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Ghedi e Pordenone uniti contro le bombe atomiche sui loro territori
Il 24 ottobre 2025 attivisti, pacifisti, antimilitaristi e militanti di Donne e Uomini contro la Guerra – Abbasso la guerra – Centro sociale 28 maggio – Tavolo della pace del Friuli Venezia Giulia – Ecoistituto Alex Langer di Mestre e altre realtà tra cui spiccano uomini e donne che rivestono posizioni apicali in associazioni nazionali e internazionali come WILPF Italia, si sono ritrovati in presidio alle ore 11 davanti alla base militare di Ghedi per presentare la denuncia penale depositata il 23 ottobre 2025 alla Procura di Brescia contro la presenza di armi nucleari sul territorio bresciano. Altri attivisti e militanti hanno fatto altrettanto in contemporanea al Municipio di Pordenone, in occasione del deposito della denuncia alla Procura di Pordenone per le bombe atomiche ad Aviano. Le denunce chiedono di accertare la presenza delle armi nucleari a Ghedi e ad Aviano, presenza certa per i denuncianti; di dichiararne l’illegittimità e di perseguire i responsabili, ci saranno pur dei responsabili, dell’importazione di bombe atomiche vietata dalla legge 185/90, dal trattato di Parigi del 1947, e dal Trattato di non proliferazione del 1975. Un’analoga denuncia presentata alla Procura di Roma il 2 ottobre 2023 era stata archiviata perché il giudice aveva ritenuto di non poter interferire con scelte prettamente politiche. Ma politici e militari hanno posto in essere una condotta illegittima e non potranno trincerarsi dietro una scelta politica perché la legge è chiara. Ed è principio pacifico che il giudice è garante della legalità e quindi non deve arretrare laddove gli spazi della discrezionalità politica siano circoscritti da vincoli posti da norme nazionali e trattati internazionali firmati dall’Italia come nel nostro caso. La tenacia dei denuncianti, forti della consapevolezza di essere dalla parte della ragione e del diritto, li ha portati a riproporre la denuncia sui territori stessi dove le bombe attendono il loro utilizzo. Utilizzo che farebbe del nostro tertitorio un deserto mai più abitato e abitabile dagli esseri viventi.   Redazione Friuli Venezia Giulia
11 ottobre 2025 “Firenze contro la guerra: no comando Nato”
Si è svolto oggi 11 ottobre 2025 a Firenze, con partenza dalla sede regionale RAI, la manifestazione “Firenze contro la guerra: No comando Nato”, che ha visto un’ampia partecipazione, come è possibile constatare dalla documentazione fotografica e video allegata. L’iniziativa è stata promossa da realtà associative, comitati e collettivi che da tempo esprimono la loro contrarietà all’insediamento del nuovo Comando Nato presso la caserma Predieri di Rovezzano. Il corteo si è inserito nel più ampio contesto di mobilitazioni che, in queste settimane, si sono svolte in diverse città italiane ed europee per richiamare l’attenzione sull’aumento della presenza militare e sulle conseguenze sociali, economiche e ambientali legate alle politiche di guerra. Il corteo ha seguito le indicazioni delle autorità competenti e non ha costeggiato l’area del Comando Nato come era previsto, ma si è mantenuto lungo il percorso autorizzato, garantendo lo svolgimento ordinato e pacifico della manifestazione. Lungo il tragitto, i partecipanti hanno esposto striscioni e cartelli contro la guerra e contro l’incremento della spesa militare, alternando interventi al microfono e momenti di musica e testimonianze. Tra i temi ricorrenti, è stato ricordato come l’installazione del Comando Nato rappresenti, secondo i promotori, un passaggio significativo nella trasformazione del territorio fiorentino in nodo strategico delle politiche militari internazionali in contrasto con l’anima di “Firenze operatrice di pace”. I manifestanti hanno espresso preoccupazione per le possibili ripercussioni che tale presenza potrebbe avere sulla sicurezza, sull’ambiente urbano e sull’utilizzo degli spazi pubblici, sottolineando la necessità di una maggiore trasparenza e di un coinvolgimento della cittadinanza nelle decisioni che riguardano l’area di Rovezzano. La manifestazione ha inoltre inteso richiamare l’attenzione sulle ricadute economiche e sociali legate alla crescita delle spese per la difesa, in contrapposizione alla riduzione delle risorse destinate a scuola, sanità e servizi pubblici. L’atmosfera complessiva è stata caratterizzata da partecipazione, pluralità di presenze e attenzione ai temi del disarmo, del tema della pace nella scuola, della questione palestinese e della pace, nel rispetto delle regole di sicurezza stabilite dalle autorità. Video della  manifestazione “Firenze contro la guerra: no comando Nato” Video dichiarazione di Dmitrij Palagi Sinistra Progetto Comune – Toscana Rossa   Video della dichiarazione di Sandra Carpi Lapi – No Riarmo   Video dell’intervento di Alessandro Orsetti, Scuole No Caserme Foto e video Paolo Mazzinghi Paolo Mazzinghi