Sottopagati, precari e licenziati senza preavviso: le terribili condizioni delle persone che lavorano all’AI di Google

Lavoratrici e Lavoratori Aci Informatica - Thursday, September 25, 2025

(Fonte) – Varsha Bansal – 16 settembre 2025

Più di 200 collaboratori che si occupavano della valutazione e del miglioramento dei prodotti AI di Google sono stati licenziati senza preavviso il mese scorso. Secondo i lavoratori sentiti da Wired US, la decisione dell’azienda è arrivata nel contesto di una battaglia sulle retribuzioni e le condizioni di lavoro.

Negli ultimi anni, Google ha esternalizzato l’attività di valutazione della sua AI a migliaia di persone impiegate come “raters” da GlobalLogic, un’azienda di proprietà di Hitachi, e da altre società di outsourcing. Questi professionisti insegnano ai chatbot e ad altri prodotti AI (tra cui AI Overviews) a fornire risposte corrette su un’ampia gamma di argomenti. I collaboratori di Google sostengono che gli ultimi tagli arrivano in mezzo a tentativi di reprimere le loro proteste su questioni come la retribuzione e la stabilità lavorativa.

Alcuni, come Andrew Lauzon, raccontano di essere stati allontanati senza spiegazioni chiare, mentre GlobalLogic continua ad assumere nuovo personale e a imporre il ritorno in ufficio, creando ulteriori difficoltà a chi ha problemi economici o familiari.

Secondo documenti interni, l’azienda starebbe anche sviluppando un sistema AI in grado di sostituire i rater umani, alimentando timori di instabilità e insicurezza lavorativa.
Otto lavoratori impiegati da GlobalLogic e dai suoi subappaltatori, che collaborano ai progetti AI di Google, denunciano salari bassi, instabilità e condizioni difficili, con ripercussioni sul morale. Alcuni riferiscono di tentativi falliti di sindacalizzazione e di presunte ritorsioni: due ex dipendenti hanno presentato reclami per licenziamento ingiusto legati a richieste di trasparenza salariale e alla difesa dei colleghi.

Google, tramite la portavoce Courtenay Mencini, ha precisato che questi lavoratori non sono dipendenti di Alphabet ma di GlobalLogic, responsabile delle condizioni contrattuali. L’azienda di outsourcing non ha rilasciato commenti.
Per anni GlobalLogic ha gestito un team di “rater generalisti” per valutare i risultati di ricerca di Google. Nel 2023, su richiesta di Google, ha formato i “super-rater” per i progetti di intelligenza artificiale come AI Overviews, arrivando ad assumerne circa 2.000.

Questi lavoratori giudicano e riscrivono le risposte dei modelli AI, ma le condizioni sono eterogenee: i dipendenti diretti di GlobalLogic percepiscono 28–32 dollari l’ora, mentre i collaboratori esterni ricevono solo 18–22 dollari. Inoltre, molti generalisti, spesso senza laurea, partecipano a progetti complessi senza aumenti significativi né benefit.
Alcuni sottolineano il ruolo cruciale dei rater nel garantire la qualità e la sicurezza delle risposte AI, ma ricordano che circa l’80% dei collaboratori resta in condizioni precarie, senza ferie pagate né stabilità.

Proteste e accuse di ritorsione 

Alla fine del 2023, un gruppo di lavoratori dell’azienda ha incontrato il sindacato dei lavoratori di Alphabet (Alphabet workers union) per discutere della creazione di un ramo del sindacato per i rater di GlobalLogic, in modo da poter chiedere una retribuzione e condizioni di lavoro migliori.

Mentre le condizioni di lavoro continuavano a peggiorare -ad esempio con l’introduzione dei timer di 5 minuti per completare le attività- i lavoratori hanno iniziato a discutere delle condizioni di lavoro e della parità salariale sulle piattaforme social aziendali. La reazione della GlobalLogic è stata quella di censurare le conversazioni. Con la condivisione di un sondaggio sulle retribuzioni e sulle condizioni di lavoro nei canali social dell’azienda, gli iscritti al sindacato sono passati da 18 a 60.

L’azienda ha allora vietato l’utilizzo dei canali social durante l’orario di lavoro, come conseguenza delle discussioni legate alla parità salariale.
Un lavoratore ha continuato a utilizzare il canale nonostante il divieto e ha poi presentato un reclamo come whistleblower a Hitachi. Quattro giorni dopo è stato licenziato.

Questa situazione è comune a molte delle aziende di outsourcing che lavorano con i dati, dove i lavoratori hanno cercato di riunirsi e organizzarsi e hanno subito ritorsioni. I collaboratori esterni del settore dell’AI si stanno organizzando per ottenere un trattamento e retribuzione migliori in tutto il mondo: all’inizio del 2025 un gruppo di addetti all’etichettatura dei dati del Kenya ha costituito la Data labelers association.  Ad aprile è poi nata l’Alleanza sindacale globale dei moderatori di contenuti, che hanno affrontato e continuano ad affrontare problemi simili; il gruppo comprende lavoratori provenienti da Kenya, Turchia e Colombia.

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