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PALESTINA: L’ESERCITO ISRAELIANO PARLA DI “FORZA SENZA PRECEDENTI” CONTRO GAZA CITY. PARTE LA FLOTILLA IN MARE; A TERRA, MOBILITAZIONE CGIL.
“Useremo una forza senza precedenti su Gaza City“; così l’esercito occupante e genocida israeliano, impegnato da giorni a distruggere e poi occupare la principale città della Striscia, intimando poche ore fa nuovamente l’autodeportazione a centinaia di migliaia di persone. Secondo l’Ufficio di statistica palestinese, sono però ancora 740mila i palestinesi nella zona centro-nord della Striscia, dove il genocidio per mano israeliana accelera la propria mattanza: droni, quadricotterei, aerei da combattimento ed esplosioni di robot radiocomandati, con interi quartieri che saltano in aria durante l’avanzata. Mentre si susseguono scene apocalittiche, le famiglie in fuga si trovano ad affrontare la straziante prospettiva di un nuovo sfollamento, verso un qualche ghetto più a sud, in un territorio privo di qualsiasi “zona sicura o umanitaria, senza cibo, acqua, farmaci, ripari, affetti. Dall’alba le vittime palestinesi a Gaza sono 35, di cui almeno 4 in cerca di qualcosa da mangiare prima di essere freddati per le strade. Bilancio comunque destinato a salire, come accade ogni giorno. Impressionanti i numeri in quasi due anni: 65.141 morti e 166mila feriti, per il bilancio ufficiale ma parziale. Altri conteggi, effettuati attraverso alcune stime statistiche da docenti universitari di mezzo mondo, parlano esplicitamente di quasi 700mila persone morte o ferite tra guerra, fame, sfollamenti e collasso totale del sistema sanitario. Un’intera terra ridotta a macerie, per costruire – questo il piano esplicito di Usa e destra israeliana – resort di lusso per ricchi, o “case di lusso per poliziotti”, come detto pochi giorni fa dal ministro israeliano Smotrich, mentre gli Stati Uniti hanno posto l’ennesimo veto ad una risoluzione del Consiglio di sicurezza Onu che chiedeva un cessate il fuoco a Gaza. La risoluzione, approvata da 14 dei 15 Stati, chiedeva un “cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente a Gaza”, il rilascio di tutti i prigionieri e la revoca delle restrizioni imposte da Israele agli aiuti umanitari a Gaza. Da Gaza alla Cisgiordania Occupata. Nuova ondata di raid: decine di prigioneri a Nablus, fuoco su una casa a Surda, vicino a Ramallah, finché le persone all’interno non sono state anch’esse rapite. Fermi e violenze pure nella valle del Giordano, con i coloni lasciati liberi di rubare terre e distruggere auto e attrezzature, mentre i legittimi abitanti palestinesi –in particolare beduini –sotto tiro dei militari occupanti, che hanno pure chiuso il ponte di Allenby, tra Cisgiordania e Giordania, il giorno dopo che un camionista – militare giordano in pensione – ha ucciso a coltellate 2 militari occupanti, prima di essere ammazzato. Infine Gerusalemme; qui portato via in manette lo sceicco Mohammad Sarandah, predicatore della moschea di Al-Aqsa, poco dopo la conclusione della preghiera del venerdì. Non è chiaro il perchè, ma Sarandah è stato trasferito in un centro interrogatori israeliano. FLOTILLA – Palestina e solidarietà internazionale: la Global Sumud Flotilla è finalmente partita da Capo Passero. Le barche partite dirette a Gaza sono salpate con la ferma intenzione di portare aiuti e rompere così il blocco di Israele, che oggi con un tweet del Ministero degli esteri minaccia esplicitamente la Flotilla, definendola come “apertamente sostenuta dagli jihadisti di Hamas. Questo non è umanitario. Si tratta di un’iniziativa jihadista al servizio dell’agenda del gruppo terroristico”. Sempre in Israele, oggi alcune decine di giovani sono riusciti ad arrivare ai reticolati del border di Gaza, dietro lo striscione “Dal mare alla terra: rompere l’assedio”, in solidarietà con la Global Sumud Flotilla, a bordo della quale ci sono anche i lavoratori portuali genovesi del Calp, che rilanciano lo sciopero indetto per il 22 settembre contro il genocidio