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Fania Oz-Salzberger: “Soldati, rifiutatevi di prestare servizio nell’esercito israeliano!”
Il 23 luglio Fania Oz-Salzberger, docente di storia e figlia del noto scrittore e saggista israeliano Amos Oz, ha lanciato su X un appello ai soldati perché si rifiutino di prestare servizio nell’esercito. Soldati, regolari e di riserva, genitori di soldati, nonni di soldati non c’è altra soluzione: rifiutatevi di prestare servizio a Gaza. Rifiutatevi, rifiutatevi, rifiutatevi. Gli ostaggi e le loro sfortunate famiglie sono stati traditi dal governo israeliano. La carestia di massa a Gaza è un fatto orribile e inconfutabile. Le uccisioni quotidiane nei centri di distribuzione alimentare non sono autodifesa, ma un crimine di guerra scioccante. Il diritto internazionale non è più da tempo dalla nostra parte. I soldati sacrificano le loro giovani vite invano, o peggio ancora, per uno scopo dannoso e distruttivo. L’opinione pubblica moderata nel mondo e gli ultimi amici di Israele ci ripudiano inorriditi, non perché siano antisemiti, ma perché sono esseri umani. La destra messianica, nella sua follia, ci trascina in un isolamento totale, con la convinzione assoluta che Dio esista e che stia dalla nostra parte. Rifiutatevi di prestare servizio nell’esercito, rifiutatevi, rifiutatevi. Redazione Italia
Il Marocco espelle giornalisti e un attivista che sostengono il Sahara occidentale
Le autorità di occupazione marocchine hanno espulso l’8 luglio 2025 due giornalisti e un attivista per i diritti umani che si trovavano nel Sahara Occidentale per osservare e raccontare la situazione del popolo Saharawi; le persone coinvolte lavoravano in coordinamento con Equipe Media. Questo atto – definito illegale – sottolinea la continua repressione marocchina della libertà di stampa e dei difensori dei diritti umani nel territorio occupato. Gli espulsi sono la giornalista asturiana Leonor Suárez, Óscar Allende (direttore del media digitale El Faradio) e Raúl Conde, membro dell’organizzazione Cantabria per il Sahara. I tre sono stati intercettati e trattenuti durante un controllo della polizia a El Aaiún, capitale del Sahara Occidentale occupato. Dopo l’arresto, le autorità marocchine li hanno dichiarati “personae non gratae” (persona non gradita) senza fornire alcuna giustificazione formale. Sono stati quindi costretti a lasciare il territorio con la loro auto e scortati da quattro veicoli della polizia segreta marocchina fino alla città di Agadir, in Marocco. Gli espulsi hanno denunciato che «questa detenzione ed espulsione è la prova delle vessazioni subite non solo dagli attivisti saharawi, ma anche da coloro che cercano di sostenerli». Hanno aggiunto che «queste azioni riflettono il fatto che il Marocco non rispetta i diritti umani più elementari ed è preoccupante che continui a essere un partner preferenziale di Paesi democratici come la Spagna». Le tre persone espulse oggi portano a 330 il numero totale di osservatori e attivisti espulsi dal Sahara occidentale dalle autorità marocchine negli ultimi anni. Traduzione dallo spagnolo di Stella Dante. Revisione di Mariasole Cailotto. Equipe Media