PALESTINA: GI USA SANZIONANO FRANCESCA ABANESE PER AVER DENUNCIATO LE AZIENDE COMPLICI DEL GENOCIDIO A GAZA
Usa e Israele definiscono a Washington la loro idea di “tregua” tra campi di
concentramento – come quello con il quale vogliono confinare 600mila palestinesi
a Rafah – e riconoscimento di fatto dell’occupazione totale della Palestina,
dalla Striscia di Gaza a gran parte della Cisgiordania.
Hamas vuole che nel documento vi siano un impegno esplicito per la fine
permanente dei combattimenti, il ritiro totale delle truppe di Tel Aviv dalla
Striscia e l’esclusione della finta ong israelo-statunitense GHF dalla lista
delle organizzazioni che gestiranno gli aiuti umanitari.
Le trattative non sembrano quindi vicine alla firma di un accordo come vorrebbe,
almeno nelle dichiarazioni, Trump.
Nel frattempo, l’esercito israeliano prosegue il genocidio: almeno altri 13
palestinesi sono stati uccisi in un raid che ha colpito Deir el Balah. Altre 4
persone sono state uccise in un attacco sul campo profughi di Al Bureij. In
totale sono almeno 24 i palestinesi massacrati dai bombardamenti israeliani
soltanto nelle prime ore di stamattina.
L’Ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari fa sapere che dal 7
ottobre 2023 sono stati uccisi più di 15.000 studenti a Gaza. Secondo un
conteggio effettuato dalle autorità educative della Striscia il 1° luglio,
“almeno 15.811 studenti e 703 membri del personale educativo sono stati uccisi,
mentre 23.612 studenti e 315 membri del personale educativo sono stati feriti,
molti dei quali con conseguenze fisiche o psicologiche permanenti”.
Raid, aggressioni e demolizioni da parte delle forze di occupazione israeliane
continuano anche in Cisgiordania, dov’è ogni giorno più esplicita la volontà di
espandere gli insediamenti dei coloni, cacciare la popolazione locale e
annettere i territori allo stato di Israele. Stamattina i coloni hanno aggredito
una donna a Masafer Yatta, nell’area di Hebron. Demolite poi dai bulldozer
israeliani due case a Salfit.
A Betlemme invece gli israeliani hanno sottratto altra terra ai palestinesi per
costruire una strada tra diversi insediamenti coloniali. L’esercito occupante,
infine, ha assaltato il quartiere di Al-Hadaf di Jenin facendo irruzione in
alcune abitazioni. I militari hanno perquisito e danneggiato alcune case ed
effettuato arresti, tra intimidazioni e spari.
Gli Usa, infine, imporranno sanzioni a Francesca Albanese, relatrice speciale
delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi occupati. Lo ha annunciato il
segretario di stato Usa Rubio, che farnetica di “illegittimi e vergognosi sforzi
di Albanese per fare pressione sulla Corte Penale Internazionale affinché agisca
contro funzionari, aziende e leader statunitensi e israeliani”. La “colpa” di
Albanese – per statunitensi e israeliani – è quella di aver presentato un
dettagliato rapporto sulle aziende coinvolte nel business del genocidio in
Palestina, molte delle quali sono statunitensi, da Amazon ad Alphabet, da
Microsoft a Palantir e Lockheed Martin.
Il collegamento con Meri Calvelli cooperante in Palestina per ACS Associazione
di Cooperazione e Solidarietà e direttrice del Centro Vik. Ascolta o scarica