Acqua bene comune, basta alibi: l’amministrazione rinnovi concessione per 30 anni
Pubblichiamo il comunicato stampa del ‘Coordinamento Campano per l’Acqua
Pubblica’, diramato a seguito della conferenza nella quale è stato presentato il
parere giuridico espresso dai giuristi Lucarelli e Chiappetta, in ordine alla
difesa del modello pubblico e partecipato di Acqua Bene Comune Napoli. Da
quanto espresso dai predetti consultati si evince che la proroga trentennale
all’azienda speciale Abc può essere legittimamente concessa: “Ai due giuristi –
scrivono dal Coordinamento – va il ringraziamento dei comitati per l’acqua
pubblica, del popolo napoletano e di tutti coloro che vogliono difendere il
modello pubblico e partecipato di Acqua Bene Comune Napoli”[accì]
È stato presentato ieri in conferenza stampa, presso la sede della II
Municipalità di Napoli, nella sala del Consiglio, il parere giuridico redatto
dal Prof. Alberto Lucarelli e dal Dott. Andrea Chiappetta, in merito alla
possibilità di prorogare l’affidamento del servizio idrico integrato ad ABC
Napoli per ulteriori trent’anni.
Contrariamente a quanto sostenuto finora da parte dell’amministrazione comunale
e da altri soggetti istituzionali, il parere chiarisce in modo puntuale e
approfondito che anche dopo l’entrata in vigore del decreto legislativo
n.201/2022 sussistono le condizioni normative per mantenere e rafforzare il
modello ABC, garantendo la continuità della gestione pubblica e partecipata del
servizio idrico quale bene comune, nel pieno rispetto dell’esito referendario
del 2011.
Il documento dimostra come non vi sia alcun vincolo giuridico che ostacoli la
proroga dell’affidamento ad ABC Napoli: la normativa vigente, letta alla luce
dei principi costituzionali e degli obblighi europei, consente espressamente
tale possibilità, anzi la valorizza, qualora si tratti (come nel caso di ABC) di
un soggetto pubblico efficiente, trasparente e pienamente rispondente alla
finalità sociale del servizio.
Alla luce di questo autorevole contributo giuridico, viene meno ogni alibi: la
questione non è più giuridica, ma squisitamente politica. La responsabilità ora
è tutta nelle mani dell’Amministrazione comunale e del legale rappresentante di
ABC, che sono chiamati a pronunciarsi e ad agire con chiarezza e determinazione.
La proroga non solo è possibile, ma è doverosa. È il momento di tutelare e
rafforzare un modello che ha dimostrato di funzionare, nel segno della
democrazia dei beni comuni e nel solco della volontà popolare espressa con il
referendum del 2011.
Non è più tollerabile che si continui a nascondersi dietro pretestuose
interpretazioni normative. La città attende un atto politico chiaro, netto e
coraggioso.
APPROFONDIMENTI VAI SU COORDINAMENTO CAMPANO ACQUA PUBBLICA
Redazione Italia