
Bianchi, cristiani, britannici. Violenti e più a destra di Farage
Popoff Quotidiano - Monday, September 15, 2025Londra 2025: la più grande manifestazione di estrema destra degli ultimi decenni degenera in violenza e caos
Sabato 13 settembre, il centro di Londra è stato teatro di una manifestazione di estrema destra senza precedenti per dimensioni e tensione. Oltre 110.000 persone hanno partecipato al raduno “Unite the Kingdom”, organizzato da Stephen Yaxley-Lennon, noto come Tommy Robinson, figura centrale del nazionalismo britannico. Presentato come un “festival della libertà di parola”, l’evento si è rivelato un concentrato di retorica razzista, islamofoba e complottista, con ospiti internazionali e interventi incendiari che hanno alimentato un clima di ostilità e violenza. Sul palco, oltre a Robinson, sono intervenuti altri esponenti dell’estrema destra, tra cui Ben Habib, ex vice leader di Reform UK, ora impegnato nella fondazione di un nuovo partito ancora più a destra, Advance UK, al quale Robinson ha dichiarato di aderire. Gli annunciati Steve Bannon e Jordan Peterson non si sono presentati. L’effetto dell’omicidio di Kirk, unito alle tensioni nel Regno dopo settimane di polemiche e proteste anche violente contro gli hotel che ospitano i richiedenti asilo, oltre alla criticissima gestione del dossier immigrazione da parte di un governo laburista (segnato dai problemi interni fra crisi di consensi e dimissioni eccellenti), ha attirato nelle strade della capitale, molte più persone di quante erano state previste. L’assassinio negli Usa, del resto, ha avuto ripercussioni politiche in tutta Europa, Spagna inclusa, col partito di estrema destra Vox che ha dato il via a una convention sovranista di due giorni a Madrid invocando una “riconquista dell’Ue” in nome di Kirk.
Tra gli oratori principali, il politico francese di estrema destra Éric Zemmour ha parlato di “colonizzazione da parte delle ex colonie” e del “grande rimpiazzo” della popolazione europea. Elon Musk, intervenuto in videoconferenza, ha denunciato la “rapida erosione della Gran Bretagna” e ha dichiarato: “Che scegliate la violenza o meno, la violenza sta arrivando. O reagite o morite”. Robinson ha mostrato video di crimini commessi da migranti e ha accusato il governo di favorire gli stranieri rispetto ai cittadini britannici, invocando una “rivoluzione contro la jihad dello stupro”.
Il Guardian riferisce che la manifestazione ha rapidamente superato le previsioni della polizia metropolitana, che si è trovata impreparata di fronte alla massa di partecipanti. Ventisei agenti sono rimasti feriti, quattro in modo grave, e almeno 25 persone sono state arrestate per rissa, aggressione e disordini violenti. Gli agenti sono stati attaccati con bottiglie, razzi e altri oggetti contundenti, mentre cercavano di contenere la folla che si riversava da Whitehall a Westminster Bridge e Trafalgar Square.
La situazione è degenerata ulteriormente quando gruppi di manifestanti si sono staccati dal corteo principale, imboccando strade laterali per accerchiare i contro-manifestanti antifascisti, circa 5.000 persone provenienti da sindacati e gruppi antirazzisti. Questi ultimi sono rimasti intrappolati per ore, circondati su tutti i lati e impossibilitati a lasciare l’area, mentre la polizia antisommossa erigeva barricate per proteggerli. Un agente ha dichiarato che la polizia è stata “attaccata su tutti i fronti” e che gli ufficiali hanno dovuto correre a recuperare elmetti e scudi per fronteggiare uomini aggressivi vestiti con la bandiera di San Giorgio.
Nel caos, si sono verificati episodi di estrema tensione: fuochi d’artificio e bottiglie sono stati lanciati contro la polizia a cavallo, un sostenitore di Robinson ferito alla testa è stato trasportato dai medici tra gli insulti degli antifascisti, e nonostante la benda, ha sputato contro chi lo scherniva. La famiglia Graell, in vacanza da Barcellona, è rimasta bloccata a Whitehall dopo aver pranzato ignara al pub Silver Cross. Un dipendente asiatico di un negozio di souvenir ha dovuto chiudere durante gli scontri e, a fine giornata, puliva vomito dalla porta d’ingresso.
