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Riconoscimento del cadavere
Secondo il ministro degli esteri Antonio Tajani, “L’Italia è per la soluzione due popoli e due Stati, ma il riconoscimento del nuovo Stato palestinese deve avvenire in contemporanea con il riconoscimento da parte loro dello Stato di Israele”. Secondo la presidente del consiglio Giorgia Meloni, “Il riconoscimento dello Stato di […] L'articolo Riconoscimento del cadavere su Contropiano.
Meloni al congresso Cisl, sceneggiata di regime
Sostiene che sul lavoro va tutto bene, ma ha fatto male i conti: il paese è una polveriera La Meloni rivendica il forte incremento di posti di lavoro, ma dimentica di precisare che si tratta di lavoratori poveri, condannati a salari da fame. Il lavoro che cresce in Italia è […] L'articolo Meloni al congresso Cisl, sceneggiata di regime su Contropiano.
Milei usa l’estradizione di Bertulazzi per riabilitare la dittatura
L’estradizione di Bertulazzi fa parte di una più generale riscrittura e cancellazione della storia e dei crimini della dittatura, all’interno della quale i soli colpevoli e responsabili diventano gli oppositori, coloro che hanno combattuto la dittatura e da questa sono stati perseguitati: ex prigionieri politici, i militanti assassinati, le migliaia di desaparecidos, i minori rapiti […]
Il convoglio europeo rischia il deragliamento
Il 1 agosto è dietro l’angolo – quella la data fissata da Trump, per ora, per far scattare i dazi al 30% sulle merci europee – e viene da chiedersi come stia messa “l’”Europa” in proposito. Tutto fermo. Sì, i commissari di Bruxelles si incontrano, i capi di stato si […] L'articolo Il convoglio europeo rischia il deragliamento su Contropiano.
Tre elettori di Meloni su quattro esigono provvedimenti su Israele
Mentre l’assalto di Gaza da parte di Israele continua a mietere vittime tra i civili, il nuovo sondaggio YouGov commissionato da Ekō rivela un evidente divario politico: la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro degli Esteri Antonio Tajani stanno ignorando non solamente la comunità internazionale, ma anche le richieste di rappresentanza dei propri stessi elettori. Secondo i dati: * il 72% degli elettori di Meloni (Fratelli d’Italia) sono a favore della sospensione dell’Accordo diassociazione EU-Israele se Israele continua a violare i diritti umani. * il 75% degli elettori di Meloni sono a favore dell’interruzione di ogni vendita di armi a Israele fino a quando il diritto umanitario internazionale non verrà rispettato. * E, soprattutto, l’85% degli elettori di Tajani (Forza Italia) sono d’accordo nel dire che l’Italia dovrebbe sospendere la vendita di armi ad Israele fino a quando non verrà rispettato il diritto umanitario. * Anche il 76% degli elettori di Forza Italia è a favore della sospensione dell’Accordo di associazione EU-Israele se le violazioni dei diritti umani continueranno. Questa richiesta di intervento è inoltre supportata dall’ultimo report del Consiglio per i diritti umani dell’ONU, che mette in rilievo come gli accordi commerciali e per la vendita di armi contribuiscano ad alimentare quella che il Relatore speciale ora chiama “un’economia del genocidio” a Gaza. Il report chiarisce che quando gli Stati si permettono di non richiamare Israele alle proprie responsabilità, rischiano di diventare complici – e l’accordo discambio EU-Israele richiede esplicitamente il rispetto dei diritti umani. Questi dati non vengono dall’opposizione. Vengono dalla stessa coalizione attualmente al governo in Italia – elettori di Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno permesso a questo governo di formarsi. Ciononostante, il governo Meloni continua a proteggere Israele da ripercussioni a livello europeo, rifiutandosi di sostenere sanzioni o sospensioni degli scambi. “Non è una questione di destra o sinistra – è una questione di diritto, leadership e fedeltà alla tua stessa base”, ha detto Alessio Petronelli, attivista di Ekō. “Meloni e Tajani si sono messi dalla parte di un criminale di guerra ricercato dalla Corte penale internazionale (ICC), e non quella degli italiani che hanno votato per loro e che vogliono che vengano presi dei provvedimenti.” Complessivamente, i risultati del sondaggio ci mostrano che: * L’84% degli italiani vuole che sia sospesa la vendita di armi ad Israele. * il 78% degli italiani vuole che l’Accordo di associazione EU-Israele venga congelato fintanto che Israele continuerà a violare l’Articolo 2 del trattato, che richiede il rispetto dei diritti umani. L’Accordo di associazione EU-Israele vale miliardi per Israele, e la sua sospensione richiede una maggioranza qualificata di stati membri europei. La resistenza dell’Italia determina il successo o il fallimento di questa possibilità – e il governo Meloni continua a bloccarla quando i suoi stessi elettori la richiedono. “La vera sovranità comincia dall’ascoltare i tuoi stessi cittadini – e non dal proteggere governi stranieri a Bruxelles”, ha dichiarato Petronelli. “Meloni è stata eletta per difendere il popolo italiano, e non Netanyahu. Il 72% dei suoi stessi elettori e