
In qualità di studiosi di genocidio, chiediamo la fine delle atrocità commesse da Israele
Assopace Palestina - Tuesday, July 29, 2025di Taner Akçam, Marianne Hirsch e Michael Rothberg,
The Guardian, 29 luglio 2025.
Nel giro di poche settimane, 400 colleghi hanno aderito alla nostra organizzazione. Noi affermiamo: non è troppo tardi per salvare vite umane. Ponete fine al genocidio, adesso.

Il mondo è rimasto a guardare mentre Israele uccideva decine di migliaia di palestinesi a Gaza, ne feriva più del doppio, seppelliva innumerevoli persone sotto le macerie e devastava le infrastrutture civili. I sopravvissuti del territorio, ripetutamente sfollati dall’esercito israeliano, sono in uno stato di fame forzata e di estrema precarietà. Nonostante il divieto di accesso ai giornalisti internazionali imposto da Israele, testimoni e vittime stanno trasmettendo in diretta streaming immagini e video insopportabili di bambini e adulti emaciati uccisi mentre cercavano disperatamente aiuto. Funzionari israeliani hanno proposto la costruzione di quelli che sarebbero dei campi di concentramento e la deportazione dei palestinesi sopravvissuti.
Motivati dal nostro profondo impegno accademico ed etico contro la violenza politica e le atrocità di massa, compreso il genocidio nazista del popolo ebraico, abbiamo contribuito a fondare nell’aprile scorso il Genocide and Holocaust Studies Crisis Network. Più di 400 studiosi di genocidio e olocausto provenienti da due dozzine di paesi hanno aderito al network nelle settimane successive al suo lancio. La rapida crescita del gruppo testimonia l’urgenza del momento. Oggi, insieme a centinaia di organizzazioni umanitarie, decine di governi e milioni di studenti e cittadini che protestano in tutto il mondo, chiediamo misure concrete immediate per prevenire ulteriori atroci crimini e proteggere i civili.
Dal massacro del 7 ottobre, i funzionari israeliani e i loro complici hanno giustificato la violenza genocida contro i palestinesi equiparando Hamas al nazismo, strumentalizzando la memoria dell’Olocausto per promuovere, anziché prevenire, la violenza di massa. Nel frattempo, troppi governi sostengono materialmente il genocidio a Gaza, mettendo a tacere le proteste. Anche se nelle ultime settimane il tono di alcune dichiarazioni ufficiali è diventato più critico nei confronti di Israele, molti stati continuano a fornire armi letali a Israele, a proteggere i leader israeliani dai mandati di arresto internazionali e ad alimentare gli investimenti nell’economia di guerra israeliana. La pressione internazionale può funzionare, ma ne occorre molta di più.
L’emergenza è davanti a noi. Eppure, alcuni eminenti studiosi dell’Olocausto continuano a negare apertamente o ad approvare senza riserve le atrocità di massa perpetrate da Israele. Associazioni accademiche, università e istituzioni dedicate alla ricerca, all’educazione e alla commemorazione dell’Olocausto non solo rimangono in silenzio di fronte all’assalto genocida di Israele a Gaza, ma forniscono una copertura ideologica alle palesi violazioni del diritto internazionale da parte di Israele. Istituzioni come Yad Vashem e lo United States Holocaust Memorial Museum aderiscono a una “eccezione palestinese” quando si oppongono al genocidio e alle atrocità di massa. Allo stesso tempo, organizzazioni dedicate alla lotta contro il pregiudizio, come l’Anti-Defamation League, utilizzano false accuse di antisemitismo per mettere a tacere o screditare coloro che osano parlare.
Siamo determinati a sfidare questa capitolazione morale e politica.
Abbiamo creato il Genocide and Holocaust Studies Crisis Network proprio per questo. Ci impegniamo a sostenere i palestinesi nell’esercizio dei loro diritti all’istruzione e al patrimonio culturale di fronte alla massiccia distruzione delle loro scuole, dei loro archivi e dei loro luoghi della memoria. Ci impegniamo a fare pressione sulle nostre istituzioni affinché affrontino le contraddizioni tra il loro impegno dichiarato al “mai più” e il loro silenzio o la loro complicità di fronte a Gaza. Alla luce delle violenze genocidarie in corso e del ritorno dei regimi autoritari, forniremo nuove risorse e programmi didattici per insegnare in modo rigoroso il passato nel contesto del nostro presente sempre più vulnerabile. Offriremo solidarietà e sostegno ai nostri studenti e colleghi che corrono gravi rischi personali e professionali per aver alzato la voce.
Contestiamo la diffusa “cospirazione dell’impotenza” e la normalizzazione della violenza di massa e della fame a Gaza. La storia ci ha insegnato che esistono molti modi in cui gli stati possono agire in risposta ai crimini contro l’umanità. Esortiamo tutti gli stati che hanno firmato la Convenzione per la Prevenzione e la Punizione del Crimine di Genocidio ad adempiere alle loro responsabilità ai sensi del diritto internazionale: esigere e applicare un cessate il fuoco permanente, un embargo sulle armi, il ritiro immediato delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza, la distribuzione senza ostacoli degli aiuti umanitari e l’uguaglianza e l’autodeterminazione per tutti i palestinesi.
In qualità di membri del Genocide and Holocaust Studies Crisis Network, affermiamo: non è troppo tardi per salvare vite umane. Ponete fine al genocidio ora.
Taner Akçam, Marianne Hirsch e Michael Rothberg sono membri fondatori del Genocide and Holocaust Studies Crisis Network.
Traduzione a cura di AssopacePalestina
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