del popolo palestinese e per la Global Sumud Flottilla. Dalla Global Sumud Flotilla la voce di Josè Nivoi, lavoratore portuale genovese del Calp, che rilancia lo sciopero generale di lunedì, indetto da Usb, Cobas, Cub, Adl Cobas. Al momento già circa 50 piazze già mobilitate. Tra queste anche Brescia, con due appuntamenti: ore 9.30 in piazza Rovetta, ore 18.30 in Prefettura con il Coordinamento Palestina di Brescia. Ascolta o scarica CGIL – In Italia già oggi, venerdì 19 settembre, si mobilita, con una propria piattaforma a sostegno di Gaza, la Cgil: sciopero di 4 ore a fine turno, che però non riguarda i servizi pubblici definiti essenziali come trasporti, scuola e sanità. Manifestazioni in 80 città. Tra le iniziative più partecipate Milano, con diverse migliaia di persone, e Livorno, 10mila persone. A Genova e Terni, la Fiom ha portato a 8 le ore di astensione territoriale. A Catania il corteo con Landini, che ha ricordato “la lettera dei sindacati confederali mondiali a tutti i Parlamenti con richieste precise: riconoscimento dello stato palestinese, blocco di armi e accordi commerciali, no alla corsa al riarmo. Non è il momento di spendere per le armi ma per i diritti e la qualità della vita”. Nel Bresciano due i presidi: uno a Breno, per il comprensorio sebino – camuno, con un centinaio di persone, mentre in circa 700 hanno risposto all’appello della Cgil in piazza Rovetta, a Brescia città.
[2025-09-22] Sciopero generale @ Piazza dei Cinquecento
SCIOPERO GENERALE Piazza dei Cinquecento - Piazza dei Cinquecento (lunedì, 22 settembre 11:00) ⛵ Mentre L'equipaggio di mare si è riunito ieri nelle acque siciliane e proprio in queste ore le barche provenienti dalla Spagna, Tunisia ed Italia stanno mollando gli ormeggi per raggiungere la Flotta greca e poi finalmente Gaza... 🔥 L'equipaggio di Terra si mobilita con una grande manifestazione di supporto e un messaggio forte e chiaro: SE BLOCCANO LA FLOTILLA BLOCCHIAMO TUTTO! 📌 Lunedì 22 Settembre sarà SCIOPERO GENERALE! A partire dalle 11.00 ci vediamo a Piazza dei Cinquecento. Dalla mattina ci saranno blocchi, picchetti, scioperi dislocati che confluiranno nella piazza delle ore 11.00 🇵🇸 Porta con te bandiere palestinesi e cartelli. Raggiungi la piazza anche da fuori Roma prendendo treni, pullman o auto condivise. ‼️ Il Genocidio va fermato! Vogliamo l'interruzione di ogni accordo tra Italia e Israele ROMPIAMO L'ASSEDIO A GAZA DIFENDIAMO LA GLOBAL SUMUD FLOTILLA
I droni che hanno attaccato la Global Sumud Flotilla sarebbero partiti dall’Italia o da Malta
Il Global Movement to Gaza (GMG), una delle realtà che promuovono l’iniziativa della Global Sumud Flotilla, ha pubblicato un dossier nel quale accusa esplicitamente Israele di essere il responsabile degli attacchi condotti contro le navi della missione. Inoltre, accanto alla responsabilità israeliana, viene anche adombrata la complicità, se non il […] L'articolo I droni che hanno attaccato la Global Sumud Flotilla sarebbero partiti dall’Italia o da Malta su Contropiano.
Catania. Assemblea USB verso lo Sciopero generale del 22 settembre
Le lavoratrici e i lavoratori contro la guerra, il riarmo e il genocidio in Palestina Il 22 settembre è Sciopero Generale contro la guerra, contro il riarmo e contro lo sterminio in Palestina. La guerra e la complicità del Governo Italiano con Israele hanno effetti diretti anche qui: Inflazione alle […] L'articolo Catania. Assemblea USB verso lo Sciopero generale del 22 settembre su Contropiano.
Roma. L’equipaggio di terra della Global Sumud Flotilla attraversa i quartieri popolari!
LE TAPPE DELL’EQUIPAGGIO DI TERRA NEI QUARTIERI POPOLARI DI ROMA! ISRAELE ACCELERA IL GENOCIDIO: NOI SAREMO OVUNQUE PER FERMARE LA CITTÀ! Mentre Israele invade via terra Gaza City, il governo Meloni continua a inviare armi allo Stato sionista e terrorista di Israele e a essere complice del genocidio in Palestina. […] L'articolo Roma. L’equipaggio di terra della Global Sumud Flotilla attraversa i quartieri popolari! su Contropiano.
