VIDEO-MESSAGGIO DI ÖCALAN DA IMRALI: “METTERE IN PRATICA LE RISOLUZIONI DEL 12° CONGRESSO. CONTINUO A SOSTENERE IL PROCESSO”
Il leader e cofondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan Abdullah Öcalan
ha diffuso un video-messaggio storico dall’isola-carcere di Imrali, dov’è
detenuto dallo stato turco dal 1999. È la prima volta, da quando fu catturato e
arrestato 26 anni fa, che la voce di Öcalan varca le sbarre della prigione e che
il militante rivoluzionario curdo compare in video.
Nel video di 7 minuti nel quale compare insieme ad altri militanti del movimento
di liberazione curdo, compresi gli altri detenuti sull’isola di Imrali, oltre
che ad alcuni intellettuali detenuti dallo stato turco, Öcalan ribadisce –
stavolta con la propria voce – l’appello ai militanti del Pkk affinché
confermino lo scioglimento dell’organizzazione deciso dal 12° Congresso del
Partito a inizio maggio e depongano le armi coordinandosi con una commissione
parlamentare e gli osservatori internazionali.
La nuova chiamata di Öcalan si inserisce nel processo di pace e dialogo in corso
tra il movimento di liberazione curdo e la Repubblica di Turchia, inaugurato
formalmente il 27 febbraio 2025 dall’Appello per la pace e la società
democratica diffuso dallo stesso Abdullah Öcalan da Imrali – in quell’occasione
tramite un testo scritto che venne letto pubblicamente da deputati e deputate
del Partito Dem.
Una prima cerimonia pubblica, durante la quale una ventina di militanti del Pkk
scenderanno dalle montagne curde e deporranno simbolicamente le armi davanti
agli osservatori internazionali e alla Commissione parlamentare turca, è
prevista per venerdì 11 luglio 2025 a Sulaymaniyya, nel Kurdistan iracheno
(nord-Iraq).
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto sono intervenuti, per commentare la notizia,
il giornalista e nostro collaboratore Murat Cinar e Tiziano Saccucci,
dell’Ufficio informazione del Kurdistan in Italia. Ascolta o scarica.
Di seguito il testo integrale della chiamata storica di Abdullah Öcalan:
Cari compagni,
mi sento eticamente in dovere di fornire, attraverso una lettera esaustiva –
anche se ripetitiva – risposte esplicative e creative ai problemi, soluzioni, ai
livelli raggiunti e alla situazione concreta del nostro Movimento di
compagnerismo comunalista.
1. Continuo a difendere l’appello per “Pace e Società Democratica” del 27
febbraio 2025.
2. Convocando il 12° Congresso di scioglimento del PKK, avete fornito, con i
giusti contenuti, una risposta positiva e completa al mio appello. Attribuisco
un valore storico alla vostra risposta.
3. Il livello raggiunto è altamente prezioso e storicamente significativo. Gli
sforzi dei compagni che hanno reso possibile questa comunicazione sono
altrettanto preziosi e lodevoli.
4. Per la fine di questo processo, ho preparato un “Manifesto per la società
democratica”, che deve essere valutato come una trasformazione storica. Questo
Manifesto ha le caratteristiche necessarie per sostituire con successo il
Manifesto di 50 anni fa della “Strada per la rivoluzione in Kurdistan”. Credo
che quest’ultimo Manifesto porterà contenuti storici e sociali non solo per la
società storica curda, ma anche per la società regionale e globale. Non ho dubbi
sul fatto che incarnerà la tradizione storica dei manifesti.
5. Devo dire chiaramente che tutti questi sviluppi sono il risultato degli
incontri che ho tenuto a Imrali. È stata prestata molta attenzione affinché
questi incontri si svolgessero sulla base della libera volontà.
