Stop Riarmo a Torino dentro la fabbrica della Leonardo SpA presso l’aeroporto di Caselle
Nella mattina di sabato 5 luglio a Torino attivisti e attiviste del percorso
Stop Riarmo sono entrati/e nello stabilimento di Leonardo presso l’aeroporto di
Caselle per manifestare contro il riarmo e il genocidio in Palestina. Una enorme
bandiera palestinese e uno striscione con lo slogan “No riarmo” sono stati
srotolati dal tetto della fabbrica.
Nel pomeriggio, invece, si è svolto un meeting al Parco del Valentino con una
tavola rotonda che ha visto l’Osservatorio contro la militarizzazione delle
scuole e delle università tra i partecipanti. Terry Silvestrini, che ha tenuto
l’intervento, osserva che l’Osservatorio ormai è conosciuto, e non ha quasi
bisogno di presentazioni, mentre meno conosciuti sono il Piano di comunicazione
della difesa, con il suo concetto chiave di “Difesa”, e i passi che si vanno
facendo verso la leva obbligatoria attraverso i diversi progetti di legge in
campo. A questo link un resoconto della tavola rotonda:
https://www.pressenza.com/it/2025/07/bloccare-la-guerra-dai-nostri-territori-e-possibile-prima-parte/
COMUNICATO STAMPA
Questa mattina diverse decine di persone che afferiscono al percorso cittadino
Stop Riarmo sono entrate dentro la sede produttiva della Leonardo a Caselle
sventolando bandiere palestinesi al grido di “Fuori la guerra dalle nostre
città”.
L’importante produzione bellica e gli investimenti in questo campo si fanno
sentire in maniera determinante a Torino: in questo momento storico la
riconversione industriale in chiave bellica e il diktat della ricerca
universitaria funzionale alla guerra sono un quadro cristallino degli obiettivi
dei governi come quello italiano. Le fabbriche della guerra come Leonardo
costellano il territorio torinese e bloccare la guerra significa bloccare la
loro produzione.
Questa mattina molti operai hanno sospeso il loro lavoro al passaggio dei
giovani e delle giovani che parlavano di ‘Stop alla guerra’ ma che hanno anche
sottolineato l’urgenza della loro lotta e degli scioperi per il rinnovo del
contratto dei metalmeccanici.
Dopo circa un’ora durante la quale il corteo ha fatto il giro dei vari
stabilimenti della fabbrica, issando bandiere palestinesi sugli aerei militari e
scandendo cori contro il riarmo, é stato srotolato dal tetto di uno di essi un
enorme bandierone palestinese e uno striscione con scritto STOP RIARMO, la digos
è arrivata per identificare i presenti.
Il percorso cittadino STOP RIARMO vuole costruire una dimensione larga e
partecipata di confronto e di attivazione su questi temi: contro la guerra che
ha conseguenze nella vita quotidiana e in ogni ambito, dalla sanità alla scuola,
dall’università al lavoro, dall’ambiente all’aggressione dei territori.
Nel pomeriggio dalle ore 16 al Parco del Valentino il programma continua con una
tavola rotonda dal titolo “Bloccare la guerra dai nostri territori é possibile”
con vari ospiti come Michele Lancione, Gianni Alioti, ReCommon, il Comitato per
il diritto alla tutela della salute e alle cure, l’Osservatorio contro la
militarizzazione delle scuole e delle università, il Movimento No Base da Pisa,
i portuali del GAP di Livorno e alcune testimonianze da chi ha partecipato alla
March to Gaza da Torino. La serata continuerà con una cena popolare e musica
live dei Resina e dj set.
Per ulteriori informazioni seguire il canale Telegram @STOPRIARMO.