L’ONU conferma il genocidio a Gaza, 16 paesi difendono la Global Sumud Flotilla
Ormai bisogna essere a libro paga dei sionisti o essere un nazista conclamato per non ammettere che quello che Israele sta commettendo a Gaza è un genocidio. Il peggior atto criminale che si possa commettere verso un popolo, che non bisogna però dimenticare di inserire all’interno di una cornice di […] L'articolo L’ONU conferma il genocidio a Gaza, 16 paesi difendono la Global Sumud Flotilla su Contropiano.
MOBILITAZIONE GENERALE A FIANCO DELLA PALESTINA – DALLE 18 LA DIRETTA CON I PRESIDI ANNUNCIATI IN TUTTA ITALIA
Striscia di Gaza, 16 settembre 2025. Da questa notte Israele ha iniziato l’operazione di conquista totale di Gaza City, effettuando bombardamenti a tappeto su tutta la città per preparare il terreno all’invasione via terra. Almeno 68 i palestinesi uccisi dal fuoco israeliano, secondo quanto riferito da fonti ospedaliere del territorio. Un bilancio parziale, visto che a Gaza City ora è fuga di massa dal massacro in mezzo ai palazzi rasi al suolo. Dopo 710 giorni di genocidio, pure gli investigatori Onu si accorgono di quanto è sotto gli occhi del mondo intero; “Israele ha commesso un genocidio a Gaza dall’ottobre 2023, con l’intento di distruggere i palestinesi. “Gaza sta bruciando, scendi in piazza”. Sono state annunciate mobilitazioni in tutta Italia per la Palestina e la Global Sumud Flotilla. Questo martedì, sin dal pomeriggio, cortei e presidi lanciati in diverse città, come Milano, Roma, Firenze, Bologna, Padova, Cosenza, Udine, Pisa, Trieste, Palermo, Messina, Reggio Emilia, Monza, Pavia, Parma, Bari, Varese, Torino e Napoli. Domani, mercoledì annunciati altri appuntamenti di piazza. A Ravenna alle 17.30 corteo con il Coordinamento Bds e il Cap – Comitato Autonomo Portuali – contro l’economia di guerra e il traffico di armi dallo scalo marittimo romagnolo. * Da Ravenna Linda Maggiori giornalista d’inchiesta che ha resono noto il traffico di armi che coinvolge il porto romagnolo  Ascolta o scarica Sempre dall’Italia, quest’oggi, decine di studenti e studentesse per la Palestina ha interrotto una lezione presso il polo Piagge all’Università di Pisa, tenuta dal professor Rino Casella, docente associato di diritto comparato e apertamente “sionista”, come denunciato via social da attivisti e attiviste. L’aula è stata occupata. * Da Pisa sentiamo Linda di Student per la Palestina Ascolta o scarica Giovedi 18 settembre a Roma è stato indetto uno “sciopero di quartiere per la Palestina” organizzato “da chi vive e lavora a Torpignattara, Pigneto e Quadraro” in risposta alla richiesta di indire uno sciopero globale per la Palestina da parte delle organizzazioni dei lavorator palestinesi. * Come è stata organizzata questa iniziativa? L’intervist a Lorenzo, compagno di Roma Ascolta o scarica Intanto non si fermano le campagne di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele. Sarà infatti un weekend di “azione globale” dal 18 al 21 settembre, data fissata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite come termine ultimo in cui Israele deve porre fine all’occupazione illegale e all’apartheid. * Ne parliamo con Raffaele Spiga, di BDS Italia Ascolta o scarica
Tira un vento nuovo: verso lo sciopero del 22 settembre
Si respira un’ aria diversa in Italia in questi giorni, è innegabile. All’inizio lo abbiamo solo sussurrato, per paura che non fosse vero. Dopo le manifestazioni della sera di martedì 9 invece in moltə si sentono più liberə di condividerlo e commentarlo. Da quando è in carica il governo Meloni per la prima volta si ha la netta sensazione di riuscire a ritrovare in piazza una ampiezza di soggettività che va ben oltre la cerchia dei gruppi organizzati. Va detto e va ripetuto, il movimento transfemminista, anche nei duri anni della pandemia, non ha mai smesso di continuare a creare maree in occasione di momenti come l’8 marzo, il 25 novembre o a seguito di tremendi episodi di violenza di genere e femminicidi. È sempre