Perché l’intelligenza artificiale cinese punta tutto sull’open source mentre gli Stati Uniti si ritirano

Lavoratrici e Lavoratori Aci Informatica - Monday, August 18, 2025

(Fonte) Zelin Wang – 13 agosto 2025

Nel panorama globale dell’intelligenza artificiale, si sta delineando una netta divergenza tra Cina e Stati Uniti. Mentre le grandi aziende statunitensi tendono a proteggere le proprie tecnologie con modelli closed-source, la Cina sta abbracciando con forza l’open source, posizionandosi come leader in questo settore.

La svolta è apparsa chiara la scorsa settimana: poco prima del lancio di GPT-5, OpenAI ha pubblicato a sorpresa gpt-oss, il suo primo modello open-weight, presentato come complemento e non alternativa ai modelli proprietari. Intanto, Meta sembra pronta ad abbandonare l’open source, lasciando spazio a un vuoto strategico. Proprio qui si inseriscono i player cinesi, che hanno adottato in massa l’approccio aperto e stanno ridefinendo la narrativa globale dell’intelligenza artificiale open source.

Nella prima metà del 2025 i giganti tech cinesi hanno impresso una forte accelerazione sull’open source. Alibaba lo utilizza come leva per attrarre sviluppatori e potenziare le vendite di Alibaba Cloud, mentre altri attori seguono strategie analoghe: Tencent ha presentato il suo primo modello Mixture of Experts (MoE), capace di ridurre i costi computazionali e velocizzare l’inferenza nei modelli di grandi dimensioni; ByteDance ha reso disponibili framework e tool per sviluppatori; Xiaomi ha lanciato il modello vocale open source MiDashengLM-7B, pensato per il settore automobilistico e la smart home.
Startup come Moonshot AI e Zhipu AI  stanno guadagnando credibilità internazionale, rafforzando l’immagine globale dei LLM cinesi come alternativa concreta ai modelli occidentali.

Le aziende cinesi hanno scelto l’open source come via alternativa a quella statunitense grazie all’effetto trainante di DeepSeek R1, che ha mostrato come un modello aperto potesse diventare al tempo stesso strumento di marketing globale e catalizzatore tecnologico. Il suo successo ha convinto il settore che l’“open source di alta qualità” poteva attrarre sviluppatori e investitori, aprendo la strada a modelli come Kimi K2 e Qwen3, oggi ai vertici delle classifiche internazionali. Di fatto, i migliori modelli open source mondiali sono ormai dominati da player cinesi.

La stagnazione della crescita degli utenti ha spinto le aziende cinesi di IA a cercare nuovi ecosistemi.

Lo sviluppo di Internet in Cina si è concentrato principalmente sui dispositivi mobili piuttosto che sui PC, con conseguente concentrazione dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale sui dispositivi mobili piuttosto che sui desktop.Tuttavia, i prodotti di intelligenza artificiale cinesi stanno incontrando ostacoli nella crescita degli utenti, — come mostrano i dati QuestMobile e i casi Kimi e ChatGLM.  Inoltre, la Cina è molto indietro rispetto agli Stati Uniti negli investimenti privati in IA (9,3 miliardi contro 109,1 nel 2024). In questo contesto, l’open source diventa la strategia inevitabile: consente di attrarre sviluppatori, ridurre costi, accelerare l’innovazione e costruire comunità attive che garantiscono visibilità e nuove opportunità anche in assenza di forte crescita di utenti finali. Nell’attuale contesto geopolitico pieno di sospetti verso la Cina, l’open source consente alle aziende cinesi di mitigare il rischio politico e costruire fiducia: l’apertura di architettura, pesi e codice riduce i sospetti sulla sicurezza dei modelli. Inoltre, le licenze permissive adottate in Cina contrastano con le restrizioni della serie Llama di Meta, rendendo i modelli cinesi più attraenti per sviluppatori e imprese interessate a usi commerciali. Mentre OpenAI blocca i suoi modelli più avanzati dietro le API, le aziende cinesi hanno scelto la strada completamente opposta: aprire completamente le proprie capacità tecniche agli sviluppatori globali. Questa scelta ha già dato a Pechino visibilità e influenza senza precedenti, ma resta aperto l’interrogativo se l’open source potrà tradursi in un vantaggio commerciale e tecnologico duraturo. The post Perché l’intelligenza artificiale cinese punta tutto sull’open source mentre gli Stati Uniti si ritirano first appeared on Lavoratrici e Lavoratori Aci Informatica.