L’annuncio e la “cerimonia dell’addio alle armi” del PKK
Il 9 luglio dalla prigione di Imrali l’annuncio di Ocalan della “consegna” delle
armi; ieri 11 luglio nel territorio di Suleimaniye (in curdo”Silemani”:
kurdistan irakeno) l’atto simbolico, testimoni osservatori e media
internazionali.
Ulteriore e conseguente gesto inteso ad accelerare la novità rilevante del
processo politico in corso in Turchia, che parallelamente procede con la
“Commissione dei 35” nominata per dirimere il percorso, intanto vagliando le
singole proposte dei partiti che siedono in Parlamento, per poi trovare il
consenso su un testo di legge da far votare in Parlamento che legittimi il
“processo di pace e democrazia”, con l’acquisizione di diritti per tutte le
minoranze e la popolazione della Turchia.
L’11 luglio, in una localita’ a 50 km da Suleimaniye, c’è stata la “cerimonia
dell’addio alle armi”, con la quale 30 guerriglieri del PKK (15 uomini e 15
donne, tra cui 4 storici comandanti) dopo la lettura di una dichiarazione hanno
deposto le armi in un braciere, dandogli fuoco.
Subito dopo hanno ripreso la “via della montagna”, in attesa che il Parlamento
turco voti la legge che consenta a tutte/i le/i combattenti di ritornare senza
essere arrestati.
Il significato di questo gesto propositivo, avvenuto in presenza di numerose
delegazioni coinvolte nel percorso di “pace e democrazia in Turchia e Medio
Oriente”, è altamente esemplificativo per la ricomposizione dei numerosi
conflitti in corso, e ancor più per il valore della “pace” divenuto desueto di
fronte all’incalzare della guerra a carattere mondiale, oltremodo accentuato dal
riarmo Nato e Ue.
L’ultradecennale esperienza del Rojava, la vincente realizzazione del
“confederalismo democratico” vissuta attraverso la coesistenza pacifica tra
etnie-religioni-generi-natura, contro i massacri e l’ideologia della guerra, ha
supportato le odierne decisioni del PKK: un felice esempio dell’esito delle
rivoluzioni, quando il loro fine è l’elevazione della coscienza umana, il
benessere sociale e la fratellanza universale.
Giorni-mesi intensi e febbrili a cui contribuiremo, per far conoscere ed
appassionare a questo sensibile processo di pace e democrazia, mentre
continuiamo a contrastare i disegni guerrafondai e liberticidi di Putin, Trump,
Khamenei, Netanyahu…
VERSO LA MODERNITÀ DEMOCRATICA, LIBERTÀ PER OCALAN, LIBERE|I TUTTE|I,
PACE E DEMOCRAZIA IN TURCHIA E OVUNQUE! (V. M.)
Dichiarazione integrale del ” Gruppo per la pace e la società democratica”
Al nostro popolo e all’opinione pubblica
In qualità di membri del “Gruppo per la pace e la società democratica”,
costituito per accelerare il processo di cambiamento e trasformazione
democratica, salutiamo rispettosamente voi e tutti coloro che assistono alla
nostra storica iniziativa democratica.
Per difendere l’esistenza dei curdi dalle offese di negazione e annientamento,
noi, come combattenti per la libertà, uomini e donne, ci siamo uniti al Partito
dei Lavoratori del Kurdistan, in tempi diversi, e abbiamo combattuto per la
libertà in diverse regioni. Ora siamo qui per rispondere all’appello che il
leader del popolo curdo, Abdullah Öcalan, ha lanciato il 19 giugno 2025.
Il nostro arrivo qui si basa, allo stesso tempo, sull’appello che il leader
Abdullah Öcalan ha lanciato in precedenza il 27 febbraio 2025 e sulle
risoluzioni del 12° Congresso del Pkk, riunitosi dal 5 al 7 maggio 2025.
Per garantire il successo pratico del processo “Pace e Società Democratica”, per
condurre la nostra lotta per la libertà, la democrazia e il socialismo con
metodi di politica legale e democratica sulla base della promulgazione di leggi
per l’integrazione democratica, distruggiamo volontariamente le nostre armi,
davanti alla vostra presenza, come passo di buona volontà e determinazione.
Ci auguriamo che questo passo porti pace e libertà e abbia esiti favorevoli per
il nostro popolo, per i popoli della Turchia e del Medio Oriente e per tutta
l’umanità, in particolare per le donne e i giovani.
Concordiamo pienamente con le osservazioni del leader Abdullah Öcalan che ha
affermato: “Non credo nelle armi, ma nel potere della politica e della pace
sociale e vi invito a mettere in pratica questo principio”. Siamo molto
orgogliosi e onorati di fare ciò che è necessario per questo principio storico.
Come sapete, le cose non sono avvenute con facilità, a costo zero e senza
lottare. Al contrario, tutti i guadagni sono stati ottenuti a caro prezzo,
lottando con le unghie e con i denti. E ciò che seguirà avrà sicuramente bisogno
di lotte serrate. Siamo ben consapevoli di questo fatto e, con l’obiettivo di
garantire ulteriori conquiste democratiche, crediamo fermamente nell’intuizione
e nel paradigma del leader Abdullah Öcalan e confidiamo in noi stessi e nel
potere collettivo della nostra comunità di compagni.
Alla luce della crescente pressione fascista e dello sfruttamento in tutto il
mondo e dell’attuale bagno di sangue in Medio Oriente, il nostro popolo ha più
che mai bisogno di una vita pacifica, libera, equa e democratica. In questo
contesto sentiamo e comprendiamo appieno la grandezza, la rettitudine e
l’urgenza del passo che abbiamo compiuto.
Ci auguriamo che tutti, i giovani e le donne, i lavoratori e le lavoratrici, le
forze socialiste e democratiche, tutti i popoli e l’umanità osservino,
comprendano e apprezzino il valore storico del nostro passo per la pace e la
democrazia.
Facciamo appello alle forze regionali e globali responsabili delle sofferenze
del nostro popolo affinché rispettino i più legittimi diritti democratici e
nazionali del nostro popolo e sostengano il processo di “Pace e Società
Democratica”.
Facciamo appello a tutti i popoli, ai circoli socialisti e democratici, agli
intellettuali, agli scrittori, agli accademici, agli avvocati, agli artisti e ai
politici affinché comprendano correttamente il nostro passo storico e siano
solidali con il nostro popolo. Li invitiamo inoltre a partecipare più
attivamente alla lotta per la libertà fisica del leader Abdullah Öcalan e per la
soluzione democratica della questione curda, nonché a sviluppare e rafforzare la
lotta e la solidarietà internazionale democratica e socialista.
Invitiamo il nostro popolo e le sue forze politiche a comprendere correttamente
le caratteristiche di questo processo storico di “Pace e Società Democratica”
sviluppato da Leader Apo, ad assolvere con successo i propri doveri e
responsabilità in campo educativo, organizzativo e operativo e a sviluppare la
vita democratica.
L’oppressione e lo sfruttamento finiranno; la libertà e la solidarietà
prevarranno.
Il processo di “Pace e Società Democratica” avrà sicuramente successo.
11 luglio 2025, Il Gruppo per la pace e la società democratica
Redazione Italia