Marino: Evento per le spese legali di Anan, Ali e MansourEvento per le spese legali di di Anan, Ali e Mansour: concerto di Enrico
Capuano, Claudia Angelucci, Emancipo
Sabato 5 luglio 202 dalle ore 19:00 - inizio concerto ore 21:00
CSOA Ipò - Via del Giardino Vecchio, 1 - Marino
Dal 7 ottobre 2023 ad oggi, lo Stato israeliano ha assassinato almeno 60mila
persone a Gaza; ha reso più crudele l'oppressione in Cisgiordania ; ha invaso il
Libano e la Siria ; ha colpito in Yemen e ha scatenato una guerra di aggressione
contro l'Iran . Il genocidio a cui stiamo assistendo ha però radici molto più
profonde. Il colonialismo d'insediamento sionista persegue, da circa un secolo,
la sottomissione e l'espulsione della popolazione locale. La progettata
deportazione degli abitanti di Gaza non è che l'ultimo atto di un processo
avviato con la Dichiarazione Balfour nel 1917, la spartizione dell'Asia
occidentale tra le potenze europee successiva alla Prima Guerra Mondiale e la
fondazione di Israele nel 1948 . Nonostante decenni di massacri, i palestinesi e
le palestinesi continuano a resistere contro il colonialismo. Dopo il 7 ottobre,
in solidarietà con la loro lotta, è nata una grande mobilitazione internazionale
per richiedere la fine del genocidio e la decolonizzazione della Palestina. Il
genocidio in corso non rappresenta soltanto un problema umanitario, che può
indignarci senza toccarci da vicino. Al contrario, costituisce una gigantesca
questione politica che ci coinvolge in prima persona, perché lo Stato italiano
(a livello politico, economico e militare) è legato a doppio filo a quello
sionista . L'esempio più lampante della complicità italiana con Israele è
costituito dal vergognoso procedimento giudiziario che ha colpito tre lavoratori
palestinesi residenti in Abruzzo. Anan Yaaesh è stato arrestato, su richiesta
israeliana, nel gennaio 2024. La Corte d'appello dell'Aquila ha negato la sua
estradizione verso Israele, citando il rischio di trattamenti inumani e
degradanti in cui sarebbe incorso una volta rinchiuso nelle carceri sioniste,
eppure Anan non è stato liberato. Inoltre, nel marzo 2024, è stato disposto
l'arresto di altri 2 palestinesi, Ali Irar e Mansour Doghmosh . Sebbene siano
stati successivamente scarcerati per assenza di prove "gravi e circostanziate",
i due sono stati comunque rinviati a giudizio, insieme ad Anan, in un processo
iniziato nello scorso aprile e che dovrebbe concludersi il 10 luglio 2025.
L'unico motivo per il quale Anan, Ali e Mansour sono sotto processo risiede nel
fatto che Anan, quando abitava in Palestina, ha partecipato alla lotta
anticoloniale. La loro vicenda giudiziaria rappresenta quindi un pericoloso
precedente volto a negare la legittimità della resistenza all'occupazione , che
è viceversa sancita anche dalla Convenzione di Ginevra e da numerose risoluzioni
ONU , come la 2625 del 1970 e la 37/43 del 1982 . Dobbiamo respingere questo
ignobile tentativo di criminalizzazione della lotta di liberazione palestinese,
partecipando alle iniziative che si terranno a L'Aquila per richiedere la loro
liberazione e cercando di contribuire alle cospicue spese legali del loro
processo.
LA RESISTENZA NON SI PROCESSA PIENA LIBERTA' PER ANAN, ALI E MANSOUR