Helgoland 1925-2025. 100 anni di Fisica Quantistica – 100 anni di Bomba Atomica
Sono passati 100 anni, e siamo ancora lì, a parlare della Bomba Atomica. La
scienza e la tecnologia hanno fatto passi da gigante, i nostri scienziati
riescono a ottenere risultati incredibili, eppure le guerre si fanno ancora
(fino a poco tempo fa non si facevano) per la Bomba ma soprattutto contro la
Bomba, come è accaduto nella disastrosa Guerra dei 12 giorni Israele – Usa Vs.
Iran.
Sono passati 100 anni, eppure stiamo ancora qui a parlare della geniale
intuizione di un ragazzo tedesco di 23 anni, un giovane e brillante studente di
Fisica che, per evitare dei fastidiosi pollini che gli procuravano allergia, si
rifugiò nella primavera del 1925 sull’Isola di Helgoland, nel Mare del Nord, un
agglomerato di rocce quasi del tutto privo di vegetazione. Questo ragazzo
tedesco era una delle menti più brillanti della sua generazione, si chiamava
Werner Heisenberg, aveva studiato Fisica a Gottinga con Max Born e Pascual
Jordan, e si interrogava ormai da anni su alcuni dei più sconcertanti paradossi
della fisica, il “salto” degli elettroni, il loro comportamento ondulatorio, i
pacchetti di fotoni, etc.
Ad Helgoland, una notte, questo ragazzo ebbe una straordinaria intuizione:
> “Erano più o meno le tre del mattino quando il risultato finale dei miei conti
> fu davanti a me. Mi sentivo profondamente scosso. Ero così agitato che non
> potevo pensare di dormire. Lasciai la casa e mi misi a camminare lentamente
> nell’oscurità. Mi arrampicai su una roccia a picco sul mare, sulla punta
> dell’isola, e attesi il sorgere del sole.…”
Quella che vide il giovane Heisenberg era l’Alba della nuova Era Atomica.
Sull’isola di Helgoland, Heisenberg ebbe l’idea geniale che, ai livelli più
elementari della materia, la teoria possa descrivere solo delle osservazioni, e
non quello che succede tra una osservazione e l’altra. In pratica, non possiamo
sapere che cosa accade tra un’osservazione e l’altra, ad esempio sapere
esattamente dove si trova un elettrone, perché, a livello quantistico,
l’osservazione modifica l’oggetto che noi osserviamo. È il famoso “Principio di
Indeterminazione di Heisenberg”, un’idea che ha plasmato la Fisica del
Novecento, che ha posto le basi della Teoria della Meccanica Quantistica,
un’idea che ha spianato la strada alla comprensione profonda della materia,
delle particelle elementari della materia, che ha spianato la strada alla Bomba
Atomica. Questa è l’idea rivoluzionaria alla base della Teoria dei Quanti, della
Fisica Quantistica, la più grande scoperta scientifica dopo le scoperte di
Galileo e Copernico sul moto dei corpi e della Terra intorno al Sole, e dopo la
scoperta di Isaac Newton della forza di gravità.
Tutta la tecnologia moderna si basa sulla Fisica quantistica: senza la Fisica
quantistica non avremmo i moderni computer, gli orologi atomici, le misurazioni
precise al nanomillimetro, le armi più moderne. E poi c’è Lei: la Bomba.
Un’invenzione che ha cambiato il Mondo e ha inaugurato una nuova era, l’Era
Atomica, che ha garantito con la sua deterrenza e con la cosiddetta MAD (Mutual
Assured Destruction) tra le due superpotenze, 70 anni di pace in Europa, ma
adesso che la guerra è tornata ci rendiamo conto che da questa Era non siamo
ancora usciti e forse non ne usciremo mai. O forse ne usciremo con una grande
esplosione. Non con un gemito ma con un grande botto, che scuoterà il Mondo.
Tutto questo è stato reso possibile – nel bene e nel male – dalla geniale
formula di Albert Einstein E = mc e dall’intuizione geniale di Werner
Heisenberg.
Come scrive il fisico Carlo Rovelli nel suo Libro dedicato all’intuizione di
Heisenberg, Helgoland (2020), la Fisica Quantistica è una sorta di pensiero
esoterico, una sorta di Teologia Negativa. Capire la Fisica Quantistica
significa allontanarsi da qualsiasi preconcetto noi possiamo avere su come sia
strutturata la realtà. Significa operare un vero e proprio cambio di paradigma.
Dobbiamo sforzarci di uscire dai noi stessi, di uscire dalla nostra mente
(ex-stasis), dal nostro modo consueto di pensare la realtà. La Meccanica
quantistica, la Legge fondamentale che regola il comportamento delle particelle
elementari della materia, è quanto di più controintuitivo si possa immaginare.
