Perché marciare dalla periferia al centro per Gaza
E’ iniziato tutto con un articolo su Pressenza il 22 giugno scorso. La
comunicazione della Local march for Gaza è partita da qui, dall’agenzia di
stampa non violenta con cui collaboro.
Che cosa è la Local march for Gaza?
Giovedì 10 luglio alle ore 10:00 partirà dal cancello del Santuario di Oropa
(Biella) la Local March for Gaza, una marcia civile laica, multiconfessionale e
inclusiva per testimoniare solidarietà e vicinanza al popolo palestinese.
Un’iniziativa spontanea, con il cuore a Gaza
Promossa da cittadini attivi in associazioni locali, la Local March for Gaza si
ispira alla March to Gaza, per sensibilizzare le persone lungo il cammino.
Sul sito www.localmarch.it, i partecipanti sono definiti “pellegrini” perché la
Local March si propone come cammino laico, aperto a tutte le fedi e portatore di
speranza.
Un cammino per dire no al genocidio
Il messaggio è chiaro: il genocidio dei palestinesi di Gaza e in Cisgiordania è
inaccettabile. Finora, oltre 170 persone hanno sottoscritto l’appello a sostegno
dell’iniziativa, scegliendo di partecipare attivamente o di sostenere il cammino
a distanza.
La Local March for Gaza vuole riportare le persone al centro: un’azione fisica,
reale, fuori dal web, in cui ci si incontra, si parla e si raccolgono firme su
carta durante le soste organizzate dai cittadini e dalle associazioni locali in
ogni paese attraversato. La petizione è già disponibile online sul sito
ufficiale e sarà firmata lungo il percorso, per poi essere consegnata lunedì 14
luglio alla Prefettura di Milano.
I cammini
I cammini sono un fenomeno di controtendenza di questi anni. Se la società
velocizza, i cammini rallentano. Se le forme di consumo portano il turismo a
concentrare le persone negli stessi luoghi, i cammini diffondono e fanno
scoprire luoghi e posti sconosciuti e a poca distanza da casa.
Se la società divide e isola, sui sentieri e nei paesi incontriamo e costruiamo
relazioni.
Ecco perché sta funzionando l’organizzazione della Local March sui Cammino di
Oropa
Il Cammino di Oropa è un’intuizione di Alberto Conte e di Movimento Lento. Si
innesta su una lunga tradizione di pellegrinaggio verso il Santuario di Oropa e
la madonna nera che le comunità locali hanno conservato.
Certo la reinterpreta in chiave laica, la trasforma in un’esperienza di turismo
lento. Questo è anche motivo di diffidenza nelle comunità locali.
La Local march for Gaza, prendendosi a cuore un conflitto che ci pare lontano,
ma è molto vicino; che ci sembra assoluto ma è storico; che pare inarrestabile
ma è umano, riavvicinerà le persone e sarà generativo di nuove relazioni. Ne
sono certo.
I cammini salveranno il Belpaese dall’abbandono
Scrivevo quasi 3 anni fa sempre qui. Era la recensione di un libro importante:
Contro i borghi. Un bel libro a più mani, che si occupa delle aree interne
italiane.
Le aree interne sono fondamentali nella transizione ecologica. Anzi usiamo
l’espressione di Alex Langer, conversione ecologica.
Tutti i dati ci dicono che il sovranismo, che è l’espressione contemporanea dei
bisogni reali che si pone obiettivi sbagliati e controproducenti, cresce nelle
periferie, lontano dalle città. Anche questo è frutto dell’abbandono,
Occupiamoci delle periferie
Dal genocidio di Gaza, allo spopolamento delle aree interne il passaggio è solo
apprentemente ardito. Per invertire la rotta di questa società che, a
differenza di quello che sostenne Margaret Thatcher, esiste ed è sempre più
orientata all’autodistruzione, è proprio dalle periferie che dobbiamo passare.
Anzi che ci dobbiamo incamminare.
Buon cammino
Ettore Macchieraldo