
C’erano un filosofo, uno strizzacervelli e un troll….
Popoff Quotidiano - Saturday, August 9, 2025Abbiamo letto “Burloni animati in libera uscita”, umorismo metafisico e metalinguistico di Baruchello e Buccola [Sergio Morra]
Adesso vi racconto una barzelletta. Ci sono un filosofo teoretico, uno psicanalista junghiano e un troll islandese che decidono di scrivere insieme un libro. Sfortunatamente però il troll viene colpito dai raggi del sole e si trasforma in pietra. Gli altri due allora…
(Ah no, non dovevo raccontare una barzelletta, dovevo scrivere una recensione. Vabbè, ricominciamo.)
Ecco, i troll non esistono realmente, ma il filosofo e lo psicanalista sì. Il primo è Giorgio Baruchello, professore all’università di Akureyri e autore di numerosi saggi filosofici sull’umorismo, testi serissimi pubblicati da prestigiose case editrici internazionali. Lo psicanalista junghiano è G. Roberto Buccola, che oltre a esercitare la professione di psicoterapeuta ha esperienza didattica ed è autore di testi nel suo ambito di competenza. Adesso questi due si sono messi in combutta per scrivere non un libro sull’umorismo ma un libro apertamente umoristico, e vedete un po’ che cosa ne è venuto fuori.
Si tratta di Burloni animati in libera uscita. Saggi satirici e soggetti semiseri di filosofia teoretica e psicologia analitica (Carlo Saladino Editore, 2025, 160 pagg, 18 euro).
Ora gli autori sparano una raffica di centinaia di aforismi di materia sottile, che colpiscono le pagine del libro e vi lasciano il segno invitando il lettore all’ermeneutica… Ora narrano apologhi nelle vene dei cui personaggi scorre tanto buon senso psicanalitico (vedi il “Dialogo ipotetico” tra un gentiluomo e un archetipo, o i “Sette nani nevrotici”, o la “Favola a sé stante” che racconta di uno strano scavo).
Talvolta però il divertissement consiste nel ricamare i dettagli di storie assolutamente surreali, come le sei pagine dedicate alla finale del campionato distrettuale di empatia. Talvolta il discorso vira anche su una brutale concretezza, come nella parodia degli stereotipi dell’Italia del Nord e del Sud dove Nord e Sud da punti cardinali diventano “disappunti cardinali”. Ogni tanto se la prendono col Mercato e con gli adoratori del Mercato (e fanno bene). Sporadicamente si apre uno squarcio luminoso in cui vediamo immagini plastiche e dinamiche come sculture di Canova: a me piace particolarmente “toccare il fondo e alzare le braccia al cielo”.
Ma lo stile prevalente nel libro è un umorismo diafano, a livelli di astrazione almeno stratosferici. Un umorismo che a volte capiranno solo i filosofi, anzi, solo quei filosofi che si siano trasferiti per un apposito stage di quattro settimane nell’Iperuranio.
A ben pensarci, mi sorprende che un analista junghiano partecipi alla scrittura di un libro umoristico in cui si elencano tra i “nemici non dichiarati dell’umorismo” (p.24) le persone serie e le persone impegnate. Ora, io mi ricordo che Jung era persona serissima e impegnatissima. Quando ero giovane lessi attentamente parecchi suoi libri, affrontando coraggiosamente gli ardui concetti de “L’io e l’inconscio” e talvolta chiedendomi a quale dei suoi “Tipi psicologici” io appartenessi. Finalmente il libro dell’illustre junghiano Enzo Codignola “Il vero e il falso: saggio sulla struttura logica dell’interpretazione psicanalitica” mi persuase che la psicanalisi non ha nulla a che fare col metodo scientifico e perciò, da bravo aspirante scienziato, potevo ben astenermi da certe insane letture. Insomma, Jung era il capostipite di una tribù di persone molto serie e impegnate di cui il Buccola fa certamente parte. Che ora annoveri la sua tribù fra i nemici dell’umorismo è un bel paradosso. Molto bene: il paradosso è la madre archetipica di ogni umorismo.
L’umorismo di questo libro è un umorismo metafisico e metalinguistico. Il sottile humor britannico, in confronto, sembra quasi una volgarità da caserma. L’umorismo di questo libro è “candido e raffinato come lo zucchero”. Gli autori di questo libro non diffonderebbero mai e poi mai (ehm… quasi mai) una barzelletta che inizi con “ci sono un x, un y e uno z…”, troppo banale e grossolana. Chiedo venia, non dovevo proprio esordire in quel modo così lontano dalla loro finesse d’esprit.
Il libro è già in vendita nelle migliori librerie, ma si può acquistare anche su Situs Amazonis per 18 sesterzi, su Casbah.com per 18 bond argentini, e sul sito del Ministero della Verità dell’Arabia Saudita per 18.000 petrodollari. Io però l’ho avuto da un mercante levantino in cambio di 18 lire turche e una dose di gas esilarante. Tale investimento valse la pena? Ai posteri l’ardua sentenza.
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