023: mozione per la pace approvata, condanna delle atrocità e appello per due Stati, ma senza misure restrittive su accordi bilaterali Università di Firenze. * 16 luglio 2025: cinque dipartimenti (Matematica/Informatica, Ingegneria, Scienze agrarie, Architettura, Scienze politiche/sociali) sospendono accordi in essere con università israeliane, tramite appello firmato da docenti, studenti, ricercatori e dottorandi Altreconomia+2Il Foglio+2La Nazione+2. ——————————————————————————————————————– NOTA SU ALTRI ATENEI * Cagliari: una mozione studentesca chiedeva la sospensione degli accordi con atenei israeliani, ma il Senato ha respinto la proposta (30 gennaio 2024) Reddit+13Domani+13Open+13. * In Torino, si è deciso di non partecipare al bando MAECI 2024 con università israeliane, ma non è stata formalizzata una definitiva rescissione di tutti gli accordi Reddit+4Domani+4Wikipedia+4. * Altri atenei (es. UniPub) hanno visto proteste o richieste, ma non hanno mai formalizzato delibere o modifiche organiche DomaniDomani. TABELLA RIEPILOGATIVA UniversitàTipo di attoDataAzione chiaveSapienza RomaDelibera Senato Accademico n. 92/202513 maggio 2025Interruzione collaborazioni con Israele/bellicoStatale MilanoSospensione accordo Arielfine 2023 / apr 2024Sospeso accordo con Ariel UniversityFederico II NapoliDimissioni promesse dal Rettore da comitato Med-Or, ma non rassegnateaprile 2024Ritiro da fondazione associata ad industria bellica (il Rettore ha annunciato le dimissioni, ma non le ha formalizzate)PalermoDelibera Senato Accademico all’unanimità4 giugno 2024Blocco accordi Erasmus, nuovi accordi vietatiPadovaMozioni Senato Accademico14 mag 2024 & 1 lug 2025Impegno a non avviare o rinnovare accordi con IsraeleBolognaMozione Senato Accademico   Mozione Senato Accademico19 marzo 2024     18 giugno 2025Rifiuto accordi dual use e rescissione ove applicabile   Condanna escalation, stop/riduzione rapporti con IsraeleBariNon partecipazione bando + dimissioniAprile 2024Ritiro del Rettore da Med-Or e bando di cooperazione Italia-Israele sospeso Mozione Dipartimento19 giugno 2025Critiche diritti umani e accoglienza colleghi palestinesiPisaMozione Senato + autodisciplina13 giugno 2024Percorso etico sulle collaborazioni belliche Statuto aggiorna (no armi)Febbraio 2025Clausole di rifiuto su attività dual useSiena (Stranieri)Mozione riconoscimento Palestina17 luglio 2024Impegno politico e morale verso Palestina Università degli Studi di Siena Pressioni su boicottaggioMarzo 2024Respinta mobilitazione politicamente orientata HuffPost Italia Mozione solidale a GazaGiugno 2024Approvata all’unanimità in Senato Accademico Gazzetta di SienaFirenzeMozione per la pace19 dicembre 2023Condanna, ma nessuna sospensione formale Stop accordi da 5 dipartimenti16 luglio 2025Sospesi accordi con università israeliane Giuseppe Curcio, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università