Grecia, sospensione dell’asilo e nuova riforma razzista del governo Mitsotakis
Con il pretesto dell’aumento degli arrivi sulle isole meridionali, il governo di
Kyriakos Mitsotakis ha sospeso per tre mesi l’accesso all’asilo per le persone
che arrivano via mare da paesi del Nord Africa, ordinandone l’espulsione
immediata senza registrazione. Parallelamente, prosegue in Parlamento l’iter
della “Riforma del quadro e delle procedure per i rimpatri di cittadini di Paesi
terzi”, che amplia la detenzione, introduce pene detentive per chi resta senza
documenti e limita le possibilità di regolarizzazione. La norma radicalizza le
linee guida del nuovo Patto UE su migrazione e asilo, anticipandone la
traduzione più repressiva. ONG e movimenti denunciano gravi violazioni del
diritto internazionale, mentre cresce il coordinamento per una risposta sociale
e politica.
UNO STATO DI EMERGENZA COSTRUITO AD ARTE
L’aumento degli arrivi di persone in movimento sulle isole meridionali greche è
diventato il nuovo pretesto del governo di centro-destra guidato da Kyriakos
Mitsotakis per giustificare l’ennesima offensiva contro il diritto di asilo.
Dall’inizio dell’estate, in particolare, Creta e Gavdos hanno registrato un
incremento 1 di approdi di persone in fuga da Libia, Tunisia e Algeria. Una
dinamica nota da tempo, trasformata oggi in “minaccia nazionale” per invocare
misure straordinarie.
SOSPENSIONE DELL’ASILO E DEPORTAZIONI IMMEDIATE
L’11 luglio con l’emendamento n. 71 della legge 5218, il Parlamento ha imposto
un divieto di tre mesi alla presentazione di domande di asilo per le persone che
arrivano via mare, prevedendo la loro immediata espulsione verso il Paese di
transito o di origine, senza alcuna registrazione. La misura colpirà soprattutto
i nuovi arrivi provenienti da Libia, Tunisia e Algeria.
«Una situazione tanto grave quanto prevedibile», osserva l’avvocato Minos
Mouzourakis di Refugee Support Aegean 2. «L’aumento degli arrivi dalla Libia è
una realtà da almeno due anni, come dimostra anche il recente procedimento
penale 3 contro alti funzionari della guardia costiera greca per il naufragio di
Pylos del 14 giugno 2023, che ha causato oltre 600 morti. Né Creta né Gavdos
dispongono di strutture di accoglienza o registrazione, e i piani per crearle
sono stati respinti solo tre mesi fa dal Ministero della Migrazione».
Il nuovo ministro della Migrazione e dell’Asilo, Thanos Plevris – subentrato il
28 giugno a Makis Voridis, dimessosi in seguito allo scandalo sui fondi agricoli
dell’UE – ha già dichiarato che la sospensione dell’asilo potrebbe essere estesa
in caso di una “nuova crisi” 4.
Chi è Makis Voridis
La nomina a marzo di Makis Voridis 5 a ministro della Migrazione ha visto
un’intensificazione della retorica e delle politiche anti-migranti. Voridis, con
una lunga storia di affiliazioni di estrema destra, tra cui la leadership
nell’ala giovanile del partito greco neofascista Epen (Unione Politica
Nazionale), ha confermato le aspettative di un programma aggressivamente
razzista, illegale e xenofobo. Fonte: Legal Centre Lesvos
ONG E SOCIETÀ CIVILE: “PROVVEDIMENTO ILLEGALE”
La risposta delle organizzazioni è stata immediata. Più di 100 ONG e
associazioni hanno firmato una dichiarazione congiunta per chiederne
l’annullamento.
«Il diritto di chiedere asilo e la protezione dal respingimento sono principi
fondamentali che non possono mai essere limitati. Entrambi sono sanciti da
strumenti di diritto internazionale e dell’UE che prevalgono su qualsiasi
disposizione legislativa nazionale, come già sottolineato da autorevoli
istituzioni a livello greco e internazionale. Questa sospensione è illegale –
scrivono le organizzazioni – e deve essere revocata».
🔗 JOINT STATEMENT: THE UNLAWFUL SUSPENSION OF ACCESS TO ASYLUM IN GREECE MUST
BE IMMEDIATELY WITHDRAWN
Adriana Tidona, ricercatrice di Amnesty International per le migrazioni,
aggiunge: «Le autorità greche hanno inoltre annunciato l’intenzione di istituire
un centro di detenzione a Creta, per trattenere le persone che arrivano in modo
irregolare. Se attuata, questa proposta rischia di generare situazioni di
detenzione automatica e quindi arbitraria delle persone migranti, in violazione
del diritto dell’Unione europea e del diritto internazionale».
