L’annessione mette in pericolo la sicurezza e la democrazia di IsraeleIl 19 maggio 2020 J-Link, insieme a 50 organizzazioni ebraiche provenienti da 17
Paesi, rivolse un appello a Israele affinché evitasse il tragico errore di
annettere i territori palestinesi occupati. J-Link si fa portavoce di valori
coerenti con il nostro impegno per la sicurezza di Israele come Paese
democratico, che tutela i diritti di tutti i suoi cittadini e rispetta il
diritto internazionale. In quell’occasione accogliemmo con favore l’abbandono
dei progetti di annessione a favore dei trattati di cooperazione regionale noti
come Accordi di Abramo.
Di recente, il governo israeliano, sotto la pressione di partiti di estrema
destra, minaccia nuovamente l’annessione di vaste aree della Cisgiordania e di
Gaza. Un atto di annessione unilaterale è illegale secondo il diritto
internazionale e contravviene a tutte le pertinenti risoluzioni del Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite relative al conflitto israelo-palestinese, in
particolare la Risoluzione 2334 del dicembre 2016.
Se attuata, l’annessione significherà la fine della soluzione a due Stati e di
ogni speranza del popolo palestinese di conseguire l’autodeterminazione con
mezzi nonviolenti. Inoltre, l’annessione è destinata a trasformare Israele in
uno Stato che mantiene un controllo permanente su milioni di palestinesi
residenti al suo interno, negando loro i più elementari diritti civili e
politici, ponendo così fine alla sua esistenza come Stato democratico.
L’annessione isolerebbe ulteriormente Israele a livello internazionale e, come
dichiarato dagli Emirati Arabi Uniti, essa “traccia una linea rossa che porrebbe
fine all’integrazione regionale” avviata con gli Accordi di Abramo.
L’annessione metterà a rischio la stessa sicurezza che Israele ha sempre
perseguito. Essa rischia inoltre di provocare un’ondata crescente di
delegittimazione e di antisemitismo.
L’annessione metterà infine in pericolo le relazioni tra Israele e gli ebrei del
mondo, per i quali i diritti umani, l’uguaglianza e la democrazia sono principi
morali essenziali.
J-Link sollecita dunque il governo dello Stato di Israele ad abbandonare ogni
piano di annessione.
Il Comitato di coordinamento di J-Link
Ken Bob (New Jewish Narrative, U.S.A.), Basil Dubb (JDI, South Africa), Giorgio
Gomel (JCall Europe, Italy), Barbara Landau (Canada), Alon Liel (PWG, Israel),
Shlomo Slutzky (J Amlat, Argentina).
J-link è una rete internazionale che comprende organizzazioni ebraiche attive
negli Stati Uniti, Canada, Paesi d’Europa, America Latina, Sudafrica e
Australia. Insieme ad organizzazioni israeliane intendiamo cooperare per
esprimere una voce comune in sostegno alla democrazia, al pluralismo religioso e
a una risoluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese. Continuiamo a
credere nei valori iscritti nella Dichiarazione di indipendenza dello Stato di
Israele, che proclama “la piena eguaglianza di diritti politici e sociali dei
suoi abitanti indipendentemente da religione, razza o sesso”
Redazione Italia