Portiamo nelle nostre università tutti gli studenti palestinesi idonei (nei bandi IUPALS)
Con tutte le contraddizioni, che in molti hanno denunciato, il bando IUPALS ha
fornito una lista di circa 500 studenti palestinesi che desiderano studiare in
Italia ed hanno i titoli per farlo. Ogni giorno perso in tentennamenti o
improvvisazioni per molti di loro potrebbe risultare fatale, non possiamo
abbandonarli. Questa lista di circa 500 nomi è la nostra occasione di rimanere
umani, non sprechiamola.
In questi giorni si sono concluse quasi tutte le procedure di selezione dei 97
studenti residenti nei territori palestinesi (tra le circa 15000 richieste
arrivate) che dovrebbero iscriversi in 35 università italiane. Tutti gli atenei
in questi giorni stanno affrontando il problema più difficile, portare in Italia
questi studenti, compito particolarmente problematico per gli studenti residenti
a Gaza. In questo file abbiamo riassunto le informazioni a noi disponibili, che
possiamo così riassumere:
* in molti casi, le commissioni hanno indicato, oltre agli studenti vincitori,
anche studenti idonei. Tutti insieme, gli studenti idonei non vincitori
dovrebbero essere circa 400 (dai verbali delle commissioni, a oggi -9 agosto-
ne risultano 251 in 20 delle 35 università che hanno bandito borse IUPALS);
* molte università hanno ampliato le graduatorie, con fondi propri (e.g.,
Milano, Pavia, Bari, Viterbo, Politecnico di Torino), fondi della regione
(e.g., Federico II e Parthenope) o fondi privati (e.g., Parma);
* in molti atenei sono stati selezionati anche studenti residenti a Gaza.
La crudeltà delle azioni israeliane ha determinato, in particolare a Gaza,
condizioni che non lasciano spazio ad azioni improvvisate ed
approssimative, bisogna agire subito con decisione. Pertanto, ci rivolgiamo:
1. al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale perché
si attivi con tutta l’autorevolezza e l’efficacia di cui è capace
per costruire corridoi sicuri e rapidi per portare in Italia gli studenti
vincitori dei bandi. È altrettanto importante, perché la sopravvivenza di
questi giovani studiosi non si traduca nella morte di un popolo dalla
cultura millenaria, che fin da ora si programmi il loro rientro una volta
che, formatisi in Italia, sarà necessario ricostruire Gaza;
2. al Ministro della Università e della Ricerca (M.U.R.) perché finanzi con
urgenza un numero di borse di studio sufficiente a coprire le domande di
tutti gli studenti risultati idonei. Oltretutto, la presenza di questi
studenti, con la drammaticità del loro vissuto, nelle aule delle nostre
università rappresenterebbe una ricchezza anche per i “nostri” studenti che
nessuna lezione potrebbe dare;
3. infine, in attesa che il M.U.R. finanzi ulteriori borse, agli atenei che non
l’abbiano già fatto, ai loro Rettori, ai componenti degli Organi Accademici
e a chiunque possa esercitare pressione su di essi affinché siano finanziate
il maggior numero di borse possibili, auspicabilmente in numero sufficiente
a coprire tutti gli idonei.
Con tutte le contraddizioni, che in molti hanno denunciato, il bando IUPALS ci
ha fornito una lista di circa 500 studenti palestinesi che desiderano studiare
in Italia ed hanno i titoli per farlo. Ogni giorno perso in tentennamenti o
improvvisazioni per molti di loro potrebbe risultare fatale, non possiamo
abbandonarli. Questa lista di circa 500 nomi è la nostra occasione di rimanere
umani, non sprechiamola.