6. Il punto che abbiamo raggiunto richiede nuovi passi per l’attuazione. Il
progresso dipende inevitabilmente dall’enfatizzazione e dalla comprensione della
natura storica di questo livello e dall’adesione ai passaggi necessari.
a. Il movimento del Pkk e la sua “Strategia di liberazione nazionale”, sorti
come reazione alla negazione dell’esistenza dei curdi, e quindi finalizzati alla
creazione di uno Stato separato, sono stati sciolti. L’esistenza dei curdi è
stata riconosciuta; quindi, l’obiettivo di base è stato raggiunto. In questo
senso ha fatto il suo tempo. Il resto è stato considerato una ripetizione
eccessiva e una situazione di stallo. Questo costituirà la base per una critica
e un’autocritica complessive.
b. La politica non prevede il vuoto; pertanto, il vuoto deve essere riempito con
il programma della “Società democratica”, la strategia della “Politica
democratica” e la tattica di base del “Diritto olistico”. Quello a cui ci
riferiamo è un processo determinante caratterizzato da un significato storico.
c. Per portare avanti il processo è necessario e importante deporre
volontariamente le armi e garantire le attività di una commissione legalmente
autorizzata istituita dalla Grande Assemblea Nazionale Turca. Pur diffidando da
approcci illogici della serie “prima tu, poi io”, questo passo necessario
dovrebbe essere inesorabilmente compiuto. So che questi passi non saranno vani.
Vedo la sincerità e ho fiducia.
d. Pertanto, esistono degli sforzi per fare dei passi avanti attraverso
l’adozione di misure più pratiche. Quelle che seguono sono le principali tesi
che propongo:
1) Una prospettiva positiva universale consentirebbe al Movimento di continuare
sulla propria via e di raggiungere il suo obiettivo di “pace e società
democratica”. Le argomentazioni sopra citate ci portano alla seguente
conclusione: il Pkk ha rinunciato al suo obiettivo dello stato-nazione; la
rinuncia al suo obiettivo di base implica la rinuncia alla sua strategia
militare e quindi porta alla sua dissoluzione. Questi punti storici attendono di
essere portati a un ulteriore livello.
2) Dovreste tenere in considerazione il fatto che la vostra garanzia sulla
deposizione delle armi davanti ai testimoni dell’opinione pubblica e degli
ambienti correlati non sarebbe importante soltanto davanti alla Grande Assemblea
Nazionale Turca e alla Commissione, ma rassicurerebbe anche l’opinione pubblica
e onorerebbe le nostre promesse. L’istituzione di un meccanismo per deporre le
armi porterà avanti il processo. Quello che è stato fatto è una transizione
volontaria dalla fase della lotta armata a quella della politica democratica e
del diritto. Non si tratta di una sconfitta, al contrario dev’ssere considerata
come una conquista storica. I dettagli riguardo la deposizione delle armi
saranno specificati e attuati rapidamente.
3) Il Partito Dem, che è sotto l’ombrello del Parlamento, farà la sua parte e
collaborerà con gli altri partiti per garantire il successo del processo.
4) Per quanto riguarda la “situazione della mia libertà”, che avete posto come
condizione indispensabile nei testi di risoluzione del vostro 12° Congresso,
devo dire che non ho mai considerato la mia libertà come una questione
personale. Filosoficamente, la libertà dell’individuo non può essere astratta
dalla libertà della società. La libertà dell’individuo è una misura della
libertà della società e la libertà della società è una misura della libertà
dell’individuo. Verranno osservate le necessità del processo.
Non credo nelle armi, ma nel potere della politica e della pace sociale e vi
invito a mettere in pratica questo principio.
Gli ultimi sviluppi nella regione hanno chiaramente dimostrato l’importanza e
l’urgenza di questo passo storico.
Devo dire che sono ansioso di ricevere tutti i tipi di critiche, suggerimenti e
contributi che potete dare riguardo questo processo.
Dichiaro, con ambizione e veemenza, che queste discussioni porteranno noi, forze
della Modernità Democratica, a un nuovo programma teorico, a una nuova fase
strategica e tattica a livello nazionale, regionale e globale, ed esprimo il mio
ottimismo e la mia disponibilità per gli sforzi preparatori.
Per quanto riguarda le fasi future, vi invito a mettere in pratica le
risoluzioni del 12° Congresso, in linea con le opinioni e i suggerimenti di
quest’ultima lettera, e a garantire un avanzamento positivo.
Saluti permanenti da compagni
I migliori auguri
Abdullah Öcalan
19 giugno 2025