Come diceva uno dei grandi filosi e apologeti del Cristianesimo, Quinto Settimio
Tertulliano: “credo quia absurdum”, “proprio perché è assurdo, io ci credo”.
Scrive Rovelli:
> “Prendere sul serio la meccanica quantistica, riflettere sulle sue
> implicazioni, è un’esperienza quasi psichedelica. Ci chiede di accettare che
> la realtà sia profondamente diversa da quanto immaginavamo. Di tuffare uno
> sguardo nell’abisso.” (Helgoland)
Ancora più esplicito il grande Fisico Richard Feynman: “se qualcuno pensa di
aver capito la Meccanica Quantistica, significa che non l’ha capita.”
Mistero dei misteri: una Teoria che non abbiamo mai ben compreso ci consente di
utilizzare i nostri GPS, i nuovi computer, i nostri smartphone, e la Bomba.
Biografia? Giallo a sfondo scientifico? Thriller scientifico? Spy story? Romanzo
storico? Romanzo psicologico? Tutte queste definizioni si potrebbero applicare a
uno degli aspetti di questa monumentale biografia di Werner Heisenberg, scritta
da Thomas Powers negli anni ‘90 e pubblicata qualche mese fa in traduzione
italiana. (Thomas Powers, La guerra di Heisenberg. La Storia Segreta
dell’atomica nazista, tr. di Paola Frezza, Fuoriscena, pp. 760, euro 22,00
stampa, euro 13,99 epub). Powers tenta di penetrare nell’Enigma Heisenberg, di
squarciare il velo che ci impedisce di vedere da 80 anni che cosa pensasse
veramente Heisenberg della Bomba, della possibilità di realizzare l’Atomica
Nazista, di intuire gli scrupoli morali che lo spinsero a boicottare o
quantomeno a ritardare il programma nucleare tedesco. Senza sostenere mai
esplicitamente di aver boicottato la realizzazione della Bomba tedesca,
Heisenberg nel dopoguerra fece spesso riferimento alla “situazione psicologica”
in cui si erano ritrovati gli scienziati tedeschi che non vennero cacciati in
quanto ebrei, gli scienziati tedeschi che avevano deciso di rimanere “per senso
di responsabilità” (attaccamento alla patria in guerra), pur non essendo, nella
maggioranza dei casi, esplicitamente nazisti. “Non sono nazista, sono tedesco”,
disse lo stesso Heisenberg.
Questo libro ha l’ambizione di chiarire una volta per tutte se Heisenberg abbia
volutamente rallentato il programma atomico nazista perché ne temeva le
conseguenze devastanti derivanti dalla realizzazione della Bomba Atomica, oppure
se ne abbia sopravvalutato le difficoltà, oppure ancora se abbia sottovalutato
lo stato di avanzamento degli altri, degli Alleati, la loro capacità di produrre
effettivamente la Bomba Atomica.
Come è noto, alla fine della seconda Guerra mondiale Heisenberg venne catturato
dagli Alleati e portato in Inghilterra, in località Farm Hall, e ospitato in una
struttura dove era spiato h24 con delle microspie. Da queste registrazioni
emerge, all’indomani della terribile duplice esplosione nucleare di Hiroshima e
Nagasaki, il 6 e il 9 Agosto del 1945, la sorpresa di Heisenberg e degli altri
scienziati nazisti reclusi a Farm Hall, la loro inconsapevolezza di quanto in là
si fossero spinti gli scienziati rivali, che all’inizio degli anni ‘40 stavano
sviluppando in America un programma atomico analogo al loro.
Resta il fatto che, come dice Leonardo Sciascia ne La scomparsa di Majorana
(1975), paragonando le drammatiche scelte di Heisenberg, di Ettore Majorana, e i
dilemmi morali postumi di Robert Oppenheimer ed altri, le differenze tra gli
scienziati al servizio dei due campi contrapposti appaiono evidenti. Gli
scienziati tedeschi erano schiavi, vivevano sotto un regime totalitario, ma
fecero una scelta da uomini liberi. Gli scienziati europei espatriati in
America, invece, erano uomini liberi, ma non esitarono a realizzare la Bomba e a
consegnarla ai loro governanti, una Bomba che avrebbe potuto uccidere in un solo
colpo decine di migliaia di persone e radere al suolo intere città.
Scrive Sciascia:
> “Comunque, in un mondo piú umano, piú attento e piú giusto nella scelta dei
> suoi valori, dei suoi miti, la figura di Heisenberg piú dovrebbe e nobilmente
> aver spicco di altre che nel campo della fisica nucleare operarono negli
> stessi suoi anni – piú di coloro che la bomba la fecero, la consegnarono, con
> esultanza accolsero la notizia degli effetti e soltanto dopo (ma non tutti) ne
> ebbero smarrimento e rimorso.”
