Lettere all’Osservatorio: Formaggi o cannoni? Piccola riflessione su “Cheese” di Slowfood Italia
PUBBLICHIAMO UNA LETTERA GIUNTA ALL’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE
DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ DA PARTE DI UN CITTADINO CHE LAMENTA LA CONTINUA
MILITARIZZAZIONE DEGLI SPAZI PUBBLICI, ANCHE IN OCCASIONE DI MANIFESTAZIONI
GASTRONOMICHE. COME DENUNCIAMO DA TEMPO, SI TRATTA DI UNA PROCEDURA CONSOLIDATA
CHE OBBEDISCE AI DETTAMI DEL PROGRAMMA DI COMUNICAZIONE DELLA DIFESA SECONDO IL
QUALE LE FORZE ARMATE DEVONO ESSERE PRESENTI IN TUTTI GLI SPAZI PUBBLICI PER
MOSTRARSI IN MANIERA FAMILIARE E VICINA ALLA POPOLAZIONE CON L’HASHTAG
#NOISIAMODIFESA.
Per chi non lo conosce “Cheese” è il più importante evento al mondo dedicato al
formaggio che si tiene a Bra (CN) con cadenza biennale nel mese di settembre e
che per questo anno si terrà tra il 19 e il 22 settembre p.v.
https://cheese.slowfood.it/.
Da alcuni anni mi reco a Bra per godere degli aromi, dei gusti e dei saperi
legati al formaggio e all’arte casearia: per chi non è mai stato a Cheese, si
tratta di un evento estremante interessante e partecipato, non solo una grande
fiera, ma un luogo di incontro e di trasmissione di conoscenza.
Immancabilmente ogni anno, all’inizio del percorso di visita e degustazione, ho
trovato nella piazza Roma prospiciente alla stazione ferroviaria, un grande
stand dell’Esercito Italiano completo dei mezzi militari più o meno corazzati
che fanno bella mostra di sé tra le aiuole e i giochi dei bambini dell’area
verde.
Ogni volta una domanda mi sale alla mente: ma cosa c’entrano i militari
dell’Esercito Italiano con gli animali che producono il latte, con i formaggi e
tutti gli altri derivati di questo niveo alimento?
Non c’è alcun motivo per la presenza di questo stand armato in mezzo a pacifici
margari e affinatori: anzi questi alfieri di guerra sono assolutamente fuori
luogo se andiamo a leggere il claim di Slowfood per Cheese 2025 dove è citata
una frase di Italo Calvino: «Dietro ogni formaggio c’è un pascolo d’un diverso
verde sotto un diverso cielo: prati incrostati di sale che le maree di Normandia
depositano ogni sera; prati profumati d’aromi al sole ventoso di Provenza; ci
sono diversi armenti con le loro stabulazioni e transumanze; ci sono segreti di
lavorazione tramandati nei secoli» (Palomar, Einaudi 1987).
Assolutamente fuori luogo perché l’Esercito Italiano usa i pascoli diversamente
verdi, i prati profumati ed i sentieri percorsi dagli armenti transumanti per le
loro esercitazioni o giochi di guerra, allontanando pastori, mandrie e greggi
dai loro luoghi di residenza e concimando i prati con le sostanze inquinanti
presenti negli ordigni sparati ed esplosi a fini dall’addestramento; senza
dimenticare le radiazioni prodotte dai residui degli ordigni all’uranio
impoverito che in modo ormai acclarato sono responsabili dell’insorgere di forme
leucemiche tra i militari e tra le persone che vivono e lavorano presso i
territori contaminati (leggasi pastori e abitanti).
Perché gli organizzatori di Cheese sentono il bisogno o accettano la presenza di
armi e militari in un evento che si caratterizza per condivisione dei saperi e
dei sapori, la conservazione della natura e di un patrimonio culturale
millenario? Perché in questo nostro territorio si devono inquinare gli eventi
con la presenza dei militari, con la testimonianza delle loro attività
fintamente solidali?
L’agire dell’Esercito Italiano (come dell’Aeronautica e della Marina Militare)
si fonda ed è finalizzato alla distruzione e alla eliminazione del nemico: agire
ipocritamente definito attività per la difesa; i margari con le loro vacche,
pecore e capre non hanno nulla a che fare con queste attività distruttive e
mortifere che sono esibite in piazza Roma.
Quindi vorrei che finalmente in questa edizione lo stand dei militari scompaia,
lasciando spazio a iniziative diverse, allegre, divertenti e foriere di
benessere.
