
Francesco Cossiga,una commemorazione personale (dopo Damilano)
Pressenza - Monday, June 30, 2025Riceviamo e pubblichiamo dal blog di Giancarla Codrignani (già presidente della Lega Obiettori di Coscienza ed ex parlamentare)
FRANCESCO COSSIGA, commemorazione personale
Il 24 giugno 1985 Francesco Cossiga veniva eletto Presidente della Repubblica Italiana.
Marco Damilano commemora la data su Domani.
Per me una provocazione: lo conoscevo come Kossiga e mi guardai bene di votare per lui (il mio voto andò a Norberto Bobbio).
Quando Damilano lo descrive immobile e marmoreo a fianco di Nilde Iotti, faccio una piccola correzione: era un po’ irrequieto, lo vedevo da vicino.
Ero segretaria dell’Ufficio di Presidenza e toccava a noi segretari fare l’appello dei colleghi che rispondevano alla “chiama” (si diceva così).
Aggiungo un particolare “di genere”: solo io e Erias Belardi facevamo parte della segreteria e ci eravamo messe d’accordo per rifiutare la cavalleria dei colleghi pronti gentilmente a sostituirci: l’elezione era tutta in diretta televisiva e anche noi volevamo avere parte nella “vetrina” che metteva in contatto gli eletti con i cittadini che, allora, ti dicevano “ti abbiamo vista”.
Così aprii io l’appello e, quando arrivai alla lettera C del mio cognome, lasciai il microfono.
Passando dietro le poltrone dei presidenti di seduta, Cossiga mi trattenne per chiedermi che dicessi una preghiera per lui.
Esterrefatta gli risposi che non doveva preoccuparsi: era votato anche dai comunisti…. E per merito loro fu la prima volta – dopo De Nicola – che bastò un voto solo: un’eccezione.
Pertini, se ricordo bene 16 votazioni.
Era finita l’epoca Pertini e Franco Evangelisti, uomo di Andreotti, poté dire – fa bene a citarlo Damilano – “Sembravamo cotti, finiti. Invece resteremo qui altri quarant’anni, perché gli altri sono stronzi”.
Il film di Marco Bellocchio ha individuato bene la pericolosità del personaggio durante il caso Moro, ma era indimenticabile la sua stravaganza – l’esposizione dentro il Quirinale della collezione di soldatini, la passione della radio trasmittente, i veggenti, un comunicato alla Camere sulle riforme costituzionali di quasi cento cartelle bloccato da Andreotti… – carica di risvolti psichiatrici.
Tuttavia la pericolosità stava nelle responsabilità che ebbe sia nella difesa (e servizi) sia come ministro degli interni, di famiglia massonica fu compromesso con gli americani, con Gladio, con l’operazione Stay Behind, con la P2, tirò a sparare sui diversi obiettivi e partiti e persone…. il Pc ne chiederà l’inpeachment.
Ho un’accusa personale: bloccò il varo della legge sull’obiezione di coscienza ormai giunta in porto.
Aveva anche la mia firma: non gli perdonai di essere uscita senza l’approvazione di un diritto che aveva anche il mio nome.