Nonostante la retorica di “unità” promossa da Robinson, l’evento ha mostrato un volto profondamente divisivo e aggressivo. Bancarelle vendevano libri con titoli provocatori come “Il Corano di Maometto: perché i musulmani uccidono per l’Islam”, mentre cartelli xenofobi e slogan nazionalisti dominavano la scena. La folla, in gran parte bianca, ha intonato cori come “Whose street? Our street” e “England”, e ha inneggiato a Robinson come simbolo di resistenza contro l’establishment.
La contro-manifestazione ha cercato di mantenere un tono pacifico e determinato. La deputata Diane Abbott ha denunciato la misoginia dei gruppi legati a Robinson e ha ribadito l’impegno antifascista: “Siamo qui per restare uniti, per combattere e con la certezza che sconfiggeremo i fascisti”. Tra i momenti di leggerezza, alcuni antifascisti hanno improvvisato danze su musica eclettica, cercando di alleggerire una giornata segnata dalla tensione.
Solo in serata, dopo forti acquazzoni che hanno diradato la folla, la polizia è riuscita a riprendere il controllo della situazione, permettendo ai contro-manifestanti di lasciare l’area. Alle 18:45 era già iniziata l’operazione di pulizia tra vetri rotti e lattine di birra, mentre alcuni sostenitori di estrema destra languivano ancora a Trafalgar Square, avvolti nelle loro bandiere fradice.
Il vice commissario della polizia metropolitana, Matt Twist, ha confermato l’apertura di un’indagine per identificare i responsabili dei disordini. Ha riconosciuto che alcuni partecipanti erano lì per protestare pacificamente, ma ha sottolineato che molti avevano intenzioni violente e hanno cercato deliberatamente lo scontro. “La violenza che hanno subito i nostri agenti è stata del tutto inaccettabile”, ha dichiarato.
Il senso di pessimismo e declino in ampi settori della società britannica è emerso chiaramente da inchieste e sondaggi come quelli condotti da Hope Not Hate. Nell’editoriale che apre l’ultimo report annuale – State of hate 2024: pessimism, decline and the rising radical right – il direttore di questo osservatorio, Nick Lowles, prevedeva l’emergere di «una Destra Radicale sempre più sicura di sé – sia all’interno di un Partito Conservatore più spostato a destra, sia attraverso un movimento populista esterno». Ancora: «Nel corso dell’ultimo anno, abbiamo visto la Destra Radicale affermarsi come forza dominante nel Regno Unito, in particolare all’interno del Partito Conservatore. Abbiamo anche assistito alla crescita di un vero e proprio ecosistema radicale, che include GB News, The Telegraph, The Spectator e commentatori politici come Matthew Goodwin e Douglas Murray». Infatti, il report spiegava già come «la minaccia del terrorismo di estrema destra è ancora molto concreta. Lo scorso anno si è registrato un numero record di attivisti e simpatizzanti di estrema destra condannati per reati legati al terrorismo. Sebbene parte di questo possa essere attribuito a un’azione di polizia più incisiva, è anche sintomo della crescente radicalizzazione di alcuni settori della destra e della facile reperibilità di propaganda terroristica online».
All’indomani della marcia su Londra, il primo ministro Keir Starmer ha condannato con fermezza la violenza e la retorica razzista emerse durante la più grande manifestazione nazionalista degli ultimi decenni. Starmer, che insegue da tempo, scimmiottandola, la retorica razzista e anti-migranti delle destre, ha dichiarato che la bandiera di San Giorgio “rappresenta il nostro Paese nella sua diversità” e ha promesso che il Regno Unito “non si arrenderà mai” a chi la usa come simbolo di odio e intimidazione.
Il black caucus del Parlamento (gruppo informale composto da parlamentari neri e appartenenti a minoranze etniche, principalmente del Labour, per combattere il razzismo istituzionale e dare voce alle comunità marginalizzate nel Regno Unito), guidato dalla deputata laburista Dawn Butler, ha chiesto al governo di “mostrare leadership” e di affrontare con urgenza la minaccia dell’estrema destra, definita dalla polizia come “la minaccia in più rapida crescita nel Regno Unito”. Allo stesso modo Hope Not Hate ha sollecitato Starmer a condannare pubblicamente la retorica razzista in aumento.
Alcuni deputati laburisti hanno espresso disagio per le dichiarazioni del ministro per le imprese Peter Kyle, che ha evitato di condannare apertamente la manifestazione, definendola “un segnale d’allarme” per la politica.
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