Parole che ancora risuonano nelle nostre menti. Parole dure come pietre, che ci
ricordano sempre quanta ipocrisia c’è nella presunta “superiorità morale”
dell’Occidente, degli Alleati, dei “buoni” insomma. Parole da rileggere prima di
sganciare nuove bombe, soprattutto atomiche.
Corsi e ricorsi storici: il 21 Agosto 1943, gli scienziati Hans Bethe ed Edward
Teller presentano ad Oppenheimer un documento in cui si sottolinea che i
tedeschi potranno arrivare a produrre una Bomba atomica tra il Novembre del 1943
e il gennaio del 1944. Non so a voi, ma questo piccolo episodio citato da Powers
ci ha fatto pensare alle prove sciorinate durante una conferenza stampa dal
Premier israeliano Netanyahu in merito alla possibilità che l’Iran potesse
produrre entro breve tempo la Bomba Atomica.
La Bomba, la possibilità della Bomba, non è più un deterrente, non è più uno dei
pilastri sui quali si basava il cosiddetto “equilibrio del terrore” della Guerra
Fredda, ma è diventato uno dei più validi motivi scatenanti di nuove guerre. Tra
l’altro, chi leggerà attentamente queste pagine capirà perché il metodo di
arricchimento dell’uranio tramite centrifughe – su cui si basa l’intero
programma nucleare iraniano – fu adottato e successivamente accantonato dagli
scienziati americani…
Corsi e ricorsi storici: nel 1944 gli americani dell’OSS mandarono il giocatore
di baseball Morris “Moe” Berg, ebreo di Newark, in missione in Italia per
contattare alcuni dei principali fisici nucleari, tra cui Edoardo Amaldi,
tentando tramite loro di contattare Heisenberg, allo scopo di rapirlo o forse
ucciderlo durante un convegno scientifico cui doveva partecipare, a Zurigo. Poi,
per fortuna, non se ne fece nulla, Moe Berg, uomo di grande cultura, non
utilizzò la pistola che portava mentre seguiva le conferenze di Heisenberg,
scrisse nei suoi rapporti che Heisenberg somigliava a Oliver St John Gogarty,
scrittore irlandese, amico di Joyce e ispiratore del personaggio di Buck
Mulligan nello Ulysses, e la vita di Heisenberg fu risparmiata. Da questa spy
story quasi incredibile ed estremamente affascinante, ma confermata dai
documenti dell’epoca consultati da Powers, è stato tratto un film, The Catcher
Was a Spy, per la regia di Ben Lewin, nel 2018. Ottanta anni dopo, lo Stato di
Israele sotto il comando di Bibi Netanyahu non si fa scrupoli di organizzare
omicidi mirati di decine di scienziati e di tecnici nucleari iraniani, quindi di
soggetti che non sono coinvolti direttamente in alcuna azione di guerra contro
Israele, al fine di interrompere il programma nucleare degli Ayatollah. La
storia si ripete, ma gli scrupoli morali sono quasi del tutto scomparsi.
Heisenberg, Einstein, Bohr e pochi altri avevano intuito già negli anni Venti
che era possibile, grazie alle nuove teorie quantistiche, costruire una Bomba
che avrebbe rilasciato in un attimo l’immensa energia racchiusa negli atomi. In
un istante, tutta la materia presente all’interno della Bomba si sarebbe
trasformata in energia, secondo la celebre formula di Einstein.
Di fronte a questa terribile possibilità, Heisenberg si era tirato indietro,
inorridito: E gli altri?
La Bomba Atomica non passa mai di moda. Da quando è scoppiata la guerra in
Ucraina, la guerra di Gaza, e adesso la guerra dei 12 giorni Israele – Usa –
Iran, l’argomento è tornato prepotentemente alla ribalta. Più e più volte, in
questi ultimi tre anni, in questi ultimi mesi, in questi ultimi giorni, siamo
stati a un passo dalla Terza Guerra Mondiale, dall’Olocausto nucleare. Per
questo continuiamo a chiederci: Heisenberg non riuscì oppure non volle
realizzare la Bomba Atomica nazista? Gli studiosi continuano ad indagare sui
dilemmi morali di uno dei più grandi scienziati del Novecento. C’è da
scommettere che la storia della Teoria dei Quanti, la storia della nascita e
dello sviluppo della Bomba, di cui discutiamo ancora oggi, forniranno ancora
argomenti sui quali gli storici contemporanei continueranno a discutere nei
prossimi decenni.
L'articolo Helgoland 1925-2025. 100 anni di Fisica Quantistica – 100 anni di
Bomba Atomica proviene da Pulp Magazine.