HIROSHIMA: OTTANT’ANNI FA LA BOMBA NUCLEARE CHE UCCISE IN POCHI ISTANTI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PERSONE.
80 anni fa, il 6 agosto 1945, alle ore 8:15 del mattino ora locale, uno
spostamento d’aria di eccezionale potenza sconvolge la città giapponese di
Hiroshima: la bomba atomica esplode a circa 600 metri sopra la città. 3 giorni
dopo, il 9 agosto, la bomba nucleare su Nagasaki. Un numero incalcolabile le
vittime. Oltre 200mila quelle morte sul colpo, migliaia invece quelle che
moriranno poi a causa delle scorie nucleari. Un crimine contro l’umanità che ha
lasciato un segno profondo sulla coscienza collettiva e sulla politica
giapponese, dentro e fuori i propri confini nazionali.
In occasione dell’anniversario, diverse associazioni di Brescia organizzano
questo pomeriggio dalle 18,30 un “corteo silenzioso” per le vie del centro
città, da Largo Formentone a Piazza Duomo fuori dalla Prefettura e ritorno. Ieri
le stesse associazioni hanno pubblicato una lettera aperta al Prefetto di
Brescia, che riportiamo di seguito, in cui si chiede di adoperarsi per far
firmare all’Italia il trattato sull’abolizione delle armi nucleari (che sono
presenti a Ghedi, pochi chilometri dal centro del capoluogo di provincia).
Ne abbiamo parlato con Massimo Bracchi del Movimento Nonviolento di Brescia.
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Lettera aperta
all’attenzione del Sig. Prefetto di Brescia
e per suo tramite al governo della Repubblica Italiana
La presenza delle armi nucleari è catastrofica e concretizza ogni giorno una
minaccia esistenziale per l’Umanità. Di conseguenza tutti gli Stati dovrebbero
inserire come obiettivo primario delle proprie politiche e decisioni la loro
messa al bando.
In questa fase turbolenta delle relazioni internazionali, con rinnovate ed
esplicite minacce di utilizzo di queste armi di distruzione di massa, diventa
sempre più evidente la necessità di un accordo tra gli Stati per rinunciare alle
armi nucleari e agire insieme per promuovere la Pace: finché vi saranno
conflitti, ci sarà sempre l’incentivo a fabbricare armi nucleari.
Oggi le lancette dell’Orologio dell’apocalisse (l’orologio simbolico creato
dagli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists nel 1947) che simboleggia
l’urgenza di agire rispetto all’esistenza di armi nucleari capaci di mettere
fine alla specie umana, si sono ulteriormente avvicinate alla distruzione
totale: siamo a 89 secondi dall’Apocalisse, vicini come non mai; soprattutto per
il pericolo nucleare, oltre che per la crisi climatica.
Dovremmo finalmente tornare ad essere saggi e ripartire da scelte concrete di
disarmo nucleare come il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari che a
otto anni dalla sua approvazione continua ad essere la migliore speranza che il
mondo ha di liberarsi dalla inaccettabile presenza delle armi nucleari.
Al contrario, e in maniera preoccupante, le potenze nucleari ed i paesi
satelliti, non stanno cambiando rotta continuando a modernizzare i propri
arsenali per aumentarne la capacità distruttiva (anche a Ghedi, sul nostro
territorio); le guerre e le decisioni di riarmo degli ultimi tempi hanno
riportato sulla scena le minacce d’uso di questi terribili armamenti,
addirittura con ipotesi di abbandono, anche in Europa, delle regole di non
proliferazione , oltre che con una continua erosione delle poche norme di
disarmo rimaste.
Nel 2024 i nove Stati dotati di armi nucleari hanno speso complessivamente per
questi armamenti oltre 100 miliardi di dollari!
Noi preferiamo ascoltare le donne e gli uomini ” hibakusha” (i sopravvissuti
alla bomba atomica e ai test nucleari) che ci riportano instancabilmente al
pericolo reale che abbiamo davanti a noi, ricordando l’effettiva devastazione
insita nelle armi nucleari: un’arma di distruzione di massa, progettata per
distruggere gli esseri umani in un istante.
Rinnoviamo quindi al nostro Governo la richiesta che l’Italia si unisca agli
stati che l’hanno già fatto aderendo al trattato sulla proibizione delle armi
nucleari. Data la violenza e l’instabilità del mondo in questo momento, anche da
parte di Stati dotati di armi nucleari che commettono atti illegali di
aggressione, riteniamo che sia proprio giunto il momento di alzarci in piedi e
dire che 80 anni di vita dell’Umanità sotto questa minaccia esistenziale sono
già troppi: dobbiamo eliminare le armi nucleari prima che siano loro a eliminare
noi!
Brescia 5 agosto 2025
Movimento Nonviolento, Pax Christi,Missione Oggi, GIT Banca Etica, OPAL, Tavolo
della Pace Franciacorta, Emergency, Coro Clandestino, Libertà e Giustizia, Kaki
Tree for Europe, Associazione culturale italo giapponese Fuji, ANPI, ANED,
Fiamme verdi, ACLI.