l’’85% di quelli di Tajani vogliono che l’Accordo diassociazione EU-Israele venga sospeso, e il 75% vuole che la vendita di armi venga interrotta. Ignorarli non è un segno di forza – al contrario, è un atteggiamento che intacca la sua credibilità in quanto leader che sostiene di difendere la sovranità nazionale.” Più di 366000 cittadini in tutto il mondo hanno firmato la petizione lanciata da Ekō e WeMove Europe, sollecitando i paesi europei a sospendere il commercio di armi con Israele e l’Accordo di associazione EU-Israele fino a quando il diritto internazionale non verrà rispettato. Petronelli ha continuato: “È passato il momento in cui potevamo fare affidamento sul dialogo con il governo israeliano. La UE ha speso decenni in questo cosiddetto dialogo con Israele e ciononostante non è riuscita a fermare i suoi crimini di guerra e i suoi crimini contro l’umanità. Peggio ancora, questo “dialogo” senza fine è diventato una scusa per l’inazione – mentre i Palestinesi vengono uccisi nel sonno o mentre ritirano il cibo. È stato passato il segno.” La prossima settimana la responsabile della politica estera dell’Unione Europea Kaja Kallas presenterà agli stati membri cinque possibili azioni riguardanti le violazioni dei diritti umani da parte di Israele — comprese la sospensione di alcune parti dell’Accordo di Associazione EU-Israele, l’imposizione di nuove sanzioni, la restrizione dei commerci o della cooperazione scientifica, o l’embargo alla fornitura di armi. Ognuna di queste opzioni comporta soglie politiche per l’approvazione diverse — e nessuna può procedere senza il supporto dipaese come l’Italia. La domande adesso è: Meloni e Tajani si schiereranno a fianco dei propri elettori, che sono a favore della sospensione degli accordi con Israele, o bloccheranno l’azione europea ancora una volta? Dati sul sondaggio Commissionato da Ekō e condotto da YouGov a giugno 2025 tra un campione rappresentativo di 1021 italiani maggiorenni. Dati completi, inclusa la divisione del voto tra i partiti, sono disponibili qui. Redazione Italia
ABRUZZO: NO DELLA REGIONE AL GASDOTTO SNAM, I COMITATI: “CONFERMATE LE RAGIONI DELLA LOTTA”
Una mozione approvata all’unanimità dalla Commissione Ambiente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, impegna l’esecutivo de L’Aquila a “sostenere in tutte le sedi istituzionali la posizione di assoluta contrarietà della Regione al progetto ‘Linea Adriatica’” sviluppato da SNAM e fortemente sostenuto dal governo Meloni. La risoluzione era stata proposta dal consigliere del PD Pierpaolo Pietrucci, che siede nei banchi dell’opposizione. La realizzazione del progetto SNAM devasterebbe gli Appennini e le montagne della provincia de L’Aquila, rappresentando inoltre un grave rischio per chi vive in territori storicamente interessati da forti movimenti sismici. Il commento di Mario Pizzola, del Coordinamento per il clima – Fuori dal fossile. Ascolta o scarica
A VENEZIA ARRIVANO MELONI E PIANTEDOSI, LA RETE NO DL SICUREZZA DARÀ LORO IL “BENVENUTO” IN CITTÀ
Nel quadro del festival delle Regioni e delle Province autonome in corso a Venezia, arriveranno domani in laguna la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Per l’occasione il nodo veneziano della rete “A Pieno Regime No DL Sicurezza” ha lanciato una mobilitazione pubblica, “Meloni e Piantedosi: Welcome to Venice”. L’iniziativa si inserisce in un più ampio ciclo di proteste nazionali contro il Decreto Sicurezza, la cui approvazione finale è attesa in Parlamento nei prossimi giorni. La rete promotrice denuncia l’impianto autoritario e repressivo del provvedimento e contesta la legittimità della presenza a Venezia dei due esponenti del governo, accusati di rappresentare una politica fondata su controllo sociale, negazione dei diritti e militarizzazione dei territori. L’appuntamento per la contestazione veneziana è fissato per martedì 20 maggio, alle 10:30 in Campo Sant’Angelo, come tappa di avvicinamento alle giornate di mobilitazione nazionale del 26 e 31 maggio a Roma. Ai nostri microfoni Federica del Laboratorio occupato Morion, ci racconta i temi della mobilitazione, che vuole portare “le voci del territorio veneziano” all’interno del quale, come in tutto il resto del paese, il DL sicurezza “avrà delle conseguenze fortissime”. Venezia infatti “è una città in cui le battaglie per l’ambiente hanno fatto si che non ci fossero più le grandi navi in Laguna, una città in cui il tema della casa si fa sempre più forte e le occupazioni sono ormai l’unico modo per le persone per poter continuare a vivere qui”. A proposito della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in corso nel capoluogo Veneto, Federica ha sottolineato come lo stesso governo che elogia “il Made in Italy, i territori, la sostenibilità, dall’altro lato sta tagliando sul welfare, sui fondi alle regioni, alle provincie, ai servizi, alle scuole, i finanziamenti per la salvaguardia dei territori dal cambiamento climatico, quando invece preferisce spostare tantissimi soldi sul riarmo e per la guerra”. L’intervista con Federica, del Laboratorio occupato Morion. Ascolta o scarica