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[Da Roma a Bangkok] Filippine - La telenovela dell'acqua che scorre
La trasmissione è dedicata alla questione degli scandali legati ai progetti di controllo delle inondazioni e alla gestione dell'acqua nelle Filippine. Mentre le persone continuano a morire per via delle inondazioni, sono emersi gravi irregolarità e scandali nell'uso improprio di circa almeno 9 miliardi di dollari (ma c’è chi parla di cifre più alte), destinati al Dipartimento dei Lavori Pubblici negli ultimi tre anni, relativi a progetti di irreggimentazione delle acque che si sono rivelati incompleti, scadenti o addirittura ghost projects. Tutto ciò ha provocato massicce proteste nel paese ma la crisi filippina ha ripercussioni globali e riguarda anche il resto del mondo.
[Da Roma a Bangkok] Cina, prestiti, e dedollarizzazione
Questa trasmissione vuole dimostrare che la Cina ha cambiato negli ultimi trenta anni le politiche monetarie del mondo, il modo in cui i soldi vengono gestiti e in cui vengono fatti i prestiti. Dopo aver ricapitolato accordi e istituzioni di Bretton Wood, nella prima parte descriviamo come la Cina è diventata prestatore per lo sviluppo di infrastrutture prendendo il posto, in molti casi, della Banca Mondiale; nella seconda parte come ancora la Cina è divenuta prestatore di ultima istanza soppiantando il Fondo Monetario Internazionale (Fmi). Per costruire la trasmissione sono state usate tra le altre, le seguenti pubblicazioni gratuite: - China and Global Economic Order dell'Università di Cambridge - How China collateralizes di AIDDATA - China Bri Investment Report del Green Finance and Development Center di Shangai
[Da Roma a Bangkok] Bangladesh: corruzione, repressione e sviluppo
In questa puntata parliamo di Bangladesh, un paese che ha assistito ad una rapidissima crescita economica ma che è caratterizzato da enormi contraddizioni: ripercorriamo sinteticamente le vicende storiche che hanno portato all’indipendenza e poi alla rivoluzione del 2024, con il successivo insediamento del governo temporaneo di Yunus Muhammad, premio Nobel per l’invenzione del microcredito. Cerchiamo quindi di analizzare le motivazioni della forte emigrazione che caratterizza il paese: pratica sistematica della corruzione, repressione, situazioni geo-climatiche difficili, condizioni di lavoro spaventose...
[Da Roma a Bangkok] Le popolazioni anarchiche dell'Asia
In Asia c'è un'enorme catena di montagne che attraversa l'Asia, dal nord-est dell'India sino al Vietnam, una ragione che si chiama Zomia, che rappresenta una zona di fuga dove si esercitano forme di vita collettiva, costruite per non essere governate. Partendo da questa prospettiva, analizzata anche attraverso il libro dell'antropologo e politologo James C. Scott "L'arte di non essere governati", pubblicato in italiano nel 2009, riflettiamo su anarchia, margine, linee di sviluppo storico e intersezionalità delle lotte.
[Da Roma a Bangkok] Primavere asiatiche? Corruzione e colonialismo
A settembre sono esplose proteste nelle strade delle Filippine dopo alluvioni che hanno travolto interi slum, pochi giorni prima forti proteste si sono riversate nelle strade del Nepal, dell'Indonesia e di paesi di America e Asia. In questa trasmissione cerchiamo di dare un quadro ampio delle rivolte a cui abbiamo assistito dal 2022 a oggi in Asia, tanto che qualcuno parla di primavere asiatiche. Una matrice comune è sicuramente la corruzione dei governi e le conseguenti povertà e mancanza di stato sociale per le popolazioni ma cerchiamo anche di analizzare come lo sfruttamento coloniale dell'ovest globale sia coinvolto. 
[Da Roma a Bangkok] Le armi della Cina
Dopo la parata militare di questo settembre che ha visto sfilare in Piazza Tienanmen l’Esercito Popolare di Liberazione con oltre 10’000 soldati e centinaia di veicoli e aerei in occasione dell'ottantesimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale, parata che ha impressionato il mondo o meglio l'ovest globale, proviamo a dare un'occhiata a di cosa parliamo quando facciamo riferimento alle forze armate cinesi.      Per la foto, grazie a https://www.shutterstock.com/
[Da Roma a Bangkok] Cina: le ferrovie e la torta sempre più grande
L'espansione dei sistemi di trasporto ha un impatto diretto sulla crescita economica: attivando una nuova rete di collegamento e trasporto, si crea una nuova economia che prima non c’era. Non è tanto che le aree in cui vengono costruiti nuovi sistemi di trasporto riescono ad accaparrarsi una fetta più grande della – per così dire – torta economica bensì che i collegamenti e i trasporti creano una torta più grande, come ripetono i governanti cinesi. La Cina, economia pianificata, ha deciso di darci dentro su questo concetto di espandere la torta e negli ultimi anni ha ricostruito e sviluppato la sua rete ferroviaria interna in un modo che non ha precedenti a livello mondiale costruendo più chilometri di ferrovie, specialmente ad alta velocità, di qualsiasi altro paese nel mondo. Ha poi reinvestito il  surplus di capacità acquisito nella costruzione di ferrovie in altri paesi connettendo la propria rete ferroviaria  alla Belt and Road Initiative, con collegamenti merci tra Cina ed Europa e altri paesi asiatici, rafforzando il ruolo della Cina nel commercio globale.
[Da Roma a Bangkok] Il Complesso Disinformativo Industriale Statunitense in Asia
Dalla guerra fredda a oggi, quello che possiamo chiamare il complesso disinformativo statunitense, ossia l'operato di agenzie che lavorano per il governo Usa, quali Usaid, cioè l'agenzia responsabile dell’amministrazione degli aiuti allo sviluppo, Ned, National Endowment for Democracy, e media quali Radio Free Asia, Radio Free, Voice of America... ha lavorato per influenzare i addirittura determinare la politica di molti Stati nel mondo. Qui vi proponiamo una carrallata di quello che è successo in alcuni Stati dell'Asia fino a quando, nel gennaio scorso, il neopresidente Donald Trump e il suo tagliagole Musk hanno deciso di togliere i fondi a tutte queste agenzie. Cosa ne sappiamo noi in Occidente? Le notizie che ci arrivano sull'Asia sono credibili o sono costruite con i dollari americani? Quando ci dicono che il comunismo è finito e Cina, Laos e Vietnam non sono comunisti ci dobbiamo credere o è propaganda Usa? La nostra credulità come si collega all'"orientalismo" (E. Said) che sempre ha forgiato la lettura dell'Occidente sull'Asia?