GAZA: PROSEGUONO LE STRAGI PER MANO ISRAELIANA, ANCHE NELLA ZONA DI DEIR AL-BALAH

Radio Onda d`Urto - Tuesday, July 22, 2025

Anche stamatina stragi di palestinesi per mano israeliana a Gaza. Le autorità sanitarie affermano che nelle prime ore di oggi almeno 31 palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti. Tra le vittime ci sono 7 persone uccise mentre attendevano aiuti umanitari nei pressi del corridoio di Netzarim, mentre a Gaza City i carri armati dell’Idf hanno aperto il fuoco sulle tende che ospitavano gli sfollati nel campo di al-Shati, nella parte occidentale della città, facendo almeno 16 morti.

Queste ultime vittime si aggiungono alle 60 di ieri, mentre gli aiuti alimentari disperatamente necessari per fermare la carestia continuano a non giungere: sono 25 le persone morte per la fame a Gaza, inclusi diversi bambini, solo da domenica. Lo scrive l’agenzia palestinese Wafa dopo l’annuncio della morte oggi di un bambino di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e di un neonato di 40 giorni nel nord del territorio.

Intanto Israele ha lanciato un attacco aereo e soprattutto terrestre a Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Due i morti anche questa mattina in un ennesimo raid, mentre ieri è stata colpita per tre volte anche una residenza del personale dell’Organizzazione mondiale della Sanità, costringendo il personale ad evacuare ed arrestando 4 persone. Nella zona, dove ci sono migliaia di sfollati sotto le bombe, sono attive diverse Ong tra cui quelle che si occupano specificatamente di aiuto medico, come Medici senza frontiere ed Emergency. Sentiamo Alessandro Manno, responsabile per i Territori Palestinesi Occupati di Emergency. Ascolta o scarica

“L’uccisione di civili in cerca di aiuti a Gaza è indifendibile. Ho parlato di nuovo con il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar per ricordare il nostro accordo sul flusso di aiuti e ho chiarito che le IDF devono smettere di uccidere le persone nei punti di distribuzione” scrive l’Alta rappresentante Ue Kaja Kallas, avvertendo che “tutte le opzioni restano sul tavolo se Israele non mantiene le sue promesse”.Questo dopo che ieri altri 28 Paesi, tra i quali Regno Unito, Francia, Australia, Canada, oltre all’Unione Europea, hanno chiesto a Israele di fermarsi.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha replicato oggi ribadendo che Israele manterrà il controllo di tutta Gaza una volta terminato l’assalto militare ed aggiungendo che sarà pronto a una potenziale sospensione, ma solo “temporanea” per il tempo necessario a liberare i prigionieri israeliani ancora nelle mani di Hamas. A Gaza rimangono ancora cinquanta prigionieri, ma si ritiene che meno della metà siano vivi. Tel Aviv lamenta oggi l’uccisione di un suo militare a Khan Younis, nel sud.