stato molto più complesso riuscire a raggiungere paragonabili mobilitazioni su altre tematiche anche gravi e urgenti. Sono innumerevoli le ragioni di questa difficoltà che prosegue quanto meno dalla pandemia e le motivazioni sono varie e complesse, e forse difficili da comprendere. Potrebbe essere  utile, invece, comprendere le ragioni della eccedenza di mobilitazione davanti alla quale ci troviamo, una eccedenza da preservare e sostenere. Le mobilitazioni di Genova per la partenza della Global sumud flotilla e di Venezia durante il festival del cinema sono state evidentemente dei cortei di massa con una partecipazione eccezionale. Il corteo milanese a seguito dello sgombero del Leoncavallo ha continuato a produrre mobilitazione variegata e plurale. La marea notturna di domenica 7 a Roma e le mobilitazioni coordinate in decine di città contemporaneamente, per rispondere all’attacco notturno contro la Global Sumud Flotilla martedì 9 sono state una significativa conferma. > Ci troviamo davanti a momenti di attivazione larghi e orizzontali che riescono > a riempire le piazze in un arco di tempo notevolmente circoscritto. > Intendiamoci, non sono piazze scevre da complessità, ci sono posizionamenti > variegati, e anche problematici, pensiamo semplicemente alla partecipazione di > alcuni  sindaci del PD ai cortei. Ma l’enorme partecipazione ha di fatto preso > il centro della scena, oltrepassando e limitando le strumentalizzazioni > possibili. Nella piazza di Genova hanno partecipato partiti del campo largo e sindacati confederali, ma il messaggio centrale è stato quello dei portuali, circolato in tutta Europa: “Se qualcosa succede alla Flotilla, blocchiamo tutto!”   Un elemento che contraddistingue tutte queste mobilitazioni – che differenziandole rispetto a passate manifestazioni sulla Palestina – è il tentativo di essere marea, ossia ritrovarsi assieme senza bandiere che non siano quella palestinese e senza identità o afferenze partitico-sindacali, cercando linguaggi e slogan inclusivi e radicali al tempo stesso. Non a caso questo è un tratto comune a tutte le chiamate di piazza del movimento transfemminista.  Il secondo fattore caratterizzante è la volontà di difendere i simboli della possibilità di costruire solidarietà vera ed efficace, espressione concreta di quella umanità di cui ci scriveva Vittorio Arrigoni da Gaza quindici anni fa. Si scende in piazza perchè ci si sente un po’ sulla barca anche noi, e vorremmo tuttə partire per Gaza per provare a fermare il genocidio.  Il terzo fattore è dato probabilmente da un senso di saturazione rispetto alla morte e alla violenza che si vive a vari livelli e che la minaccia incombente della guerra in Europa rende insostenibile, una risposta al senso di impotenza che si sente di fronte gli schermi guardando le immagini del genocidio in corso in Palestina senza riuscire a fare nulla. La GSF è la materializzazione concreta di una reazione. La possibilità di parlare di vita, dignità, solidarietà mentre attorno tutto si incupisce, in Italia come all’estero, tra spese militari alle stelle, restrizione dello spazio democratico, arretramento socioculturale e guerra. > Si può pure immaginare che l’accanimento grottesco con cui la destra sta > strumentalizzando l’omicidio di Charlie Kirk – promettendo leggi securitarie > contro la “violenza rossa” –  sia pure spinto da qualche timore che queste > mobilitazioni prendano piede, o, ancora più opportunisticamente, sia il > preambolo di una strategia di repressione a tappeto di scioperi, occupazioni > studentesche o altro che l’autunno possa portare. Il nostro paese negli ultimi anni non ha mai smesso di assistere a piccole o talvolta grandi forme di mobilitazione nei luoghi di lavoro, nei collettivi delle scuole, nelle acampade studentesche, nei comitati a difesa del territorio, nelle associazioni di quartiere. Purtroppo però, spesso le realtà organizzate, presidiando le proprie nicchie, o non hanno intercettato questi contesti o non li