GAZA: HAMAS VALUTA LA PROPOSTA DI CESSATE IL FUOCO. LE STRAGI ISRAELIANE CONTINUANO
Continua il genocidio per mano israeliana in Palestina. Dall’alba di oggi sono
già 73 i palestinesi uccisi dai raid incessanti e decine quelli feriti nella
Striscia di Gaza. Le forze di occupazione israeliane hanno bombardato una scuola
che ospitava sfollati e persone in attesa di aiuti a ovest di Gaza city, e una
tenda nel campo profughi di Al-Mawasi, a ovest di Khan Yunis. Preso di mira
anche un centro di riabilitazione di Jabalia, a nord. Oltre 30 dei palestinesi
ammazzati stamattina erano in fila per il cibo presso le trappole mortali che la
finta ong israelostatunitense Ghf chiama “centri di distribuzione aiuti”.
A questo proposito Associated Press riferisce come i contractor statunitensi che
sorvegliano i siti gestiti dalla finta ong utilizzino armi da fuoco e granate
stordenti. Gli operatori sentiti da AP affermano che il personale di sicurezza
assunto è spesso non qualificato, non è controllato ed è armato fino ai denti.
I video forniti da uno dei contractor mostrano centinaia di palestinesi
ammassati tra il rumore di proiettili, granate stordenti e il bruciore dello
spray al peperoncino. Altri video mostrano conversazioni tra uomini di lingua
inglese che discutono su come disperdere la folla.
Prosegue anche l’assalto di militari e coloni in Cisgiordania. Le forze di
occupazione israeliane hanno demolito un tornio per la lavorazione di metalli a
est di Nablus, mentre un camionista palestinese è rimasto ferito dagli spari dei
militari israeliani a est di Betlemme. I bulldozer israeliani, inoltre, hanno
demolito strutture residenziali, agricole e raso al suolo terreni nella zona di
Rawabi al-Issawiya, a nord-est di Gerusalemme occupata. Ieri il ministro
israeliano della Giustizia, Yariv Levin, parlando con il leader dei coloni Yossi
Dagan, ha detto esplicitamente ciò che è chiaro da tempo: “è tempo di annettere
la Cisgiordania”.
Sul lato diplomatico esponenti di Hamas avrebbero espresso “soddisfazione” per
il fatto che è stata avanzata una nuova proposta per un cessate il fuoco a Gaza
e avrebbero osservato che i mediatori stanno compiendo grandi sforzi per
raggiungere un accordo tra le parti. A sostenerlo è il media saudita Asharq
News, dal quale però fanno sapere che il movimento islamico palestinese contesta
ancora alcuni punti. In particolare, i punti che riguardano l’ingresso di aiuti
umanitari nella Striscia e il ritiro delle truppe di occupazione israeliane non
indicano date specifiche né presentano mappe allegate. Entro domani sera
dovrebbe presentare la risposta. Intanto, ad Ankara, il ministro degli Esteri
turco Hakan Fidan ha incontrato Abu Omar Hassan, presidente del Consiglio della
Shura di Hamas e altri rappresentanti dell’organizzazione.
Gli aggiornamenti e il commento con il giornalista palestinese Samir Al
Qaryouti. Ascolta o scarica