Se tre punti vi sembran pochi

ROARS - Tuesday, April 29, 2025

Riceviamo e pubblichiamo il seguente intervento, contro l’attribuzione di un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie interne ai docenti che abbiano svolto il ruolo di tutor e orientatori.  Nell’ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo sulla mobilità degli insegnanti nel prossimo triennio, spunta l’idea di premiare con 3 punti aggiuntivi i docenti che si siano prestati a svolgere il ruolo di “docente tutor o orientatore”, la nuova figura introdotta dal Ministro del merito Valditara. Pessima idea.

 

Leggiamo nella sezione dedicata ai titoli dell’ipotesi di contratto integrativo sulla mobilità per il triennio 25-27:

                                    Sezione A3 – Titoli generali
“I) Ai docenti tutor e ai docenti dell’orientamento di cui alla Direttiva del Ministro
dell’Istruzione e del Merito n. 11 del 21/04/2023 è attribuito un punteggio aggiuntivo per il
servizio svolto in tale qualità ai sensi del Decreto del Ministro dell’Istruzione e del Merito 63 del 05/04/2023:
Per la mobilità volontaria
-per almeno un triennio scolastico continuativo nella medesima istituzione scolastica (18 bis). Punti 3

Alla luce della novità introdotta riteniamo sia opportuno e urgente condividere le seguenti considerazioni:

1. Attribuire un punteggio aggiuntivo  (10 punti, 3 punti, un solo punto, anche solo per la mobilità volontaria) a chi svolge un incarico retribuito crea un precedente gravissimo e introduce una vera e propria discriminazione tra i colleghi che svolgono tali incarichi. Si apre, inoltre, una crepa pericolosa rispetto ad una futura “corsa all’incarico”; possiamo facilmente immaginare quanto questa crepa possa incrinare la già traballante coesione della categoria. Un solo esempio, forse il più significativo: al docente tutor vengono attribuiti 3 punti e al Coordinatore di classe (evitiamo di esplicitare una rassegna comparativa tra i due incarichi e le relative retribuzioni) nessun punto.

2. La seconda considerazione è legata alla prima. Si potrebbe obiettare: “Ma il docente tutor si è formato per svolgere il suo ruolo, ha acquisito un titolo specifico”; non ci dilunghiamo nella risposta e rimandiamo a quanto già emerso qui  o qui . Vogliamo davvero attribuire la stessa dignità formativa ad un corso on line di 20 ore e ad un diploma universitario? Ci sembra accettabile che sussistano solo 2 punti di differenza tra il titolo acquisito dal docente tutor e un dottorato di ricerca? Riteniamo che chiunque voglia difendere la dignità intellettuale del nostro mestiere conosca le risposte a queste domande.

3. Ricordiamo che le molte ombre sopra richiamate relative a questa formazione sono state
oggetto di un atto di sindacato ispettivo dalla Sen. Ylenia Zambito (che ha ricevuto risposta
martedì 22/10/2024:). Il fatto che le formazioni successive proposte dal governo siano intervenute sulle criticità segnalate già dall’estate 2024, sottolinea, implicitamente, la presa d’atto dell’inadeguatezza di questo modello formativo, confermando quanto ricordato nei punti 1 e 2.

In relazione alle considerazioni 1,2,3:

Sollecitiamo i Sindacati ad agire tempestivamente, in tutte le sedi opportune, affinché, dopo avere ottenuto lo stralcio parziale della valorizzazione del punteggio in sede di contrattazione dell’attuale CCNI Mobilità 2025, si prosegua l’azione cominciata, portando, nella revisione contrattuale del prossimo a.s., all’eliminazione totale dell’intera sezione.

Proponiamo a tutti/e i/le docenti che negli anni hanno svolto incarichi retribuiti (essenziali per lo svolgimento delle attività scolastiche, ma retribuiti poco o pochissimo) come, a titolo di esempio, i Coordinatori di Classe, i Referenti per l’Educazione civica e i Referenti Plesso di formalizzare a fine anno, al proprio Dirigente scolastico, le dimissioni da ogni incarico e la volontà di non accettare a settembre nuovi incarichi.
Speriamo inoltre che a questa proposta possano aderire anche i/le colleghi/e che in questi ultimi due anni scolastici hanno svolto la funzione di tutor/orientatore: vogliamo coltivare la speranza che molti di loro, nel frattempo, abbiano riflettuto sulla natura formativa delle 20 ore di corso on line e che, rispetto all’introduzione dei 3 punti aggiuntivi, avvertano l’ingiustizia che andrebbe a marcare la loro situazione rispetto a quella di moltissimi/e colleghi/e che svolgono incarichi retribuiti senza vedersi riconosciuto alcun punteggio.

Non fermiamoci, infine, a questa osservazione: “Ma sono solo 3 punti per la mobilità
volontaria”; consideriamo che cosa significano quei 3 punti, su quale visione del nostro
mestiere si fondano, quale concezione di formazione veicolano, quali conseguenze introduce questo cambiamento (non sono piccoli dettagli, ma sassolini che possono smuovere una valanga!).
Un’ondata di dimissioni da incarichi essenziali – sperando che, prima o poi, anche chi dovrebbe difendere la dignità (non solo salariale) del nostro mestiere si attivi – potrebbe darci la forza di chiedere la cancellazione del punto I della sezione A3.

 

Martina Bastianello,  Orsetta Innocenti, Morena Marsilio, Emanuela Bandini,  Rossella Latempa