E allora diciamo basta alla militarizzazione degli eventi pubblici, diciamo no
al pensiero che armi e guerre siano argomenti e spettacoli interessanti ed
edificanti e confermiamo in tal modo il ripudio costituzionale della guerra che
dovrebbe essere osservato dagli organismi politici del Comune di Bra, non
accettando la presenza dell’Esercito Italiano in un evento che con tale
istituzione non ha nulla a che fare.
Diciamo in specifico a Slowfood Italia che la presenza dell’esercito Italiano
nei suoi eventi non rispetta gli scopi espressi nel suo Statuto: principi
riguardanti la cultura della salute e del benessere universale, la difesa
dell’ambiente, del paesaggio, del suolo e del territorio e che pertanto non è
ammissibile che sia accolta ed accettata in qualsiasi suo evento la presenza di
qualsivoglia rappresentanza di una forma militare.
E al termine di questa breve riflessione non resta che rispondere alla domanda
“Formaggi o Cannoni?” con un fragoroso e universale grido “FORMAGGI!”
Perché, signore amministratrici e signori amministratori comunali nonché signore
e signori responsabili di Slowfood Italia, le persone amano i formaggi ed i
tanti derivati del latte mentre non vogliono i cannoni, le armi di qualsiasi
specie e le tecnologie belliche di morte.
In questi giorni il Coordinamento AgiTe (coordinamento torinese che riunisce
persone, enti e associazioni contro la guerra) ha inviato a Slowfood Italia e
Comune di Bra la richiesta di non ospitare l’Esercito Italiano nella prossima
edizione di Cheese.
Di seguito il testo della mail inviata che può essere riprodotto o utilizzato
per produrre una nuova richiesta da inviare ai due soggetti per invitarli al
disarmo della loro fiera:
Agli organizzatori di CHEESE, evento internazionale dedicato ai formaggi ed ai derivati del latte.
Associazione Slow Food Italia
Sindaco Giunta e Consiglio Comunale della città di Bra
Il prossimo 19 settembre si aprirà l’evento da voi organizzato e rappresentato in questa edizione dal claim “C’è tutto un mondo intorno” e sintetizzato dalla citazione delle parole tratte dal “Palomar” di Italo Calvino.
In questo mondo di sapori e saperi, come “Coordinamento AgiTe – Coordinamento di Cittadini e Cittadine, Associazioni, Enti e Istituzioni locali contro Atomica, Guerre e Terrorismi”, vi chiediamo di non ospitare tra gli Espositori l’Esercito Italiano, nelle scorse edizioni sempre presente in piazza Roma con i suoi mezzi.
In questo mondo dove ogni anno aumentano i conflitti armati è in corso un genocidio ed i bombardamenti indiscriminati trasformano le terre in deserti di polvere inquinati ed invivibili; fare mostra di autoblindo e mezzi militari in Cheese è mancanza di rispetto per il lavoro e la fatica dei pastori e dei produttori che con fatica conservano e permettono a uomini e donne di vivere e godere dei beni della natura e del mondo.
Non c’è alcun motivo per cui l’Esercito Italiano sia presente a Cheese: questa istituzione non opera nella pastorizia e nemmeno nella produzione casearia, mentre con le sue esercitazioni inquina campi e costringe pastori, mandrie e greggi ad abbandonare pascoli e colli. Esattamente l’opposto di quanto espresso da Italo Calvino.
Non c’è alcun motivo di far mostra di strumenti di guerra, non c’è alcun fine educativo nel presentare a bambini e adulti armi e tecnologie pensate per distruggere la bellezza e la vita del mondo.
Quindi vi chiediamo di non ospitare militari e armi nella vostra bellissima kermesse e di far occupare lo spazio di piazza Roma da enti, associazioni, iniziative che celebrano la bellezza e il sapore del vivere o difendono le vite anziché distruggerle.
Sono mille le alternative all'esposizione delle armi e della guerra: organizzate l’incontro delle centinaia di clown chiamati Formaggino e fate divertire i bambini della vostra città, portate in piazza gli animali che ci donano il loro latte per produrre formaggi, yogurt e gelati, oppure invitate associazioni che si occupano di prevenzione della salute.
Perché tra uccidere e morire c’è la terza via che è vivere e solo così si può conservare tutto “quel mondo intorno”.
Per questi e innumerevoli altri motivi vi chiediamo come Coordinamento AgiTe, di portare solo la VITA nel vostro evento dedicato al buon vivere e di non ospitare l’Esercito Italiano tra gli stand.
L'invito che Vi rivolgiamo sarà diffuso a cittadini, enti e associazioni e sui canali social e speriamo vivamente che questa richiesta sia soddisfatta; richiesta di nessun onere per Voi ma solo onorevole rispetto ai principi che dite di sostenere.”