hanno attraversati e supportati in forma sufficientemente efficace e rispettosa. Di conseguenza ciclicamente queste mobilitazioni sono tornate nella loro dimensione carsica – anche per la repressione che è sempre in aumento –  senza connettersi ad altri rivoli, senza diventare, appunto, marea. Forse è proprio questa la sfida più grande che ci troviamo di fronte. Riusciranno le realtà organizzate a sostenere, facilitare e allargare le mobilitazioni in corso? Riusciranno a fermare le mosse delle strutture identitarie che invece tendono in queste situazioni a massimizzare il ritorno e il vantaggio solo per la propria organizzazione? Ormai è evidente a tuttə che è necessario fare un passo indietro per farne due avanti, ma farli assieme oppure qualcuno cercherà che il vento giri solo verso la propria vela?  > La sfida è quella di superare il carattere ancora frammentario che > contraddistingue le tante mobilitazioni programmate per l’autunno prossimo. La > sfida è porsi su un livello più alto: organizzare uno sciopero contro la > guerra europeo.  Un primo passo è lo sciopero del 22 settembre. La chiamata, lanciata da USB, sta raccogliendo sostegno e adesione trasversale, e potrebbe essere la prima giornata che si muove nell’ottica del “blocchiamo tutto” lanciato dal CALP di Genova e che risuona con il “Bloquons tout” del 10 settembre francese. Se poi si arrivasse ad una convocazione di sciopero in forma unitaria da parte sindacale, forse allora qualcosa sarebbe cambiato per davvero.  Se saremo all’altezza della sfida, saremo davvero marea, qualcosa di incontenibile e radicale che potrebbe porsi l’ambizione di invertire la rotta e creare un problema reale, tanto al governo fascistoide quanto all’opposizione liberale, totalmente inadeguata rispetto alla gravissima situazione attuale.  La flottilla che salpa da Catania sembra dirci che le sfide vanno raccolte anche quando sono difficili, in alto mare bisogna stare insieme, conoscersi e darsi supporto, sarà in grado l’equipaggio di terra di fare altrettanto? L’immagine di copertina è di Milos Skakal SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress si può donare sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno L'articolo Tira un vento nuovo: verso lo sciopero del 22 settembre proviene da DINAMOpress.
[2025-09-15] ROMA supporta la GLOBAL SUMUD FLOTILLA - aggiornamenti @ Roma e dintorni
ROMA SUPPORTA LA GLOBAL SUMUD FLOTILLA - AGGIORNAMENTI Roma e dintorni - Roma e dintorni (lunedì, 15 settembre 12:00) 15 settembre DAVANTI ALLE SCUOLE PER LA PALESTINA. Primo giorno di scuola 15 min. prima dell’ingresso. Cartelli, bandiere e un min di silenzio. 16 settembre ARCI E RETE NO BAVAGLIO Sostegno alla GSF e collegamento a Gaza. Dalle 17.30 Centro Culturale Ararat 16-17-18 settembre PRESIDIO PIAZZA SEMPIONE dalle 18.30 collegamento con la GSF. 17 settembre FESTA DI AURELIO IN COMUNE. Dialogo: interrompere le complicità Italia-Israele. Circolo ARCI Roma La Fattorietta 18.00. 18 settembre ASSEMBLEA PIAZZA SEMPIONE h 19.00 18 settembre SCIOPERO DI QUARTIERE Torpignattara - Pigneto - Quadraro. Cena sociale 19.00 Largo B. Perestrello 19 settembre CSOA EX SNIA Concerto Giancane h 21. Collegamento dal palco con la GSF 21.45 20 settembre La Galleria delle Arti e Sfoglia stand loud for Palestine. Asta di beneficenza e dj set raccogliere fondi. V. dei Sabelli 2. 17.00 till late 20 settembre PRO PALESTINA NIGHT Circolo Arci. Via dell’Industria 9, Pomezia. h 21.00 20 e 21 settembre CSOAT AURO E MARCO Fiere per la Palestina. Incontri, musica, arte. Il ricavato andrà al centro @amaliamustakbal 21 settembre PLATEATICO CIAMPINO Raccolta fondi per GSF e @amaliamustakbal durante la festa della scuola popolare DoPolis. Dalle 10.30 21 settembre COPPI-QUADRARO Dibattito con Giorgio Mottola, Francesca Fornario e GSF. Largo dei Quintili 16. h 18.30 Presidio permanente MEDIA CENTER ARARAT Largo Dino Frisullo. Tutti i giorni 20.00-24.00 Presidio permanente SAN LORENZO Piazza dell’Immacolata 18.30-22.30