La stretta fascista di Trump

The Submarine - Thursday, September 18, 2025

Durante la propria visita nel Regno Unito, in piena notte, Donald Trump ha scritto su Truth Social che “era felice di informare i tanti patrioti statunitensi” che designerà “Antifa” come un gruppo terroristico, che il presidente statunitense descrive come “un disastro malato e pericoloso della sinistra radicale.” Trump sostiene inoltre che “suggerirà che chi finanzia ANTIFA sia investigato approfonditamente.” L’annuncio fa parte della crescente repressione innescata dall’omicidio di Charlie Kirk, ma è importante sottolineare che “Antifa,” non solo non è un gruppo terroristico, ma non è proprio un gruppo del tutto — “antifa” è un aggettivo o al massimo termine ombrello che si usa per identificare il collocamento di numerosi gruppi e organizzazioni autonomi antifascisti, i cui membri a volte usano, in modo disparato, rielaborazioni del gruppo tedesco Antifaschistische Aktion. (Truth Social)

Nei giorni scorsi ci sono stati numerosi casi di licenziamenti di persone più o meno in vista per aver fatto commenti sull’omicidio di Charlie Kirk — o anche solo per aver riportato qualcuna delle sue citazioni più espressamente divisive, colme d’odio, o espressamente aderenti al suprematismo bianco. In quello che però è senza dubbio il caso più grave finora, Disney e ABC hanno sospeso “a tempo indeterminato” il talk show late night Jimmy Kimmel Live! dopo che Brendan Carr, il famigerato presidente della FCC, la Commissione federale per le comunicazioni, ha minacciato di cancellare la licenza di qualsiasi canale televisivo che mandasse in onda la trasmissione. Lo avrete già indovinato: Kimmel aveva sottoscritto la teoria l’omicidio di Charlie Kirk fosse un caso di violenza della destra sulla destra, dicendo che “la gang MAGA,” stava “cercando disperatamente di classificare questo ragazzo come qualcosa di diverso da uno di loro.” Non contenta, Sinclair, proprietaria di una grande rete di canali affiliati tra gli altri ad ABC, ha annunciato che la sospensione di Kimmel “non è sufficiente”: le stazioni ABC di Sinclair trasmetteranno “uno speciale in memoria di Charlie Kirk” al posto della trasmissione — effettivamente sostituendo una trasmissione indipendente con uno speciale di propaganda pro-governativa. (Variety)

Se possibile ancora più allarmante, lo stesso tentativo di repulisti contro qualsiasi voce di dissenso è in corso anche al Pentagono: secondo un retroscena di POLITICO un numero imprecisato di soldati sono già stati licenziati o puniti per commenti che hanno fatto sull’omicidio di Kirk sui social media. La stretta allarma ovviamente i dipendenti del Pentagono, sia militari che civili: nonostante il rapporto strettissimo tra Difesa e amministrazione negli Stati Uniti, l’esercito non è ovviamente un’organizzazione politica, e non è chiaro quale possa essere il fondamento di punire persone che fanno commenti percepiti come non leali a Donald Trump. Rachel VanLandingham, un’ex avvocata militare e funzionaria dell’aviazione, lo dice esplicitamente: “Temo che trasformerà l'esercito da istituzione apolitica a istituzione politica.” La situazione è tesissima: l’addetta stampa del Pentagono, Kingsley Wilson, ha scritto su X che “1 americano liberal su 4 supporta la violenza politica,” e che per questo si tratta, tutti, di “terroristi domestici.” (POLITICO / X)