
…ma i potenti riposerebbero più sicuri senza di noi…
Pressenza - Saturday, November 22, 2025Il pianto delle persone anziane è senza speranza, ha sempre in sé qualcosa di irrimediabile e definitivo.
Oggi Ines (Nonna Ines per tutti coloro che ne hanno conosciuto la dolce, gentile determinazione) piange, silenziosamente, appoggiata al muro della sua casa espropriata dal TAV e in procinto di demolizione. Quel pianto sommesso mi riporta a vent’anni fa e rivedo l’anziana eremita scesa col suo crocifisso dalla grotta sui monti di Oulx, fiduciosa che la fede avrebbe aperto il muro delle truppe antisommossa schierate a sbarrare la strada verso le ceneri del presidio NO TAV di Venaus.

Ma anche la religione è inefficace davanti ai grandi, brutali profitti. Le file degli armati si serrano minacciose e la donna non può che andarsene piangendo di dolore e di delusione, col crocifisso stretto tra le mani.
Oggi a San Giuliano sono arrivati in forze mezzi meccanici, funzionari TAV, poliziotti, digos. E’ il giorno della presa di possesso definitiva, che dà il via libera alla demolizione delle case espropriate. Hanno convocato i proprietari: un atto puramente formale, per colorare di legalità quello che è totale arbitrio e sopruso.
Ines arriva accompagnata da figli e nipoti. Cammina piano, a fatica, un po’ per gli anni un po’ perché fa male varcare per l’ultima volta quel cancello, ripercorrere il sentiero lastricato che conduce alla porta di casa, dove si è vissuta tutta la vita, si sono visti crescere i propri figli.
I funzionari hanno fretta: quello che per i proprietari è un doloroso addio, per loro non è che una banale formalità da evadere il più rapidamente possibile. Ma Ines si attarda, presa dai ricordi. Poi raccoglie qualche seme delle ‘belle di notte’ che resistono in quello che fu il giardino, fa un mazzo di bulbi di narciso da portare con sé.
Il funzionario ritorna a sollecitare, impaziente: è ora di andarsene! Non c’è più tempo!Per la casa non c’è futuro. Non basterà a salvarla neanche il murale di Blu che, dalla facciata rivolta ad oriente, continua a cantare resistenza.

Murale Blu sulla casa di Nonna Ines | Foto Nicoletta Dosio
Nella villetta vicina, i lavori di demolizione sono già cominciati. Bracci meccanici sradicano finestre e ringhiere. Dall’interno giungono colpi sordi, schianti di pareti. Stretti ai muri del lato sud, aspettano immobili il giardino dei cactus, la grande agave, il rosaio che regala alla tristezza del giorno i suoi ultimi fiori.
Ma sulla strada si è formato un gruppetto con bandiere: sono le donne e gli uomini del Movimento NO TAV. Come sempre, si parte e si torna insieme. E la lotta continua.
Nicoletta Dosio