
Salih Muslim: Rifiutiamo la resa, serve un cambio di mentalità
Retekurdistan.it - Saturday, July 19, 2025Intervenendo in occasione del 13° anniversario della Rivoluzione del Rojava, il portavoce del PYD per le relazioni estere, Salih Muslim, ha sottolineato che l’Amministrazione autonoma offre un modello democratico per il Medio Oriente. “Non ci arrendiamo a nessuno. Ciò che serve è un cambiamento di mentalità”, ha affermato.
Il 19 luglio 2012, la popolazione di Kobanê ha rovesciato le forze del regime e ha assunto il controllo della città, segnando l’inizio della Rivoluzione del Rojava. Da allora, la regione ha subito numerosi attacchi da parte di lealisti del regime, dell’ISIS, della Turchia e di gruppi paramilitari. Nonostante ciò, è emersa una resistenza popolare, guidata dall’ideologia democratica, ecologista e incentrata sulle donne del leader curdo Abdullah Öcalan.
Sapevamo che stava arrivando una rivoluzione
Salih Muslim, che ha presieduto il PYD durante i primi anni della rivoluzione ha ricordato: “Sentivamo che la rivoluzione stava arrivando. Il nostro ruolo era prepararci”. Ha affermato che i primi attacchi dell’opposizione, che sostenevano di prendere di mira le forze del regime, erano in realtà diretti alle regioni curde. “A Kobanê, ci siamo resi conto di essere il vero obiettivo. È stato allora che abbiamo iniziato a proclamare i cantoni. La gente credeva nella rivoluzione e, con il coinvolgimento del movimento di liberazione curdo, questa convinzione non ha fatto che rafforzarsi”.
Rifiutiamo il modello dello stato nazione
Salih Muslim ha spiegato che l’Amministrazione autonoma è stata costruita sul paradigma di “nazione democratica” di Öcalan, accogliendo la diversità etnica e religiosa: “Abbiamo messo da parte il modello dello Stato-nazione. Assiri, arabi e altri sono diventati parte di questo progetto. Per questo motivo, abbiamo dovuto affrontare l’ostilità di diversi Stati-nazione e persino critiche all’interno della comunità curda”.
Ha anche sottolineato l’influenza turca nell’alimentare l’opposizione: “Affermavano che stavamo cercando di dividere la Siria, o che eravamo comunisti. Questa narrazione porta le impronte digitali della Turchia ovunque”.
Sappiamo cosa vuole questa mentalita’
Riferendosi ai recenti commenti dell’inviato statunitense per la Siria, Thomas Barrack, Salih Muslim ha criticato il continuo sostegno straniero al modello di Stato-nazione in Medio Oriente: “Barrack afferma che gli Stati Uniti non sostengono uno stato curdo, cercando di compiacere la Turchia mentre ci respingono tra le braccia delle stesse strutture oppressive a cui abbiamo resistito. Sappiamo esattamente cosa sta cercando di fare questa mentalità”.
Salih Muslim ha sottolineato di sostenere la coesistenza, ma non a costo di arrendersi: “Dicono di voler collaborare con noi, ma non ci offrono un posto al tavolo delle trattative. Dovremmo forse arrenderci e basta? Non faremo parte di una Siria governata da un califfato”.
Nessun disarmo senza garanzie di sicurezza
Riguardo alle discussioni sul potenziale disarmo delle Forze democratiche siriane (SDF), Salih Muslim ha affermato: “Deporre le armi senza garantire i diritti, la vita e la cultura delle comunità locali equivarrebbe a un omicidio di massa. Queste armi servono per autodifesa, non perché le amiamo. Ma senza un accordo, senza fiducia, si aspettano che le disarmiamo”.
Ha sottolineato che l’Amministrazione Autonoma rimane un modello di governance democratica nella regione. “Non si tratta solo dei curdi, ma di una tabella di marcia per tutto il Kurdistan e il Medio Oriente. Ma senza cambiare la mentalità imposta dallo Stato-nazione, questo modello è costantemente minacciato”.
Crediamo nella visione di Ocalan
Salih Muslim ha concluso esprimendo la sua costante fiducia nella filosofia di Abdullah Öcalan: “La sua visione ha acquisito sempre più rilevanza. Crediamo che le sue idee siano la chiave per la libertà curda e la pace nella regione. Ecco perché consideriamo vitale il dialogo tra Öcalan e la Turchia. Non si tratta solo di politica: si tratta di cambiare una mentalità secolare”.
L'articolo Salih Muslim: Rifiutiamo la resa, serve un cambio di mentalità proviene da Retekurdistan.it.