Cheryl Ntumy / Ribellione, rabbia e amore
I futuri ipotetici di Cheryl Ntumy possono essere diversi fra loro. In alcuni la
rivolta è un rituale vuoto, etero-diretto non solo dai cani da guardia del
potere ma anche da chi della ribellione ha fatto una professione, più un’arte
performativa che un vero agire politico. In altri l’ambiente è cosa viva, le
abitazioni ci parlano attraverso pensieri e ricordi, vivono e muoiono insieme a
noi. I futuri ipotetici di Ntumy sono una serie di storie differenti accomunate
dalla stessa urgenza, la necessità profondamente politica di trattare attraverso
la speculative fiction nelle sue diverse declinazioni, dalla distopia tout court
al racconto che vira sul solarpunk, i temi necessari della contemporaneità.
Patriarcato, capitalismo della sorveglianza, emergenza ambientale e i pericoli
della post-verità manipolata nella dimensione digitale sono solo alcuni degli
argomenti raccontati in Black Friday, la raccolta di short stories firmata
dall’autrice ghanese.
Mutatis mutandis, il libro ricorda il lavoro di un altro autore che fa della
politica, e in particolar modo della critica sociale, il timbro della propria
voce autoriale per niente sussurrata. Lo scrittore in questione è Cory Doctorow
e la raccolta di Ntumy richiama alla memoria una raccolta che ne sintetizza in
maniera particolarmente felice la poetica: Radicalized. L’energia, così
sanguigna e nervosa, è la stessa, come simili sono i nervi scoperti che le due
opere, ambedue forti del potere di sintesi del racconto breve, vanno a toccare.
Ciò che differenzia Black Friday è la forte identità africana dell’autrice e del
suo lavoro. I racconti sono ambientati in Ghana, in Botswana, in Sudafrica, in
una terra in cui la scena della speculative fiction è attiva e da anni gode di
un bel fermento figlio di un desiderio da parte di tutto un continente di
incidere su un mondo le cui politiche l’hanno sempre posto in una posizione
subalterna nel migliore dei casi. E Ntumy di questo movimento, legato
all’identità africana, fa attivamente e orgogliosamente parte sia come autrice
di fiction sia partecipando alle discussioni con una presenza on line tutt’altro
che irrilevante. E se solo una parte del movimento della letteratura fantastica,
nelle sue diverse declinazioni (Afrofuturismo, futurismo africano o futurismo
afrocentrico che non sono affatto la stessa cosa ma rappresentano realtà ben
distinte all’interno di un quadro molto ampio), raggiunge un pubblico magari non
mainstream ma indubbiamente più vasto (Nnedi Okorafor, Nora K. Jemisin e Octavia
Butler per citarne alcune), le voci interessanti non mancano e Ntumy è una di
queste.
La sua versatilità come autrice si dispiega in maniera impressionante in questa
raccolta, che attraversa i differenti sottogeneri della fantascienza più attuale
con una naturalezza e con una varietà che solo chi ha padronanza solida della
scrittura può ottenere con risultati parimenti apprezzabili. Il volume contiene
una decina di racconti certamente diversi ma non per questo privi di una
unitarietà di fondo riscontrabile nello stile energico e nervoso oltre che nelle
già citate tematiche che fanno di Ntumy una scrittrice scopertamente impegnata
su più fronti politici. Una penna capace, in grado di strutturare trame solide
con una scrittura densa, equilibrata e dalla voce personale. Una scrittrice
completa da tutti i punti di vista in grado di dominare una forma semplice solo
in apparenza come la short story. La lettura è sempre fruibile e il messaggio
arriva sia a livello razionale che a livello emotivo. Black Friday è il prodotto
– l’ennesimo – di una scena florida che cresce, spesso lontano dai nostri occhi
di lettori, ma che è sempre più difficile non notare proprio per la qualità
delle opere che produce, libri in grado di connettere con noi, pur mantenendo
un’identità fermamente ancorata al proprio territorio e alla propria specificità
estetica e culturale, grazie anche alla trasversalità delle tematiche e a una
scrittura in grado di giocarsi la propria partita a livello internazionale.
L'articolo Cheryl Ntumy / Ribellione, rabbia e amore proviene da Pulp Magazine.