
La polizia europea vuole che l’intelligenza artificiale combatta la criminalità. Sostiene che la burocrazia sia un ostacolo.
Lavoratrici e Lavoratori Aci Informatica - Friday, November 21, 2025(Fonte) Ellen O’Regan – 7 novembre 2025
Negli ultimi anni Europol ha ampliato significativamente le proprie capacità tecnologiche, soprattutto nell’uso di big data e nella decifratura delle comunicazioni criminali, in risposta alla criminalità informatica alimentata dall’IA. La Commissione Europea, con Ursula von der Leyen, punta a trasformare Europol in un attore molto più potente, con personale raddoppiato e una proposta legislativa prevista per il 2026.
Tuttavia, accademici e attivisti sollevano forti preoccupazioni sul rischio di concedere alle autorità un uso incontrollato dell’intelligenza artificiale. Durante un incontro a Malta, il responsabile della polizia Ebner ha chiesto procedure accelerate che permettano di impiegare strumenti IA in situazioni di emergenza senza dover attendere i lunghi processi di valutazione richiesti da GDPR e AI Act, che possono durare fino a sei-otto mesi.
Ebner sostiene che tali procedure rapide non violerebbero i divieti fondamentali, come quelli sulla profilazione o sul riconoscimento facciale in tempo reale. Nonostante restrizioni e tutele dell’AI Act, le forze dell’ordine godono già di alcune eccezioni, inclusa la possibilità per gli Stati membri di autorizzare l’uso del riconoscimento facciale in tempo reale per reati particolarmente gravi.
I legislatori e i gruppi per i diritti digitali hanno espresso preoccupazione riguardo a queste eccezioni, garantite dai paesi dell’UE durante la negoziazione della legge.
Le indagini di polizia hanno ormai quasi sempre una componente digitale e le forze dell’ordine investono molto in tecnologie costose come IA, piattaforme di decrittazione e, in futuro, computazione quantistica. Europol discute con le polizie nazionali la propria espansione e il ruolo crescente nell’innovazione tecnologica e nella cooperazione con soggetti privati, anche attraverso l’invio di analisti specializzati nelle indagini locali.
Nonostante la spinta ad accrescere le capacità digitali europee, i paesi dell’UE restano riluttanti a cedere maggiore potere operativo alla dimensione sovranazionale. Europol ribadisce che il rafforzamento dell’agenzia non comporterà poteri diretti di polizia, come arresti o perquisizioni: tali prerogative resteranno esclusivamente agli Stati membri, poiché conferirele all’agenzia non sarebbe né necessario né utile.
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