LA NUOVA RIFORMA SUI RIMPATRI: CONTINUITÀ E RADICALIZZAZIONE
«Chiunque sia illegale in Grecia non sarà mai legalizzato», dichiarava a fine
maggio l’ex ministro dell’Immigrazione e dell’Asilo Makis Voridis, riferendosi
alle modifiche legislative che stava promuovendo per rafforzare il sistema di
rimpatrio.
Il disegno di legge preparato da Voridis e, messo in consultazione il 17 luglio
dal nuovo ministro dell’Immigrazione Thanos Plevris 6, nei primi giorni di
agosto, è stato presentato in Parlamento l’8 agosto scorso 7.
Chi è Thanos Plevris
Ministro della Migrazione dal 28 giugno 2025, è noto per posizioni estremiste e
dichiarazioni apertamente razziste. Celebre, e inquietante, la frase: «La
sicurezza delle frontiere non può esistere senza vittime, per essere chiari, se
non ci sono morti». La sua nomina segna la continuità e, per certi versi, la
radicalizzazione della linea di Voridis
La “Riforma del quadro e delle procedure per il rimpatrio dei cittadini di paesi
terzi” aggiorna il quadro normativo per espulsioni e rimpatri. L’obiettivo
dichiarato dal governo è rafforzare la gestione delle espulsioni, prevenire
abusi delle procedure d’asilo e ridurre le falle amministrative. In realtà, la
norma amplia la detenzione, inasprisce pene e restrizioni, limitando
drasticamente le possibilità di regolarizzazione.
I punti principali sono:Paesi di rimpatrio ampliati: inclusi residenza abituale,
“paese terzo sicuro” e primo paese di asilo.Pene per soggiorno illegale: carcere
(minimo 2 anni) o multa fino a 10.000€, senza possibilità di sospensione salvo
rimpatrio volontarioMulte e pene aumentate per chi entra o rientra
illegalmenteDefinizioni più severe di “rischio di fuga”, come mancanza di
residenza fissa o rifiuto di identificazionePartenza volontaria ridotta: da 25 a
14 giorni, con controlli elettroniciDivieti di ingresso più duri: fino a 10
anni, estendibiliPene per soggiorno illegale: carcere (minimo 2 anni) o multa
fino a 10.000€, senza possibilità di sospensione salvo rimpatrio volontarioMeno
possibilità di richiedere asilo più volte e abolizione del permesso di soggiorno
dopo 7 anni di presenza irregolare
Un disegno di legge marcatamente razzista, i cui punti salienti Plevris ha
illustrato in una recente intervista 8.
«Il piano, che sarà votato all’inizio di settembre, prevede che chiunque arrivi
in Grecia e veda respinta la propria domanda di asilo sarà condannato a una pena
detentiva da due a cinque anni. L’unica possibilità di evitare il carcere sarà
quella di collaborare al proprio rimpatrio.
Nel frattempo, durante l’esame della richiesta di asilo, la persona potrà essere
posta in detenzione amministrativa. Stiamo investendo nella detenzione e nel
rimpatrio – ha dichiarato Plevris – e questo può essere ottenuto solo con una
politica di disincentivi: chi entra illegalmente nel Paese deve sapere che, se
il suo asilo viene respinto, le conseguenze saranno tali da non avere alcun
motivo per rimanere».
La propaganda governativa
Il 7 agosto, Plevris ha visitato 5 strutture. In una foto osserva sorridente il
segretario generale per l’accoglienza mangiare il cibo distribuito. “Il nostro
ministero non è un hotel”, ha commentato, chiedendo di rivedere il menù “in
stile alberghiero” fornito nei campi. Fonte: Efsyn
SUL CAMPO: VIOLENZE E NUOVE INFRASTRUTTURE
Il Legal Centre Lesvos (LCL) ha pubblicato un rapporto che copre i primi sei
mesi del 2025 sull’isola di Lesvos 9, offrendo un quadro complessivo della
stretta repressiva in atto. Il LCL denuncia la persistenza di pratiche illegali:
perdurare di violenze di frontiera, respingimenti violenti, condizioni
degradanti nei campi, espulsioni collettive e ritardi arbitrari. Nuove
infrastrutture, come il Centro di Accesso Controllato di Vastria (finanziato
dall’UE), sono progettate per aumentare detenzione ed espulsioni.
