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“Senza confronto, senza trasparenza, senza donne”: un incontro on line di Di.Re
D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza aggrega oltre 200 donne tra attiviste e rappresentanti politiche per dare il via alla mobilitazione sul Piano Strategico del Governo D.i.Re – Donne in Rete ha dato il via ieri, 11 luglio 2025, alla mobilitazione sul Piano Strategico del Governo. All’incontro on line hanno partecipato oltre 200 donne che hanno espresso collettivamente la loro preoccupazione per il rischio che questo Piano del Governo porta con sé: disperdere un bagaglio importante di conoscenze ed esperienze che garantiscono percorsi con le donne centrati sui loro bisogni e desideri, nel rispetto dei loro tempi. Tra le presenze, diverse associazioni e movimenti che già avevano sottoscritto l’appello di D.i.Re (direcontrolaviolenza.it-Appello_mobilitazione_Piano-Strategico-e-Intesa). Interessante la presenza di parlamentari (hanno preso parola Cecilia D’Elia e Valeria Valente) che si sono impegnate a sostenere i contenuti dell’appello. “Siamo molto soddisfatte di questa prima fase di un confronto collettivo allargato che mira alla costruzione di un movimento plurale – dichiara Cristina Carelli, presidente D.i.Re – Donne in Rete contro la violenza – finalizzato al riconoscimento del fondamentale apporto dei Centri antiviolenza per la costruzione di politiche davvero efficaci per i percorsi di libertà dalla violenza. Continueremo a lavorare insieme, per arrivare anche a una mobilitazione comune, condivisa e allargata per il 25 novembre” prosegue Carelli. “La libertà delle donne è sempre più sotto attacco e le donne lo sanno: nessuna ha intenzione di subire. Le attiviste dei Centri antiviolenza non possono e non vogliono accettare passivamente questo Piano, che presenta tante criticità per le donne” conclude la presidente. D.i.Re. – Donne in rete contro la violenza è la rete nazionale antiviolenza e si compone di 89 organizzazioni dislocate sul territorio nazionale, che gestiscono Centri antiviolenza e Case rifugio, affiancando oltre 23.000 donne ogni anno. D.i.Re e le organizzazioni socie sono attive politicamente per determinare il cambiamento culturale necessario per l’eliminazione della violenza maschile alle donne. Ufficio stampa Stefania Rossi – 3922643807 stefania.rossi@koinoe.it press@direcontrolaviolenza.it Redazione Italia
“Sii sempre te stessa”: a Palermo l’annuale manifestazione contro la violenza di genere
La XIII edizione del flash mob “Nessuno tocchi Rosalia” si è aperta, venerdì 11 luglio a piazza Politeama a Palermo, con l’intervento della zia di Sara Campanella. Legge, trattenendo spesso il pianto. Parlare a braccio sarebbe stato impossibile, dice. Nel ricordare la nipote, giovanissima donna uccisa da un compagno di università il 31 marzo scorso a Messina, riflette sull’attualità del messaggio di Rosalia, la santa della città che il prossimo 15 luglio verrà festeggiata a Palermo con la “400 + 1” edizione del Festino. Rosalia ha osato essere “libera di essere libera”, come titola il recital che inaugurerà la festa cittadina, libera di scegliere e di difendere la sua scelta. Per lo stesso motivo Sara, come tante, troppe donne, ha pagato con la vita il coraggio di dire no. L’invito, nel ricordare Sara e la sua normale semplice quotidianità di figlia affettuosa impegnata nello studio e in attività di volontariato, è a rompere il silenzio, risvegliare le coscienze, pretendere non solo politiche dal basso ma soprattutto da parte delle istituzioni. Si alternano poi al microfono diverse rappresentanti delle associazioni promotrici, tutte concordi nel sostenere che è necessario un lavoro di rete che preveda piani strategici istituzionali condivisi con la società civile, anche per questo il flash mob è stato organizzato da diverse realtà associative impegnate nel sociale e non solo da quelle che si occupano di accogliere, difendere, sostenere le donne vittime di violenza. È necessario intervenire prima che la violenza diventi femminicidio, considerando tutte le situazioni con la stessa urgenza e importanza. Le donne che perdono la vita quasi sempre sono quelle che non sono arrivate in tempo ai centri antiviolenza, oggi oberati da un sempre crescente numero di richieste di aiuto. Così, mentre a Palermo si posa un fiore su ogni sagoma di donna a memoria delle vittime, 99 solo nell’anno passato, si svolge un incontro a livello nazionale della rete Di.Re, Donne in rete contro la violenza, per fare sentire la propria voce alle istituzioni che troppo spesso non ascoltano chi lavora sul campo. Così come si rifiuta la narrazione mainstream che vuole gli assassini, prima descritti come bravi ragazzi, malati e con loro la società tutta. È la cultura patriarcale che va cambiata “cambiando la testa di uomini, donne, persone non binarie”, bisogna educare alla cultura del consenso smontando l’immagine delle donne vittime come donne deboli. Anche qui si chiede a gran voce che vengano attivatati in tutte le scuole di ogni ordine e grado percorsi di educazione all’affettività e alla sessualità. E alla piccola Anita che ci ricorda che “le donne devono essere rispettate come gli uomini e non uccise perché hanno detto no” dedichiamo le parole che Sara aveva scritto ad un’amica vittima di un amore tossico: “Sii sempre te stessa, scegli la tua strada, combatti.”   Maria La Bianca