Lucio Russo: un argine all’irrazionalismo
Il 12 luglio è mancato Lucio Russo, figura singolare di scienziato e umanista,
proprio perché nel suo percorso culturale i due termini erano indissolubilmente
intrecciati. Nato a Venezia nel 1944, laureato in fisica a Napoli e professore
ordinario di calcolo delle probabilità a Roma Tor Vergata, ci ha lasciato
contributi e riflessioni che vanno molto al di là di un circoscritto settore
scientifico. I suoi studi di storia della scienza mostrano una coerenza del
tutto particolare anche con gli interventi pubblici sulla politica
dell’istruzione. L’opera più nota è La rivoluzione dimenticata, saggio del 1996,
tradotto in molte lingue e arrivato nel 2011 alla dodicesima edizione. La tesi
di fondo, per molti sorprendente, è che la scienza ellenistica, con figure come
Euclide, Archimede, Eratostene, Aristarco di Samo e molti altri, avesse
elaborato un patrimonio di conoscenze, ma soprattutto una metodologia di
indagine, che anticipava di secoli le riscoperte che innescarono la rivoluzione
scientifica moderna. Un indagine, quella di Russo, possibile solo grazie alle
sue conoscenze umanistiche che gli consentivano di accostarsi ai testi
originali, forte delle competenze matematiche e fisiche necessarie per
interpretare risultati scoperti nell’antichità e per secoli dimenticati. Come si
legano questi studi con le sue prese di posizione, decisamente controcorrente,
nei confronti della cosiddetta riforma Berlinguer della scuola? La rivoluzione
dimenticata ci ammonisce che non c’è garanzia che lo sviluppo scientifico
proceda linearmente, ma è possibile regredire. È proprio questo il destino che
incombe su quelle società che riformano l’istruzione accantonando il pensiero
scientifico, inteso non come accumulo di nozioni, ma come metodo che abbiamo
ereditato da quei primi rivoluzionari. Implacabilmente, Segmenti e bastoncini.
Dove sta andando la scuola?, il pamphlet di Russo del 1998, evidenziava la
povertà culturale delle basi epistemologiche di una riforma destinata a rendere
assai improbabile se non del tutto impossibile la formazione di scienziati e
uomini di cultura che, come Russo sappiano leggere l’antico per capire le radici
del pensiero scientifico moderno.
Lucio Russo è stato uno dei nostri collaboratori. Ecco i link a tre suoi
articoli:
https://www.roars.it/scuola-un-tema-nelle-mani-di-un-gruppetto-di-specialisti/
https://www.roars.it/a-proposito-dellarticolo-sul-doping-citazionale-apparso-su-plos-one/
https://www.roars.it/pandemia-ricerca-e-miopia/
Lo ricordiamo con affetto e gratitudine, pubblicando le slide e il video della
Lectio Magistralis che tenne a Pavia il 17 febbraio 2023 in occasione della
cerimonia annuale di consegna dei diplomi di dottorato. Il titolo era
Un argine all’irrazionalismo: il recupero delle radici della scienza nel
pensiero greco.
Lucio Russo