🔗 NEW REPORT UNPACKS THE CONSTRUCTION OF A MIGRANT DETENTION CENTRE. A REPORT
BY CPT AEGEAN MIGRANT SOLIDARITY
Eppure la risposta legale non si ferma: assoluzioni in processi per “traffico di
migranti“, liberazione di imputati nel caso “Moria 6” 10, incriminazione di 17
ufficiali della Guardia Costiera per il naufragio di Pylos 11. A Creta cresce la
solidarietà verso uomini e ragazzi sudanesi criminalizzati, migliorando
l’accesso alla difesa legale.
Il naufragio di Pylos
Il 14 giugno 2023, un peschereccio partito dalla Libia con centinaia di persone
si è capovolto e affondato al largo di Pylos, causando oltre 600 morti.
L’inchiesta ha portato all’incriminazione di 17 ufficiali della Guardia Costiera
greca. È il naufragio più letale della storia recente
I MOVIMENTI: «DOBBIAMO RESISTERE»
Il 27 luglio, il Coordinamento Antirazzista di Atene – formato da Open Assembly
Against Pushbacks and Border Violence, Solidarity with migrants, Mataris Sudan
Solidarity Committee e Assembly Against Detention Centers 12 – ha convocato un
incontro nel quartiere di Exarchia 13.
> «Dobbiamo affrontare tutto questo come un attacco e organizzare la nostra
> resistenza, le nostre alleanze e le nostre azioni», hanno affermato.
Tra repressione e resistenza, la Grecia si conferma uno dei laboratori più
estremi della politica migratoria europea: norme e pratiche securitarie si
sperimentano sulle vite delle persone. Ma la mobilitazione, dentro e fuori i
tribunali, dimostra che l’opposizione sociale è viva – e pronta a rilanciare.
1. Leggi: Crete – Gavdos: 7,336 refugee arrivals in the first half of 2025,
lack of management plan, Refugee Support Aegean (RSA) (9 luglio 2025) ↩︎
2. Leggi l’editoriale pubblicato su ECRE il 17 luglio 2025 ↩︎
3. Pylos Shipwreck: Criminal prosecution for felonies against 17 members of
the Coast Guard, RSA (23 maggio 2025) ↩︎
4. Greece may extend North Africa asylum ban if migrant flow resurges, Reuters
(7 agosto 2025) ↩︎
5. Greek PM seeks ‘reset’ with former far-right activist as migration
minister, The Guardian (Marzo 2025) ↩︎
6. Nel suo discorso inaugurale come ministro, Plevris ha dichiarato
apertamente che le persone che entrano in Grecia senza autorizzazione
avranno solo due opzioni: tornare indietro o essere mandate in prigione, e
ha dichiarato – in violazione del diritto greco e internazionale – che a
nessuno che entri irregolarmente sarà permesso di richiedere asilo Fonte:
Legal centre Lesvos ↩︎
7. Leggi il comunicato stampa governativo ↩︎
8. L’intervista a Plevris su MonoNews (10 agosto 2025) ↩︎
9. Lesvos Situation Report January – June 2025, LCL (24 luglio 2025) ↩︎
10. Il 4 aprile 2025, 3 dei “6 di Moria” sono stati assolti! Erano stati
condannati per incendio doloso insieme ad altri 3 adolescenti. Questi 6
adolescenti afghani sono stati assurdamente accusati degli incendi che
hanno distrutto il catastrofico campo di Moria a Lesbo nel settembre 2020.
Fonte: Solidarity Campaign FreetheMoria6 ↩︎
11. Leggi anche l’articolo su Efsyn (7 agosto 2025) ↩︎
12. Detenzione amministrativa: sistemi carcerari e apartheid in Palestina e
Grecia. Un podcast di Against Detention Centers Athens ↩︎
13. La notizia e il testo di convocazione su Efsyn (23 luglio 2025) Efsyn
(Εφημερίδα των Συντακτών, Efimerida ton Syntakton) è un quotidiano
cooperativo greco. Il suo nome significa “Il giornale dei redattori”. È
stato fondato nel 2012 da ex dipendenti del quotidiano Eleftherotypia, che
aveva cessato le pubblicazioni. È una cooperativa gestita interamente dai
suoi dipendenti ↩︎